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Autore: Alaska Young    17/02/2013    3 recensioni
Ti amo come il caffè alla mattina, come gli alberi con le foglie in primavera, come la neve a Natale. Ti amo di quell’amore che non si può ricambiare, perché è troppo intenso. Ti amo come i pesci amano il mare, ti amo come l’infinito, e ti amo dalla prima volta che ti ho vista, anche se ci ho messo un po’ a capirlo.
Sì, perché Patrick, Sam, Bob, Alice e Mary Elizabeth sono i migliori amici che potessi avere, ed è stata certamente una gran fortuna incontrarli il primo anno di liceo.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charlie, Mary Elizabeth, Patrick, Sam, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Sing me to sleep” ripetono gli Smiths nel mio stereo. Già, canta per me la sera, non voglio più svegliarmi da solo. Mi alzo dal letto, sentendomi coraggioso, esco dalla camera e scendo di corsa le scale. Prendo il cordless e lo porto in camera mia. Compongo il numero di Sam, e prima di pentirmene, schiaccio il tasto “chiama”. Sento gli squilli monotoni, e nel frattempo il mio cuore che batte all’impazzata. Dopo quattro di essi una voce dall’altra parte della cornetta.
“Pronto?”
“Ciao Sam.. Sono Charlie.”
“Ciao Charlie! Come mai mi hai chiamato? Cosa mi dovevi dire?”
Il cuore in gola, batte come mai. Il mio respiro si fa affannato, e sento il suo attraverso il cordless, come se lei fosse accanto a me. La immagino, seduta sul letto di camera sua, con la luce soffusa che creano le lampadine attaccate in fila sul suo soffitto. Immagino i suoi capelli corti e biondi, i suoi occhi castani intensi, quelli in cui puoi vedere i sogni. Immagino un bel disco di sottofondo, che gira incessantemente nel suo giradischi, quello vicino al muro. La immagino vestita della sua felpa nera, con le maniche bianche, e con un paio di pantaloni scuri. Immagino che aspetti una mia risposta, con i suoi orecchini con le ancore, e la sua collana con un cuore, e il ciuffo di capelli tirato indietro dal suo cerchietto rosso.
“Volevo.. Io volevo solo dirti.. Ecco.. Che..”
Non ce la faccio.
“Che cosa, Charlie?”
“Che.. Mi è piaciuto molto il libro che ho appena letto, e vorrei che lo leggessi anche tu. Se vuoi domani te lo porto a scuola.”
“Certo! Che bel pensiero. Grazie Charlie, buona serata.”
“Ecco.. Volevo anche dirti che.. Io ti amo, Samantha, ti amo davvero. Non come quando due persone si vogliono bene ed escono insieme, ti amo a tal punto da pensare che non devo, perché ti amo così tanto che magari riusciresti a scoprirlo e ti offenderesti. Ti amo come il caffè alla mattina, come gli alberi con le foglie in primavera, come la neve a Natale. Ti amo di quell’amore che non si può ricambiare, perché è troppo intenso. Ti amo come i pesci amano il mare, ti amo come l’infinito, e ti amo dalla prima volta che ti ho vista, anche se ci ho messo un po’ a capirlo. Ti amo perché, Sam, sei il mio cielo. Ti amo perché ogni giorno che mi sveglio e vado a scuola lo faccio pensando a te, che ti vedrò, ti amo perché tutte le settimane vorrei offrirti la cena al locale, ma tu non mi lasci mai. Ti amo quando mi vedi e quando non lo fai. Ti amo quando sorridi e ti si illuminano gli occhi. Ti amo quando parli con le tue amiche e sei così allegra, e ti amo quando bevi e le tue guance sono tinte di quel rosso leggero, timido. Ti amo quando sei con me e con Patrick, ti amo quando siamo in macchina e tu continui a parlare della buona musica. Ti amo quando parli del college in cui vorresti andare, ti amo quando ti do le ripetizioni per passare il test di ammissione. Ti amo quando non ti dai per vinta. Ti amo quando guardiamo le partite di football e sei così coinvolta, che potresti scendere in campo e dare delle “donnette” a tutti i giocatori. Ti amo quando stiamo in silenzio ad ascoltare la musica, ti amo quando mi dici che sono bravo a fare le cassette miste. Ti amo quando mi sballo, e tu mi porti a casa. Ti amo quando ci sei, e quando non ci sei. Ti amo quando ti sogno. Ti amo quando balliamo, e quando vorrei baciarti. Ti amo quando ti vedo andare via, perché so che ritornerai. Ti amo, Samantha, io ti amo davvero.”
Perché non ho mai il coraggio di dirglielo? Perché, queste cose, mi escono solo quando ha già riattaccato? Perché non riesco a dirle che “accettiamo l’amore che crediamo di meritare”, e che secondo me merita di più? Perché non riesco a dirle che è bellissima, e che secondo me è la ragazza migliore del mondo?
Non sei coraggioso, Charlie. Gliel’avresti già detto, non credi? Invece sei solo una donnetta! Gioca quella palla, falle capire quello che provi veramente!
Sentire la sua voce ripetermi queste parole mi suona strano. E insolito. Non sono capace di farle capire che secondo me lei è la ragazza giusta, e che voglio solo lei.
Comunque, oggi è andata, riproverò domani. Spero di riuscire a dirglielo, una volta, perché la amo di più ogni giorno che passa. Ogni tanto, mi stendo sul letto, oppure guardo le stelle, e mi chiedo come sarebbe se fosse lei, a dirmi tutte queste cose. Oppure penso dove sarei ora se non fossi qui, attaccato a una macchina da scrivere. Probabilmente a una festa, con amici fichi e popolari. Ma io non voglio amici fichi o popolari. Mi bastano quelli che ho. Sì, perché Patrick, Sam, Bob, Alice e Mary Elizabeth sono i migliori amici che potessi avere, ed è stata certamente una gran fortuna incontrarli il primo anno di liceo. Patrick, una volta, mi ha detto che è come essere un ragazzo da parete. Nessuno mi nota, ma io ci sono. Anche loro sono così. Siamo ragazzi da parete tutti insieme. Ed è davvero una cosa bellissima. 
   
 
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