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Autore: Ladynady    23/02/2013    3 recensioni
[Il Principe d\\\'Egitto]
Siamo ai tempi degli egizi, precisamente nel periodo in carica del Faraone Seti I.
Genere: Avventura, Drammatico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Siamo ai tempi degli egizi, precisamente nel periodo in carica del Faraone Seti I.
 
Gli schiavi e il popolo ebraico vengono utilizzati per la costruzione sia di gigantesche piramidi, che di sfarzosi palazzi tutti dorati.
 
Seti vuole fare le cose in grande e vuole che il suo potere rimanga impresso nei secoli,prima che il figlio prenda il suo posto.
 
Purtroppo tutto a discapito della povera gente che viene frustata e comandata tutto il giorno…
 
Il Faraone viene avvisato che la popolazione ebraica si stà allargando troppo,quindi decide di fare uccidere tutti i bambini appena nati nelle famiglie.
 
Ordina così ai soldati di fare irruzione nelle case e di non avere pietà.
 
Così è lo stesso anche per Jocabel,una donna povera rimasta vedova del marito,ed ha un figlio appena nato.Oltre a lui ha altri due bambini,Miriam ed Aronne,adottati da un’altra famiglia per via di problemi economici.
 
Così la donna scappa coi 3 bimbi e si reca nei pressi del fiume Nilo,pensando ad un posto dove nascondere il piccolo.
 
Pensa di lasciarlo trasportare dal fiume,così raccoglie una cesta lasciata lì dai pescatori,lo mette dentro e,pregando,lascia che il figlio venga graziato da qualcuno….la donna ha le lacrime agli occhi ma non ha altra scelta.
 
La corrente del fiume trasporta il piccolo al Palazzo del Faraone,dove la Regina Tuya (moglie del faraone) stà facendo un pediluvio assieme al suo piccolo Ramses.
 
Nota la cesta che stà vedendo dalla loro parte,così incuriositi la raccolgono e…dentro c’è un bimbo!!!
 
La Regina sorride e si meraviglia per la sua bellezza,e decide di tenerlo con sé,chiamandolo Mosè.
 
Passano 30 anni,sia Mosè che Ramses sono cresciuti, ora sono due bellissimi uomini che se la spassano a corte.Ogni tanto aiutano,ogni tanto consigliano ma…il loro passatempo preferito è fare dispetti e corse con le bighe!
 
Infatti,durante la loro ennesima gara tra la città del Faraone,fanno dei disastri inimmaginabili…
 
Vengono così richiamati dal padre di nuovo ed entrambi vengono sia sgridati che puniti,soprattutto Ramses che diventerà il futuro Faraone….così afflitto se ne và nella sua stanza.
 
Intervengono Hotep e Huy,due sacerdoti del Faraone,a mettere in cattiva luce anche Mosè.
 
L’uomo chiede scusa al padre ,ma viene subito perdonato,perché il Faraone vede in lui una intelligenza ed una bontà innata.A lui spiace che non sia proprio Mosè a prendere il suo comando,perché anche se non è suo figlio di sangue,lo preferisce a Ramses.
 
Mosè rimane un po’ di stucco,e anche lui se ne và ringraziando Seti.
 
A palazzo fervono i preparativi per il compleanno di Ramses,e per l’avviso della sua nuova carica,infatti Seti I vuole fare uno sfarzoso cenone per commemorare il suo potere,suo figlio,e festeggiare anche il compleanno dell’uomo.
 
Arriva la fatidica serata,tutti sono estasiati da cotanta bellezza e sfarzo,Ramses e Mosè sono vestiti da grande serata.
 
Faraone Seti annuncia che suo figlio Ramses lo succederà al trono,invece Mosè viene incaricato come capo Architetto.
 
Entrambi rimangono molto contenti,soprattutto Ramses che non si aspettava la cosa ufficializzata.
 
C’è anche Samia,il capo degli scribi,che è segretamente innamorata di Ramses e vorrebbe dichiararsi all’uomo…è una ragazza dolce,ottimista,dai capelli corti spesso scambiata per un ragazzino.E’ vestita in maniera raffinata ed ha gioielli in oro,l’unica fra tante degna di nota.
 
La gente acclama i due uomini,ma all’improvviso arrivano Hotep e huy con una donna legata alle mani,che viene trascinata da loro.
 
E’ una zingara che è stata catturata nel deserto ,al di fuori della città,dai due sacerdoti:stavano cercando un dono da dare al futuro Faraone,così hanno pensato ad una bella donna.
 
In effetti è molto bella:ha capelli lunghi lilla e due occhioni grandi,la pelle olivastra e ha forme molto generose.
 
Cerca di ribellarsi ai due,ma riescono a trascinarla davanti al banchetto.
 
