Crossover
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Autore: Norma    18/09/2007    0 recensioni
E siamo al secondo lavoro signori!
Cosa sarebbe accaduto se il caro Kisuke Urahara di Bleach si fosse sbagliato a realizzare il senkaimon, il portale tra il mondo umano e la Soul Society, e i nostri eroi non fossero finiti nel mondo degli shinigami, ma sull'isola più famosa della storia dei telefilm?!
Genere: Avventura, Comico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fumetti, Telefilm
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO IV



-Nel frattempo nel mondo terreno-


Kisuke guardava con aria soddisfatta il suo senkaimon.
Certo,non aveva funzionato al primo tentativo e per questi Yoruichi, al suo ritorno, lo avrebbe graffiato a dovere, ma in fondo era passato solo un giorno e il portale era quasi completamente finito.
«In poche ore dovremmo aver terminato. Non ci resta che capire in che parte dell’universo li abbiamo spediti…»


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«Quindi che facciamo?» chiese Kate.
«Non credo ci siano alternative» rispose Sahid «il luogo più sicuro che abbiamo per tenere sotto controllo questi presunto “Altri” è la botola. Dobbiamo proseguire.»
«Ma hai sentito la francese, sottospecie di Rambo con la kefiah?! Se andiamo avanti incontreremo sicuramente quel mostrone nero!» sbottò Sawyer.
Jack rivolse lo sguardo verso ovest e poi parlò ai compagni: «La nostra priorità al momento è metterli sottochiave.»
«Io direi che al momento la nostra priorità è di non farci ammazzare!» ribatté Sawyer. Ormai però poteva continuare a lamentarsi all’infinito, tanto non gli avrebbero dato retta comunque.
Dopo qualche minuto decisero di fare una sosta e si fermarono in una radura inondata dal sole. In confronto alla costante penombra della foresta, la luce intensa di quello spiazzo per poco non li accecò.
Le estremità delle corde di Ishida e gli altri vennero assicurate ad un albero, così da impedire la fuga ai prigionieri.
«Se questo è un assaggio di quello che ci aspetta alla Soul Society, non oso immaginare cosa ci capiterà lì…» sussurrò Ishida.

Qualche decina di metri dietro di loro, intanto, Ichigo pensava a Jack.
“Non c’è dubbio: è suo figlio. Sono due gocce d’acqua e poi il suo carattere è esattamente quello che aveva descritto Shepard. Ma che senso ha parlarne adesso? Non credo che dicendoglielo riceveremmo un trattamento di favore, senza contare che quell’imbecille non può neanche vedermi!”
«Sembri pensieroso fratello…»
La voce di Desmond lo riscosse dai suoi pensieri.
«Eh? No…non è niente…» rispose frettolosamente Ichigo.
«Sai, quando ti ho visto per la prima volta pensavo di stare sognando. Insomma, un ragazzino con i capelli arancioni e un vestito da Halloween addosso nel bel mezzo della foresta sembra più delirio da sbornia che una “visione spirituale”! Poi però ho agito d’istinto e ti ho trascinato nella mia capanna. Capiscimi fratello, nulla di personale… »
«Non preoccuparti.»
Davanti a loro Locke faceva da guida all’insolito gruppetto, facendosi largo tra la fitta vegetazione con una specie di macete. Lo seguivano Eko e Hurley che sembrava intrattenere un discorso molto serio all’africano.
«…e quindi, capisci perché Superman in realtà non è affatto il più forte dei supereroi?»
Eko lo squadrò per un attimo e poi disse lapidario: «Non ho mai letto fumetti» poi raggiunse Locke alla testa del gruppo.
Ichigo stava ridacchiando per la scena appena accaduta, quando un enorme reiatsu gli mozzo il fiato all’istante.
«Cosa diamine è?! Questo reiatsu riesce a sovrastare l’energia dell’isola!»
Si guardò intorno, ma non vide nulla. Sul volto dei suoi compagni si leggeva un certo nervosismo, ma nulla di più.

