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Autore: Onyria    04/03/2013    4 recensioni
Una OneShot sulla coppia UmixAscot che ho ideato e scritto di getto, non avendo amato particolarmente il finale del manga. Questa storia descrive come avrei preferito che andassero le cose tra i due, riprendendo la sequenza finale del manga e modificandone l'ultima parte.
Preciso che questa storia non ha niente a che fare con l'anime quindi ne consiglio la lettura solo a chi ha letto il manga in quanto potrebbe risultare di difficile comprensione a coloro che hanno seguito solo il cartone animato.
Buona lettura.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ascot, Umi Ryuzaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Preciso in partenza che non sono una scrittrice e solitamente mi esprimo meglio con le immagini - mi scusarete quindi se lo stile non è quel granché o se sono presenti degli errori che mi sono sfuggiti in rilettura - ma ultimamente sono tornata innamorata della serie che mi ha fatto scoprire il manga, Magic Knight Rayearth. Ho da poco visto l'anime - a mio avviso per niente valido - e riletto il bellissimo manga e mi sono riscoperta un'amante della coppia AscotxUmi, che fino ad oggi non avevo mai calcolato più di tanto.
In questa storia ho inizialmente seguito fedelmente la storia contenuta nelle ultime pagine del manga, modificando poi la scena che vede Umi e Ascot a confronto.
Spero che possa emozionare e piacere, l'ho scritta di getto e ne ho in serbo un'altra, sempre per questa coppia...
 
 
 
Un suono argentino nell'aria, seguito da una dolce luminescenza ne annunciava sempre l'arrivo. I due giovani erano nel salone ad attenderle e quando le ragazze comparirono davanti a loro, le accolsero coi più caldi dei sorrisi.
"Ciao!" esclamò Ascot Baal, il timido evocatore dal grande cappello mentre il suo cuore perdeva un battito, come sempre quando incontrava lo sguardo della bella ragazza dai capelli lunghi.
"Hey..." salutò il principe Ferio, mentre i suoi occhi seguivano ogni movimento del biondo Cavaliere Magico che gli aveva rapito il cuore.
Le tre fanciulle dell'altro mondo atterrarono dolcemente sul pavimento di marbo bianco, mentre gli ultimi refoli dell'incantesimo di teletrasporto ancora agitavano le loro vesti, così diverse da quelle in uso su Sephiro.
Hikaru, l'attuale Colonna, e Fuu, il Cavaliere del Vento, si tenevano abbracciate mentre Umi, l'energica guerriera dell'acqua, ridacchiava felice.
"Sorpresa! - esclamò sollevando un piccolo cesto di vimini che aveva con sé - Ho preparato una torta!"
Indossava un abitino che richiamava la moda di Pharem, con un colletto alto e le gambe scoperte, quelle gambe così lunghe e slanciate che facevano sempre sospirare Ascot.
Anche Hikaru indossava una gonna, anche più corta, abbinata ad una camicetta alla marinara che richiamava alla perfezione il suo modo di essere, sempre solare e allegra, mentre la dolce Fuu era perfetta nel suo ampio abito decorato da fiocchi e tulle. Nessuna delle due però, per quanto carine ed aggraziate, sapevano rapire il suo sguardo come la fluida eleganza della dominatrice dell'acqua.
"È il dolce terrestre di cui parlavi l'altra volta?" riuscì a dire Ascot, in un momento in cui la gioia di rivedere le tre ragazze gli faceva dimenticare la sua innata timidezza.
"È l'occasione perfetta! - esclamò Ferio al sentire la notizia - Oggi ci sono anche quelli di Autozam, Chizeta e Pharen." disse, avvicinandosi alla bionda fanciulla sua compagna.
Intanto Umi si era avvicinata ad Ascot, che palesava il suo imbarazzo con una colorazione tendente al carminio intenso mentre il suo sorriso, nonostante tutto, si allargava sempre di più. Il suo profumo, così fresco...
"Allora siamo arrivate appena in tempo! Prendiamo un bel tè tutti insieme! - rispose Umi mentre il bell'evocatore rimaneva incantato dalla sua voce - Ascot, mi dai una mano?"
Si era rivolta a lui, era così vicina e cercava il suo sguardo, come sempre nascosto dai lunghi capelli castani per celarne l'imbarazzo: era così bella! Talmente bella che, perso nella contemplazione, non fece in tempo a rispondere, quando Fuu si offrì di dare loro una mano.