Mosè è dispiaciuto del trattamento,la donna soffre….anche Samia è affranta perché è gelosa e vorrebbe Ramses solo per lei.
 
I due sacerdoti mostrano il bottino,Seti è un po’ arrabbiato perché non ama cose del genere,invece Ramses sembra interessato e…divertito.
 
Accarezza il mento della zingara e lei tenta di morderlo, e con un colpo brutale riesce a liberarsi dai due malmostosi. Tenta di correre verso l’uscita,ma inciampa in una piccola fontana al centro del salone,bagnandosi tutta e facendo una brutta figura.
 
Tutti ridono,tranne Mosè,Samia e Seti…la zingara non demorde ma viene fermata da Ramses:l’uomo annuncia che il suo dono lo darà a Mosè,che desidera da tempo avere una donna.
 
Mosè arrossisce e la donna viene portata da lui:Samia per un attimo ha temuto il peggio.
 
Così Mosè accetta sia l’incarico di capo Architetto,che la donna;si avvia nella sua stanza con la zingara ancora legata.
 
La festa continua e la gente balla,mangia a sfinimento; Samia tenta di avvicinarsi a Ramses ma è sempre circondato dalle guardie egiziane.
 
Mosè e la donna raggiungono la camera,e l’uomo chiede il suo nome:Zippora,una zingara che stava solo cercando un cammello da comprare…ma non sapeva di essere incappata nel popolo egizio.
 
Mosè la libera chiedendole scusa,e che l’avrebbe lasciata andare di soppiatto a patto di un bacio.La donna rifiuta e tenta di mettergli le mani addosso,dicendogli che l’amore non si compra.I due,dopo essersi guardati intensamente negli occhi,si separano e Mosè la lascia scappare in incognito,al buio.
 
Ma non sa che l’uomo la stà seguendo,oramai Mosè è talmente innamorato di lei,non aveva mai visto una donna forte ma soprattutto aveva provato qualcosa guardandola negli occhi.
 
Samia riesce ad arrivare alla stanza di Ramses,doveva per forza dichiararsi altrimenti qualcun’altra gliel’avrebbe portato via!
 
Così,con una banale scusa di una scrittura,bussa alla porta dell’uomo.
 
Ramses apre e,con stupore,la fa entrare;dopo un breve discorso,la donna finalmente ha il coraggio di dichiararsi apertamente…rischiando grosso.Infatti Samia è figlia di un egizio schiavo che stà lavorando nelle piramidi,e solo grazie alla sua abilità nella scrittura è riuscita ad entrare nel palazzo,diventando capo degli scribi.
 
Ramses si arrabbia,una donna del suo rango non poteva azzardarsi ad una cosa del genere!Così la caccia via nonostante tutto;la donna piange di fronte a lui e corre verso la sua stanza.
 
Ramses pensava a donne ricche,di un ceto elevato….ma finora non aveva trovato nessuna che soddisfacesse i suoi desideri.Anche se ne conosceva alcune,nessuna caratterialmente andava d’accordo con lui….Ramses và a dormire pensando al trattamento fatto a Samia.Forse era stato troppo duro…pensava solo alla sua posizione….e non si rendeva conto che,con Samia,aveva condiviso momenti e ricordi bellissimi,andavano d’accordo…
 
Mosè intanto segue Zippora nella notte,e vede che la donna ruba un dromedario  nelle vicinanze del palazzo,che era stato lasciato lòì legato.
 
La donna slega l’animale e si avvia silenziosamente,piano piano,verso l’uscita della città,al di fuori delle mura.
 
Ma ad un tratto l’uomo si sente chiamare da due sconosciuti,perdendo così le tracce di Zippora;sono un uomo e una donna ebrei che lavorano al servizio di Seti.
 
La donna lo abbraccia e lo chiama fratello ,invece l’uomo cerca di dividere la donna da Mosè.
 
Quest’ultimo si toglie di dosso l’abbraccio femminile e la sgrida come una schiava.
 
Cosa vuole??Chi sono? La donna dice di chiamarsi Miriam e presenta l’altro,Aronne,che è riluttante nel prendere parole con Mosè.
 
Per Mosè sembra che farnetichi cose assurde,dice che è loro fratellastro e che avevano una mamma di nome Jocabel…
 
Aronne la zittisce e chiede scusa Mosè,che vuole già chiamare la guardie:per colpa loro ha perso di vista Zippora.
 
Miriam insiste,e dice di chiedere ai suoi attuali “genitori” chi è veramente….Mosè stà per mollare un forte ceffone,ma interviene Aronne a calmare la situazione,portando via Miriam.
 
Mosè,arrabbiato e confuso,torna a Palazzo correndo.Ma chi sono loro?Sarà vero quello che dicono??
 
