Zayn
entrò in casa e lanciò lo zaino ai piedi del
tavolo della cucina,
pronto per la scuola.
Vide
che, nel gesto, un foglio, anzi una busta, era caduta sul pavimento.
Si
chinò a raccoglierla, per rimetterla di nuovo dov'era, ma
quando
vide davanti che il destinatario era lui, rimase stupito.
La
aprì, e vide che era una lettera scritta a mano.
Capì
che era la calligrafia della sua migliore amica.
Si
sedette al tavolo, per leggerla.
“Caro
Zayn,
avrai
già capito che, sì, sono io, Bee. Beh, ma poco
importa, no? Così
mentre parlerò capirai meglio.
Ci
siamo sentiti giusto cinque minuti fa, mi hai mandato un messaggio
per augurarmi la buonanotte, dove mi prometti che tornerai domani,
qui, all'ospedale.
Dovrei
esserne felice, e lo sono sempre quando vieni a salutarmi, a passare
delle ore con me, ma non questa volta.
E
sai perché? Perché io domani non ci
sarò. I medici me l'hanno
detto. Quando chiuderò gli occhi, sarà per
sempre. Ho paura, lo
sai, Zayn? Tanta paura, ho paura soprattutto del fatto di non poterti
mai più vedere.
Sto
tremando mentre scrivo queste parole, perché vorrei non
doverlo
fare, vorrei potermi alzare da questo letto, correre, saltare,
ballare, cantare a squarciagola, vorrei venire a scuola, domani,
insieme a te, e prendere in giro qualche prof, magari prendermi anche
una nota. Non sarebbe divertente?
Scusami,
ho fatto una lunga pausa prima di riuscire a tornare a scrivere.
Vedo
che sta nevicando, ora. Che bello.
Mi
fa uno strano effetto sapere che non potrò mai
più vedere nevicare,
non potrò prendere il sole, né nuotare, la cosa
che tanto amo fare.
Lo so che quelle gare non me le facevi vincere, anche perché
tu NON
sai nuotare.
Sto
ridendo, in questo momento, davvero, mi sono tornati in mente tutti i
nostri momenti più belli. Ma anche quelli che definiamo
'brutti'
anche se non lo sono davvero, dato che la vita è sempre
meravigliosa. Sempre.
Peccato
che a me non è permesso continuare a viverla.
Sono
costretta a troncare qui la mia esistenza. Ma non preoccuparti,
lassù, io ti proteggerò.
Io
ti seguirò sempre, non voglio perdermi quando farai l'esame
di
maturità, quello di guida, quando imparerai a nuotare
decentemente
finalmente (anche se avrei voluto insegnartelo io), non voglio
perdermi quando comprerai casa al centro di Londra, né
voglio
perdermi quando ti sposerai, né quando avrai dei figli.
Spero
che racconterai di me a loro, che gli dirai di tenersi stretti la
vita, cosa che io non posso fare.
Ti
immagino, quarantenne, con una moglie e due figli, che distratto dal
lavoro ritrovi questa lettera rintanata chissà dove.
Chissà quanto
sarai bello. Sarai il solito figo, eh? Avrai ancora il ciuffo? Spero
di si,sai che amo il tuo ciuffo, come il colore dei tuoi occhi, e
quello della tua pelle.
Te
l'ho mai detto, che io sono innamorata di te? So di non averlo mai
fatto e ne sono felice, anche perché tutto ciò
che ho ricevuto da
te è stato bellissimo, e mi è più che
bastato.
Chissà
se mentre leggerai questa riga me ne sarò già
andata, o se forse
starò ancora combattendo contro me stessa, per riuscire a
guardarti
negli occhi ancora un'ultima volta.
Ti
prego, non piangere. Per favore, pensa che io non lo vorrei,
perché
è così.
Non
voglio vederti soffrire a causa mia.
Ricordati
di quando ci siamo conosciuti, quattro anni fa, a quattordici anni...
Tu
eri il 'baby bad-boy' ed io una timida ragazzina impacciata.
