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Autore: _M e l_    01/03/2013    3 recensioni
Dalla storia:
Ciò che inizialmente aveva attratto Sirius era stato l'odore di Remus.
Non era un odore particolare, né uno profumato, era un comune odore – delle volte anche fastidioso all'olfatto.
Sapeva di sudore misto a stantio, probabilmente a causa delle tante ore passate tra scaffali ammuffiti e vecchi libri, aveva notato una volta, quando Remus gli si era avvicinato per correggere, da dietro le sue spalle, il compito di Storia della Magia.
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Shot scritta per il contest "Sirius and..." indetto da ticci e vincitrice del primo posto e dei premi "Miglior Pairing" e "Miglior Sirius".
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Sirius
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Titolo: Penso che profumi di un odore che mi piacerà sempre.
Pairing: Sirius/Remus.
Avvertimenti: Missing Moment.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale, Triste – solo un po' e nel finale.
Introduzione:
Dalla storia:
Ciò che inizialmente aveva attratto Sirius era stato l'odore di Remus.

Non era un odore particolare, né uno profumato, era un comune odore – delle volte anche fastidioso all'olfatto.
Sapeva di sudore misto a stantio, probabilmente a causa delle tante ore passate tra scaffali ammuffiti e vecchi libri, aveva notato una volta, quando Remus gli si era avvicinato per correggere, da dietro le sue spalle, il compito di Storia della Magia.
NdA: Solo alcune precisazioni: è una scelta stilistica quella di iniziare i dialoghi con la lettera grande anche se isolati in parentesi tonde. Questo, come le varie ripetizione che si trovano all'interno del testo, sono assolutamente voluti. Tutta la Shot è stata ispirata dalla frase “È il tuo odore, mi è sempre piaciuto. Anzi, penso che profumi di un odore che mi piacerà sempre”, di Margaret Mazzantini.




 


Penso che profumi di un odore che mi piacerà sempre.

[864 parole]



Ciò che inizialmente aveva attratto Sirius era stato l'odore di Remus.
Non era un odore particolare, né uno profumato, era un comune odore – delle volte anche fastidioso all'olfatto.
Sapeva di sudore misto a stantio, probabilmente a causa delle tante ore passate tra scaffali ammuffiti e vecchi libri, aveva notato una volta, quando Remus gli si era avvicinato per correggere, da dietro le sue spalle, il compito di Storia della Magia.
Non che ne avesse avuto veramente bisogno, ma sapevano – lui e James, perché Peter, lui che ne aveva bisogno – che a lui piaceva farlo: bacchettarli per i loro errori, istruirli su quello che era giusto o non giusto fare – scrivere, in quel caso. A lui piaceva perché dopo si sentiva soddisfatto, utile, degno di far parte di quella congrega, anche solo se per correggere dei compiti che non ne avevano reale bisogno.
Avevano cercato di spiegargli che non serviva, perché lui sarebbe stato un degno Malandrino anche se non li avesse corretti, che lui non doveva sempre dimostrare di esserne all'altezza, perché lo sarebbe stato anche se non avesse fatto nulla di nulla. Perché lui era Remus.
Non avevano perso le speranze di fargli entrare il concetto in quella sua testa dura e fasciata da mille paranoie, ma riconoscevano che, finché non ci sarebbero riusciti, era inutile negargli quell'unico passatempo che, a quanto potevano constatare, lo faceva divertire – e, inutile mentire, avvantaggiava anche loro.
Così, Remus sbirciava oltre le spalle di Sirius – il collo, allungato per poter vedere meglio, a pochi centimetri dal suo naso – e lui poteva sentire il suo odore e constatare che sapeva di sudore e stantio. Aveva pensato che, dopotutto, non era poi un cattivo odore, o, almeno, non era il peggiore odore mai odorato – e Padfoot che ne aveva annusati di orribili –, e aveva istintivamente voltato la testa e premuto la sua appendice nasale più in profondità, nell'incavo tra il collo e la spalla di Remus, solo per poterne assaporare di più. Lui aveva riso e si era leggermente scostato, dandogli un buffetto dietro la schiena e chiedendosi il perché di quel gesto bizzarro, ma, alla fine, aveva rinunciato a trovare una risposta; perché, infondo, lui era Sirius, che di normale aveva ben poco.
Anche nella loro prima volta da fidanzati ufficiali Sirius aveva pensato al suo odore.
A quel tempo, però, non sapeva solo di sudore e stantio, ma anche di fumo – vizio che gli aveva trasmesso lo stesso Animagus. Erano soliti fumare spesso in quei giorni, per stendere i nervi e tenere a bada la paura, e Sirius aveva pensato che probabilmente non era Remus che puzzava di sigarette, ma l'intera stanza o, forse, proprio lui stesso. Aveva pensato che, qualunque fosse la verità, a lui non importava, perché gli piaceva quella variazione al sudore e allo stantio. Gli piaceva e lo faceva rilassare quel tanto che bastava per lasciarsi andare alle carezze gentili di Remus e concedergliene altrettante; per permettere, una volta tanto, al suo partner di entrare in lui; per venire tranquillamente nelle sue mani esperte e per cedergli un bacio che sapeva solo di semplice amore – e non di paura o rimorso o perdono.
Gli piaceva e lo faceva rilassare quel tanto che bastava per non limitarsi solo a lasciarglielo intuire, ma per dirglielo e lasciare che quelle parole (Ti amo) si mescolassero ai gemiti e si perdessero tra gli aliti. Remus aveva sorriso – ci aveva provato, preso com'era da tutt'altre emozioni –, glielo aveva detto anche lui e poi lo aveva baciato, di nuovo, aveva spinto, di nuovo, erano venuti, di nuovo. Eppure, dopo che l'avevano detto entrambi – per davvero –, c'era qualcosa di diverso in quelle azioni ripetute mille mila volte. Qualcosa che gli sembrava tangibile e vero e importante. Qualcosa che gli faceva paura e, al contempo, li faceva ridere.