Nella notte,Mosè ha un incubo.Sogna una donna con lunghi capelli rossi che mette un bimbo in una cesta,lasciandola trasportare dal fiume Nilo.
 
Vede due bimbi che piangono alla riva,ma lui si allontana sempre più da loro…dove stà andando?Arriva nelle mani del Faraone,e sogna guerre,violenze sugli schiavi ed ebrei,uccisioni di bambini e distruzioni di case.
 
E’ tutto ciò che ha visto fin’ora…perché tanta violenza?Sembra che abbia fatto finta di niente,ma sa in cuor suo che tutta questa gente non si merita tanta cattiveria.
 
Sarà allora il vero figlio di Seti?Fisicamente sono diversi…e anche Ramses non si assomiglia…oddio che abbia detto la verità Miriam?
 
Si sveglia all’alba tutto sudato,deve subito avere dei chiarimenti sul suo conto.
 
Così,dopo una lauta colazione,và dal padre Seti e gli chiede chi è in realtà;in effetti seti non sembra essere esterrefatto dalla domanda,anzi lo acconsente.
 
Il Faraone gli racconta la verità,ma si chiede come Mosè abbia fatto a saperlo…L’uomo è stato raccolto dalla madre Tuya e preso con sé come se fosse il suo vero figlio.Quindi Mosè non è egiziano.Ma Seti lo ama infinitamente ,così come Ramses,e gli vuole un bene dell’anima perché l’ha accudito e protetto.
 
Mosè è triste…allora la sua vera mamma chi è?Dov’è?Miriam e Aronne sono fratellastri….allora provengono da un’altra famiglia?
 
Mosè è desideroso di sapere la sua famiglia originale che fine ha fatto,e Seti gli dice che tanti schiavi ed ebrei sono stati uccisi in nome dell’impero Egizio.Quindi la sua mamma non esisterà più,e neanche la famiglia dio Miriam ed Aronne.
 
Mosè si allontana arrabbiato,ha sentito fin troppo.Non possono morire così tante vite per….una piramide!Un palazzo!!! Per il potere!!! Lui vuole solo amore,ma quello vero,così anche per tutti gli altri.
 
Pensieroso,si avvicina al fiume Nilo,e lì incontra Tuya,la sua….”matrigna”.
 
La donna lo vede triste ed affranto,così gli chiede cosa non và;Mosè le dice la verità,e che non sa più cosa fare e pensare.
 
Tuya gli racconta come quel giorno raccolse il bimbo dalla cesta,e che l’ha accudito sempre con amore,cercando di non fargli vedere mai le cose brutte che suo marito aveva fatto.
 
Ramses e Mosè erano stati cresciuti in un mondo ovattato e protetto dalle angherie che si facevano tutti i giorni alla popolazione.
 
Mosè si chiede se è giusto privare della libertà tante persone,addirittura uccidendole.
 
Tuya non sa rispondere alla cosa…Mosè a questo punto,vuole andare da Ramses.
 
L’uomo stà passeggiando tra i corridoi del palazzo,quando incontra per sbaglio Samia con i mano tantissime pergamene arrotolate da consegnare.
 
Non fa in tempo a chiederla scusa che la ragazza scappa con il volto triste.
 
Viene sopraggiunto da Mosè,che vuole parargli in privato;Ramses è convinto che voglia sapere qualcosa sul suo lavoro quindi lo porta dove stanno facendo nuove costruzioni.
 
Ramses vuole fare un’enorme statua in onore al loro padre,quindi gli fa vedere il gigantesco cantiere dove tanti schiavi stanno lavorando.
 
Mosè non sopporta vedere le frustazioni,le percosse che danno anche alle donne…quando ad un tratto vede Miriam ed Aronne che stanno lavorando sodo anche loro per la costruzione del monumento.
 
Un soldato egiziano frusta selvaggiamente Aronne che si era accasciato al suolo stanco morto,allora Mosè si arrabbia tantissimo:corre verso il soldato e…lo spinge giù dall’impalcatura.
 
Il soldato fa una caduta troppo alta,infatti quando arriva a terra,muore sul colpo.
 
Tutti gridano e sono spaventati,anche Mosè stesso si spaventa per via di tutta quella gente che lo circonda ringraziandolo,ma gli egizi non sono d’accordo con lui.
 
Ramses non aveva assistito alla scena perché era impegnato in altre cose,quindi cerca di difendere Mosè.
 
Miriam ed Aronne lo ringraziano,invece Mosè corre via con un gran mal di testa.
 
Aveva ucciso un uomo!!! Corre disperato,piange,grida perché tutto ciò,fino all’uscita del Palazzo.
 
