Storie originali > Nonsense
Ricorda la storia  |      
Autore: Dante Ushiromiya    08/03/2013    0 recensioni
Storia basata su un sogno che ho fatto molto tempo fa, di stampo abbastanza mistico-filosofico ma, perlopiù, nonsense
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Alla fine il Secondo Giudizio Universale non era avvenuto.
Alla fine Dio aveva avuto pietà degli uomini.
Eppure nel Ventunesimo Secolo gli uomini avevano macchiato ancora di più la loro "fedina penale".
Ma Dio è misericordioso, oltre che vendicatore.
E comunque nessuno si era minimamente posto il problema di un eventuale Apocalisse, perchè non c'erano stati segni.
Dio aveva deciso di infliggere questa pena all'umanità, ma in un estremo atto di bontà aveva cambiato idea.
Anche questa volta era stata costruita un'Arca, e su di essa un gruppo di prescelti aveva fatto salire tutti gli animali, due per ogni specie.
Ora che il pericolo era sventato, gli animali, scesi dall'Arca, si avviavano verso i loro rispettivi luoghi di provenienza.
Fra tutti questi animali, c'era un orso, che non avrebbe dovuto fare chissà quale lungo tragitto come ad esempio lo avrebbero dovuto fare i leoni.
Infatti l'orso abitava lì, sulle montagne vicino alla vallata nella quale c'era l'Arca.
L'orso oramai si era staccato dal gruppo di animali ed era tornato nel suo habitat.
E qui ebbe la sfortuna di incontrare un folle e sprovveduto uomo...
-...Uhaaarrgh....!!! - fece l'uomo trovandosi davanti l'orso.
Quell'uomo stava facendo una camminata sulle montagne, con tranquillità e serenità, ed all'improvviso si era trovato davanti un orso bruno.
L'orso non aveva intenzioni particolarmente minacciose, ma la presenza dell'uomo nel suo territorio e quell'uomo stesso comunque lo infastidivano.
Eppure il guardaboschi lo aveva avvertito che su quella montagna non erano rari gli incontri con gli orsi. Ma l'uomo non aveva voluto dargli retta.
Ma non c'era tempo per i rammarichi, ora quell'uomo rischiava la vita, era di fronte ad un orso.
Non poteva vincere in uno scontro diretto, quindi voleva provare ad usare l'astuzia.
- AH!!! - urlò l'uomo gettandosi a terra, come colpito - ...C'è un dannato cecchino...no, un cacciatore...!! Maledizione...il mio braccio...!! -.
L'ideale sarebbe stato di fingere di essere morto, ma l'uomo pensò ad un altro piano e decise di fingere che un cacciatore era nei paraggi e, nel tentativo di colpire l'orso, aveva colpito lui.
Ma l'orso non era stupido.
Per sicurezza si guardò comunque intorno ma non vide nessuno.
Inoltre non si era sentito alcun rumore di sparo, quindi il bluff dell'uomo era abbastanza evidente.
Ed ora come non mai l'orso era infastidito dall'uomo, quindi avrebbe almeno provato a ferirlo per scacciarlo via. Perciò si avvicinò.
- Maledizione!! Dov'è la fanteria...!?! - esclamò l'uomo, ancora per terra, senza voler interrompere la sua farsa.
E fu a quel punto che davvero partirono degli spari.
Rimbombarono per tutta la montagna come se fossero un esercito, o davvero una fanteria, anche se si trattava di sole due canne da fuoco.
I proiettili non colpirono l'orso, ma colpirono il terreno vicino a lui spaventandolo e facendolo indietreggiare.
L'uomo assalito decise dunque di cogliere l'attimo: prese un grosso tronco cavo che c'era lì vicino e con esso colpì l'orso in faccia con tutta la forza che aveva.
Il grosso animale fu estremamente infastidito dalla cosa, e dopo essersi ripreso dallo stordimento per il colpo, ruggì e si lanciò addosso all'uomo.
Quest'ultimo capì che non serviva più bluffare: doveva scappare.
Quindi iniziò l'inseguimento: l'orso inseguì l'uomo passando attraverso un fitto bosco, finchè i due non si ritrovarono in una radura.
Una raduna innevata. Infatti, data l'altitudine, non era anormale che ci fosse la neve.
E proprio in quel momento iniziò a nevicare, anche se i fiocchi erano molto piccoli e la neve era poco fitta.
Inoltre i due non si accorsero minimamente che aveva iniziato a nevicare, poichè uno era impegnato a scappare, e l'altro era impegnato a rincorrere.
La radura non era completamente spoglia, qui e lì c'erano alcuni tronchi di alberi abbattuti o comunque alberi vivi anche se piccoli.
Come a cercare un riparo, l'uomo si nascose dietro uno dei tronchi degli alberi abbattuti, e quando l'orso fece per andare a prenderlo, l'uomo aggirò il tronco.
L'orso allora tentò di nuovo di acchiappare l'uomo, ma quest'ultimo scivolò di nuovo via, ed entrambi continuavano a rimanere attorno al tronco.