Sirius pensa a questo, mentre passa l'ultima notte concessagli con Remus.
Loro ancora non lo sanno, ma l'indomani succederanno diverse cose e saranno chiamati per una missione. Remus pregherà Sirius di non andare, poiché è troppo rischioso (E se qualcuno ti riconoscesse?), ma Sirius, come suo solito, non lo starà ad ascoltare (Ehi, il mio figlioccio è in pericolo ed è mio dovere proteggerlo!). Ancora non lo sanno, ma Sirius non riceverà la ramanzina che gli spetta, e Remus sarà tentato dal raggiungerlo per fargliela – e per rivederlo e per riabbracciarlo e per non essere costretto a dover vivere senza di lui.
Per ora, loro si godono la serata, con solo un vago sentore d'allarme assopito dai vari Whisky Incendiari, mentre Sirius annusa e stuzzica il corpo del licantropo e quest'ultimo gode e domanda finalmente il perché di quel suo annusare continuo, a cosa pensa quando lo fa, cosa lo spinge a farlo.
Sirius gli risponde (È il tuo odore, mi è sempre piaciuto. Anzi, penso che profumi di un odore che mi piacerà sempre), ma Remus, a quel punto, già non ragiona più, a causa delle sue mani che sono dappertutto e dell'alcool che gli annebbia i pensieri, e l'Animagus constata che quella sera Remus odora di uomo.
Odorano di uomini. Maturi, vissuti, finiti.









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Shot scritta per il contest "Sirius and..." indetto da ticci e vincitrice del primo posto e dei premi "Miglior Pairing" e "Miglior Sirius".

Giudizio del giudice:


Prima classificata
Penso che profumi di un odore che mi piacerà sempre di _M e l_
Grammatica: 5/5
Stile: 10/10
IC Personaggi: 10/10
Credibilità coppia: 10/10
Originalità: 10/10
Gradimento Personale: 10/10
Totale: 55/55

Grammatica: 5/5 
Nessun errore, nessuna sbavatura, nessun scivolone. Bravissima. 

