Fanfic su artisti musicali > Ed Sheeran
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Autore: sheeranshoodie    25/02/2013    5 recensioni
"ed mi fece innamorare con la sua poesia. non ho mai definito vere e proprie canzoni ciò che scriveva, per me erano una sorta di 'odi' (...) mi innamorai anche della sua semplicità, della capacità che aveva di farti dimenticare che lui era 'ed sheeran, il famoso cantautore' e di portarti a credere che lui fosse lo stesso ragazzo di halifax, di quasi un decennio prima."
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*è la mia prima ff, perdonatemi se è scritta in modo grezzo o banale, se ci sono errori, o simili. perdonatemi anche per il fatto che ogni cosa è scritta in minuscolo, ma ho un'avversione naturale per le lettere maiuscole. ah, e perdonatemi anche per un'ultima cosa: il capitolo è corto, lo ammetto, ma solo perchè è il primo, promesso. buona lettura(?)*

conobbi ed in una serata incredibilmente piovosa, nella caffetteria dove lavoravo nel tempo libero dalla scuola. era un posto anonimo, grigio, sempre avvolto da una certa penombra, spento e triste. non era di certo un bel posto per trascorrere tutte le tue sere da diciassettenne. anche l’abbigliamento che ero costretta a portare non era quello che avrei realmente voluto indossare. fuori da quella “prigione della monotonia” non avrei mai scelto una polo bordeaux scolorita, assolutamente impossibile da abbinare, se non con i miei vecchi jeans neri anch’essi scoloriti e le mie scarpe da tennis consumate dalle ore passate a fare lo slalom tra quei vecchi tavoli zoppi e traballanti.
entrò a rifugiarsi da quell’acquazzone, bagnato fradicio, scolando acqua sul pavimento che avevo appena lucidato, chiese un caffè d’orzo con voce stanca e si sedette in disparte, con la sua chitarra.  era il 2010 e avevo da poco conosciuto la sua canzone “the a team”; quel diciannovenne di halifax non era molto conosciuto, tanto che, all’inizio, non lo riconobbi nemmeno. mi aveva subito colpito, quel ragazzo con i capelli rossi, solitario, apparentemente calmo, dal sorriso dolce.  quando andai al suo tavolo per portargli la sua tazza mi fermò, afferrandomi con delicatezza il polso.
«posso chiederti un favore?»
«certamente, mi dica»
 «potresti portarmi un foglio e una penna?»
«ovviamente signore, arrivo subito»
«grazie mille»
 sorrise. un sorriso meraviglioso, il suo. gli occhi gli brillavano nella penombra della stanza.
 era orario di chiusura, dovevo pulire. lentamente tutti gli altri clienti abbandonarono i loro tavoli, che sparecchiai con calma, uno dopo l’altro. rimaneva lui, che se ne stava a scrivere sul blocco in modo fitto, cancellando e riscrivendo. aveva una calligrafia frettolosa, ma leggibile, simile alla mia. molto probabilmente non si era accorto del tempo che scorreva, alzò la testa solo nel momento in cui avvertì lo schianto della tazzina che avevo distrattamente lasciato cadere a meno di un metro da lui.
«che succede?» disse spaesato.
«nulla, mi scusi, sono stanca e distratta»
 «mio dio, che ora si è fatta? è tardissimo, e tu.. devi ancora pulire tutto, sono mortificato»
 «davvero, non si preoccupi, anzi, può rimanere tutto il tempo che vuole»
era rimasto fermo a metà mentre cercava di alzarsi e raccattare la sua roba. le mie parole l’aveva come rincuorato, sollevato e aveva uno sguardo incredulo, mi guardava dritto negli occhi, quasi volesse constatare la sincerità delle mie parole.
aveva gli occhi più belli che avessi mai visto. aveva uno sguardo comprensivo e tanto dolce da farti sciogliere. se la sua voce non fosse tornata a riempire l’aria, sarei potuta annegare nella bellezza di quelle iridi.
«che ne dici, magari è ora di parlare con un po’ più di rilassatezza? io sono ed, tu?»
«io.. sono lucrezia, ma lou è più semplice direi»
«decisamente.. loo..cr..xia..»
 impacciato, tentò di pronunciare il mio nome. tentativo che, ovviamente, si rivelò inutile. «erhm.. meglio lou, di dove sei? non avevo mai sentito un nome simile..»
«italia.. » farfugliai.
«decisamente un bel posto» disse, distratto, soprappensiero, senza staccarmi mai lo sguardo di dosso.
«non tanto.. da villeggiante forse, ma a viverci..  è dura»
«è per questo che sei in inghilterra?»
 sembrava aver ripreso un po’ di lucidità, quasi si fosse “risvegliato”.
«si.. te che fai, si insomma, per vivere?»
«scrivo, canto. dubito che tu mi abbia sentito, sono ed sheeran»
«lo sheeran che canta “the a team”?»

fece cenno di sì con la testa, arrossendo e dondolandosi dal tallone alle punte dei piedi. era terribilmente modesto. avevo un poeta del nostro secolo di fronte a me, ero in preda a un misto di ammirazione e contentezza, che forse fecero brillare i miei occhi come mai prima d’allora.
«sei incredibile, complimenti, amo i tuoi testi»
«non faccio nulla di speciale, ma sono felice che le mie parole tocchino il cuore di qualcuno»

parlammo per altre due ore, quella stessa sera. quel ragazzo era meraviglioso. nei giorni successivi non si fece vedere, rimasi solo con un fazzoletto da bar, con scritto "grande serata, era tanto che non parlavo con qualcuno .. così". ogni sera speravo di vederlo entrare da quella porta, ma ogni volta le mie aspettative erano deluse. quando ormai avevo perso qualsiasi speranza, ero ritornata alla monotonia del mio lavoro, avevo dimenticato quel fazzoletto chiuso in un cassetto, accadde l’inaspettato. quel ragazzo solo e bagnato di pioggia, con i capelli scompigliati e dal taglio senza senso, varcò ancora la soglia di quell’anonima caffetteria.
«salve lou» mormorò, con un sorrisetto stampato su quel volto pallido.
«ricordi il mio nome?» dissi, senza pensare, vergognandomi delle mie parole un attimo dopo averle pronunciate.
«ho una buona memoria» disse d’un fiato.
«una memoria incredibile direi. caffè d’orzo?»
era già molto tardi,  avrei chiuso di lì a dieci minuti e il locale era già vuoto.
«no.. stasera no.. ti va di fare un giro?»
non ricordo tutti i particolari di quella sera di due anni fa, anche se alcuni momenti sono ancora ben impressi nella mia mente. so solo che ed sheeran, proprio lui, divenne una delle persone più importanti della mia vita.


*dunque dunque, ecco la fine. se lasciaste una recensione mi rendereste la ragazza più felice al mondo! vorrei capire dove sbaglio, critiche costruttive, pure insulti se servono. se vi piace aggiornerò presto la storia, entro cinque giorni o una settimana. fatemi sapere quindi! grazie mille per aver letto il mio capitolo, per me significa tanto, mi ci impegno molto.  un bacio(?) -lou*
  
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