Contro l'oscurità della notte, lo schermo del pc illuminava la piccola camera d'albergo in cui s'era rintanata, mentre una finestra lampeggiava a vuoto sullo stesso.
Rebecca gli dedicò una misera occhiata e poi distolse lo sguardo verso il vuoto muro che aveva davanti.
Era da giorni che quella piccola finestra non smetteva di presentarsi, rendendosi più d'impiccio che di reale aiuto.

Condizione critica.

Come se non lo sapesse.
I sistemi di allerta dell'animus, del suo baby, glielo ripetevano in continuazione, la loro condizione era critica, nessuno lo sapeva meglio di lei.
Desmond era attaccato alla vita solo per mero miracolo, scollegarlo dall'animus significava la sua morte.
Si sarebbe mai ripreso? E se anche prima o poi si fosse svegliato, in quali condizioni? L'animus gli stava risucchiando ogni brandello di anima, per quel che ne sapeva.
Eppure -eppure per la giovane non era nemmeno quello il problema principale. Era ben altro.
Se si fosse ripreso, se la guerra contro l'Abstergo avesse riottenuto una seppur minima speranza, se tutto avesse ripreso il ritmo di prima, lei, Becca, sarebbe riuscita a seguirlo?
Sarebbe riuscita a guardare Desmond negli occhi senza vederlo lordo di sangue?
Sarebbe riuscito a parlargli senza rivolgergli accuse su accuse?
Sarebbe riuscita ad andare avanti, a offrirgli il suo aiuto, resistendo alla tentazione che un'arma rappresentava?
Sarebbe riuscita a non vendicarsi, a non piangere davanti al ricordo più vivido e doloroso che mai della sua amata Lucy?

La loro condizione, quella degli Assassini tutti, era critica come non mai.

Eppure, la sua di condizione, non sapeva se sarebbe riuscita a reggerla o sarebbe andata distrutta sotto il suo peso.











Note: Oh, sì, non avendo la possibilità di giocare ad AC3 (niente spoiler, plis!) mi butto su... ciò. E non so nemmeno cos'è. cioè, un qualcosa di fem!slash fra Becca e Lucy. Ugh. Cos'ho scritto.