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Autore: Kaika    05/03/2013    2 recensioni
Tutti conosciamo il Wonrei dell'anime/manga. Un mamodo sicuro delle sue scelte, forte, disposto a tutto per proteggere le persone che ama.
Ma nel Makai era così? Oppure era, diciamo, nella media?
Thilai notò che quegli occhi viola non erano affatto freddi come aveva pensato all'inizio, erano molto peggio: apatici, vuoti. Non trasmettevano nessuna emozione, era come guardare gli occhi di vetro di una bambola.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Wonrei
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Nonostante fosse pomeriggio inoltrato, quell'enorme scuola, quella con più alunni in tutto il Makai, era piena di persone. Solo che non avevano l'età che hanno di solito gli studenti; avevano almeno il doppio o il triplo degli anni. Sul portone d'ingresso era appeso un cartello con su scritto: "Oggi pagelle"
I genitori non si portavano mai dietro i figli, tranne se era l'insegnante in persona a chiederlo e questo era molto raro. Una mamodo di mezza età camminava rapida per i corridoi. I capelli verde chiaro erano raccolti in una coda alta, gli occhi erano viola, identici a quelli del figlio. Indossava un lungo vestito azzurro chiaro, molto semplice.
Si fermò di fronte ad una delle tante porte che si affacciavano sul corridoio, sbirciando all'interno dell'aula. Il professore di letteratura stava finendo di parlare con un'altra coppia di genitori. Lei sospirò, sperando di non dover attendere molto. Non le piaceva stare troppo lontana da casa, soprattutto per andare a vedere le pagelle; sapeva già che parole le avrebbe detto il professore.  "Almeno non c'è nessuno davanti a me, sono la prossima." Pensò, cercando di vedere il lato positivo della cosa.
Ma si accorse di un'altra mamodo, che sembrava avere più o meno la sua età, che camminava verso di lei. "Probabilmente il figlio o la figlia avrà lo stesso professore del mio." La sua ipotesi fu confermata quando l'altra madre diede uno sguardo al professore di letteratura all'interno dell'aula, prima di fermarsi accanto a lei. Aveva i capelli azzurri, molto corti, mentre gli occhi erano di un blu scuro.
Rimasero l'una vicino all'altra per una manciata di secondi, in silenzio, prima che la mamodo con i capelli azzurri porgesse la mano all'altra, presentandosi: < Anthea Haynes, piacere > Le sorrise gentile, così come era gentile il suo tono.
< Akilah Yejide, il piacere è mio! > rispose la mamodo dai capelli verdi, stringendo la mano ad Anthea.
Appena finite le presentazioni, le due videro la coppia di prima uscire dall'aula, chiacchierando a bassa voce. Subito dopo, sentirono la voce del professore: < Signora Yejide, prego! Entri pure! >
Akilah salutò cortesemente Anthea, prima di entrare nella classe. Lo sguardo rassegnato del professore le fece rapidamente perdere quel briciolo di ottimismo che era riuscita a recuperare pochi minuti prima. Si sedette sulla sedia davanti alla cattedra, mentre il demone frugava tra le varie pagelle. Non ci mise poco, ma alla fine trovò quella che cercava, quella con su scritto "Wonrei Yejide". Senza una parola, la allungò alla mamodo di fronte a lui. Lei la aprì e non rimase affatto stupita dai voti: tutti sei, solo in comportamento sette, voto che sembrava quasi stonare. Akilah sospirò, abbassando la pagella.
< Nella media > l'anticipò di poco il professore. Lei si limitò ad annuire, sconsolata: < Come al solito. Non so davvero cosa fare con lui. >
L'insegnante rimase a lungo in silenzio, prima di parlare: < Mi fa rabbia il fatto che potrebbe fare grandi cose. Eppure preferisce restarsene lì, a fissare il vuoto. Non parla mai, e questo potrebbe fargli anche prendere un buon voto in condotta, se non fosse che... a volte è tanto distratto da non rispondere alle domande dei professori. A volte mi chiedo cosa pensi. >
< Temo non pensi a niente, professor Shihab>

Thilai se ne stava nella sua camera, annoiata. Era seduta sulla sedia di fronte alla sua scrivania, a sfogliare il libro di storia senza nessun reale interesse. Aveva in programma di iniziare ad anticiparsi i compiti, ma come aveva aperto il libro le era passata completamente la voglia.
La sua camera aveva le pareti lilla, piene di quadri. Le piaceva dipingere, ma nell'ultimo periodo era raro che trovasse qualcosa che la ispirasse veramente. "Di certo il libro di storia non mi aiuterà a trovare l'ispirazione" pensò, sempre più annoiata. Sua mamma aveva deciso di andare lo stesso a scuola, anche se la pagella di Thilai non ci sarebbe stata. Diceva che voleva "conoscere i professori". Questo la mamodo non riusciva a capirlo. Era lei che ci avrebbe dovuto passare quattro mesi, non certo la madre!
Non è che ci fossero chissà quante cose nella sua stanza, ma il disordine era costante. I suoi genitori ci provavano pure a convincerla a mettere in ordine, ma quel fantomatico ordine non durava mai più di cinque minuti.
La scrivania era piena di libri di ogni tipo, scolastici e non, quelli per cui non c'era spazio erano ammucchiati sul letto. Aveva una libreria accanto alla finestra, vero, ma era quasi sempre vuota. Che senso aveva metterceli se poi li avrebbe tolti? La madre non aveva più il coraggio di aprire l'armadio della figlia, dopo aver visto la confusione che vi regnava.
< Tesoro! Sono a casa! > urlò Anthea alla figlia, mentre chiudeva la porta ed entrava nell'ingresso.

