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Autore: Hi Ban    24/02/2013    2 recensioni
[Liar Game]
A tutti è capitato, almeno una volta nella vita, di trovarsi in una situazione altamente spiacevole da cui, in un modo o nell’altro, si voleva sfuggire.
Tra questi è più che giusto annoverare il Liar Game, il gioco più criminale del Giappone che, tuttavia, non sembra essere noto alla legge. Infatti, nonostante spenni più e più rispettabili – ma anche no – cittadini, nessuno sembra saperne niente e tutti i suicidi causati da debiti esorbitanti, creati da un giorno all’altro, vengono attribuiti ad una qualsiasi altra ragione.
Gli è morto il gatto? Bene, discendeva da un samurai dall’antico onore e ha deciso di seccarsi insieme al suo adorato animale da compagnia.
Genere: Comico, Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A tutti è capitato, almeno una volta nella vita, di trovarsi in una situazione altamente spiacevole da cui, in un modo o nell’altro, si voleva sfuggire.
Tra questi è più che giusto annoverare il Liar Game, il gioco più criminale del Giappone che, tuttavia, non sembra essere noto alla legge. Infatti, nonostante spenni più e più rispettabili – ma anche no – cittadini, nessuno sembra saperne niente e tutti i suicidi causati da debiti esorbitanti, creati da un giorno all’altro, vengono attribuiti ad una qualsiasi altra ragione.
Gli è morto il gatto? Bene, discendeva da un samurai dall’antico onore e ha deciso di seccarsi insieme al suo adorato animale da compagnia…
Ahm, riprendiamo.
Comunque, tale Liar Game è una piaga sociale a cui sono soggetti solo alcuni individui, ovvero quelli che ricevono la fantomatica lettera nera, in cui si è invitati a prendere parte a tale evento.
Come ci ha insegnato l’esempio più lampante tra i partecipanti, la tal Kanzaki Nao, scappare è particolarmente impossibile. Non c’è via di scampo, non si può fuggire, una volta che si entra non si esce più. Angosciante, direte voi. Ma anche completamente falso.
Infatti, noi sappiamo anche che Kanzaki Nao non è una persona dalla spiccata intelligenza, anche questo ci è stato mostrato dalle sue brillanti imprese nel Liar Game.
Pertanto, mi accingo a sfatare questo ignobile mito dell’impossibilità matematica, psicologica e fisica di sottrarsi al Liar Game.
E lo farò in sei brevi punti, in cui mostrerò tutte le possibili situazioni che si possono venire a trovare, in modo da sapere come comportarvi per salvarvi da questa tragedia umana che ci ha tenuto incollati allo schermo per più di due serie.
Alla faccia tua, Kanzaki Nao!
Ahm, cominciamo pure.


Sei stanco anche tu di partecipare a giochi organizzati da omini con maschere strane?
Sei stanco anche tu di trovarti soldi tra le mani che spesso spariscono prima ancora che tu possa farci i più dispendiosi pensieri?
Sei stanco anche tu di trovarti in mezzo a giochini di cui non capisci nemmeno la spiegazione, perciò li fai a caso e finisci con il perdere?
Sei stanco anche tu di controllare pacificamente la posta e di sentirti più isterico quando trovi la lettera nera rispetto a quella della luce, del gas o dell’acqua?
Sei stanco e basta anche tu del Liar Game?
Ecco cosa fa per te!



