CENDRILLON LUKA/GAKUPO
 
Eccomi. Sono ancora qui a pulire pavimenti. La mia vita è solo questo. Pavimenti sporchi, capricci delle sorellastre, rammendo e cucito.
Sto lucidando il pavimento in marmo della sala, guardo il mio riflesso nello specchio d'acqua. Non sono carina, i miei capelli rosa sono brutti e lunghi, sono troppo alta e ho il seno grosso. I miei occhi sono l'unica cosa di me che penso sia bella, un azzurro cielo che penetra nell'animo di chi mi è vicino e fa capire immediatamente i miei sentimenti.
Sento dei passi provenire dal piano di sopra e scendere, sono le mie sorellastre Gumi e Miku*.
Mi guardano e me ne dicono di tutti i colori, che sono stupida, inutile...
Ma io so che lo fanno per farmi arrabbiare. Ricordo i primi tempi, in cui mi provocavano per poi darmi punizioni, le ricordo fin troppo bene...
Sono talmente assorta nei miei pensieri che non mi accorgo che Gumi mi sta lanciando la sua biancheria intima. Vuole che la lavi.
- Gumi non posso lavarti le cose ora...- mi zittisce iniziando a parlare lei
- Zitta! non mi importa, per questa sera deve essere tutto pronto!-
- Perché questa sera?-
- Perché per il principe Gakupo è arrivato il momento di trovarsi una moglie- Questa volta parla Miku.
Il principe...lo odio. Lui è l'uomo che non si preoccupa delle condizioni in cui vive più di tre quarti del suo popolo. Non pensa minimamente a quello che vorrebbe la popolazione. Però la cosa che mi da più fastidio è che è considerato da tutte le ragazze del regno l'uomo più bello del reame; ricco e stupendo, l'unica cosa è che è un don Giovanni...
Questo è cosa pensano le mie sorelle di Gakupo. Le sento parlare e così mi metto ad origliare i loro discorsi
- Gumi sei pronta per diventare la sorella della futura principessa?- è Miku che parla
- Cosa?! non penserai sul serio che io possa perdere il confronto con te! sarò io la principessa-
- Senti cara, io sono e sarò la principessa numero uno al mondo!**-
- Bambine smettetela di litigare!*** - è scesa la mia matrigna, si chiama Lily, ma per me è solo la signora. è alta bionda con gli occhi azzurri. Porta sempre i capelli sciolti e ha circa trentacinque anni, è molto giovane considerando che Gumi e Miku hanno rispettivamente quindici e diciassette anni.
-Qualunque di voi due diventi la futura regina andrà bene, all'altra potrà essere dato il titolo di duchessa-
- Va bene mamma-
 - Tu, Luka!- la signora mi sta chiamando, mi giro e la guardo
- Mi ha chiamato signora?-
- Si! aiuta le mie figlie  prepararsi per il ballo-
- si signora.- Abbasso il capo in segno di sottomissione. Ho capito che non bisogna contraddirla. Lei è il capo e se solo volesse potrebbe anche cacciarmi via.
- Allora su! cosa stai facendo? sbrigati-
- Arrivo-
Salgo i camera con le mie sorelle e le aiuto.
Gumi indosserà un vestito bianco che mette in risalto il verde dei suoi occhi e dei suoi capelli lasciati sciolti.
Miku un vestito uguale a quello della sorella solo tendente all'azzurro, poi i capelli saranno legati in due codini blu ai lati della testa.
Ed io? per un secondo mi passa per la mente questa domanda. Poi mi correggo, nessuno inviterebbe una come me ad un ballo.
Passano due ore, Miku e Gumi sono pronte. Scendono le scale e escono accompagnate dalla signora.
Appena sono uscite le seguo con lo sguardo, finche non sono completamente scomparse, allora mi lascio andare con un pianto liberatorio.
Scivolo a terra, abbraccio le ginocchia e vi affondo il viso.
Non so da quanto è che piango, so solo che qualcuno sta bussando, mi alzo per andare ad aprire e vedo una donna vestita di nero con una maschera bianca davanti agli occhi, sto per parlarle, dirle che le mie sorelle e la mia matrigna non ci sono, ma lei con un gesto della mano mi lascia intendere che non cerca loro, così mi chiede:
- Luka megurine?-
- Si sono io-
- Ho un lavoro per te-
- Cosa?-
- Uccidere il principe-
La guardo. Mi guarda. Penso che abbia ragione, lui non merita di vivere.
- Perché?-
- a te non importa il perché, hai sete di vendetta, uccidilo, ma prima della mezzanotte...al dodicesimo rintocco dovrà essere morto- Me lo sussurra in un orecchio ed io rabbrividisco al contatto delle sue labbra con il mio padiglione.
Non so come sia finita qui, mi trovo in una carrozza e mi sto cambiando, mi levo gli stracci che indossavo prima e indosso un vestito nero con uno spacco a destra; il vestito mette in risalto tutte le mie curve, mi sciolgo i capelli.
Lei mi da un pugnale ed io lo nascondo nelle pieghe del vestito, partiamo e mi accompagna al palazzo.
 