"Ah... lascia che vi aiuti!"
"Non serve, facciamo da soli... vero?" Umi aveva risposto alla sua amica porgendo nel mentre il cestino ad Ascot dopodiché gli aveva donato uno di quei sorrisi da infarto a cui non sapeva resistere e come sempre il cuore gli balzò in petto e il suo viso si colorò di rosso.
"Io prima faccio un salto da Eagle." Aveva detto Hikaru, mentre correva via verso la stanza in cui il comandante di Autozam riposava, oramai in via di guarigione.
Ascot e Umi si avviarono verso il giardino interno del castello, dove gli altri stavano già aspettando, mentre Ferio e Fuu rimanevano ancora nel salone a scambiarsi il loro dolcissimo saluto personale: oramai erano una coppia a tutti gli effetti e la cosa era nota a tutti, visibile al dito della ragazza sotto forma di anello d'oro.
La strada non era particolarmente lunga, non aveva molto tempo. La guardava camminare ancheggiando, mentre i lunghi capelli lisci ondeggiavano ad ogni suo moviemnto come seta liquida e s'immaginò di poter passare le dita tra quella cascata di lucentezza per sentirne il profumo fresco e delicato. Perdendosi in questi pensieri quasi non si accorse di essersi rivolto a lei, balbettando per l'imbarazzo.
"Ah... Ehm... ecco... cioè... tu... io..." maledetta timidezza, quanto doveva apparire goffo e imbranato! Rimaneva però poco tempo, ancora due svolte e sarebbero arrivati al giardino, dove il loro stare soli si sarebbe infranto contro il chiacchericcio e i saluti di Clef, Presea e degli ospiti dei pianeti vicini. Tata, una delle principesse di Chizeta, avrebbe attaccato a chiaccherare con Umi e lui non avrebbe più avuto il coraggio di parlare.
Intanto lei si era voltata e lo fissava con curiosità, al ché si fece forza e continuò:
"U-umi... t-tu... hai già qualcuno che... cioè... stai c-con qualcuno?" Ce l'aveva fatta, era riuscito a spiccicare malamente la domanda che per mesi lo aveva tormentato, ed ora tremava nell'attendere la risposta.
"Io? No...." rispose Umi con tranquillità, fissando il suo volto che doveva aver assunto la colorazione della chioma di Hikaru. Oramai si erano fermati, erano in piedi a metà corridoio ed erano soli ma non sapeva per quanto ancora. Si decise a continuare.
"A-allora... Voglio dire... P-per caso... non è che... c'è qualcuno che ti interessa... c-con cui vorresti...?" non riusciva più a guardarla in viso ma non ottenendo subito una risposta, si decise ad alzare lo sguardo.
Umi lo fissava con aria indecifrabile, sorpresa e incuriosita. Si portò un dito alle labbra, poi gli sorrise di nuovo, quel sorriso da infarto che tanto amava.
"Mi sorprende che tu me lo chieda ma... si, c'è qualcuno che mi piace."
Il suo mondo distrutto da un "si".
Richiuse la bocca che aveva stupidamente lasciato aperta e abbassò lo guardo: anche se i lunghi capelli celavano alla ragazza i suoi occhi, temeva che il suo sconforto potesse essere percepito, rivelando quindi più di quello che avrebbe desiderato.
"È un ragazzo molto carino, - Si era avvicinata? La sua voce sembrava più vicina mentre continuava a parlare e tutto quello che Ascot poteva fare era stringere i pungi e cercare di respirare, anche se si sentiva soffocare. - è molto alto e davvero dolcissimo, con un cuore grande e un coraggio ancora maggiore..."
Era finita, la sua vita era finita. Non solo era innamorato pazzo di una ragazza tanto bella da togliere il fiato che non lo considerava più di un bambino troppo cresciuto, ma ora lei si stava anche confidando con lui, rivelandogli che c'era qualcuno nel suo cuore, un qualcuno che probabilmente viveva nel suo mondo e che lui non avrebbe mai nemmeno potuto vedere, figuriamoci battere.