How to escape from Liar Game
Ciò che Kanzaki Nao non è stata in grado di fare





#1 – La lettera

Dopo una bellissima mattina passata a correre di qua e di là per smaltire il grasso in eccesso preso nelle festività – o, semplicemente, nelle serate passate a guardare drama e a mangiare schifezze –, decidete di tornare a casa, con la rinfrescante idea di scolarvi tre litri d’acqua e di rilassarvi.
Ed è per questo che giungete fino a casa vostra sorridendo, come se la più bella giornata del mondo possiate viverla solo voi, con la vostra vita perfetta e i grassi dispersi nell’aria cittadina insieme al vostro sudore.
Preparatevi pure a nascondere quel sorriso, cari, perché quando passate dalla buca delle lettere ciò che troverete tra una rivista, una bolletta ed una cartolina sarà una lettera nera, dai toni lugubri e dall’aspetto piuttosto minaccioso. E una valigetta, ma di quella ci occuperemo in seguito.
Tale lettera ha tre caratteristiche. È nera, c’è scritto Liar Game sopra e sembra fatta di qualche strano materiale non distruggibile e impiegabile. Ferro, tipo. Perciò, se vi arriva una lettera simile ma malleabile come il pongo, non è del Liar Game, solo uno scherzo postumo di Halloween.
A questo punto, ci sono due cose che potete fare, dopo aver letto che tale missiva arriva da uno sconosciuto Liar Game.
La prima, la più logica, è di buttare, stracciare, disintegrare, mettere nella cassetta del vicino tale lettera, perché voi non avete mai sentito nominare nulla del genere, né vi siete mai iscritti ad una rivista di così dubbio gusto.
A questo punto, ve ne sareste liberati, perciò quelli che hanno fatto così possono andare a bere i loro litri di acqua e continuare a vivere la loro vita.
La seconda cosa che si può fare è leggere questa bellissima lettera in cui si è per nulla gentilmente invitati a prendere parte a questo ambiguo gioco dalle modalità piuttosto immorali.
E a questo punto avrete solo voglia di mangiarvi tutta la vaschetta di gelato che avete procrastinato da giorni, per mettere alla prova la vostra volontà. Perché quel gioco sembra pericoloso, suvvia, diciamoci la verità. Già solo il nome è un programma!
Solo Kanzaki Nao non aveva capito che Liar stava per mentitore, perciò menzogna e che lei non era al di sopra delle parti, ma non mi dilungherò oltre sulla demenza della suddetta.
Comunque. L’avete aperta, l’avete letta, siete spacciati.
Ma non disperate!
Mi sa che avete fatto un passaggio di troppo. Dove sta scritto che una volta aperta avete dato la vostra adesione a tale idiozia? Da nessuna parte, perciò mettete giù i cucchiaini e mettete in frigo quel gelato, miei prodi, c’è del lavoro da fare.
Nah, nemmeno lavoro, solo ovvietà.
Ripiegate e rimettete la lettera dov’era, dopodiché potete fare varie cose. O la distruggete, come nel precedente punto, facendola in pezzetti tanto piccoli da non poterla ricomporre, o potete andare fuori città per un paio di giorni. Potete rifilarla al vicino e chiedergli di fare cambio di casa per un paio di giorni, potete cambiare nome alla vostra cassetta delle lettere, in modo da far credere che abbiano sbagliato indirizzo – che idioti, non sanno nemmeno leggere.
Insomma, potete fare tutto quel che vi pare con quel dannato foglietto nero, è scientificamente testato che non vi sono cip all’interno muniti di gps né scanner digitali che registrano l’esatto momento in cui la aprite e la leggete.
Sfatiamo questo mito, amici miei e il problema principale ce lo siamo già tolto dai piedi.
E non devo dirvi io che farvene della cassetta che troverete e in cui è spiegato il funzionamento di questo gioco malato, vero? Bene.
A questo punto direi che una coppetta di gelato dietetico ci sta tutto. Per festeggiare!


