Più di una volta, Mohinder si è chiesto se sia mai esistita – e esista tuttora - un’entità superiore, un Dio capace di perdonare e assolvere l’uomo dai peccati che ha commesso nella sua umana debolezza.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Mohinder Suresh, Sylar
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Disclaimers:
Personaggi tratti dalla serie tv, copyright dei legittimi proprietari;
nessun riferimento a persone o fatti reali. Note: Ringrazio Eowie
(Occhio di Falco, la sola che è riuscita ad individuare il
maledetto errore di battitura) e IoSonoSara per aver betato questo
ibrido a cavallo tra il doppio e il triplo drabble. E la dedico alla
brainwasher per eccellenza IoSonoSara. Dove sarebbero queste poche
righe senza di lei?
With No Legend Or
God
Who
will forgive me for the things I do? With
no special legend or God to refer to.
-- Sylvia Plath
Più di una
volta, Mohinder si è chiesto se sia mai esistita –
e esista tuttora - un’entità superiore, un Dio
capace di perdonare e assolvere l’uomo dai peccati che ha
commesso nella sua umana debolezza. Se lo domanda
soprattutto in questo istante, mentre si sta godendo ogni attimo del
bacio di Gabriel. Ed è un bacio violento il suo, profondo,
che non lascia spazio al fiato; la sua lingua si fa strada, sicura, fra
labbra cedevoli, non trovando alcun ostacolo. Mohinder assapora il
gusto amaro della sua bocca, un sapore metallico, salato e inebriante;
non gli ci vuole molto per individuare cos’è quel
gusto, ma cerca di non pensarci, finge di non sapere mentre il suo
corpo trema di piacere, e si domanda ancora una volta se ci sia
qualcuno pronto a perdonarlo per questo cedimento. Poi, per una frazione
di secondo, gli sembra di sentire il potere che Sylar ha succhiato via
dall’ultimo innocente entrare dentro di lui, insieme alla
saliva di quel bacio, espandendone il piacere, aumentandolo
all’infinito. Non oppone resistenza
quando Sylar gli sbottona i pantaloni, e nemmeno quando, poco dopo,
entra in lui, senza alcuna dolcezza o particolare attenzione, senza
prepararlo; tutto di Sylar è feroce e brutale, anche
l’amore. Dio e il suo perdono
giacciono dimenticati, relegati in un angolo inaccessibile insieme alla
ragione. E mentre viene amato,
Mohinder non si detesta per aver ceduto, per non aver provato a
resistere, anche se quegli istanti d’intimità lo
fanno sentire in qualche modo complice di Sylar, colpevole e bisognoso
di perdono. E in assenza di un Dio
pronto a giudicare, sarà lui a perdonare se stesso.