"Ma la cosa che mi piace di più di lui, sono i suoi occhi... - si era avvicinata ancora, sentiva il suo profumo e strinse gli occhi per impedirsi di scappare via facendo ancora di più la figura dell'idiota - Occhi così dolci, che sanno guardarmi come se fossi la cosa più bella che avessero mai visto..."
Ecco la stoccata finale, il misterioso ragazzo la guardava adorante, proprio come faceva lui, e il suo amore era ricambiato. Non avrebbe mai potuto andare peggio di così: averla come amica sarebbe anche andato bene ma non ce l'avrebbe fatta a resistere, sentendola parlare di lui.
Un calore sulla guancia, una mano delicata che gli spostava i capelli dal viso. Riaprì gli occhi e la fissò: era proprio li, a pochi centimetri da lui, che lo guardava col sorriso più dolce che potesse sognare.
"Solo che questo stupido tiene sempre i capelli così lunghi che gli nascondono sempre gli occhi... quegli occhi verdi che adoro..."
Il suo mondo si capovolse in un istante. Stava sognando? Umi stava davvero parlando di lui? Rimase imbambolato a fissarla, non sapeva nemmeno lui per quanto tempo, mentre cercava di riordinare le idee: cos'è che aveva detto? Come lo aveva descritto? Alto? Dolce e coraggioso? Non riusciva a connettere, non riusciva a pensare.
"Ahh, possibile che tu sia così stupido, Ascot?"
Poggiando l'altra mano sul suo petto, in una carezza dolcissima, afferrò in un istante il bavero della tunica, tirandolo verso di sé.
Calore, capogiro, il cuore stava per scoppiargli.
Le loro labbra si incontrarono, Umi lo aveva tirato a sé, baciandolo all'improvviso.
Rimasero uniti per pochi secondi, che all'evocatore parvero secoli e attimi fusi nello stesso periodo di tempo, dopodiché Umi si staccò da lui, non lasciando però la presa sul suo abito. Ascot era ancora confuso, si era perso nel mare azzurro del suo sguardo mentre anche lei continuava a fissare i suoi occhi. Non se ne accorse nemmeno, qualcuno doveva aver preso possesso del suo corpo in quanto sentì il suo braccio destro cingere la vita sottile della ragazza, stringendola nuovamente a sé.
"Era ora..." sussurrò la ragazza, mentre socchiudeva gli occhi abbandonandosi al suo abbraccio.
Reggendo ancora il cestino della torta con la mano sinistra, la strinse col braccio destro mentre univa nuovamente le sue labbra a quelle della ragazza che per tanto tempo aveva amato, per un secondo bacio più intenso e più consapevole.
Quando i loro visi si allontanarono, rimasero a fissarsi per alcuni secondi, prima di scogliere l'abbraccio che ancora li teneva uniti.
"Uhm... e-ecco io..." non sapeva cosa dire, era rimasto esterrefatto dal susseguirsi degli eventi e l'unica cosa che riusciva a visualizzare con chiarezza era quel secondo bacio, così caldo, avvolgente e carico di significati.
Lei gli sorrise nuovamente, più raggiante che mai, e prendendolo per mano, lo condusse nuovamente lungo il corridoio.
"Andiamo, gli altri ci stanno aspettando." Sorrideva! Stava sorridendo come non le aveva mai visto fare, e lo stava facendo solo per lui. Sentiva il suo cuore battere come un tamburo e, per un solo istante, gli sembrò di ricordare un secondo ritmo, un battito diverso dal suo anche se altrettanto accelerato e forte, durante l'abbraccio.
Ascot si fermò di colpo, strinse di più la mano della ragazza e quando questa si voltò a fissarlo, lui non riuscì a frenarsi:
"Ti amo." disse, per una volta con voce chiara e senza balbettare.
Lei sorrise nuovamente, se possibile ancora di più e si alzò nuovamente in punta di piedi per scoccargli un altro veloce bacio sulla guancia.
"Lo so, stupidone! Ce ne hai messo di tempo!" Con la sua risata argentina lo riprese per mano ed entrambi si avviarono verso il giardino, col cuore più luminoso e leggero che mai.
 
 
Ecco qui, ho voluto dare anche ad Ascot una possibilità, un premio per la sua costanza e per i suoi sentimenti forti e dolcissimi. Spero davvero che qualcuno possa leggere e apprezzare questo mio lavoro, grazie a chiuqnue sia arrivato fin qui a leggere.
  
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