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Autore: Kyouta Tsubaki Kuran    02/03/2013    1 recensioni
Quel giorno....si,quel giorno lo ricordo bene! Avevamo solamente 12 anni ed eravamo a casa con nostra madre...lei è una cacciatrice di vampiri,una dei migliori nel campo. Io e mio fratello Kai siamo nati da una donna...un essere umano...ma nostro padre invece è un vampiro sanguepuro, è sempre stato assente, lo vedavamo di rado...
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Triangolo
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- Capitolo 1: 

 Quel giorno....si,quel giorno lo ricordo bene! Avevamo solamente 12 anni ed eravamo a casa con nostra madre...lei è una cacciatrice di vampiri,una dei migliori nel campo. Io e mio fratello Kai siamo nati da una donna...si,una donna,un essere umano...ma nostro padre,nostro padre invece è un vampiro sanguepuro, è sempre stato assente, lo vedavamo di rado...
 
Quel pomeriggio io e mio fratello eravamo seduti a tavola per fare merenda, quando ad un tratto sentimmo un rumore molto forte provenire dalla porta d’ingresso...nostra madre aveva tirato fuori dal cassetto la sua arma antivampiro e ci ordinò di andare in camera...da là sentivamo solo spari, e ci chiedavamo che cosa stesse succedendo...quando i rumori sembravano terminati io e Kai ci recammo fuori dalla porta d’ingresso dove trovammo nostra madre in fin di vita,io dissi a mio fratello di andare a prendere degli stracci,in quel lasso di tempo io ne aprofittai per bere l’ultimo sangue rimasto nelle vene di mia madre...metre bevevo con avidità quel sangue dal sapore dolce lei mi disse -In fondo al mio cuore sapevo che eri come lui- Io la guardai e mentre lei esalava l’ultimo respiro capii che mio fratello Kai non era come me.
 
Quando Kai arrivò trovò me vicino a nostra madre e quando vide che la mia bocca era sporca di sangue fece cadere gli stracci che teneva in mano...non so perchè e per quale motivo,ma mio fratello mi attaccò con un coltello,riuscii a schivarlo e scappai.
 
Durante il mio tragitto in mezzo al bosco intravidi un’ombra...per uno strano scherzo del destino quell’ombra era mio padre...si avvicinò e mi prese delicatamente il viso...mi sussurò una cosa all’orecchio,ma non capii cosa disse e qualche istante dopo i miei occhi videro solo nero.
Non so per quanto tempo durò,ma quando mi svegliai mi ritrovai in un letto. Mi alzai e mi accorsi che non era la mia camera. Uscii dalla porta e mi recai in quella che doveva essere una cucina. Lì trovai un’uomo seduto su una sedia,non era mio padre,non so perchè ma avrei desiderato che fosse lui.
Rimmasi fermo sulla porta a guardare quell’uomo, sembrava triste,pensieroso.
Alzò lo sguardo e mi fece cenno di sedermi.
Scostai una sedia con modo brusco. Iniziò a parlarmi dicendomi che mio padre mi aveva portato da lui dicendogli che doveva prendersi cura di me.
In qualche modo la mia vita sarebbe cambiata.


 

  
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