#2 – I soldi

La lettera ce la siamo tolta dai piedi, questo è vero, ma nello stesso momento in cui vi hanno inviato l’invito in forma cartacea, vi hanno anche smollato una valigetta piena di soldi che, in teoria, dovrebbero essere il vostro vincolo totale a questo gioco.
Mettiamola così, da un certo punto di vista può anche essere vista in questo modo, ma ci sono altri milioni di modi in cui potresti vedere quel bel gruzzoletto di soldi.
Tra tutti questi non figura, ovviamente, quello di Kanzaki Nao, ovvero di riportarlo al legittimo proprietario o alla polizia. Indubbiamente furba la ragazza, eh. Non che, moralmente parlando, non sia degna di rispetto, tale idea, ma diciamoci la verità: non è forse meglio spenderli?
Ecco, sento giusto un vago coro di unanimi sì. Perché tutti i modi di cui ho parlato sopra si ricollegano allo stesso principio, l’unica cosa che cambia è il negozio in cui li farete sparire.
Ok, partiamo dall’inizio. Mentre vi dirigete tranquilli verso la porta per entrare in casa, finalmente!, notate questo oggetto di dimensioni tali da non poterlo ignorare. Perché sì, una possibile soluzione potrebbe anche essere quella di ignorarne la presenza e aspettare che passi un qualsiasi individuo – il postino, il portinaio, la donna delle pulizie – e che se lo prenda lui.
Potrebbe essere un buon modo, ma così mandereste a monte la più grande vincita della vostra vita senza aver mai giocato alla lotteria.
Comunque, dicevamo. Vedete la valigetta e, se avete letto la lettera come il secondo caso del primo punto, sapete che ci sono dei soldi. Se no aprite e vi fate prendere un infarto multiplo per esservi trovati davanti tanti soldi senza preavviso.
Soldi. Tanti soldi in mazzette da non so quanto che, secondo le regole del gioco, da cui noi stiamo abilmente svicolando, dovrebbero servire per passare il primo stage. E poi il secondo. E il terzo, il reharsal, il ripescaggio, il quarto, il quinto e via discorrendo.
Ora, avendo capito che non li porteremo lontano da noi ad una distanza maggiore di quella che può creare lo spessore del portafoglio nella tasca – Kanzaki, ti prego, il tuo buonismo mi sta facendo rigirare il gelato dietetico nello stomaco! – dobbiamo solo capire come, quando e dove usarli.
Se siete della schiera dei tizi che vanno a correre per smaltire i grassi in eccesso… beh, una bella cenetta di lusso con settantasei piatti di portata forse non sarebbe il massimo. Che ne dite di una da settantacinque? Ecco, perfetto.
Il cibo sempre per festeggiare, eh!
Poi, ovviamente, negozi di vario genere, vestiti nuovi, libri, videogiochi, la caparra per qualcosa, l’anticipo per il lavoro assegnato ad un sicario, usateli come meglio credete. Non credo vi siano restrizioni di sorta su come usare dei soldi che qualcuno ha rubato per dare a voi che avete poi, a vostra volta, rubato dal gioco per non entrarci e fare la bella vita. Si chiama solo nascondere le prove, in fin dei conti!
Comunque, mi accingo a sfatare un altro mito, che la dolce Nao ha potuto anche solo insinuare con i suoi milletrecentonovantasei dubbi mistici. Perché tutti quelli che rimangono incastrati nel Liar Game non usano i soldi e fanno sparire le prove della loro possibile partecipazione?
Beh, oggettivamente non lo so, forse perché non ci avevano pensato. Nel caso di Nao perché è stupida.
Comunque, il concetto di fondo è che se si fanno sparire i soldi e la lettera non rimane più nulla che possa collegarvi ad un possibile invito a farvi indebitare fino al collo – perché è così che finirà, fidatevi.
L’unico possibile indizio, molto vago, potrebbero essere i patacconi con cui ornerete collo, braccia e dita, ma se siete in grado di utilizzare un minimo di discrezione credo che anche questo ostacolo sia superabile.
Pertanto, questo secondo problema credo sia ampiamente superato.
Un altro po’ di gelato, sì, la felicità va assecondata.


