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Autore: Aout    01/03/2013    3 recensioni
Partecipante al contest "Il Monte Olimpo: contest delle antichità" indetto sul forum di EFP da Endlessblue
Storia terribilmente triste, malinconica, drammatica e pure un filino macabra. Non è colpa mia, ma di Seneca e della sua tragedia dai toni così oscuri!
Riassuntino veloce: Medea, innamoratasi del bel Giasone, lo aiuta a rubare il vello d’oro, che suo padre aveva il compito di proteggere. Fuggono e, da quel momento, la loro storia d’amore è costellata da delitti: prima Medea uccide suo fratello, poi lo zio di Giasone, poi ancora la sua nuova moglie, il suocero ed infine i suoi stessi figli, per vendicarsi dell’abbandono subito.
Se vi andasse di leggere qualcosa di tragico fino all’inverosimile (beh, senza esagerare), vi aspetto all’interno ;)
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un gesto folle, quello era stato.
E lei lo era, folle, completamente folle, folle per quella passione d’amore che le aveva lasciato nel petto null’altro che una voragine scura che nemmeno il sangue dei suoi stessi figli era riuscita a colmare.
Era sta la sua, la mente che aveva così freddamente progettato il delitto, sua la mano che aveva brandito il pugnale, suo il braccio che aveva sferrato il colpo mortale.
Eppure non si sentiva la sola colpevole, sapeva che in quella storia non ce n’erano, di innocenti.
Che parola interessante. "Innocente". Quanti uomini conosci che possono davvero definirsi innocenti?
Giasone l’aveva usata e abbandonata, mai amata. L’aveva lasciata per quella grecula, lei che era discendente del grande Apollo, lei che nella sua patria era la figlia del re.
Come poteva ritenersi innocente?
Lei gli aveva dato tutto, animata com’era da quella folle passione, aveva perso tutto per lui, ed ora non le restavano altro che quelle mani, sporche del suo stesso sangue.
La vendetta era compiuta, ma il dolore non sarebbe scomparso.
La voragine nel suo petto non si sarebbe mai richiusa e forse proprio perché erano state quelle stesse mani a strapparle il cuore, che mai avrebbe più potuto amare.
Vola via adesso Medea, lontana da tutto quello, lontana dal suo Giasone che, rimasto solo, ora ha solo le lacrime a portargli conforto.
Non si deve fermare, perché se mai lo facesse, potrebbe accorgersi che nemmeno a lei è rimasto nulla per cui vivere.

 
 
 
 
 
 
 
Note: è assolutamente la prima volta che scrivo qualcosa di "Genere Epico", non so assolutamente certa se la storia sia venuta bene, se sia da considerarsi sufficientemente attinente al racconto mitologico, se i personaggi siano IC o meno, quindi, se mai qualche anima pia volesse farmi sapere cosa ne pensa, io sono qui ;)
Un grazie a Gaea per il banner e a Endlessblue per il giudizio.
“Che parola interessante. "Innocente". Quanti uomini conosci che possono davvero definirsi innocenti?” questa era la frase da cui trarre uno spunto, ecco invece il link del contest:
http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10500280
  
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