Da lì ci si metteva poco a raggiungere la città e il deserto…il nulla…
 
Ramses insegue Mosè a piedi,finchè i due non si trovano proprio all’uscita del Palazzo.
 
Ramses gli spiega perché della fuga,che l’avrebbe coperto per tutto quello che era successo,invece Mosè non crede più alle parole di nessuno.
 
Allora Mosè,coraggiosamente,gli racconta la verità:loro non sono fratelli consanguinei quindi tutta la sua vita era stata una “farsa”.Non voleva stare più con il Faraone e maltrattare la povera gente;voleva solo scappare via e non tornare mai più.
 
Anche perché sua mamma era stata uccisa per colpa del Faraone….
 
Ma Ramses insiste ,perché gli vuole bene come un fratello vero,e non vuole che scappi via così.
 
Mosè gli dice addio,e corre verso una nuova vita,verso la libertà.
 
Ramses,impotente,assiste alla sua fuga e rimane molto amareggiato.Non riesce ad arrabbiarsi perché capisce lo stato d0’animo di Mosè,tutto quello in cui credeva era finto.
 
Così torna deluso a Palazzo,e sotto una colonna c’è Samia che lo aspetta.Ha saputo della cosa e vuole rincuorare Ramses prima che faccia una scelta sbagliata.
 
I due si guardano,e l’uomo la stringe a sé piangendo,ha perso un fratello ma anche un caro amico….Ma non può mettersi né contro di lui né contro il padre.Per l’ennesima volta deve far finta di nulla.
 
Nel frattempo,Mosè è già nel deserto da un pezzo: ha solo addosso la gonnellina egizia e una collana regalata dal padre.Il sole è rovente e lui non sa più dove andare a cosa fare…tanto anche la Morte sarebbe stata una buona idea per lui.Non aveva più nessuno…voleva raggiungere la sua mamma.
 
Strappa via la collana,e prosegue faticosamente,la sete stà avanzando sempre di più.
 
Sfortunatamente, una tempesta di sabbia stà arrivando da sud e travolge completamente l’uomo;in quegli istanti Mosè pensa di morire e di trasformarsi come quella sabbia.
 
Ma qualcuno….dal cielo,lo ha graziato,non è stato completamente sommerso dalla sabbia,ma fino alle spalle.L’uomo si risveglia,era momentaneamente svenuto,grazie ad un dromedario che gli stà leccando la faccia.
 
Per puro caso è passato di lì,così Mosè si sveglia e si guarda attorno;vuole seguire l’animale,di sicuro da qualche parte sarà arrivato…così si toglie di dosso la sabbia,e lo rincorre.
 
Giunge nei pressi di un’oasi,e vede che ci sono tanti animali ad abbeverarsi…muniti di selle!Allora ci sono umani lì attorno!
 
L’uomo si abbevera e sente delle voci.Due uomini stanno stuzzicando due ragazzine,vogliono portare via le loro borse.Mosè,che odia certe angherie,vuole intervenire perché le due ragazzine implorano aiuto,così li spaventa ma….inciampa nei pressi di un pozzo,le pietre malmesse del pozzo crollano e l’uomo ci finisce dentro….per fortuna un pozzo profondo di pochi metri e pieno d’acqua!
 
I due uomini scappano,invece le ragazzine si avvicinano al pozzo per vedere chi è.
 
Una delle due ragazzine và a chiamare una donna….infatti a breve arriva Zippora tutta trapelata.
 
Quando si affaccia sul pozzo,vede che è Mosè! Si chiede come fa ad essere lì,e l’uomo dice di tirarlo fuori dall’acqua.
 
Zippora è un po’ titubante,ma lo aiuta lo stesso con una corda;i due si scambiano un breve colloquio,perché vengono sopraggiunti da un uomo anziano e con una barba folta e bianca.
 
Zippora chiama alcune donne,che portano Mosè in una tenda a lavarsi,cambiarsi e riordinarsi;Zippora spiega all’anziano chi è Mosè.
 
Quando Mosè si sente pronto,esce dalla tenda e tutti sono lì ad accoglierlo calorosamente;Zippora presenta il padre Jethro,l’uomo anziano,a Mosè.
 
Spiega che lui è il sacerdote di Madia, un paesino lontano dal Palazzo del Faraone,e stavano facendo un viaggio di lavoro,portandosi appresso dei famigliari.
 
Loro sono un po’ zingari,perché spesso viaggiano,ma poi tornano alla loro cittadina ebrea.Zippora era stata catturata per sfortuna, ma è solita allontanarsi da sola per aiutare il padre nel suo lavoro di falegname.
 
Sono una famiglia molto unita e tutti si aiutano a vicenda.
 
Mosè sorride di fronte a tana pace e serenità,anche lui vorrebbe vivere così serenamente,senza cattiveria né violenza.
 
