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Autore: shesucksatlove    04/03/2013    2 recensioni
Eravamo lì, noi due, soli. Vi giuro che se fosse scoppiata la guerra, non me ne sarei nemmeno accorta.
Potrà quella voce mai far guarire tutte le mie ferite? Potranno le sue mani essere le medicine giuste? Potranno i suoi baci render morbide le mie labbra?
Lui mi disse di sì.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eravamo lì, noi due, soli. Vi giuro che se fosse scoppiata la guerra, non me ne sarei nemmeno accorta.

 
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3 mesi prima.
 
Com’è strana la vita. Un giorno ti alzi, e decidi che senza quella persona non puoi vivere, che vuoi tenerla accanto a te per tutta la vita, che per nulla al mondo rinunceresti a lei.
Peccato che per la maggior parte delle volte, si finisca in un letto a piangere pensando a quanto si è stati stupidi, ad usare la scusa “Ma io ero innamorata”. No, non ero innamorata, ero proprio cretina. Ho lasciato  che un uomo prendesse una parte di me. Affidare una parte di me ad un uomo. Avete altri termini con cui chiamarmi, se non “stupida”? Io no, ho esaurito tutta la forza che mi restava per vivere.
Lui rendeva la mia vita stupenda, rendeva ogni momento della giornata speciale, e ce ne voleva a rendere la mia giornata speciale. Faccio la cameriera qui a Roma. Di origini Leccesi, ma Romana da ormai 20 anni. Venni qui, nella città eterna, che avevo 6 anni, non ricordo nemmeno com’è fatta la mia Lecce, eppure mi manca.
Mi chiamo Ginevra, faccio la cameriera da 5 anni, e non mi piace per niente. Sempre lì a portare piatti, prendere ordini da sconosciuti, o vip, che pagano miliardi per lo champagne. Ma almeno  mi diverto a vedere gli atteggiamenti della gente. Sì, il loro modo di parlare, di muoversi, di ridere, mi affascina.
Sarò strana, ma che ci posso fare.
 
-
 
Oggi, 23 Luglio.   L’estate se ne vola via ed io ancora non l’ho vissuta affondo. Sempre qui, in questo ristorante. La monotonia mi ammazza piano piano, menomale che c’è Davide a tirarmi su il morale. Un collega, ed un amico, migliore al mondo.
“Allora Ginevra, mi han detto che vuoi lasciare il lavoro.”
“Oh, ti prego” rispondo accennando un sorriso “Potrei mai lasciarti qui senza di me? Senza il mio supporto morale mentre pulisci i tavoli? Non lo farei mai, lo sai!”
Inizia a sghignazzare, ed io non posso fare altro che guardarlo ridere, ridendo a mia volta.
Ad un tratto suona il telefono. Chi sarà mai? Non chiama nessuno al ristorante di mattina.
Mi affretto a rispondere.
“Pronto? Pronto signorina mi sente?”
Una voce calda e profonda cerca la mia al telefono. Davide mi guarda quasi a chiedermi se vada tutto bene.
“Sì, la sento. Dica pure.”
“Bene, vorrei prenotare un tavolo da 15 persone per Sabato. E’ disponibile?”
Chiunque sia, è un folle. Chiamare di Martedì alle 10:20 per prenotare un tavolo per Sabato. Certo, non siamo un ristorante scadente, ma nemmeno uno di lusso.
“Certo signore, Sabato 27 Luglio. Mi può dire l’orario?”
“Contiamo di essere lì per le 21:30.”
“Benissimo, allora a Sabato signore. Buona giornata.”
Riattacco.
Un tavolo di 15 persone? Nel nostro ristorante? Sembra tutto così insolito. Davide mi guarda mentre ho lo sguardo perso nel nulla.
“Gin, tutto ok?”
“Se per te l’insolito è ok, allora tutto bene!”
  
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