Stile: 10/10 
Assolutamente perfetto. Scorrevole, variegato, ricco, per niente pesante, fluido: ho letto la shot di un fiato, sorridendo in diversi punti e rabbuiandomi alla fine, consapevole che quella ramanzina non sarebbe mai arrivata, gridando “Sirius non andare!”. Ti voglio riportare le mie frasi preferite: 
*Così, Remus sbirciava oltre le spalle di Sirius – il collo, allungato per poter vedere meglio, a pochi centimetri dal suo naso – e lui poteva sentire il suo odore e constatare che sapeva di sudore e stantio. Aveva pensato che, dopotutto, non era poi un cattivo odore, o, almeno, non era il peggiore odore mai odorato – e Padfoot sì che ne aveva annusati di orribili –, e aveva istintivamente voltato la testa e premuto la sua appendice nasale più in profondità, nell'incavo tra il collo e la spalla di Remus, solo per poterne assaporare di più. 
*Gli piaceva e lo faceva rilassare quel tanto che bastava per lasciarsi andare alle carezze gentili di Remus e concedergliene altrettante; per permettere, una volta tanto, al suo partner di entrare in lui; per venire tranquillamente nelle sue mani esperte e per cedergli un bacio che sapeva solo di semplice amore – e non di paura o rimorso o perdono. Gli piaceva e lo faceva rilassare quel tanto che bastava per non limitarsi solo a lasciarglielo intuire, ma per dirglielo e lasciare che quelle parole (Ti amo) si mescolassero ai gemiti e si perdessero tra gli aliti. Remus aveva sorriso – ci aveva provato, preso com'era da tutt'altre emozioni –, glielo aveva detto anche lui e poi lo aveva baciato, di nuovo, aveva spinto, di nuovo, erano venuti, di nuovo. Eppure, dopo che l'avevano detto entrambi – per davvero –, c'era qualcosa di diverso in quelle azioni ripetute mille mila volte. Qualcosa che gli sembrava tangibile e vero e importante. Qualcosa che gli faceva paura e, al contempo, li faceva ridere. 
Inoltre ho apprezzato il dialoghi inseriti tra le parentesi. Un bel lavoro, brava! 

IC Personaggi: 10/10 
Ho valutato solo Sirius perché Remus è filtrato dal PoV del primo. Trovo che sei riuscita a renderlo benissimo, soprattutto nell’ultima parte del componimento. Emerge chiaramente la sua vitalità, il suo grande cuore (alle persone a cui è legato dona tutto se stesso, a suo rischio e pericolo), la sua testardaggine. Ottimo lavoro. 

Credibilità Coppia: 10/10 
Io credo che riuscire a trattare in modo convincente un amore che prima era una grande amicizia sia qualcosa di veramente difficile. Tu ci sei riuscita utilizzando il fantastico, geniale, affascinante espediente dell’odore. Tu l’hai descritto in fragranze diverse, giustificando il perché a Sirius piaceva. Però si coglie che è il profumo dell’amore che lo spinge ogni volta verso il licantropo, lasciandosi andare con lui, aggrappandoti a lui. Mi hai piacevolmente colpita. 

Originalità: 10/10 
Beh… ovviamente 10! Hai scelto una bellissima frase, l’hai inserita nel testo, e l’hai deliziosamente sviluppata. Inoltre le descrizioni e i momenti che hai descritto non sono per niente abusati: doppiamente brava, considerando il pairing abbastanza sfruttato e abusato. 

Gradimento Personale: 10/10 
Mi è piaciuto tutto: dalla prima all’ultima parola, dalla prima all’ultima immagine che hai evocato, dal primo all’ultimo momento descritto, dalla prima all’ultima emozione descritta. Non c’è nulla che cambierei e leggerei il tuo componimento senza stancarmi mai. Bravissima.


Premi speciali
Miglior Pairing: _M e l_ con Penso che profumi di un odore che mi piacerà sempre... Remus e Sirius, perfetti l'uno per l'altro.
Miglior Sirius: _M e l_ con Penso che profumi di un odore che mi piacerà sempre




Ringrazio infinitamente la giudice, chi metterà la storia tra le seguite/preferite/ricordate, chi recensirà e chi leggerà solamente :)
Vostra,
     _M e l_
   
 
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