L’anziana del villaggio aggiunge che Zippora è ancora zitella….la donna arrossisce e si arrabbia,invece Mosè e il padre ridono di gusto.
 
La famiglia prepara così una serata per l’accoglimento di Mosè,e tutti si danno da fare:chi cucina,chi sistema,chi prepara…Zippora cuce gli abiti della festa.Mosè rimane incantato dalla sua abilità ma anche dalla sua bellezza.
 
Arriva così la notte,e la festa è davvero fantastica!Canti,balli,grandi mangiate…l’uomo non aveva provato così tanta gioia.Ogni tanto pensa a Miriam ed Aronne…che sono rimasti là come schiavi.
 
Jethro ringrazia Mosè di cuore,ha saputo che ha lasciato libera la sua figlia Zippora,e prega per lui.Mosè non ha mai sentito queste preghiere,e neanche questo “Dio” che nomina spesso.
 
Zippora è lì che danza,con gli altri,attorno al falò di fuoco,sembra incantare Mosè con le sue gesta fini.
 
Quando le danze finiscono,tutti di riuniscono attorno al fuoco e Jethro comincia a dire delle preghiere rivolte a Dio;per Mosè è la prima volta sentire queste cose,però una nuova forza,nell’animo,si stà facendo viva.
 
I giorni passano tranquillamente per l’uomo,infatti diventa pastore e porta spesso le pecore in zone verdi a pascolare,e si occupa anche di curare cammelli e dromedari.
 
La relazione con Zippora si fa sempre più frequente e più bella,Mosè è sempre contento quando stà vicino a lei e non si lasciano mai un attimo.
 
Finchè,un giorno,Mosè porta su una collina fatta di rocce la donna;c’è un bellissimo panorama,dall’alto vedono il loro “accampamento” e,all’orizzonte,la città del Faraone.
 
A breve il gruppo si sarebbe spostato per tornare a Madia;ma Mosè deve dire una cosa importante alla zingara.
 
Zippora ha oramai capito,ma lei ha sempre avuto vergogna a dichiararsi a Mosè,ma dopo avercela fatta,un bel bacio ha concluso il discorso.
 
Zippora annuncia al padre il fidanzamento con Mosè,e lui,contentissimo,organizza il matrimonio dei due giovani…Zippora è staupita da quanta celerità dell’evento!
 
D’altronde,essendo anche il sacerdote di Madia,per lui è una bellissima cosa sposare sua figlia con un uomo così buono e gentile.
 
Così il giorno fatidico arriva,e tutti festeggiano come se fosse una festa di paese.
 
Nel frattempo,Ramses,ha sposato la dolcissima Samia e lei a breve darà alla luce un figlio;i due sono felicissimi di stare assieme.Ramses ha quasi dimenticato la fuga del fratello,ora ha una nuova vita a cui pensare.
 
Passa qualche anno,e la compagnia di zingari oramai è tornata al paesino.Mosè si trova benissimo anche con tutta l’altra gente del posto,e non capisce perché c’è comunque tanta cattiveria e violenza in giro.
 
Un bel giorno,mentre pascola con il gregge,vede una luce blu strana provenire da una caverna,.in una collina;incuriosito,entra e segue la luce,vuole capire da dove arriva.
 
Su una roccia,c’è una piccola pianticella che emana un’intensa luce chiara che ha riflessi blu,l’uomo la tocca e una voce lo chiama.
 
Spaventato ,si guarda attorno ma…non c’è nessuno!La voce è Diop che vuole che lo ascolti.Mosè ha con sé il suo bastone da pastore,e tocca con la punta la luce:sembra non prendere fuoco né far nulla.
 
E’ un po’ spaventato,ma la voce continua il suo discorso;Dio vuole che Mosè metta fine allo sfruttamento tutt’ora praticato dagli Egizi,liberando gli schiavi,gli ebrei e l’Egitto stesso da questa tirannia.
 
Mosè non sa che gli egizi continuano ancora nelle loro pratiche oramai leggendarie e consolidate,ma che si stanno allargando quindi deve far capire all’attuale Faraone che stà sbagliando ad uccidere così tante persone innocenti.
 
Mosè ,in cuor suo,vorrebbe fare qualcosa ma non può,è solo un uomo come tanti…Dio lo sgrida perché lo sa che ha una forza d’animo potente,che aiuta tutto e tutti e ha una Fede consolidata,quindi gli ordina di partire e fermare il Faraone.Dio srabbe stato accanto a lui fino alla fine.
 
L’uomo esce dalla caverna ancora un po’ scosso dall’evento,ma ora ha una missione da compiere.Chissà se Miriam ed Aronne saranno ancora vivi?E Ramses….non ci pensava oramai da anni.
 