Quella sera, Wonrei era steso sul letto, le braccia incrociate sotto la testa. Era molto tardi, avrebbe fatto bene almeno a provare a dormire, ma non ne aveva la più minima voglia. La sua camera era illuminata dalla luce fioca di una candela poggiata sul suo comodino. "Quella candela non durerà ancora a lungo" pensò il mamodo, sapendo che quando si fosse spenta lui sarebbe stato troppo pigro per andare a prenderne una nuova.
La sua non era una camera troppo grande, ma nemmeno esageratamente piccola. Le pareti erano bianche, mentre il pavimento era in legno. A sinistra della porta c'era un letto ad una piazza, a destra una finestra. Accanto alla finestra, una piccola scrivania, su cui erano poggiati alcuni libri scolastici. Di fronte alla porta, un piccolo armadio e una libreria, altrettanto piccola. Wonrei aveva sempre pensato fosse una camera nella media.
Il mamodo ripensava alla conversazione avuta qualche ora prima con la madre. Non era del tutto sicuro che la si potesse definire "conversazione", visto e considerato che aveva parlato solo lei. Le prime volte che avevano parlato dell'argomento "voti e carriera scolastica" lui aveva anche provato a risponderle, ma lei si arrabbiava. Così aveva iniziato a prendersi i rimproveri in silenzio, ma lei si arrabbiava lo stesso. Alle si era arreso: si limitava a stare lì, seduto, con lo sguardo basso senza nemmeno provare a fingere di ascoltare. Tanto era sempre la stessa storia, da anni ormai.

Wonrei non guardarmi con quell'espressione annoiata! Sono tua madre, sai?

Wonrei, guardami quando ti parlo!

Wonrei, rispondimi!

Wonrei, non ti azzardare a rispondermi!

Wonrei, perché non ci provi almeno? Perché non ti impegni almeno un minimo? Che ti costa?

Wonrei, ma non ti importa dei sacrifici che abbiamo sempre fatto per te?

Wonrei, non concluderai mai nulla nella vita se continui così!

Wonrei, se di me non ti importa, almeno a tuo padre prova a darla una, ed una soddisfazione!

Wonrei, vuoi fare la fine di tuoi fratello, per caso?

Il mamodo scosse la testa, cercando di far uscire fuori dalla sua mente tutte quelle frasi. Lo sguardo gli cadde sulla finestra. La sua non si affacciava sulla strada, ma sulla casa di fronte. Fino a quel momento non ci aveva mai vissuto nessuno, ma ora era l'abitazione della nuova arrivata. Com'era che si chiamava? Thilai, ecco. Le loro finestre erano una di fronte all'altra.
Tra le due case c'era un albero secolare e uno dei rami più robusti era come se "collegasse" le due case. Sarebbe stato facile passare da una camera all'altra.
Nella sua classe gli alunni erano dispari, così uno doveva stare solo in banco. Quando quest'uno era diventato lui, non gli aveva dato per niente fastidio. Non poteva negare che gli aveva fatto uno strano effetto quando la mamodo si era seduta vicino a lui. La conosceva a malapena da una giornata, ma gli sembrava una di quelle persone che faticano a stare zitte, che vogliono in tutti i modi fare conversazione. Che cosa avevano contro il silenzio? Tutto sommato, però, forse non era tanto male.
In quel momento, la candela finì e la camera si fece buia. Wonrei sospirò, prima di girarsi dall'altra parte e chiudere gli occhi.




IL MIO ANGOLETTO
Ciao a tutti ^^!
Eccomi qui con il secondo capitolo! Avevo previsto di metterci anche meno tempo, visto che praticamente ce l'avevo già scritto in testa, ma è comunque un aggiornamento ultra-rapido per i miei soliti standard XD!
Mentre nell'altro capitolo diciamo che la protagonista è stata Thilai, qui ho pensato di dare un po' di attenzione a Wonrei :P. In principio il protagonista doveva essere lui e solo lui, poi però lei si è imposta crudelmente ç_ç. Quindi vedrò di renderli co-protagonisti!
In questo capitolo ho cercato di introdurre ancora un po' l'idea dell'essere "nella media" del mamodo, mentre ho provato anche a far risaltare le differenze tra i due. Non so voi, ma io sono dell'idea che le camere ci raccontino molto più di quanto pensiamo sulle persone :P
Deliri a parte, volevo dirvi una piccola cosa sui nomi: non sono inventati (l'infulenza aiuta l'ispirazione -?-, ma per i nomi mi azzera la fantasia ç.ç), ma hanno dei significati simpatici:
Akilah significa "intelligente" e deriva dall'arabo, mentre Yejide (che ho deciso di usare come cognome di Wonrei u.u) sognifica "assomiglia a sua madre" ed era usato nella tribù degli Yoruba. Questo l'ho scelto per il significato, nei prossimi capitoli vedrò di far capire la somiglianza tra madre e figlio ;).
Anthea significa "fiore" ed è greco, mentre Haynes è inglese e significa "biancospino". Infine Shihab significa "stella cometa", ma da che lingua deriva non lo so.
Come al solito, l'angoletto è troppo lungo, quindi la chiudo qua, ringraziando tutti coloro che hanno letto fino a qui :D
Alla prossima ^^

Kaika

Ps. so che probabilmente (anzi, sicuramente) non vi interessa, ma finalmente sono riuscita ad andare avanti con il manga **! Erano una settimana che ero ferma a quel maledetto capitolo 220, oggi sono riuscita ad andare avanti, yeeee! Ed è inutile dire che alla seconda pagina già singhiozzavo come una cretina ç_ç
   
 
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