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Autore: Lilith of The Thirsty    16/02/2013    4 recensioni
Una ragazza approderà al liceo Dolce Amoris. Si creeranno nuove amicizie, si formeranno nuovi amori e scelte dolorose dovranno essere fatte da molti studenti.
Ma questa storia non finisce qui.
Djibril, la nuova alunna, non è esattamente una normale adolescente di 16 anni.
Che cosa troverai nella sua vita?
Un passato oscuro da nascondere. Una vita disumana da vivere. Un amore negato.
Riuscirà ad essere salvata prima che sia troppo tardi? Chi meriterà il suo amore?
[Nathaniel x Djibril x Lysandre]
Genere: Avventura, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lysandro, Nathaniel, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Capitolo 1
 
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Ero appena entrata nel nuovo liceo della città dove mi ero trasferita e stringevo convulsamente, al petto, i libri per tentare di calmarmi.
Tutti gli studenti erano a lezione mentre io stavo immobile all’ingresso della scuola per aspettare la direttrice che doveva incontrarmi per darmi il benvenuto.
Mi sentivo a disagio ma ero anche eccitata; chissà quali nuove esperienze avrei vissuto e quante nuove amicizie avrei stretto.
Spostai una ciocca ribelle dei miei lunghi capelli castani dietro l’orecchio, respirando in fretta, e mi guardai intorno.
Era un’entrata spaziosa, contornata da file di armadietti tutti uguali e alcune porte blu spuntavano dalle pareti bianche.
Indossavo l’uniforme della mia scuola precedente perché quel giorno avevo macchiato di latte la mia maglietta e i miei jeans preferiti, dato che mi ero svegliata tardi.
Per non incorrere in una ramanzina già dal primo giorno di scuola, avevo preso la mia vecchia uniforme che era l’unica ad essere stata stirata e profumata.
L’abito era composto da una camicia bianca a mezze maniche, un golfino azzurro, una gonna a fantasia scozzese blu e il tutto si abbinava perfettamente ai miei occhi azzurri. Non ero nemmeno riuscita a pettinarmi i capelli e non avevo avuto occasione di guardarmi allo specchio per la fretta.
Un rumore di passi mi fece sobbalzare leggermente mentre una donna anziana marciava verso la mia direzione.
Era abbastanza corpulenta, con il viso paffuto che, incorniciato da un paio di occhiali, mi sorrideva felice. I capelli grigi erano raccolti da uno chignon e indossava un completo color rosa.
«Buongiorno signorina Djibril* e benvenuta al liceo Dolce Amoris. Spero riuscirà ad ambientarsi in fretta nella nuova scuola» mi disse, fermandosi a pochi metri da me.
«Buongiorno a lei, signora Direttrice» risposi educatamente, abbassando lo sguardo.
«Le consiglio di passare dal segretario delegato, Nathaniel, per verificare che il suo dossier d’iscrizione sia completo» suggerì la donna con calore.
«Certo, dove…».
«Credo che adesso sia nella sala delegati. Si trova oltre quella porta alla sua destra».
«Grazie».
La donna corse via rapidamente, probabilmente aveva altri lavori da svolgere ma era stata gentile a darmi quelle informazioni.
Con un lungo sospiro mi diressi nella direzione indicata dalla direttrice e, facendomi coraggio, entrai nella stanza.
Il luogo era pulito e fresco, una fila di banchi disposti a semicerchio con delle sedie rosse si estendevano alla mia sinistra mentre, in fondo, una fotocopiatrice e alcuni armadietti erano addossati alla parete.
Una persona mi stava dando le spalle e stava frugando in un cassetto aperto così, per farmi notare, mi schiarii la gola.
«Arrivo subito!» esclamò il ragazzo, senza voltarsi.
La sua voce era chiara e limpida, aveva un tono amichevole che mi scaldò il cuore e tanto bastò per farmi arrossire di riflesso.
Fui tentata di correre via dalla stanza ma mi costrinsi a rimanere. Dovevo dominare le mie paure e le mie ansie come mi avevano insegnato a fare nell’altro liceo.
All’improvviso il ragazzo si girò e mi fissò, cogliendomi impreparata.
I suoi occhi dorati mi rapirono: due pozze di oro fuso talmente calde che mi fecero perdere il respiro mentre la dolcezza con cui mi fissava era disarmante. Era lo sguardo più magnetico che avessi mai visto e non riuscivo ad averne abbastanza.
Anche i suoi capelli erano dello stesso colore e brillavano come raggi di sole quando la luce delle finestre li accarezzava.
Abbassai lo sguardo intimorita per il tripudio di emozioni che mi stavano lacerando il petto.