Si sente come rinato,sente di avere un coraggio da leone pensando a Dio,e và da Zippora per raccontarle tutto.
 
La donna,in un primo momento,non gli crede e rimane dubbiosa,ma quando Mosè insiste che dovrà aiutarlo nella sua missione e sembra davvero convinto in quello che dice,accetterà di accompagnarlo nel suo viaggio.
 
Anche Jethro viene messo a conoscenza del fatto,e per lui questo è un segno divino che non bisogna trascurare.Quindi rincuora Mosè e la figlia e dice di partire subitissimo per la terra egiziana.
 
Così Mosè e Zippora partono cavalcando due dromedari ,verso la città del Faraone.
 
Intanto,a Palazzo Ramses e Samia stanno festeggiando,assieme ai loro amici,il 5° compleanno del loro primogenito Hadir; Ramses è molto contento di tutto ciò che stà facendo,anche se rimpiange i suoi genitori morti entrambi di malaria.Ora sono lui e sua moglie a governare il loro popolo e portare avanti le tradizioni.
 
Entrano Mosè e Zippora nel Grande Salone dove stanno banchettando,sono stati fatti entrare perché alcune guardie l’hanno riconosciuto,invece Ramses per un attimo,ci ha dovuto pensare.
 
Solo vedendo Zippora allora gli è tornato in mente tutto; Ramses è molto contento di rivedere il suo caro fratello Mosè,infatti lo abbraccia calorosamente!!!
 
I due si scambiano belle parole,e Mosè nota che ha un figlio;entrambi vengono invitati al banchetto.
 
Zippora rifiuta l’invito,così anche Mosè di conseguenza,che invece vorrebbe parlare in privato al fratello.
 
Intervengono i soliti Hotep e Huy che vogliono mettere in zizzania i due fratelli,ma Ramses li caccia e porta con sé Mosè nella sua stanza di ricevimento ospiti.
 
Zippora rimane in disparte,ogni tanto Samia le lancia qualche occhiata come se fosse proprio un’estranea.
 
Mosè racconta tutto a Ramses,così anche l’altro ribatte raccontando dei loro genitori che sono morti,del popolo,della sua nuova famiglia ed ovviamente che ora ha anche un figlio a cui pensare.
 
Mosè insiste,vuole che il fratello si fermi con tutta questa violenza,ma sembra avere io tappi alle orecchie.
 
Quando Mosè nomina Dio,l’altro ride e gli dice che,se c’è veramente un altro Dio che guarda e protegge i buoni,di avere una prova.
 
Così Mosè lancia il bastone a terra,e si trasforma rapidamente in un Cobra.
 
Ramses rimane di stucco,ma non può di certo abbandonare tutto ciò che suo padre ha costruito.
 
Vengono raggiunti dal figlioletto,che si spaventa nel vedere il cobra;Mosè lo raccoglie,ritornando così il bastone che era.
 
Ramses vuole cacciare l’uomo,non vuole che suo figlio sappia troppo del loro passato.Mosè gli rammenta tutte le uccisioni,anche per mano di Seti,e che la sua mamma vera era stata uccisa sempre per colpa degli egizi…e vuole che tutti gli schiavi e il popolo vengano liberati.
 
Altrimenti l’ira di Dio si scatenerà su di loro come una piaga.
 
Ramses,scocciato ed annoiato da tutto ciò,non ci crede e lo fa sbatte fuori da palazzo,seguito poi da Zippora.
 
Ramses fa raddoppiare il carico di lavoro agli schiavi,perché Mosè l’ha infastidito con fantasie,secondo lui…Mosè è rimasto molto amareggiato dalla reazione del fratello,invece Zippora se l’aspettava una cosa del genere.
 
Ora Mosè non sa cosa fare,chiedede a Dio come è meglio reagire.Dal cielo arriva un forte vento,come se fosse la sua risposta,e Mosè sa che non deve demordere.
 
Mentre Mosè e Zippora si incamminano verso il rientro a Madia,vengono raggiunti da Miriam ed Aronne che stanno lavorando lì vicino.
 
Mosè si scusa con entrambi,ma ora i due fratellastri lo abbracciano,anche se Ramses non ha capito le sue buone intenzioni,viene accolto con affetto lo stesso.
 
Ora possono considerarsi tutti e 3 uniti…sentono un gran baccano provenire dalla strada.
 
Ramses e famiglia stanno per raggiungere il fiume Nilo,trasportati dagli schiavi su una tavola di legno,per farsi una bella gita lungo le rive.
 
Il popolo rimane in silenzio,gli schiavi abbassano il capo al loro passaggio…ma Mosè non sopporta vedere tutto ciò.
 
