Film > Le 5 Leggende
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Autore: BellFlower    28/02/2013    1 recensioni
Era da un pò che aspettavo l'occasione di scrivere una storia su questo favoloso film e prima che l'idea mi scappi via, è meglio cominciare a scrivere!!!
Ambientata dopo la lotta tra Pitch e i Guardiani, con questa ff voglio raccontare la storia di Sarah, una ragazza che ha tra i capelli color del tramonto delle foglie cadute in autunno.....
P.S. La descrizione della protagonista assomiglia ai personaggi di Fairy Oak.
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il cielo cominciò ad imbrunirsi, cancellando ogni traccia dell'opera di sfumature di poco prima.
La notte iniziava a gettare le proprie ombre sulla città e l'aria si faceva più fredda. La luna, ora ben visibile, sembrava un faro che volesse dall'alto inidicare una via, ma Sarah non riusciva a comprendere quale fosse.
Non si era sentita di avventurarsi oltre il recinto che delimitava il parco-giochi, di camminare invisibile tra la gente. Non era ancora pronta.
Seduta al centro della giostra, le gambe incrociate e il volto appoggiato sulle mani, continuò a pensare al motivo del suo cambiamento.
Erano appena scoccate le nove di sera che si alzò di colpo, sbattendo i piedi a terra, che se qualcuno fosse stato lì si sarebbe spaventato.
- Oooooohh! Insomma!! Non è affatto da me angustiarmi così tanto!!!-, esclamò ad alta voce e si schiaffeggiò le guancie.
Guardò oltre la recinzione. Forse la risposta alle mie domande è da qualche parte, in questa città...
Vi si avvicinò con cautela, quasi con un senso di timore, per ciò che la aspettava.
Poco prima di oltrepassare l'entrata fissò in alto la luna. 
Sospirò con il sorriso sulle labbra.
- Massì, nella vita bisogna cogliere il momento!
E uscì finalmente sulla strada cementata. Non c'era una sola macchina che andasse nei paraggi, ma per l'abitudine prima di attraversare guardò ugualmente a sinistra e a destra. 
Dopodiche, senza una meta precisa si avviò per le strade, ammirando ogni singola cosa. Era come se tutto le apparisse nuovo: i lampioni, le case, le vetrine dei negozi...
Si fermò davanti ad un espositore di vestiti. Che tessuti stupendi!! E che fattura di abiti! Purtroppo non sono mai riuscita a raggiungere questi livelli....
Si bloccò, i palmi delle mani appoggiati sul vetro. Era stato quello il suo sogno: diventare una sarta. La giovane si ricordò di come le fosse nata quella passione, quanto impegno ci metteva ogni volta che creava un nuovo abito, il divertimento che la prendeva.
Ma le venne in mente anche la delusione delle prime prove, la costante paura di non farcela a superare le aspettative. 
D'un tratto un senso di terrore le prese il petto. Sarah strinse al cuore le mani e si voltò di scatto, esaminando con gli occhi ogni angolo, ogni muro, ogni strada.
Poi, corse via. Non sapeva spiegarlo, ma sentiva che qualcuno la stava seguendo, scrutandole a fondo l'anima.
Ma dove poteva andare? Dove??
Le venne un unico posto in mente, l'unico che poteva calmarla e infonderle sicurezza.

