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Autore: Minari OppaRi    21/02/2013    1 recensioni
[ Bakugan x Vocaloid] - [Neko!Dan x Neko!Runo]
Daniel abbassò appena il viso ma in un attimo si riprese subito, facendo comparire un allegro sorriso.
“Senti, io vivrò da gatto solo una volta e posso dirti che divertirsi è davvero una cosa piacevole.”
Portò lo sguardo sull’oggetto legato al suo collo, ghignando appena.
“Quel collare che t’incatena….lasciamelo mordere via!”
Aprì appena la bocca, mostrandole trionfante i suoi brillanti canini.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Danma/Daniel, Runo Misaki
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Dan era un testone, non voleva arrendersi all’ennesimo rifiuto di quella bella micia che tanto amava.
Picchiettava contro il vetro della gatta, aspettando impaziente che lei si affacciasse al davanzale.
“Ciao, Runo.”
Runo apparì, iniziando a scrutarlo con sufficienza da dentro la bella casa.
“Ti ho già spiegato che non voglio che tu ti avvicini.”
La gatta girò appena il viso, incrociando le braccia con la speranza che se ne andasse presto.
Non occorreva fare tutto quel rumore, i suoi occhi rossi brillavano al buio e mettevano davvero paura.
“Vai via!”
“Sei una graziosa signorina come sempre. La tua pura pelliccia bianca è bella come la luna che c’è stasera.”
Miagolò il moro, ignorandola e strusciando la testa contro il vetro, cercando di convincerla ad uscire.
“Io e te, giochiamo insieme.”
“No, grazie.”
Runo gli lanciò uno sguardo annoiato, era davvero un randagio parecchio ostinato.
Daniel abbassò appena il viso ma in un attimo si riprese subito, facendo comparire un allegro sorriso.
“Senti, io vivrò da gatto solo una volta e posso dirti che divertirsi è davvero una cosa piacevole.”
Portò lo sguardo sull’oggetto legato al suo collo, ghignando appena.
“Quel collare che t’incatena….lasciamelo mordere via!”
Aprì appena la bocca, mostrandole trionfante i suoi brillanti canini.
Lei si toccò il collare, sospirando con un espressione afflitta stampata sul viso.
“Il significato del mio collare….mi chiedo perché non puoi capirlo.”
 
Gli lanciò un altro sguardo di sufficienza, accavallando appena le gambe.
“Signor randagio spensierato io vivrò da gatta una volta sola, ecco perché devo badare a me stessa.”
Il gatto drizzò appena le orecchie, interessato a saperne molto di più. Che intendeva dire?
“Io sono elegante, Nyan. Mangio pasti davvero deliziosi e dormo su un soffice letto. L’unica pecca è l’acqua ma ogni giorno faccio un bel bagno. Questo per me è il meglio!”
Lui ridacchia, incrociando le braccia al petto e alzando gli occhi per incrociare quelli della gatta.
“Per me il meglio è essere un randagio, Nyan. Caccio pesci e piccioni senza farmi sentire da nessuno mentre nel pomeriggio quando gli umani lavorano posso osservarli dal tetto mentre attendo di addormentarmi. Mi sento libero, capisci? Non vuoi esserlo anche tu?”
Runo sembrava interessata, in fondo la libertà era qualcosa che mai aveva provato.
Per lei la felicità era avere un luogo che potesse proteggerla ma l’idea di uscire di casa e vivere un avventura l’aveva spesso attirata.
“Potrei presentarti qualche bella compagnia. Ora, apri questa finestra e salta fuori!”
Le sorrise dolcemente, porgendole la mano in attesa di una sua conferma.
Nonostante quel sorriso l’avesse emozionata parecchio la gatta rimase sulla difensiva, stringendo al petto un cuscino bianco, quasi a cercare una protezione che la convincesse a rifiutare quella proposta.
“A parole sei bravo ma…..non sono una stupida.”
Brontolò, chiudendo le tende.
Ah, un brutto smacco per il povero micio, era davvero difficile trattare con Runo.
“In confronto a me c’è qualcuno che ti protegge?”
Mormorò timidamente da dentro la casa, stringendo appena la stoffa delle tende.
“Domani potresti essere investito da una macchina”
Sospirò al solo pensiero.
“E potresti evitarlo.”
 
Non udendo nessuna risposta tirò di nuovo la stoffa, imbronciandosi appena lo vide sorridere maliziosamente.
“Anche il tuo lato ostinato mi piace, sono ancora più innamorato di te.”
La gatta rise appena, spostandosi i capelli mentre lo guardava con aria di sfida.
“Oh, sei stato onesto ma con questo atteggiamento non mi farai mai battere il cuore”
Dan abbassò la testa, sconsolato.
Quelle parole furono davvero un brutto colpo ma di certo non aveva intenzione di arrendersi.
“Io ho un sogno, Nyan. Un giorno lascerò questa città e viaggerò verso nord. Con questi miei stessi occhi voglio vedere l’aurora e vorrei tanto che tu fossi lì con me. Sarebbe bellissimo”
Sospirò, scuotendo tristemente la testa.
“Ma sembra che non si avvererà mai…”
 
“Il mio modo di vivere non può essere cambiato cosi facilmente, Nyan.”
Runo appoggiò le zampe sul vetro, lanciando uno sguardo triste al di fuori di quelle soffocanti mura.
“Una ragazza tutta sola mi vuole qui con lei.”
Nella sua mente apparve il viso della sua padrona, una giovane quindicenne dai lunghi capelli arancioni.
Alice, una ragazza gentile e sempre con il sorriso sulle labbra.
“Non posso lasciarla!”
Affermò con sicurezza, annuendo con decisione.
 
Ma nel bel mezzo della conversazione Dan sgattaiolò via, alzando appena la zampa in segno di saluto.
“Oh, devi andartene di nuovo?”
Chiese lei un po’ triste.
Lui annuì, sorridendole come faceva sempre, pronto ad andare via per risollevarsi un po’ il morale.
“Hey, aspetta!”
Si fermò a quel richiamo, voltando lo sguardo per osservarla.
“Per me va bene se torni anche domani. Ti aspetterò…”
Gli sorrise gentilmente, arrossendo di un poco sulle gote.
I suoi occhi risplendevano felici.
Per Daniel quello fu un momento magico, amava davvero quando sorrideva e gli diceva di tornare, riusciva quasi a sentirsi più vicino al suo cuore.
Per lui quella era davvero una meravigliosa vita da gatto. 
  
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