Ed i due continuarono così per un pò.
La scena aveva un che di comico, se non fosse che la situazione era tragica.
Scocciato, l'orso allungò i suoi artigli, aprendo dei buchi nel giubbotto pesante di colore azzurro che l'uomo indossava.
Impaurito da quel colpo quasi andato a segno, l'uomo decise di fuggire via, voleva allontanarsi dall'orso.
Passando vicino ad un basso albero nella radura, afferrò uno dei rami, che aveva un che di elastico, e lo protese al massimo, per poi lasciarlo andare all'improvviso, con l'intento di colpire l'orso.
Quest'ultimo però colpì il ramo con una possente zampata annullando il danno che il ramo gli avrebbe procurato.
E l'inseguimento continuò
L'uomo notò un sentiero in discesa, e vide un'abitazione che riconobbe essere la casa del guardaboschi.
Dunque egli si precipitò lungo quel sentiero, con l'orso sempre alle calcagna.
Arrivato davanti la casa del guardaboschi, ad accogliere l'uomo vi erano due figure: il guardaboschi, con la sua tipica divisa, ed un tipo baffuto vestito con dei pesanti abiti blu scuri. Anche quest'ultimo sembrava essere un guardaboschi, o comunque qualcosa di simile.
Entrambi erano armati: il guardaboschi teneva fra le mani un fucile sottile ma comunque letale, mentre l'altro tipo portava con sè un fucile esageratamente grande, che sembrava quasi un bazooka.
Evidentemente erano stati loro a sparare prima.
L'uomo fece per chiedere aiuto ai due, ma l'orso non lo avrebbe permesso ed incalzò ancora di più la sua preda.
Il guardaboschi capì che sarebbe stato troppo pericoloso provare a sparare all'orso perchè poteva davvero andarci di mezzo l'uomo, quindi urlò: - Tieni!!! - e lanciò il suo fucile all'uomo.
Quest'ultimo riuscì a prenderlo al volo.
Intanto lui e l'orso si erano incamminati lungo una strada.
Non una asfaltata ovviamente, una strada di montagna, un sentiero.
L'uomo allora si girò di scatto e sparò all'orso.
Non avendo dimestichezza con le armi, l'uomo non era sicuro di aver centrato il suo obiettivo.
Comunque l'orso si fermò di botto e parve alquanto infastidito.
Allora intervenne l'uomo baffuto, che gridò un qualcosa all'orso e gli intimò di farsi seguire.
L'orso sembrò capire ed andò appresso all'uomo.
Intanto la neve oramai cadeva fittissima, tanto che era difficile distinguere le figure.
Comunque l'uomo, oramai non più inseguito, provò a sparare di nuovo all'orso, e stavolta quest'ultimo emise un lamento facendo capire che era stato colpito.
Ma per l'uomo non era abbastanza.
Con uno scatto arrivò di fianco all'orso, salì su una roccia e sparò un altro colpo mirando alla faccia dell'orso.
L'animale ora arrancava, e finì col passare vicino al guardaboschi.
Nel confusionario scenario della tormenta di neve, l'uomo vide l'animale arrancare sofferente, chiedendo aiuto e pietà, mentre una quantità ingente di sangue gli colava dalla bocca.
- Basta così! Basta! Non ha più senso!!! - urlò il guardaboschi alla ex preda dell'orso.
Ma per l'uomo non bastava così.
Mentre la figura dell'orso strisciava via, alle sue spalle l'uomo, con un ultimo colpo di fucile, mise fine alla sua vita.
Dopo quell'ultimo proiettile il corpo dell'orso cadde per terra in modo patetico, scivolando anche sulla neve.
L'uomo baffuto aveva assistito alla scena da lontano.
Inizialmente voleva attirare l'attenzione dell'orso per farlo allontanare, ma ora non ce n'era più bisogno.
- Perchè lo hai fatto!?! Perchè sei arrivato a tanto!? Non ce n'era bisogno!! - urlò il guardaboschi, fronteggiando l'uomo e strappandogli il fucile di mano.
- Perchè....perchè...perchè sì, ok!? -.
L'uomo si era sentito minacciato dall'orso, ed aveva agito di conseguenza.
L'orso non era riuscito ad ucciderlo, ma l'intenzione c'era.
E solo per questo l'uomo si era sentito in dovere di uccidere l'orso.
Perchè sì.
Una delle risposte più stupide, banali ed idiote che possa esistere. Non è nemmeno una risposta poi, è una pseudo-risposta che diamo a domande che non vogliamo lasciare troppo in sospeso, perchè comunque siamo semplicemente convinti di quel che facciamo, anche se è folle o sbagliato.
Eppure quell'uomo è da lodare.
Ci sono persone che compiono gesti anche peggiori eppure non si degnano nemmeno di dare una mezza risposta.
Oh Dio, hai fatto davvero bene a risparmiare esseri simili?
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Nonsense / Vai alla pagina dell'autore: Dante Ushiromiya