Solo in quel momento mi accorsi che indossava una camicia bianca, abbinata ad una cravatta azzurra, e dei pantaloni beige. In mano teneva una cartellina sulla quale c’era scarabocchiato qualcosa a penna che non riuscii a leggere.
Perché avevo avuto quella reazione? Non avevo mai parlato con un ragazzo nella ex scuola – ebbene sì, ero stata iscritta ad un collegio femminile-, figuriamoci fissarlo così a lungo.
«C-cercavo il segretario delegato» balbettai confusa, pestandomi i piedi.
«Salve, io sono Nathaniel il segretario delegato. In cosa posso esserti utile?» mi chiese con garbo, sorridendo leggermente.
«La direttrice mi ha detto di rivolgermi a te per la mia iscrizione».
«Ah sì, tu devi essere la nuova alunna!» esclamò stupito. «Guardo subito».
Il ragazzo si girò e ritornò a trafficare nel cassetto dove stava controllando poco prima mentre io rimanevo in silenzio, imbarazzata dalla sua presenza.
«Sì, ho ricevuto tutto però mancano i dati della scuola dove sei stata in precedenza. Strano» mormorò confuso.
Tirai un sospiro di sollievo. La direttrice aveva fatto come le avevo chiesto e doveva essersi tenuta le carte del mio dossier.
Non mi andava che qualcuno le leggesse, specialmente perché non volevo che nessuno scoprisse quello che cercavo di nascondere. Nessuno avrebbe visto quei documenti.
Rivangare quello che avevo fatto in precedenza non era una buona idea perché se qualcuno lo avesse scoperto, di sicuro non avrebbe più voluto rivolgermi la parola anzi, forse mi avrebbe gettata fuori da quel liceo.
Dovevo nascondere a tutti i costi il mio passato e cercare di vivere una vita migliore adesso perciò, cercando di nascondere l’imbarazzo, spiegai la situazione a Nathaniel.
Gli dissi che avevo dato il mio vecchio dossier alla direttrice e che lei si sarebbe occupata di tutto più tardi.
Dopo la spiegazione, il ragazzo parve sollevato.
«Allora» disse «benvenuta al liceo Dolce Amoris. Spero potremmo diventare amici».
Mi tese la mano e gliela strinsi di rimando.
Il suo sorriso era sincero e anch’io seguii il suo esempio lasciandomi andare.
«Certo» concordai.
Uscii dall’aula con il morale alle stelle e il cuore che rimbombava furioso nel petto. Mi rimisi a posto la solita ciocca di capelli, più volte, dietro l’orecchio mentre sorridevo inconsciamente.
Fissai il palmo della mia mano e lo contemplai.
La stretta di Nathaniel era stata ferma e decisa ma anche calda e accogliente. Forse non era proprio un brutto inizio.
Mi accorsi che era suonata la campanella che aveva decretato la ricreazione perché moltissimi studenti si erano riversati fuori dalle aule e chiacchieravano allegri.
Attirai moltissimi sguardi curiosi con la mia uniforme e mi defilai nella prima aula che trovai libera, tentando di nascondermi da tutte quelle persone.
Non ero molto socievole, me ne rendevo conto da sola, ma dovevo ancora abituarmi all’ambiente.
«Ciao! Tu sei quella nuova, vero?» mi sorprese una voce alle mie spalle.
Mi girai di scatto e trovai ad accogliermi una ragazza alta come me.
Portava i capelli aranciati, raccolti in una treccia che le ricadeva davanti alla maglietta viola.
«Io mi chiamo Iris e tu?».
«Ciao, piacere di conoscerti. Il mio nome è Djibril» dissi tutto d’un fiato.
Sorrise. «Il piacere è mio. Spero ti piacerà il nuovo liceo. E’ sempre molto movimentato!».
Prima che potessi chiederle altro, alcune ragazze la chiamarono e Iris dovette scappare da loro.
Mi sedetti in un banco vuoto e ripensai a Nathaniel.
Gli avevo promesso che saremmo diventati amici e la cosa mi spaventava. Se, per puro caso, la situazione fosse degenerata come nel liceo precedente cosa avrei dovuto fare?
Sospirai profondamente.
Avrei aspettato di vedere come si fosse evoluto il tutto perché sapevo che se per caso il nostro rapporto fosse diventato troppo pericoloso, avrei dovuto allontanarlo da me.
Con quella convinzione riuscii a calmarmi per tutto il resto della mattinata.
La scuola andò bene e fui presentata ai miei nuovi compagni di classe che mi accolsero con entusiasmo.
Tornai a casa con un sorriso stampato sul viso che si spense non appena varcai la porta buia della mia camera da letto.

 
 
 
 
 
NdA
*Djibril= la D iniziale è muta perciò si legge Jibril.
Ciao a tutte, questa è la mia prima FF su Dolce Flirt e spero di essere riuscita a catturare la vostra attenzione. Ditemi cosa ne pensate e grazie mille per essere passate a leggerla!
Alla prossima
Lilith of The Thirsty
   
 
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