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Autore: takiko    06/09/2007    9 recensioni
Bella e Rosalie hanno modo di avere un momento per loro, per chiarirsi e per capire le posizioni una dell'altra...
*spoiler di Eclipse*
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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SORELLE


Certo che il letto era proprio comodo.


Odiavo ammetterlo perché era proprio un bello spreco… Un letto in una casa dove nessuno dorme. Però era proprio comodo…

Peccato doverci dormire da sola, ma d’altronde era ormai da troppo tempo che Edward non andava a caccia e per quanto mi costasse non poco separarmi da lui, non potevo costringerlo al digiuno…

Charlie aveva ormai accettato la storia del matrimonio (dopo qualche sfuriata…) e considerato che non potevo rischiare che Alice esagerasse con i preparativi, avevo deciso di trasferirmi per qualche settimana a casa Cullen.

Benché stare con Alice e cercare di bloccare ogni suo pensiero folle fosse un lavoro faticoso ed estenuante, quella notte proprio non riuscivo a prendere sonno. Forse era perché ero emozionata anche se non volevo ammetterlo… Forse perché Edward non era vicino a me… Forse per tutti questi motivi messi insieme.

Eppure c’era qualcosa che mi tormentava ancora, una questione irrisolta che sentivo di dover chiarire.

Mi alzai piano ma rischiando comunque di cadere come un sacco di patate. Cercai di fare il meno rumore possibile, quando mi accorsi che era praticamente inutile: non potevo svegliare nessuno anche se mi fossi messa a fare il peggiore dei baccani.

Uscii dalla camera di Edward e scesi le scale.

Finalmente raggiunsi la mia meta e bussai piano alla porta bianca che mi si parava davanti.

“Entra pure Bella.” mi accolse una voce melodiosa.

Per un attimo mi domandai come avesse fatto a capire che ero io? Ma la risposta arrivò altrettanto velocemente. Effettivamente il mio passo non era propriamente felpato e molto probabilmente doveva aver sentito il mio battito, l’unico che si potesse sentire in tutta la casa.

Entrai lentamente. La camera che mi si parò davanti mi lasciò senza parole. Aveva dei colori molto chiari, molto eleganti. Il letto a baldacchino era enorme e sembrava comodissimo e morbidissimo. Al suo centro vi era probabilmente la cosa più bella dell’intera stanza.

“Hai bisogno di me?” mi chiese Rosalie con un aria tra il preoccupato e il curioso.

“Ecco… Non vorrei disturbarti…” cincischiai. Per quanto i rapporti tra me e la bellissima vampira si fossero distesi, avevo ancora qualche problema ad essere lucida e calma in sua presenza.

Rosalie sorrise. “Nessun disturbo. Emmett non c’è… non stavo facendo nulla di particolare.” disse con un tono leggermente malizioso.

Mi avvicinai un po’ più calma.

“Vorrei parlarti un attimo. Penso che ci siano delle cose che devo chiarire con te…”.

“Bella. Hai fatto la tua scelta. Per quanto io non la capisca e non la comprenda, non posso che accettarla…”

La bloccai perché mi premeva sottolineare qualcosa.

“No, aspetta. Non sono qui per dirti che devi accettare la mia decisione. Sono qui perché vorrei… vorrei provare a spiegarti la mia decisione. Vorrei provarci… forse in questo modo potresti capire più facilmente la mia posizione…”

“Bella, non mi devi alcuna spiegazione”. La guardai, stava sorridendo. Questo mi rincuorò non poco.

“No, Rosalie. Qualcosa ti devo… Presto saremo… sorelle…” dissi quest’ultima parola con esitazione, temendo una sua reazione negativa. Ma lei si limitò a continuare a sorridere e uno strano luccichio le colorò gli occhi dorati. Considerato il suo silenzio, decisi di proseguire.

“… Vorrei almeno farti vedere il mio punto di vista. Se la cosa non di disturba ovviamente…”.

Rosali sospirò.

“Ovvio che non mi disturba. Su, vieni qua. Ti ascolto.”.

Mi accorsi solo ora che per tutto questo tempo ero stata in piedi rigida come una sogliola. Mi avvicinai al letto e mi ci sedetti sopra. Sì, ci avevo visto giusto. Era proprio comodissimo e morbidissimo.

“Volevo solo dirti che non ho dimenticato le tue parole. Anzi… Le ho ascoltate con cura e ci ho ragionato sopra con attenzione. Anche delle vicende… esterne… mi hanno portato a pensarci a fondo”. Sussultai senza volerlo. Per quanto il tempo avesse alleviato il mio dolore, il pensiero di Jake mi faceva ancora male…

Rosalie cambiò espressione. Ora sembrava più nervosa, più titubante.

