21/02/2013
4 recensioniTi ricordi di me? Ricordi ancora quel moccioso che ti stava sempre incollato alle gambe?
Sono proprio io, sono ancora quel bambino di 3 anni fa.
Mi manchi. Mi mancano i tuoi abbracci, le tue carezze, la tua presenza.
Perché è successo? Perché?
Me lo chiedo ormai da 3 anni, ma non sono riuscito a trovare risposte plausibili.
Vorrei che foste qui, tu e la mamma. Vorrei che mi vedeste ora.
Zia Angelina dice che sono diventato un ometto, che sareste fieri di me.
E’ davvero così? Vorrei saperlo, vorrei che me lo diceste di persona. Vorrei, vorrei, vorrei…che brutto tempo il condizionale, esprime qualcosa che potresti avere, ma ad una condizione. Peccato che quello vorrei io non lo otterrò a nessuna condizione. Certe cose, per quanto uno si sforzi, non le riavrà mai più.
Ti ricordi quando rientravi a casa e io ti venivo sempre in contro? Non mi rendevo nemmeno conto di quanto tu fossi stanco, eppure ti chiedevo sempre di giocare. E tu mi sorridevi sempre, ti toglievi la giacca, ti sedevi e mi insegnavi le regole degli scacchi. Non capivo nulla di quel che dicevi, per quanto mi sforzassi di apprenderle le dimenticavo tutte le volte. Eppure mi ripetevi sempre tutto daccapo, con la tua dolcezza e la tua pazienza.
Ti ricordi di quando io ed Elizabeth mettemmo in disordine tutti i tuoi documenti? Eri arrabbiatissimo, mi mandasti a letto senza cena quella volta. E io piangevo, mi sentivo in colpa, però non capivo la tua ira. Bhe, ora l’avrei sicuramente capita, non immagini la pila di documenti che devo compilare adesso, al posto tuo.
Al posto tuo…e se non foste morti cosa sarei io? Probabilmente un comune Lord, in grado di divertirsi, di incontrare i coetanei, di godersi le giornate di sole. Invece faccio ciò che non hai potuto fare tu. In fondo non mi dispiace, non apprezzo molto le futili attività degli altri Lord.
La mamma come sta? E’ sempre solare come il solito? Dille che mi manca, che mi piacerebbe poter ricevere ancora una volta un suo bacio, una sua carezza.
Tanaka sta bene, è sempre il solito. Ho dei nuovi domestici, sono dei piantagrane, ma in fondo rendono meno noiosa la vita qui dentro.
Sebastian è il mio maggiordomo, mi chiedo cosa avreste detto di lui. Bhe, se voi avreste potuto dire qualcosa, lui non sarebbe al mio fianco.
Solo, ecco cosa sono.
Sono un bambino di 13 anni, solo.
Ma come mi dicevi sempre tu, “devi essere forte Ciel, un giorno guiderai tu questa casata”.
Lo so, non ti sto deludendo, se ti preoccupa questo. Gli incarichi affidatomi dalla Regina sono stati tutti risolti fin ora da me e da Sebastian. Ho rischiato la pelle un po’ di volte, ma di’ alla mamma che è tutto a posto, che sto bene e so cavarmela da solo.
Se mi vedessi ora…ho gli occhi lucidi. Ma non riesco a piangere, non riesco a liberare questo peso così tremendamente fastidioso dal mio cuore, dal mio corpo.
“Smetti di piangere Ciel! Altrimenti rimarrai senza lacrime e non potrai più vivere.” Me lo diceva la mamma.
Sai, forse aveva ragione. Dille però che sbagliava sulla morte. E’ il cuore che muore, non il corpo.
Vorrei chiederti un favore prima di chiudere questa lettera.
Come si fa a sorridere? L’ho dimenticato.
Ho dimenticato come si fa a sorridere.
Ed è l’unica cosa che non riesco a ricordare del mio passato.
Tuo figlio,
Ciel
-------Commenti dell'autrice!!--------
Allora? Che ve ne pare? Sì, me ne rendo conto è deprimente.
Però volevo mostrarvi questo Ciel...quello che secondo me prova davvero.
L'idea mi è venuta guardando alcune immagini di Vincent Phanomhive su internet. Non lo so perchè, ma improvvisamente mi è venuta malinconia...ed è solo un personaggio di un anime! (per di più una comparsa)
Mi raccomando, fatemi sapere che ne pensate!