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Autore: StrudelAllaPesca    25/02/2013    8 recensioni
Dopo aver cancellato per la seconda volta il mio account per ragioni che non sto a spiegare, ho deciso di pubblicare questa nuova ff prima di pubblicare quelle vecchie.
Ovviamente è su Kiro e Ricky, altrimenti non ero io, tzè u.u
Eppure sentiva ancora che era destino che loro due stessero insieme, sentiva che anche se avesse buttato quell'anello con le loro iniziali nel mare più agitato, un'onda glielo avrebbe riportato immediatamente, proprio davanti ai piedi.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Kiro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*HO AGGIORNATO DOPO UN GIORNO, HO BATTUTO I RECORD UAHUAHUA ok sono stupida. Dunque, per la prima volta metto le note all'inizio e non alla fine di un capitolo, ma per la prima volta sono note serie :')
Ho iniziato a scrivere questa storia per pura noia e pazzia, pensando 'ma sì, pubblichiamola tanto non se la fila manco il mio gatto' e invece mi ritrovo con più di trenta recensioni positive. Cioè neanche nei miei sogni migliori!c.c mi rendete felicissima, davvero, nei miei momenti più tristi scrivere è l'unica cosa che mi rimane e..sono felice di farlo in un modo che, almeno a quanto ho letto, faccia emozionare qualcuno. Se avete voglia mandatemi l'amicizia su facebook (facebook.com/rbreitengraser), grazie mille a tutti, un bacione enorme e buona lettura <3

'E adesso cosa vuole? Che vorrà dirmi? E che gli dico io? Se vuole insultarmi? Se vuole prendermi a schiaffi? Gli tiro un pugno? Chiamo i carabinieri?'

Kiro continuava a delirare davanti allo specchio del bagno da almeno mezz'ora. Erano già le sette e un quarto e nessuno aveva ancora suonato al campanello.

'Quell'inutile ritardatario' continuava a bofonchiare il biondo. Ormai parlava più da solo che con i suoi amici. Uscì dal bagno e si diresse in salotto, poi salì in camera, poi nuovamente in bagno, poi in cucina e ancora in salotto.

Per un momento una piccola parte del suo cervello gli aveva suggerito di vestirsi e sistemarsi, visto che stava per fargli visita quello che considerava l'amore della sua vita, ma l'altra parte del cervello, quella più cretina e quella che purtroppo era anche la più attiva, lo dissuase immediatamente e lo convinse a tenersi il pigiama e i capelli sparati dappertutto come un disperato. D'altronde Ricky lo aveva visto in condizioni ben peggiori.

Sette e venti, sette e mezza, otto meno venti, otto, otto e dieci.

Nessuno dava segni di vita nel raggio di trenta metri.

Kiro si era appena convinto che il suo ex ragazzo lo avesse soltanto preso per il culo con quella frase, quando finalmente sentì quel maledetto campanello suonare e andò ad aprire, prendendosi tutta la calma del mondo.

'Complimenti per la puntualità.' disse ancor prima di aver aperto completamente la porta.

'C'era traffico, possibile che tu debba lamentarti di ogni singola cosa?'

'Che vuoi?' gli chiese Kiro passando subito al sodo.

'Voglio parlarti.'

'L'avevo capito. Intendevo..di cosa?'

'Ne dobbiamo parlare all'uscio della porta? Mi fai entrare gentilmente?' disse Ricky con un tono che di gentile non aveva proprio niente.

Carsten rimase in silenzio, ma si spostò al lato permettendogli di passare, mentre il moro si stravaccò sul divano e girandosi verso di lui gli fece segno di venire.

'Allora, dimmi che sei venuto a fare.' il biondo si sedette affianco a lui, sistemandosi per guardarlo dritto in viso. Al ristorante non ci fece caso, ma sembrava parecchio sciupato e dimagrito.

'Ho paura per te' disse Ricky senza tanti preamboli, osservando l'ex che inarcava un sopracciglio.

'E paura di cosa?' si sentì rispondere.

'Guardati, sei pelle e ossa! Hai delle occhiaie talmente profonde che sembrano urlare 'guardate, questo poveraccio passa le notti a piangere!''

'Non mi sembra che tu sia al pieno della forma' obiettò Kiro.

'Non ha importanza di come sto io.'

'Comunque non morirò per un paio di occhiaie!'

'Sicuramente no, ma non voglio vederti così.'

'Che t'importa di come sto? A te non importa niente di me!'

A quelle parole la temperatura sembrò scendere di almeno quindici gradi. Pure il fuoco del caminetto parve raggelarsi.

'Non m'importa di te? NON M'IMPORTA DI TE? Ho passato tre anni ad aiutarti con l'università, con i tuoi problemi familiari, ti ho fatto i migliori regali, ho passato notti intere ad abbracciarti mentre piangevi e a stringerti la mano quando stavi male, e adesso con quale coraggio vieni a dirmi che non m'imp..'

'Intendo dire adesso!' disse Kiro immediatamente. Sentiva le lacrime salire, proprio adesso, porca puttana.

'Se non m'importava non sarei neanche venuto, non credi?'

'Se t'importava mi avresti dato ascolto le volte in cui ti ho detto che non ero in me quella maledetta notte, avresti risposto ai miei messaggi e alle telefonate! Lo so anche io, anzi lo so meglio di te che una cosa più grave di questa non potevo farla ma.. ma me ne sono pentito appena ho avuto un istante di lucidità per capire quanto ero stato coglione! io ti amo cazzo!' rispose il biondo tutto d'un fiato, praticamente urlando.

Rimase a guardarlo, quasi impietrito, in attesa di una reazione. Neanche si aspettava di riuscire a pronunziare quelle parole. Senza piangere per giunta.

'Non c'è mica bisogno di gridare.' gli rispose Ricky con tutta la calma di quel mondo.

Kiro non potè fare a meno di spalancare la bocca come un idiota. Solo quello era capace di dire?

'Insomma, sei venuto qui solo per farmi la predica sulle occhiaie?' gli chiese appena si fu ripreso dalla risposta, inarcando nuovamente il sopracciglio. 'Hai perso solamente tempo.'

'Quindi me ne posso andare?'

'Sì, direi di sì.' fece Carsten alzandosi per accompagnarlo alla porta, aspettando che anche lui facesse lo stesso.

'Grazie per sbattermi fuori di casa' si sentì dire aspramente.

'Grazie per avermi rotto i coglioni con cose inutili'

'Prima dici che mi ami e poi neanche vuoi sentirmi.' continuò Ricky noncurante alzandosi lentamente.

'Non ho detto questo! E per la cronaca, sei tu che fino ad ora non hai voluto sentirmi!'

'Almeno io sono venuto e ho riparato i miei errori!'

'Già, ci sto provando anche io..' Kiro abassò lo sguardo e lasciò cadere il braccio sulla maniglia. Sentiva lo sguardo del ragazzo addosso.

'Per la trecentesima volta..mi dispiace.'

Ricky continuava a guardarlo.

'Dispiace anche a me.' disse infine, aprendosi la porta la solo.

'Già..beh..allora buona notte.' disse Kiro esitante.

'Buona notte a te.'

Il moro si era appena voltato per dirigersi verso la macchina quando Kiro lo fermò col braccio.

'Se domani ti chiamo risponderai?' disse con voce flebile flebile.

Ricky girò la testa quanto bastava per osservarlo.

'Se non sono impegnato sì.' e si richiuse la porta dietro con uno scatto.

  
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