«Siamo quasi arrivati» disse Jack.
Ishida, Chad e Orihime si guardarono terrorizzati. Non era il pensiero di essere vicini alla nuova prigione a spaventarli a tal punto: anche loro avevano avvertito l’opprimente energia che proveniva da oltre la radura.
«Ishida, Sado…cosa…?»
«Non lo so Orihime» rispose il primo.
«Qualunque cosa sia farebbero meglio a scappare» disse Chad.
Improvvisamente si udì un suono sordo e cupo riempire il silenzio della foresta.
Anche gli isolani furono presi dal panico.
«Oddio!» esclamò allarmata Kate.
«Kate!» urlarono all’unisono Sawyer e Jack, per poi lanciarsi uno sguardo in cagnesco.
Si videro distintamente le fronde degli alberi abbassarsi, come al passaggio di un animale mostruosamente grande.
«Andiamo» urlò Sahid.
L’iracheno si allontanò, seguito dagli altri due uomini.
«Cosa fate?! Non possiamo lasciarli qui!» sbottò Kate, che era rimasta indietro e tentava disperatamente di liberare i tre ragazzi.
«Kate, muoviti!» le intimò Sawyer.
Fu allora che dal limitare della foresta apparve un alone nero, formato da migliaia di corpuscoli neri che si muovevano insieme, formando un’unica entità.
Sawyer corse verso la donna e la trascinò via con la forza. «Andiamo lentiggini!»

I tre si trovarono da soli a fronteggiare quel potentissimo generatore di reiatsu.
«Questa cosa…cos’è?!» chiese Orihime terrorizzata.
«E’ uno huge hollow.»
I ragazzi si voltarono in direzione della voce e scoprirono la sagoma di Yoruichi tra i rami dell’albero a cui erano legati. Poi il gatto fece un agile balzo e, con un solo artiglio, riuscì a tagliare di netto le loro corde. «Signor Yoruichi!» esclamarono i tre con un sospiro di sollievo.
«Ma come è possibile? Quest’essere non ha affatto le sembianze di un hollow!» esclamò Ishida.
«A dopo le spiegazioni, ora scappiamo!» rispose il gatto iniziando a correre con le sue snelle zampe nere.
Yoruichi li guidò fino ad un enorme albero le cui lunghe radici ,scendendo da un burrone, andavano a fissarsi nel terreno e creavano un riparo impenetrabile.
I quattro si infilarono tra le radici e si sedettero ansimanti nell’oscurità del loro rifugio.
Il mostro intanto cercava di farsi largo tra gli arbusti per raggiungere le sue prede.
«E’ vero» iniziò Yoruichi dopo aver ripreso fiato «quell’essere non ha alcun buco sul petto, anzi ad essere più precisi non ha né un petto né un corpo vero e proprio. Il suo reiatsu è così potente da non poter essere contenuto in alcuna forma fisica. E’ così potente che persino i normali esseri umani riescono a vedere una parte del suo essere.»

Hugo vide Jack, Kate, Sahid e Sawyer venire correndo nella direzione opposta.
«Ehi ragazzi! Cosa succede? L’urlo che abbiamo sentito…»
«E’ il mostro! Scappate!»
Desmond lanciò un’occhiata a Ichigo, poi chiese: «E i giapponesi?»
Calò un silenzio imbarazzato.
«Li abbiamo dovuti lasciare indietro» rispose poi Sahid in tono secco.
«Cosi, ma siete matti? Quell’affare se li sarà già pappati!» «Non è ancora detto…» bisbigliò Ichigo.
Hurley si voltò verso di lui con aria interrogativa.
«Io vado a salvarli» rispose l ragazzo cominciando a correre.
«Aspetta coso!» Hugo, Locke. Eko e Desmond partirono al suo inseguimento.
«Ma che hanno quei quattro?» chiese Sawyer, vedendoli sparire in direzione della radura.

Ichigo riusciva ancora a percepire il reiatsu dei suoi amici forte e chiaro. Non gli era successo nulla di male. Per ora.
Il gruppo si arrestò al limitare dello spiazzo. Non videro nessuno, solo una corda spezzata ai piedi di un albero. «Andiamo avanti! »
Ripresero la loro corsa in direzione dei nuovi forti rumori che provenivano dalle pendici del monte che sovrastava l’isola, fino ad arrivare al gigantesco albero dove si trovavano i ragazzi e il mostro.
Hugo rimase a bocca aperta: «Dio santo…»
«Che diamine sei tu?!» urlò Ichigo, fissando quel pulviscolo nero tentare di penetrare la barriera delle radici.
Ad un tratto l’essere si immobilizzò e si andò concentrando in un unico punto. Guardandolo con attenipne si potevano distinguere i lineamenti di un volto, ma quel viso non aveva nulla di umano.

«DOVRESTI AVERLO GIA’ CAPITO…SHINIGAMI.
»



-TUN-

  
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