#3 – Individui sospetti

I pericoli concreti, come prove che potrebbero legarvi in qualche modo al Liar Game, sono stati risolti: fare sparire la lettera e i soldi – la parte migliore.
Tra l’altro, non vedo correre quelli che si sono auto regalati una cena da settantasei piatti di portata, che è andata tutta sui fianchi. Su, su, il grasso non si smaltisce da solo; io lo avevo detto, di fare da settantacinque.
Dicevamo. Se avete seguito i due punti precedenti – oltre a mangiare – non dovreste avere problemi di sorta. Tuttavia, bisogna tenere conto che questo è un gioco serio; suppongo che, a questo punto, bisogna prendere in considerazione la possibilità che anche gli organizzatori sappiano da che parte sono girati. e che abbiano una vasta rete di informatori e di spie in varie parti del mondo.
Beh, il nostro tentativo è pur sempre quello di imbrogliarli, ma loro sanno essere anche vagamente intelligenti.
Quello che sto tentando di dirvi è di continuare a mantenere alta la guardia. Non si sa mai in quale modo questi esseri poco raccomandabili possano agire. Se vi è possibile, mettetevi sotto la protezione della Yakuza, loro sembrano abbastanza in grado di proteggervi da agguati nelle retrovie.
Il punto tre, infatti, parla di individui sospetti, ma in questa categoria possiamo aprire una parentesi ed infilarci dentro anche traditori, doppiogiochisti e semplicemente gente ambigua.
Con individui sospetti, infatti, si possono intendere sia i membri in borghese, per così dire, dell’organizzazione del Liar Game, sia gente che ha il semplice intento di fregarvi i soldi e farvi perdere.
Se ve li siete già spesi tutti, comunque, non è un pericolo che dovete temere.
Per quanto riguarda l’organizzazione, diffidate assolutamente di individui vestiti in nero e con un sorriso alla ‘io-ne-so-sempre-una-più-di-te-ora-ti-incastro’. So che è difficile da immaginare al momento, ma quando ve lo troverete davanti saprete riconoscerlo.
In genere, comunque, sono più di uno, un trio di solito, e sono poco raccomandabili in generale. Se, perciò, disgraziatamente, doveste essere accalappiati da un trio in nero che vi vuole vendere qualcosa, ma per farlo dovete firmare qualche astruso contratto in qualche astruso luogo, beh… evitate, sì, potrebbe mandare a monte i due punti precedenti. Non solo rientrereste nel gioco, ma perdereste l’attimo seguente, avendo già perso i soldi.
Bene. Questi, in genere, sono i membri dell’organizzazione, non in borghese, ovviamente. Questo non vuol dire che dobbiate prendere arbitrariamente a randellate sui denti qualsiasi persona vestita di nero o con un colore scuro. Se vi trovaste ad un funerale fareste sicuramente una pessima figura.
Comunque, diffidate, ecco.
Poi, passiamo ai prossimi individui sospetti.
Oh. Avete presente quelle persone di cui non sospettereste mai, sia per il comportamento sia per il ruolo che svolgono? Ecco, proprio quelle a cui ti affideresti in caso di bisogno, perché è quello che dovrebbero fare, difenderti in caso di ingiustizie legali. Massì, poliziotti e compagnia bella, avete presente, lo so.
Non vi venga mai in mente la disgraziata idea di andare a chiedere consiglio, asilo e aiuto a loro, la dolce ed ingenua Nao ci ha dato una prova lampante di quanto sia sbagliato affidarcisi.
Che poi, anche loro sono persone rispettabili, eh! Beh, dipende dalla parte da cui stai: almeno fanno il loro lavoro con coerenza.
Bene, perciò se perdete il portafoglio piuttosto rincorrete scalzi il vostro scippatore, sarà sicuramente più sicuro fare così che andare da un poliziotto, chiedergli cosa fare e finire magicamente invischiati nel Liar Game.
Ma forse, poi, i miei avvertimenti in merito sono esagerati, mi baso troppo sul modello di Kanzaki: quale imbecille si andrebbe a fidare di un poliziotto dal fare ambiguo che ti sorride anche quando gli dici che sei in pericolo di vita e mette continuamente in bella mostra il suo dentino d’oro?
… ecco, se c’è qualcuno presente prenda bene nota, non si sa mai.
In teoria, poi, non dovreste venire in contatto nemmeno per sbaglio con quegli omini brutti ed antipatici tutti formali che vi introducono al gioco, con quelle maschere improponibili e false come una bugia detta da Nao. Comunque, anche se ve li trovaste davanti ad un circo li sapreste riconoscere – sono proprio brutti! Mi fanno venire la pelle d’oca – e sappiate che dovete starne alla larga.
Gli individui sospetti, comunque, possono essere anche altri, quelli che partecipano al Liar Game e tentano di fregarti per vincere.
So che in molti i soldi li hanno già defecati, in caso li abbiano usati tutti in viveri di prima, seconda, terza e quarta necessità, ma a volte questi individui sono molto scaltri, potrebbero agire prima che voi li facciate finire in divertimenti vari.
Le indicazioni che vi darò sono su elementi di vario genere, ne prenderò qualche campione a caso per darvi un’idea sui tipi di persona con cui vi sconsiglio di instaurare un qualsivoglia tipo di conoscenza.
Se, in un bel giorno di primavera, sentite l’estremo bisogno di cambiare estetista o parrucchiere, potreste incappare in individui dall’anomalo taglio di capelli – a fungo, giusto per citarne uno – che possono passare dal proporvi il miglior trattamento per doppie punte al tenervi i soldi che sa che avete ricevuto da un paio di giorni. Gentile da parte sua, una vera perla di persona.
Beh, sappiate che è anomala tanta gentilezza e sicuramente lo è quel taglio di capelli; riconoscerete la sua stranezza anche dall’ambiguo modo di comportarsi, che lo porta a sbalzi d’umore tutto fuorché ragionevoli.
Se questa persona, forse, è un po’ più difficile da individuare tra tutte le stranezze accettabili e non dannose del mondo, non ci metterete un attimo di più a riconoscere un altro caso anomalo, sempre intenzionato a fregarvi i soldi.
Alcune coordinate: capelli bianchi, età medio-giovane, occhi da invasato, ma, soprattutto, sniffa cose strane di cui non mi dilungo in descrizioni.
Non mi dilungo in generale a parlare di lui, si riconosce a vista. Scappate.
La gente di cui vi fidate perché avete un legame affettivo con essa è la prima che va evitata. Professori, amici, parenti, professori, sempre professori… ecco, sono i primi che ti girano le spalle e ti fregano.
Ripeto, dico tutto questo perché non voglio che i primi due punti vengano distrutti abilmente da individui di cui non potete fidarvi. Agiscono nell’ombra e vi rovinano.
Cioè, magari poi l’unica che si fa fregare resta la furba Kanzaki Nao, ma è mio dovere mettervi in guardia.
L’altro spassionato consiglio che vi darei a riguardo è quello di stare alla larga da gente che si mette a ridere di colpo, così, per un motivo ai più non comprensibile. Anche in questo caso, scappate.
Bene, anche questo punto è andato! Se continuate a seguire i miei brillanti consigli sono sicura che presto potrete godervi tutto il gelato che volete: siete sopravvissuti a quella tragedia greca che Kanzaki aveva dato per inevitabile.
Kanpai~!