Si accasciò a terra, stremata, il fiato corto. Seduta vicino alla giostra, controllò nuovamente tutt'attorno se c'era qualcuno, ma nel parco-giochi c'era sola lei.
Chiuse gli occhi e tirò un sospiro di sollievo. Forse me lo sono solo immaginata...
- Ma cosa ci fa qui una ragazza sola nel buio della notte?
La ragazza alzò di scatto la testa e fissò gli occhi bicolore sull'uomo che stava ritto davanti a lei, a una decina di metri.
Era una figura alta, interamente vestita di nero, i capelli in piedi scuri e la pelle grigia, fosca. E poi, ciò che colpivano di più, gli occhi, malvagi.
Sarah si mise in guardia. Come poteva vederla se fino ad all'ora nessuno c'era riuscito?
L'uomo sogghignò:- oh! Mi dispiace averti spaventata, non volevo. Chiedo perdono...
Fece un passo in avanti, al quale la giovane rispose con un passo indietro.
Quello ridacchiò.
- Che c'è da ridere? Che vuoi?- gli chiese ferma Sarah. Non era tipo da lasciarsi troppo condizionare dalla paura... in apparenza.
- Niente, niente, sto pensando a come posso aiutarti se tu nemmeno ti fidi..
- Bè, sai come è, non so chi tu sia.-
A queste parole, per un fugace istante, sul volto di Pitch la rabbia ebbe il sopravvento. Ma poi ritornò alla maschera di sempre. Imperscrutabile. Leggermente ironica.
- So cosa stai pensando ma credimi, io sono qui solo per aiutare... te. Credo che sarai spaventata nell'aver costatato, com'è che posso dire... come ti GUARDA la gente...
La giovane trattenne il respiro. Era anche lui uno spirito?
- Sei anche tu uno spirito? Chi sei?- gli richiese.
- Mmmh, devo rispondere proprio? Sei sicura di non sapere la risposta?- e schioccò le dita.
Una sabbia nera e lucente si avvolse a spirali nell'aria, circondando entrambi. Lei guardò con stupore quelle onde, ma non osava toccarle.
Ne avvertiva l'oscura malignità, il potere di rendere i sogni solo brutti....
I ricordi della sua infanzia le diedero la risposta. 
Fissò dritta Pitch.
- So chi sei, tu porti gli incubi...
Pitch rise forte girandole intorno a distanza.
- Sì!! Esatto! Sono l'Uomo Nero, colui che la notte risveglia in ognuno sogni terribili, colui che rende paurosa ogni cosa, colui che...
- ... tutti i bambini odiano?
Concluse Sarah beffarda. La sabbai nera si ritirò bruscamente accanto all'uomo in nero.
Lui la fissava con odio. D'altronde, non era solo quello che riusciva a fare?
- Tornando a noi..- disse quasi ringhiando,-...sono qui per farti una proposta..
La ragazza valutò le vie di fuga. Non riusciva a capire cosa mai potesse volere da una come lei.
- Non ho alcuna intenzione di accettare nessuna delle tue futili proposte, Uomo Nero...
Detto questo scattò verso destra, facendo volare una miriade di foglie contro di lui. Doveva seminarlo nell'interno città!!
Le foglie scagliate prima vorticavano intorno a Pitch, impedendogli di rincorrerla, allora lei con un agile balzo, saltò la staccionata e scappò via, per le strade, uscendo dalla sua vista.

Appena Sarah imboccò la prima vietta, Pitch con un gesto bloccò tutte le foglie, disintegrandole. Odiava tutti quei colori caldi e le loro sfumature.
Guardò nella direzione dove la ragazza era scomparsa. Doveva catturarla, e alla svelta.
Ridacchiò.
- Bene, bene, un'altra piccola ribelle, vero? D'accordo allora: divertiamoci un pò.
Il fumo nero l'avvolse e lo portò in alto.
Aveva inizio il gioco del gatto con il topo. L'inseguimento.







Note dell'autrice:
Salve a tutti i lettori che hanno ancora la pazienza di leggere questa mia storia nonostante il distacco di tempo dal primo capitolo!! Vi chiedo scusa, il fatto è che scrivo queste storie "direttamente", cioè arrivo sul sito, mi siedo, apro la pagina in HTML e comincio a scrivere di botto. Per questo può capitare che troverete capitoli medio-lunghi o corti. Ciò infatti mi procura qualche problema con i tempi, perché di solito scrivo la sera...
Percui vi avverto che troverete con moooolta calma i capitoli, dato che il liceo occupa molto spazio anche a casa (purtroppo :c). Ma se avete ancora voglia di leggere, mi farete molto felice! Spero che da qui la storia si faccia più interessante (che dite? Ho reso il carattere simpaticone di Pitch' xD)e che voi l'apprezziate.
Ho un favore da chiedervi a tal proposito: Se leggete, non potreste lasciarmi anche una SOLA, BREVE, BREVISSIMA recensione? Anche per capire come vi sembra :)
Grazie mille e buonanotte (uao, sono le 22,30... perfetto..)

Baci, BellFlower




  
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