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Autore: isabelneville    20/02/2013    4 recensioni
«Accade qualcosa di straordinario: invece dell'affilato ed atroce dolore del proiettile, Eponine si sentì strattonata via, la sua mano volò dalla canna del fucile, sentì soltanto "Và via, scappa da qui!" mentre perse l'equilibrio e rovinò a terra nel cortiletto di schiena.»
Un salvataggio improvviso cambierà le sorti della storia. La rivoluzione non avrà successo, la Repubblica non tornerà, ma i personaggi riusciranno a salvarsi, e continueranno con le loro avventure, i loro divertimenti, la politica, e, perchè no, l'amore? [What If?]
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Enjolras, Eponine, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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WARNING: Vi ricordo che molti personaggi sono poverissimi, vagabondi, e quindi ho tentato di adeguare il registro verbale a questa loro condizione, specialmente con Gavroche. Inoltre, questa fanfic è Enjolras/Eponine centric, gli altri personaggi sono rilegati sullo sfondo. Tenterò di inserire i Les Amis il più possibile, ovviamente, perchè mi piacciono da morire e non c'è storia senza di loro, ma Valjean e Javert saranno assenti - o quasi. E' una storia, per così dire, "giovanile", uno spinoff.
ps: non potevo ammazzare Gavroche. Non potevo. ç___ç
pps: per chi non ha letto il libro, Musichetta è la "lady friend" di Joly (l'amante)
ppps (è l'ultimo post scriptum, giuro!): gamin in francese è "ragazzino", gamine è "ragazzina"
                                                                              the thin line between gamin and gamine
"Eponine, mia cara, solo ora me ne accorgo.. Che sciocco! Ma mi hai salvato la vita, te ne sono talmente grato che il mio amore per Cosette è sparito! Lascia che ti accarezzi i capelli.." Eponine sorrise inconsapevolmente, la voce di Marius era così angelica..
Ad un certo punto sentì qualcosa toccarla, ed aprì gli occhi. Li stropicciò, e si accorse che s
tava sognando, ma il sogno era assolutamente vivido, talmente tanto da sembrarle quasi reale. Come aveva fatto ad addormentarsi? Che stupida! Sospirò, poi notò che suo fratello, il giovane Gavroche, la osservava trattenendole la manica della vecchia giacca.
"Sorella, stai bene? Ti ho sentito agitarti nel sonno, qui intanto c'è una piccola tregua, ma vedrai, continueremo a combattere, vinceremo, dobbiamo vincere! Io sono stato bravo, 'Ponine, Marius mi ha mandato a rue de l'Homme Armé con una lettera, e io tornando gliel'ho fatta a quelli della Guardia! Mi volevano prendere e buttare da qualche parte, ma 'Ponine, il tuo fratellino è forte! Sono riuscito a tornare salvo da te, però accidenti, sorella, ad un certo punto stavano proprio per spararmi, 'Ponine, non ci crederesti, davvero, stavo cantando quella vecchia canzone su Rousseau, ho sentito gli spari così vicini a me che mi sono spaventato per la prima volta, e Gavroche è forte, non gliela fanno mai, ma era così vicino.. Ero quasi alla barricata, ma stavo per morire, poi ad un certo punto quel biondo capo, quello che non voleva cedermi la carabina ha sparato, il soldato dietro di me che stava per mandarmi dal Creatore è caduto e io ho corso, e sono venuto da te, 'Ponine.. Tu stai bene, sorella?"  Gavroche ridacchiò, era molto fiero di se.
" 'Vroche? Sei salvo! Oh, come sono felice!" lo abbracciò di slancio, ma lui subito si staccò.
" 'Ponine, si, ora basta, sto bene" la guardò leggermente corrucciato, poi gettò lo sguardo dietro di loro per vedere se qualcuno aveva assistito a quella scena a suo dire imbarazzante. Ma poteva stare sicuro, nessuno li aveva notati.
Dietro di loro vi era una scena tremenda, con feriti e morti ovunque; il Café Musain non sembrava più un luogo di ritrovo, ma quasi un obitorio: i cadaveri erano issati su grossi tavolacci, i feriti accanto a loro che gemevano e si lamentavano, mentre Joly, il quasi medico ipocondriaco, correva da una parte all'altra della sala tentando di aiutare, di fare qualcosa, di salvare il salvabile. Sapeva che c'era ben poco da fare, la maggior parte degli uomini era in condizioni gravissime, e l'espressione sul suo viso lo denotava alla perfezione; eppure, non poteva nascondere il sollievo nel sapere che i suoi amici più stretti, i Les Amis, erano - per il momento - tutti salvi. Sperava con tutto il suo cuore che tutta quella bolgia finisse presto, non ne poteva più, era così stanco. "Se esco vivo da questa tragedia, giuro che chiedo a Musichetta di sposarmi."