Siamo
cresciuti tanto, vero?
Ricordati
della prima volta che sei venuto a casa mia, alla fine della prima
superiore, affinché io ti aiutassi a studiare, e nel compito
prendesti otto, invece dei soliti cinque.
Da
quella volta iniziammo a studiare sempre insieme e diventammo
migliori amici.
Che
bei ricordi, Zayn.
Ricordati
anche dell'estate di quell'anno in cui scoprii che non sapevi
nuotare,il contrario mio.
Scusami,lo
sai che mi piace prenderti in giro.
Ricordati
anche di quella volta che in terza ti sei ubriacato e mi hai baciata,
alla festa di Natale della scuola.
Sai,
mi ero illusa del fatto che tu potessi amarmi. Sciocco, vero?
È da
lì che ho iniziato a provare qualcosa, quel qualcosa che
ancora oggi
non riesco a spiegare.
Mi
dispiace che l'anno prossimo non potremo studiare insieme per l'esame
di maturità, lo sai che lo pianificavamo da sempre, e sono
io che
non manterrò la promessa, scusa di nuovo.
Mi
raccomando, però, voglio che esci almeno con ottanta, visto
che puoi
farlo.
Ah,
un'altra cosa, quando dovrai corteggiare una ragazza, non fare quella
mossa con i capelli che mi dicevi, la faresti soltanto scappare,
fidati di me.
E
di nuovo, al tuo matrimonio non vestirti di argento come dicevi in
prima, per favore, sarebbe orrendo.
In
ultimo, volevo dirti che non ho avuto tempo per scrivere a nessun
altro, oltre che a te, quindi, abbracciami Adele, dille che le voglio
davvero un bene infinito.
Dì
ai miei genitori di non stare male, voglio vederli sorridere quando
sarò lassù.
Dì
alle mie due sorelline, Juliet e Kate, che le superiori non sono
impossibili, dato che non mi credono, e abbracciale forte da parte
mia. Salutami tutti, Zayn, tutti quanti, anche i prof, nonostante la
rottura, mi hanno insegnato tanto, lo so.
Scusami
per i tanti compiti che ti sto dando, magari crederai di essere a
scuola :), è che lo chiedo a te perché solo di te
so di potermi
fidare completamente.
Passiamo
per un attimo a me, okay? Solo un secondo di tempo in più ti
chiederò, poi la finirò con questa lettera, anche
perchè ho tutti
i capelli in faccia e mi fa male la mano.
Secondo
te è normale che io abbia paura? Una pura folle, anzi.
Ho
il magone e mi si blocca il respiro, oltre ad avere un fortissimo mal
di testa.
Ogni
volta che socchiudo gli occhi, li riapro subito, non riesco a
lasciarmi andare, anche perché non voglio.
Perché
questa stupidissima malattia mi sta portando via? Perché sta
succedendo tutto questo?
A
solo diciassette anni, perché?
Non
ho ancora finito gli studi, non ho mai avuto la mia prima volta, non
ho mai cavalcato un cavallo, dovevamo farlo insieme, ma ormai
è
tardi. Non ho mai gridato tanto forte quanto avrei voluto, o fatto
pazzie e cose assurde.
Eppure,
il mio compito è finito ed io non lo accetto.
Scusami,
sto bagnando questo foglio di lacrime e non dovrei, scusami, e ti
prego, non fare il mio stesso errore.
Sii
forte, per entrambi.
Un
giorno, spero tanto lontano per te, ci incontreremo di nuovo. Te lo
giuro.
Ti
prego, aiutami a non avere paura, dammi un po' di forza.
Sono
tanto stanca, Zayn.
Ma
non voglio lasciarmi andare. Non voglio.
Ti
prego, salvami ancora una volta, come sempre a scuola dai bulletti
odiosi.
Salvami,
Zayn, ti prego, anche se sarà difficile, dimmi che non
succederà
nulla, mentimi, e salvami a questo destino.
Ciao
Zayn, ti amo.
