A Diana, Elena, Arianna e Benedetta. E a Valeria, la mia “gemella segreta”.

 Freno di colpo davanti all'ingresso del Radley, mentre una lattina di birra quasi vuota cade dal sedile posteriore finendo inevitabilmente a terra.
Mi infilo distrattamente il giubbotto di pelle e intanto osservo assorto un paio di grosse nuvole grigie farsi sempre più minacciose.Scendo dalla macchina e il freddo pungente mi colpisce come una lama affilata,ma faccio finta di non pensarci mentre estraggo dalla tasca il mio tesserino e, in un attimo, il massiccio portone di legno si apre magicamente davanti ai miei occhi.

 Grazie Eddie – penso sorridendo, mentre di soppiatto attraverso quel lungo corridoio scuro – oh,lo conosciamo bene io e te, vero mamma? - e mi avvicino alla stanza.
La tua stanza. Appoggio la mano sulla maniglia – fredda, come la tua mano quando venivo a trovarti, mamma, con il mio zaino blu con le cinghie logore e le dita sempre sporche di tabacco – ma in un attimo sento un nodo alla gola, le ginocchia cominciano a tremarmi, e un senso di vertigine si impossessa del mio corpo.
Non ho neanche visto i tuoi occhi, la tua bocca, i tuoi polsi fragili e sottili e le tue ciglia lunghe e nere, che io già mi sento come se l'Inferno dovesse inghiottirmi da un momento all'altro,come se non ci fosse un Paradiso per quelli come me se non accanto a quelle come te.E io odio sentirmi così Spencer, lo odio da morire. Odio te, dannazione, eppure non riesco a starti lontano.
Abbasso la maniglia e la porta si apre senza il minimo rumore. Strano,il tuo profumo arriva fin qui, forte e chiaro come lo schiaffo che mi hai dato l'ultima volta che ti ho vista.

Ho paura di svegliarti – oh ti prego Spencer, apri gli occhi, sono qui accanto a te – ma mi siedo comunque accanto al tuo letto, su una sedia vecchia e sgangherata, mentre alzo gli occhi e per un attimo sento che mi manca il respiro – avanti Toby sii felice, è quello che volevi, no?  
Ma ora ho voglia di gridare mentre guardo il tuo viso pallido, le tue braccia ossute,i tuoi occhi chiusi e cerchiati dal pianto, i capelli in disordine, le labbra aride e spente. Dio Spencer,che cosa ti ho fatto? Sembri solo il pallido ricordo della Spencer che conoscevo io, il fantasma sbiadito di una donna che ora sembra una bambina.
Così mi appoggio allo schienale della sedia e ti osservo, ricordando a stento il motivo per cui ho deciso di ritornare qui.

• 		 Te ne devi andare!

• 		Perchè?

• 		Perchè se i miei ritornano e ti trovano mezzo nudo nel mio letto, non uscirò più di casa fino al diploma.

• 		Ma io non sono mezzo nudo, sono nudo per intero.

• 		Non è questo il punto! Dai, vai via …

• 		Spencer, è domenica e sono le sei del mattino. I tuoi non saranno qui prima di pranzo.

• 		Ma …

• 		Niente ma, ora vieni qui e baciami, non ne ho ancora abbastanza …

Te lo meriti, Spencer – me lo sto ripetendo da mesi, e comincio quasi a crederci, sai? 
Meriti tutto quello che ti è successo: la delusione, la perdita, la pazzia. Meriti ogni singolo istante di dolore.
E allora perchè mi sento così? Perchè ho voglia di scaraventare questa sedia dall'altra parte della stanza? Perchè ho voglia di prenderti in braccio e portarti via da questo posto che puzza di alcool e piscio? Perchè ho voglia di fare l'amore – con il rumore della pioggia fuori dalla finestra, come piace a te – e poi stare svegli fino all'alba, a fissarci, senza dire una parola?

 Oh Spencer, non dovevi scoprirlo, dannazione. Perchè devi essere sempre così furba, scaltra e maledettamente intelligente? Ma in fondo io ti amo proprio per questo: per la tua arguzia, la tua testardaggine, e per il modo in cui mi guardavi, come se dipendessi completamente da me, come se il mio stesso sorriso fosse l'unica cosa che ti facesse andare avanti, ancora, nonostante tutto.

• 		 Toby?

• 		Si?

• 		P-pensi che io … insomma … pensi che io sia … capace?

• 		Di fare cosa?

• 		Scemo, hai capito …

• 		Mi stai chiedendo se sei capace di fare l'amore?

• 		Dai, non dirlo così, mi imbarazzo … e non ridere!

• 		Non sto ridendo, è solo che mi fai tenerezza.

• 		Perchè?

• 		Perchè non riesci minimamente a percepire quanto sia bello fare l'amore con te.

• 		Dici sul serio?

• 		Te lo giuro. 

Si è fatto tardi, Spencer, il mio orologio segna le due,è buio, fuori ha cominciato a piovere e devo ripartire al più presto. Ho guidato per ore solo per vederti – anche un secondo andava bene – ma ora devo tornare al mio nascondiglio. -A mi sorveglia, -A sorveglia tutti noi. Mi dispiace di averti fatto credere di essere morto, ma verrà un giorno in cui ci rivedremo, e quel giorno ti racconterò tutta la verità. Ma non ancora Spencer, non è ancora il momento.
E non stare in pena per me,e non pregare, perchè non c'è posto tra gli angeli per quelli come me.

Imbocco la statale a gran velocità mentre con la manica del giubbotto mi asciugo una lacrima che ho tentato con tutte le mie forze di reprimere, ma senza riuscirci. Guido, e intanto ti penso. Avrei tanto voluto baciarti, ma dopo quello che ti ho fatto non mi sono sentito degno.
Mi mancherai, Spencer.
Abbi cura di te.

Salve ragazze, rieccomi tra voi! Spero che questo mio nuovo lavoro su Toby & Spencer sia di vostro gradimento. Colgo inoltre l'occasione per ringraziarvi per le recensioni che avete lasciato ai miei lavori precedenti – siete sempre molto gentili e carine, perciò grazie, grazie, grazie.

Scusate per la lunghezza eccessiva di questa FF, ma dopo aver visto la 3x22 ero così sconvolta che mi sono messa subito al pc e non mi sono accorta che continuavo a scrivere e scrivere,senza riuscire a smettere.

Spero che lascerete qualche commento e, come al solito, vi auguro buona lettura!