 Vide accanto lui il suo amico Jean Prouvaire che si teneva la testa tra le mani, e si muoveva con movimenti cadenzati, avanti ed indietro, avanti ed indietro. Boussuet e Bahorel tentavano di sdrammatizzare la tensione tra loro, con qualche battuta qua e la; Combeferre e Courfeyrac intanto aiutavano Joly nelle medicazioni, seguendo le sue direttive.
Solo Enjolras era ancora fuori, stanco, ma sempre sulla barricata, temerario ma allo stesso tempo pazzescamente impaurito. "A cosa siamo arrivati?" Era quello che si chiedeva in continuazione; sapeva di aver trascinato gli amici nel pericolo, probabilmente alla morte, e si sentiva in colpa; eppure, sapeva anche che quella che combattevano era una guerra per il futuro, per le generazioni a venire, magari i loro stessi figli - se avessero avuto fortuna - avrebbero vissuto in un mondo di luce, in un mondo di progresso. Una cosa che lo mandava avanti, invece che farlo sconfinare nella disperazione, era salvare chi poteva. Fin'ora, era riuscito a salvare quei due ragazzini, i due gamins, il monello di strada e quell'altro, quello che stava sempre dietro a Marius. Non aveva la minima idea di chi fosse, anche se il suo viso gli era in qualche modo familiare. Sospirò.
Joly, sbuffando stanco, vide i due ragazzi stretti nell'angolo, che parlottavano tra loro, e riconobbe il giovane Gavroche. Si avvicinò a loro e chiese "Come state? Siete feriti? Io mi sento come colpito da una pallottola.. Anzi, forse mi ha colpito, c'è del sangue sulla mia camicia, chissà, sono anche caldo, non sarà la febbre? Sono anche già raffreddato.."
I due ragazzi lo guardarono straniti. Ovviamente, non avevano idea di quanto Joly fosse eccessivamente ipocondriaco.
"Certo che stiamo bene, cittadino, non vedi? Sani come pesci!" Gavroche si alzò, fece una giravolta sorridendo. "Sono forte, io. Niente mi abbatte."
"E tu, gamin? Come stai? Non sei ferito, vero? " Joly osservò quel ragazzino con il cappello tirato in basso, a coprirgli gli occhi, con le ginocchia ancora strette sotto il mento. Era così giovane, anche lui!
Eponine alzò il viso verso Joly. "Sto bene."
A Joly venne un colpo. "Dio dei cieli, ma sei una gamine! Che ci fai, qua? Avevamo detto niente donne, è troppo pericoloso!Eppure.. Io ti conosco.. Non sei quel tipo che sta sempre dietro a Marius? Come ti chiami?"
"Proprio io, monsieur. Sono Eponine. Eponine Thénardier. La vicina di casa di Marius al Gorbeau.. O meglio, ex vicina, ora giro per strada senza una vera e propria meta perchè sa, quei cani poliziotti ci hanno cacciato, la mia mere è morta, il mio pere sparito, forse in prigione.. E Azelma, la mia povera sorella! Dove sarà!" Eponine si coprì il volto con le mani, singhiozzando. Alzò poi lo sguardo reso lucido dalle lacrime, e chi le era accanto comprese qualcosa come "M-Marius? S-Sta bene? E' vivo, vero?"
"Sì. Voi però, mademoiselle, ci dovete una spiegazione. Cosa ci facevate su una barricata? Stavate cercando un modo per morire? E' forse passato di moda l'annegarsi nella Seine?" una voce arrabbiata arrivò dal nulla, seguita subito dal suo proprietario, lo stesso uomo che aveva salvato i due Thénardier.
Eponine si voltò verso quella voce. "Mi avete chiamata mademoiselle, signore. Nessuno lo fa mai. Non sono così importante da merita--"
"Basta con queste lamentele. Rispondete alla mia domanda."
Lei lo guardò dritto in faccia. Non le faceva paura quel tono furioso. "Ma voi siete quello che mi ha salvata! Oh, vi sono grata, stavo per compiere una cosa molto sbagliata. Però.. monsieur, ecco, io volevo salvare Marius, quel grand'uomo, sapete."
"Fatemi capire. Per salvare qualcun altro, siete disposta a morire voi stessa? Qualcuno che molto probabilmente a stento sa di voi?"
La verità le era stata sbattuta in faccia, eppure lei ribattè: "Monsieur, a me pare che sia proprio la stessa cosa che fate voi. Farvi uccidere per qualcuno che non vi conosce. O sbaglio? Non è questa, la rivoluzione?"
"E' diverso. " Enjolras, colpito, voltò le spalle a quella imprudente, a Gavroche e Joly, e tornò alla sua barricata.



  
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