Tua
Bee”
Zayn
stava piangendo, singhiozzava, si alzò di corsa, lasciando
la
lettera sul tavolo, e rubando un taxi ad una signora davanti a lui,
si fece portare in tutta fretta all'ospedale.
Entrò
trafelato, correndo come un forsennato, si diresse al reparto dove
stava Bee, il numero di stanza lo conosceva a memoria.
Entrò
nella stanza, gridando il suo nome.
Lei
era ancora sveglia, distrutta, che teneva la mano di sua madre.
“Bee.”
sussurrò.
Ricominciò
a piangere, e lei con lui, si chinò ai piedi del suo letto.
“Zayn..”
mormorò flebilmente la ragazza, “sei
qui.” aggiunse sorridendo.
“Bee,
Bee io ti amo. Bee, da sempre, ti prego non lasciarmi” le
disse,
non curandosi della madre che di fronte alla scena scoppiò
in
lacrime.
“Zayn,
io devo andare. Non posso restare, ti prego, capiscimi.” lo
implorò
lei.
Lui
si chinò sul suo viso.
“Bee,
non lasciami, io ti amo, davvero.” ripetè lui come
se fosse lei a
decidere.
Era
una scena struggente.
“Zayn,
aiutami ad andarmene, ti prego. Non ce la faccio più. Ti
prego,
dimmi che andrà tutto bene...” lo pregò
lei piangendo.
Lui
si chinò e la baciò sulle labbra una, due, tre
volte.
“Ora
non sei ubriaco, vedo.” tentò di scherzare lei, e
lui accennò un
sorriso.
“Ti
prego, l'ultima cosa che voglio vedere non devi essere tu in lacrime,
voglio vedere un tuo sorriso, fallo per me, per favore,
Zayn.”
sussurrò Bee.
Lui
sorrise e si sedette sul letto accanto a lei asciugandosi le lacrime,
la stringeva a sé, come se fosse un modo per non lasciarla
andare.
“Dimmi
che andrà tutto bene, per favore.” lo
implorò lei, di nuovo.
“Andrà
tutto bene”, sussurrò lui, “ti
addormenterai ora, perché sei
stanca, ti sveglierai oggi pomeriggio, e mi vedrai, qui accanto a te,
io ci sarò. Domani ti diranno che possiamo uscire a breve
dall'ospedale, tornerai a scuola, con me. L'anno prossimo
affronteremo insieme l'esame di maturità, poi più
avanti ci
compreremo un appartamento bellissimo al centro di Londra, proprio
come volevamo, poi avremo dei bambini, ci sposeremo, avremo la nostra
famiglia... viaggeremo, tu sarai insegnante di inglese, come tanto
volevi. Io farò l'uomo d'affari, avremo una villa al mare,
anche,
anzi, in Italia. Andrà tutto bene, Bee.”
sussurrò lui
singhiozzando.
“Lo
vorrei tanto, Zayn. Ora sono tanto stanca, devo andare, ti amo
Zayn.”
mormorò con un sorriso.
“Grazie
per esserci sempre stato, ti amo, amore mio.” aggiunse mentre
con
la mano tremante si asciugava lacrime che scendevano dai suoi grandi
occhi castani.
“Bee,
ti prego.” sussurrò lui.
La
baciò, tante volte, si abbracciarono.
Poi,
pian piano, lei si addormentò. Questa volta, era per sempre.
Giornooo!
Anzi, sera!
Non so come mi sia uscita qusta cosa così struggente, non
ero nemmeno depressa, quindi, boh.
In ogni caso, ho pianto scrivendola, spero voi abbiate un animo
più forte del mio, se mai passerete u.u
Nonostante tutto, come va a scuola? In generale, la vita come butta?
(avrete capito che non so rappare lool)
Spero di non avervi depresso con 'sta cosa che c'è qui
sopra. u.u
Anywaaaaaay, se volete seguirmi su twitter mi chiamo @demetriassoul,
ditemelo e ricambio, okay?
Baciiiii :D
Marty.