#4 – Posti poco raccomandabili

Mh, ci sono vari posti in cui vi sconsiglio di andare. Nessuno può sapere dove si nasconda il Liar Game, spesso nei posti più improponibili. E ambigui, sì, questo è un canone che permette di individuarli in qualche modo.
Ovviamente, come già ho specificato sopra la stazione di polizia è come scriversi in testa “partecipo al Liar Game, ditemi dove andare, sono pronto a perdere anche le mutande!”.
Perciò niente polizia, questo è chiaro.
Che ne dite di evitare anche, in generale, luoghi abbandonati? Tipo sale giochi che sono visibilmente diroccate, ma che al loro interno hanno un impianto elettrico che va meglio di quello di casa vostra. È illogico, ma anche il Liar Game bada poco alla discrezione. Se poi c’è anche gente che ci va come se nulla fosse, ci guadagnano solo loro.
Anche abitazioni sperse in mezzo ai boschi, dall’aria austera sono sconsigliabili; avranno l’unico merito di avervi spennato e di rimandarvi a casa con le tasche talmente leggere da sembrare di volare. Sì, giù da un ponte quando vi butterete perché vi renderete conto che nemmeno ipotecarsi la nonna potrà coprire un ventiquattresimo del debito.
Non accettate biglietti da parte di sconosciuti benefattori per viaggi gratis su isole altrettanto sconosciute.
Sono sconsigliati anche i giardini dell’eden simulati e i capannoni diroccati, tutti potrebbero risultare una fatale tappa e vi farebbero finire immischiati in questo sporco gioco.
Ovviamente, queste sono solo precauzioni; se anche la nostra cara Nao non fosse stata così deficiente, conoscendo gente ambigua, frequentando posti discutibili e facendosi fregare giocando sul suo stesso buonismo, anche lei avrebbe potuto vivere una vita tranquilla a farsi i fatti suoi e a restituire alla stazione di polizia i cento yen che trovava per terra.
Queste sono solo piccole indicazioni da seguire fino a che la situazione non abbia riacquistato i suoi tratto di normalità, esattamente com’era prima che quella dannata lettera intasasse la vostra cassetta della posta.