La famiglia sale su una canoa regale,molto bella,e quando arrivano a metà del fiume,una voce li ferma.
 
E’ Mosè che sta richiamando suo fratello,dietro di lui c’è tutta la gente povera.
 
Mosè ordina di fermarsi,di ragionare su quello che gli ha detto,ma Ramses,arrabbiatissimo,ordina ai suoi 2 soldati sulla canoa di andare da Mosè e…ucciderlo.
 
Samia un po’ è spaventata,non le sembra la soluzione migliore…cerca di far ragionare il marito ma nulla gli farà cambiare idea.
 
Quando i due soldati si immergono nel fiume,l’acqua arriva alle ginocchia,così Mosè immerge il suo bastone nell’acqua.
 
Ad un tratto,come per magia,l’acqua si trasforma in sangue….tutti sono spaventati,anche Zippora stessa,allora Dio esiste ed è lì con loro!!!
 
Il popolo mormora,invece Ramses e famiglia rimangono terrorizzati alla vista del colore rosso.
 
I due uomini dentro al fiume cadono nell’acqua,come se qualcuno li avesse trascinati dentro,infatti delle mani insanguinate li attirano dentro,facendoli affogare e…morire.
 
Sono tutti i morti che ,fin’ora,gli egizi hanno provocato,buttandoli poi nel fiume Nilo.
 
Samia copre gli occhi del piccolo Hadir, mentre la barca se ne và lasciando lì Mosè e gli altri a guardare.
 
Ora Ramses non può più nascondersi…Mosè è troppo deciso a liberare tutta la gente che ama.Infatti vuole che gli schiavi e gli ebrei si preparino,a breve sarebbero stati liberati dal Signore Dio.
 
Il cielo si oscura,sembra che una tempesta minacciosa debba scatenarsi sulla città.
 
Infatti,la sera stessa,piove tantissimo,e ad un tratto vengono giù migliaia di rane!!! Invadono colpì ogni angolo della città e del palazzo,tormentando però solo gli egizi e il Faraone.
 
Dopo le rane,nella notte giunge uno sciame di zanzare e tafani che pungono gli egizi,ammazzandone alcuni per via della malaria.
 
Ramses comincia ad essere molto preoccupato per la sua famiglia;Mosè rimane ancora lì nei paraggi,perché il giorno dopo un’altra piaga incombe sulla città.
 
Tutto il bestiame muore,accasciandosi al suolo,mettendo così in ginocchio gli agricoltori e i macellai egizi.
 
Ora la scorta di cibo si fa sempre più esigua,e bisogna trovare in modo per sopperire il problema.
 
Ma gli ingegneri e gli studiosi di palazzo non fanno neanche in tempo ad intervenire che un altro sciame,questa volta più distruttivo,colpisce la città.
 
Miliardi di cavallette,come se fosse una nube nera,investe la città distruggendo tutte le coltivazioni,e anche i fiori presenti.
 
Gli egizi hanno invece piccole ulcere provocate dal morso delle cavallette,compreso Ramses e suo figlio.
 
Mentre il Faraone pensa a come difendere il suo popolo,Mosè e zZippora stanno pregando assieme agli ebrei per la libertà.
 
La notte seguente,dal cielo cadono migliaia di piccole meteoriti che incendiano metà città e alcuni pezzi del palazzo,mettendo al ginocchio il Faraone.
 
Mosè e sua moglie osservano dall’alto gli incendi provocati da essi,e Zippora si chiede se è giusto vendicarsi così…
 
Mosè le ricorda tutta la crudeltà fatta da anni a questa gente,e finchè Ramses non si arrenderà,Dio punirà gli egizi per tutto questo.
 
Mosè è intenzionato ad andare da suo fratello,forse è riuscito a fargli cambiare idea.
 
Viene accolto subito a Palazzo,ma Ramses è talmente adirato che non cederà di fronte a nulla.
 
Quindi,rischiando,affronta il Dio di Mosè dicendo che non si fermerà neanche se gli porterà via il suo oggetto più prezioso,cioè suo figlio.
 
Samia sussulta,non può affrontare così le cose,e il figlio piange.
 
Ramses ha lanciato una sfida al  fratello,convinto che vincerà.
 
Quindi Mosè lascia rattristito il luogo,tornando da Zippora;dice egli ebrei e agli schiavi di segnare una X sulle porte delle loro abitazioni con il sangue di agnello.
 
Perché quella notte,Dio poserà la sua mano dei primogeniti portandoseli via con sé,tranne chi segnerà con la X,cioè un segno di riconoscimento.
 
Subito si affrettano a fare codesto lavoro,e la notte arriva velocemente.
 
