she is the darkness to your light, the hatred to your love.



«Non è possibile!» Morgana arrivò come una furia nelle camere di Merlino, che aveva l’impressione di poter sentire la sua rabbia attraverso l’aria.
Ahia. Una Morgana arrabbiata non era mai una cosa buona, soprattutto per lui. Quella ragazza era la sua luce nelle tenebre, l’amore per l’odio del mondo, ma quando perdeva il senno, e cioè molto spesso, diventava una furia irosa e si sfogava sulla persona più vicina a lei.
«Cosa succede?» Le chiese con un poco di timore. Sarebbe stata capace di lanciargli un incantesimo per zittirlo o tramutarlo in un asino, e dato che i suoi poteri crescevano di giorno in giorno non era del tutto sicuro che sarebbe stato in grado di bloccarlo prima di averlo ricevuto.
Lei si spostò i capelli dal viso, scoppiando in un grido soffocato dal cuscino del giovane mago. Poi si mise a sedere, imbronciando la boccuccia a cuore in un delizioso comportamento da bambina.
Se non fosse stato a rischio di un maleficio, Merlino sarebbe andato ad abbracciarla immediatamente. Fremeva all’idea di poter posare le labbra su quelle della donna, soprattutto quando sembrava così dolce.
«Uther.» Rispose semplicemente.
«Cosa ha fatto questa volta?» I litigi con il suo tutore erano frequenti e la lasciavano ogni volta stremata. Dopo che una volta l’aveva rinchiusa nelle prigioni per una notte intera, Merlino si era ripromesso di difenderla. Forse l’amore del re per la sua pupilla non era così accecante, e se avesse scoperto che possedeva il dono della magia... non voleva scoprire che cosa le avrebbe fatto.
«Vuole che io mi sposi. Al più presto. Dice che le ragazze della mia età hanno già la casa piena di bambini e di certo non passano il loro tempo con i servi della casa reale.» La rabbia ormai si era estinta ed aveva lasciato il posto ad una più inusuale tristezza.
Era normale vedere Morgana alle prese con le ingiustizie della vita, che affrontava con indomito coraggio e determinazione. Ben più strano era osservarla mentre, mogia mogia, apriva le braccia per ricevere il suo abbraccio come una bimba adorabile che vuole le coccole dopo aver fatto i capricci.
«Potrei sposarti. Saremo una famiglia di maghi, non avremmo neanche bisogno di serve.» Scherzò, accarezzandole i capelli.
La ragazza alzò lo sguardo verso di lui con le lacrime agli occhi. Questa volta non era uno scherzo, era davvero disperata.
«Non voglio sposare nessuno a parte te.» Sussurrò prima di posare le sue labbra sulle sue, nella muta richiesta di un bacio.
Una poesia che Gaius gli aveva fatto studiare a memoria recitava “quel che la donna dice all'amante folle di passione bisogna scriverlo sul vento, sull'acqua che scorre veloce”. Lui però credeva in Morgana, credeva nelle sue promesse.
Erano due ragazzi, diversi da tutti gli altri per colpa della magia, e innamorati. Pensare a matrimoni di interesse, al volere di Uther le stava spezzando il cuore.
«Risolveremo la cosa. Andremo a vivere in montagna, lontano da tutti, dove nessuno ci conosce e saremo solo Merlino e Morgana. Potremo essere come tutti gli altri, fare del bene praticando la magia, saremo marito e moglie.» Le bisbigliava come una litania, cullandola con dolcezza.
Uther avrebbe cambiato idea, come faceva sempre, per assecondare la sua prediletta.
Semplicemente, non sarebbe riuscito a vivere senza Morgana.
Era la sua luce nelle tenebre, l’amore che offuscava l’odio del mondo.



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Eeeeggià, sono passata al lato oscuro!
La mia prima Mergana, che ho scoperto essere molto malleabile nelle mie mani, a differenza della Morgwaine con cui sto avendo un paio di problemi - niente paura però, rimane la mia OTP!
Se mi lasciate una piccola recensione, be', mi fate felice!
PS. La poesia citata è di Catullo. Dio mio, perché ho aggiunto una poesia di Catullo in una Fanfic? La scuola mi fa male.