#5 – Congratulazioni, sei scappato dal Liar Game

Ah, siamo giunti alla fine, miei cari. E voi non siete sommersi di debiti fino ai capelli e questi ce li avete ancora in testa, perché non ve li siete strappati dalla disperazione! Suppongo sia una soddisfazione tanto per me quanto per voi.
Congratulazioni!
Ora potete andare a farvi il vostro meritato viaggio alle Hawaii in tutta serenità e, quando tornerete, potrete attaccare al collo della tizia in nero inviata dal Liar Game la vostra ghirlanda di fiori.
Al che lei vi chiederà, sorridendo enigmaticamente, se avete ricevuto la lettera.
E voi indicherete la porta del vostro vicino.
Gelato, è più che meritato.


#6 – Alla fine sei comunque rimasto incastrato nel Liar Game

Ah. Alla fine, nonostante tutte le indicazioni, siete comunque caduti nell’ingannevole trappola del Liar Game.
Siete dentro, avete speso tutti i soldi a disposizione – è l’unica parte che avete seguito, nevvero? –, presto sarete chiamati a partecipare. Presto avrete tanti debiti da non poterli contare tutti nemmeno prendendo in prestito mani e piedi altrui.
Ingozzatevi pure di gelato, probabilmente dopo non avrete più soldi nemmeno per una fotografia della vaschetta.
A questo punti, miei cari, non mi resta che dirvi una sola cosa: ora sono tutti fatti vostri.



Ah, non fraintendetemi, a me Liar Game è piaciuto davvero tanto (anche se appeno ho visto la sigla d’inizio mi son chiesta se volessero tentare di vendermi un divano, ma tant’è XD)<3 C’era pure Matsuda Shota, che così cazzuto ci stava da favola, ma non mi è piaciuta Kanzaki Nao. Non mi è proprio piaciuta, nah :D E questo non c’entra assolutamente niente con il fatto che io sopporto la Toda come una punta molto affilata in un fianco, chiaro. No, non c’entra, perché già la Toda io non la posso né vedere né sentire, poi il personaggio insopportabile che ha messo su mi ha veramente straziato l’anima ò-ò Mi sto ancora riprendendo dopo mesi e mesi di agonia, sì XD
Però Matsuda Shota stava benissimo XD
Comunque, la storia l’ho scritta tanto per, anche perché certe volte il Liar Game mi sembrava un po’ farlocco sotto certi punti di vista, ma sono dettagli XD Ah, la parte dei giochini che non si capiscono… eh, io non ne capivo nemmeno mezzo, mi sentivo una totale deficiente, non è stata assolutamente una cosa carina .____.
Ecco, i giochini incomprensibili (prendi i soldi qua, trasferiscili di là, lingotti, mele, buon Dio, non ho capito una mazza XD) e le risate che si facevano ogni tanto i personaggi sono le due su cui posso avere riserve: no, seriamente, quelli partivano a ridere per un niente, veniva solo voglia di chiedere di che cacchio si facessero (tolto Yokoya u-u).
Boh, perdonate il papiro, ma cose intelligenti da dire non ne avevo, perciò ho improvvisato u___ù
... non si vedeva che avevo voglia di gelato quando la scrivevo, vero?XD
  
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