“Ci hai ragionato… Ma alla fine la tua decisione non è cambiata. Non voglio sembrarti dura Bella. Veramente, io non ho alcun problema ad accettarti come sorella… Ormai, lo sei. Insomma, chi in questa famiglia non ti considera un membro dei Cullen a tutti gli effetti?”. Sorrise, probabilmente divertita dalla mia espressione illuminata dalle sue parole. In fondo era bello sentirselo dire… perché per me era lo stesso. Loro erano la mia famiglia, da tempo li consideravo come tali. Cercai di mettere da parte questi pensieri per fare attenzione a quello che mi stava dicendo.

“Tuttavia, mi domando se hai compreso veramente quello a cui stai rinunciando.” Sospirò e il suo sguardo si posò sull’enorme vetrata alla mia sinistra. “Non voglio dire che tu sia una persona che non pensa… Dico solo che sei giovane. Non senti ancora certi… bisogni. Ma un giorno inizierai a chiederti come sarebbe stata la tua vita se avessi preso un’altra strada.... Se avessi potuto avere dei bambini. Ora probabilmente non te ne rendi conto, ma un giorno ne sentirai la necessità…”.

Si fermò. Il suo sguardo era tornato su di me e la sua espressione mi trafisse. Nei suoi occhi vedevo un enorme tristezza.

“Questo lo dico non per farti soffrire… Anzi, ma proprio perché… ci tengo a te, vorrei che tu ponderassi per bene le tue alternative.”

“L’ho fatto…” dissi un sussurro, ma lei mi aveva sentito perché si fermò.

Non avevo mai raccontato a nessuno, nemmeno a Edward la mia “visione” sul futuro tra me e Jake… Ma forse questo era il momento per buttare fuori anche quel tormento.

“Io ho visto come avrebbe potuto essere la mia vita… I bambini che non avrò, il futuro… la vecchiaia... E la morte che non avrò. Ho visto tutto… e non era una visione orribile, anzi… era piacevole.”

L’espressione di Rosalie diventò sorpresa.

“Se era piacevole perché la vuoi gettare?”.

Ponderai un attimo la sua domanda e poi con calma risposi.

“Perché, per quanto potesse essere piacevole… Non c’era quello che io volevo. Non c’era l’unica cosa che io volevo… Edward.”. Risi senza saperne il motivo e inizia a giocare con i miei capelli nervosa. “Forse ti sembrerà sciocco… Ma quel futuro non mi interessa, non mi può fare interamente felice se non posso averlo con Edward.”

L’espressione di Rosalie cambiò ancora. Adesso era fissa, immobile… quasi inespressiva. Non riuscivo a capire la sua reazione, ma dato che taceva decisi di proseguire con la mia spiegazione.

“Non voglio dei figli, se non posso averli con Edward… Non voglio una vecchiaia se non posso condividerla con lui… Non posso scegliere vivere quelle cose con una persona che non è lui, perché per me perderebbero il loro valore. E se con calma cerco di riflettere su quello che voglio dal futuro… non penso a cose tanto articolate. Penso a una cosa sola: stare con Edward. E se non posso stare con lui nel modo umano, allora voglio stare con lui nel modo… vampiro.” Risi. Ormai non era più tanto difficile pronunciare quella parola. Stavo iniziando a prenderci la mano… buon segno.

“Non so se riesci a capirmi… Quello che vorrei dire, è che quel tipo di vita e di esperienze non mi interessano, se per averle devo rinunciare a Edward…”

Il suo silenzio iniziava a preoccuparmi. Non riuscivo a capire cosa stesse pensando… Non volevo turbarla, volevo solo che capisse le mie motivazioni, in modo da portele, non dico condividere, ma per lo meno accettarle.

Finalmente Rosalie si mosse con un sussulto. “Lo ami così tanto…?” mi chiese soltanto.

“Da impazzire.” Fu la mia unica risposta.

Rosalie sorrise. Ma non era un sorriso amaro… era un sorriso dolce che non le avevo mai visto in volto. Poi rise leggera…

“Capisco più di quanto tu possa immaginare…” Sospirò e il suo sguardo cadde su una foto posta sul comodino. Raffigurava probabilmente uno dei tanti matrimoni tra lei e Emmett.

“Capisco… e accetto. Sono felice che tu sia venuta qui stanotte. E’ stato molto gentile da parte tua volermi mettere al corrente di come sei arrivata a questa decisione… soprattutto considerato quanto poco ho meritato questa tua disponibilità…. Sono stata davvero odiosa con te in passato…”

“Non importa” la interruppi. “non importa… ormai è passato.” Sorrisi e lei mi imitò.

“Allora… ora ti piaccio un po’ di più… ?”

Rise di gusto. La sua risata era bellissima e contagiosa.

“Ovvio che sì. In fondo sei mia sorella… giusto?”.

Il mio sguardo si illuminò nuovamente. “Giusto!”.


Questa volta ho provato una One-shot.
Questo è un dialogo che non è avvenuto, ma che spero avvenga presto... Ovviamente non con queste parole ma almeno in questi termini. *_* -> Takiko adora le famiglie tipo mulino bianco in cui tutti si vogliono bene... Ecco perchè amo i Cullen XD



  
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