Mi ricordo perfettamente quel giorno, io ero appena stata liberata dalla mia prigionia e stavamo correndo a salvarti, combattei contro gli altri mostri mentre Ruby e Kurumu ti portavano via, sul tetto della scuola. Quando ebbi la certezza che Yukari e Mizore potessero farcela da sole corsi da te e per un attimo sorridesti di esserti salvato. Poi quella lancia di fuoco ti trapassò da parte a parte e sei caduto a terra. I tuoi vestiti presero fuoco,  la pelle divenne scura e non so come i capelli si salvarono, forse perché era fuoco magico ed era mirato solo a bruciarti il corpo.  Non potevo fare nulla, sarei morta anche io e lo stesso valeva per Ruby e Kurumu venute con noi. Appena ebbi la certezza che le fiamme non c’erano più mi buttai subito su di te, ti chiamai e ti implorai di non morire ma tu come sempre pensavi a me e cercasti di tranquillizzarmi dicendo che eri stato contento di avermi conosciuto e che dovevo proteggere tutti i membri dello Shinbunbu ma io ti imposi il silenzio e ti abbracciai forte fino a che non mi hai detto addio e mi staccasti per l’ultima volta con le poche forze che ti erano rimaste il rosario dal collo facendo risvegliare la vera Moka che era in me ma io testarda cercai di farti bere il mio sangue, mordendoti per far in modo che nessuna goccia andasse sprecata. Ti diedi tutto il sangue che potevo, ne rimase poco per mantenermi lucida ma debole ma tu eri immobile. C’era silenzio, il nulla più totale mentre Kuyou si preparava all’attacco e allora Kurumu, Ruby e anche Mizore e Yukari che appena ti videro urlarono combatterono con lui ma vennero sconfitte subito. Io non sentivo più niente, non volevo sentire più niente. Urlai il tuo nome con tutta la rabbia e la tristezza che provavo e miei capelli divennero bianchi e gli occhi rossi, le forme e il corpo più definite e come una furia mi avventai su Kuyou spazzando via gli altri membri della sicurezza, sentivo il loro sangue disgustoso colarmi dalla bocca e arrivare a macchiarmi i capelli e l’uniforme scolastica mentre le mie lacrime erano di un brillante rosso cremisi, ormai ero una bestia e ruggivo quasi rabbiosa mentre i nostri ricordi andavano a pezzi insieme al mio cuore. Ti avevano ucciso e io non avevo potuto fare nulla, non ero riuscita a salvarti nemmeno dandoti il mio sangue e inoltre per un vampiro come me essere visti dagli altri mostri piangere era pari ad un disonore troppo grande, ormai era finita. Solo dopo mi accorsi che lo spirito volpe in realtà aveva usato il minimo potere contro di noi e io gli stavo davanti, inerme in attesa di bruciare e divenire cenere. Cosa avevo da perdere ormai se tutto quello che avevo l’ho perso? Chiusi gli occhi lasciando colare le ultime lacrime rosse mentre lui caricava la sua ruota di fuoco ma poi uno scatto fulmineo e mi senti prendere, sinceramente pensavo fosse Gin che tentava di farmi riprendere e già pensavo ad attaccarlo ma poi senti il tuo profumo che non avevi mai perso, quando riaprì gli occhi tu eri vivo e mi avevi salvato. Avevi gli occhi rossi come i miei ed eri anche veloce per via del mio sangue. Ti sorrisi sollevata e miracolosamente insieme a te, anche il mio spirito combattivo riacquistò di nuovo vita e quando guardai il demone volpe in cagnesco, la battaglia stava per finire. Voleva scappare perché il codardo sapeva perfettamente che ora sarei stata indomabile e infatti tentò la fuga ma corremmo e io ti chiesi solo di porgermi le tue mani  dove io poggiai le mie e mi feci leva per mollargli un calcio talmente potente da sfondare 2 interi piani dell’edificio. Lo spirito volpe non si mosse più. Io andai vicino a te e ti guardai negli occhi piena d’amore, non servivano baci o carezze perché sapevi cosa provavo e per una volta sei stato tu a salvare me, io potei solo dire il tuo nome sollevata

Tsukune...