Silenziosamente,un’ombra scura vaga per le vie della città,fermandosi dinnanzi alla X rossa e ,invece,entrando nelle case dei ricchi egizi che dormono beatamente.
 
Le famiglie non si accorgono che i primogeniti spirano,andando in paradiso col Signore.
 
Ramses e Samia sono insonni,stanno camminando nervosamente nei Saloni,studiando una soluzione.
 
Li sopraggiunge Hadir che è irrequieto,c’è qualcosa che non lo fa dormire;Samia lo prende in braccio e  gli canta una ninnananna.
 
Ramses è lì che osserva,e vede un’ombra strana alle loro spalle:in un attimo avvolge mamma e figlio,e sparisce.
 
Samia non sente più il suo respiro…il bambino è morto!Ramses a momenti sviene,allora Dio l’ha punito…la sua arroganza e sfrontatezza ha dato il suo esito negativo.
 
Forse dovrebbe ascoltare Mosè e liberare tutti….prima che anche Samia gli venga tolta.
 
Così lo fa cercare dalle sue guardie,e lo trovano il mattino dopo che stà sistemando le cose per partire.
 
Così viene condotto a Palazzo al cospetto di Ramses e Samia;viene a conoscenza del fatto che  Hadir è morto ,e che Ramses lascerà andare lui e il suo popolo,compreso gli schiavi,basta che Dio li lasci stare.
 
Mosè lo ringrazia,e così parte con tutti verso la Terra promessa;passano alcuni giorni di viaggio,e la gente è felice,prega,canta…tutti sono eccitati!!
 
Zippora è contenta di suo marito e del Dio che li stà proteggendo….finchè non arrivano di fronte al Mar Rosso.
 
Ora Mosè non sa cosa fare,perché non hanno niente copn cui attraversare il mare;ZIoppora lo guarda molto preoccupata,e la gente è dubbiosa.Che sia la strada giusta?Eppure Dio indica proprio questa…
 
Ad un tratto un corno d’allarme spaventa tutti:stanno arrivando dei carri egiziani per riprendersi la gente.Ramses ha spezzato la promessa,e Mosè è molto,molto deluso ed arrabbiato.
 
Mosè guarda il cielo,aspettando un segnale dal Signore…ma intanto i carri si avvicinano pericolosamente,spingendo la gente contro la riva.L’uomo guarda il suo bastone: che possa aiutarlo nella cosa che ha in mente?
 
Mosè,con grande decisione,si immerge nel mare,e con forza infossa il bastone nell’acqua.Improvvisamente le acqua del mare si dividono formando una via asciutta nel mezzo,e le due pareti marine ai lati!!!
 
Mosè e Zippora incitano la gente a correre verso l’altra sponda,così tutti disperatamente corrono per salvarsi.I due terminano la fila controllando che nessuno rimanga indietro…
 
Gli egizi sono entrati anche loro nella via creata da Mosè,e rimangono meravigliati nell’osservare balene e pesci ai loro fianchi.C’è anche Ramses con loro,ed è proprio a capo della spedizione.
 
Ha due occhi infuocati dall’ira,ripensando a suo figlio ha deciso di farla pagare a Mosè…quest’ultimo lo vede e ci rimane molto male,il pensiero lo rattristisce.
 
Zippora lo desta dal dubbio,tutti sono passati e anche loro,ora,devono raggiungere l’altra sponda.Non manca molto ad arrivare a riva…quando anche Mosè e Zippora si salvano,l’uomo puinta il bastone verso le acque e….si chiudono inghiottendo gli egizi,i cavalli e i loro carri.
 
Ma Mosè prega per suo fratello,prega Dio per non far morire almeno lui…che possa tornare a casa sua dalla moglie Samia.D’altronde non è colpa sua se è cresciuto così,il suo mondo era quello e il cuore troppo chiuso all’amore e alla bontà.
 
Dio sembra aver ascoltato le preghiere di Mosè,infatti dalle acqua riemerge miracolosamente Ramses vivo,ma la corrente lo trascina indietro,alla sua riva.
 
Samia è arrivata da poco,corre verso il suo amore e lo tira fuori dall’acqua…per fortuna è vivo,invece tutti gli altri sono sott’acqua morti.
 
Mosè ringrazia Dio,e soprattutto la moglie Zippora che non l’ha mai abbandonato…i due si baciano intensamente,una nuova vita li aspetta…
 
 
Passano 10 anni,Mosè e Zippora hanno due figli,Gherson ed Eliezer,e raggiungono il Monte Sinai come ordinato da Dio.Mosè riceve le Tavole della legge,cioè dove sono stati scolpiti i 10 Comandamenti di Dio,create dal Signore stesso.
 
Ora la Missione di Mosè è quella di promulgare i Comandamenti,nella più totale libertà,e della Fede in Dio.
  
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