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Ennesimo ballo. Non ce la faccio più. A tutte le donne interessano solo i miei soldi. Vorrei trovarne una che mi ami per quello che sono e non per quello che possiedo.
I miei genitori hanno organizzato questo per farmene trovare una.
Non capiscono proprio che io detesto le donne?
Mi sto inchinando di malavoglia alle dame numero milletrecentoquattro e milletrecentocinque; sono due ragazze dai capelli blu e verdi, ma appena sollevo lo sguardo vedo la creatura più bella che i miei occhi abbiano mai potuto osservare.
Il mio sguardo ammira quello che si può vedere dal buio in cui si trova.
Ha lunghi capelli rosa e occhi talmente azzurri che potrebbero illuminare la notte, il vestito nero attillato sarebbe volgare visto su qualsiasi altra donna, ma su di lei diventava improvvisamente casto e puro.
Mi avvicino a lei e, le bacio la mano e gliela afferro, poi la abbraccio per la vita, è così sottile...La musica parte e noi ci troviamo a volteggiare nella sala, non sappiamo nemmeno i nostri rispettivi nomi, sento che lei è la donna che aspettavo.
Nel ballo finiamo a uscire dalla sala e camminiamo per mano. La sua presenza mi fa sentire impacciato come un ragazzino alle prese con il primo amore, le tiro la mano e la faccio sedere vicino a me su una panchina di fronte ad una fontana che spruzza acqua, tutto rende l'atmosfera così romantica, così decido di iniziare una conversazione
- Ciao- le dico
- Ciao- mi risponde
- Come ti chiami?-
- Luka megurine tu?-
- Kamui Gakupo...-
- Sei il principe?!- me lo chiedeva con l'odio negli occhi, ma c'è anche una scintilla che non riesco a decifrare
- Si ma...lo detesto-
- perché?- me lo chiede con comprensione e dolcezza
- Perché tutti pensano che sei cattivo e che vivi negli allori, ma in realtà non è affatto così, io odio la mia vita-
- Non sei l'unico...la mia vita fa schifo-
- Cosa fai?-
-  Non te lo posso dire...-
- Dai, siamo amici, no?-
- A...amici?-
- Si amici-
- Sguattera... sono qui in incognito perché la mia padrona non voleva che venissi- lo dice arrossendo e abbassando lo sguardo, come se si vergognasse, così io poso due dita sotto il mento e glielo alzo, così ci guardiamo negli occhi e le dico:
- Hei...non te ne devi vergognare, è comunque un lavoro, e poi io ti vorrei bene anche se tu fossi la persona più miserevole della terra, infondo non è dalla ricchezza che si misura il valore di una persona-
 
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- Hei...non te ne devi vergognare, è comunque un lavoro, e poi io ti vorrei bene anche se tu fossi la persona più miserevole della terra, infondo non è dalla ricchezza che si misura il valore di una persona- mi alza il mento con le dita e mi riferisce queste parole.
Non è come lo descrive tutto il regno, è dolce e gentile, poi è la prima persona che mi ha fatto sorridere, però poi penso il vero motivo per cui ero andata al ballo, per uccidere l'unica persona che mi ha fatto sorridere.
Così sento qualcosa di caldo e bagnato scorrere sul mio viso, sono lacrime, d'istinto porto la mia mano a stringere il pugnale nascosto nel vestito. Vorrei buttarlo, ma so che non posso.
Ta le lacrime sento Gakupo dirmi di non piangere, poi le sue labbra le raccolgono via, lo guardo e penso che non posso ucciderlo...dal momento che mi ha baciato la mano c'é qualcosa che dentro di me si agita...come farfalle allo stomaco, no so come spiegare ciò, so solo che il mio cuore non sopporterebbe la perdita di una persona che mi ama, però se non lo uccidessi potrebbe accadermi qualunque cosa, voglio rischiare, voglio vivere con una persona che mi vuole bene, che mi aiuti e che tutte le mattine mi dia il buongiorno con un bacio.
Così tiro fuori il pugnale e lo butto nella fontana davanti cui ci siamo fermati, lui mi guarda interrogativo, come se non capisse il motivo di ciò
- Mi avevano detto di ucciderti...ma io non posso...credo di amarti- glielo dico con timore, sono terrorizzata perché penso che mi possa uccidere perché dovevo ammazzarlo
- Anche io credo di amarti...ma i miei non mi farebbero mai sposare una persona non-nobile...-
Mi afferra la mano e mi fa correre
- Perché corri?- glielo chiedo con ansia
- Because your are my princess- mi risponde in inglese
- and you are my crowel-
- I love you- lo diciamo insieme, per poi correre verso la notte, ignari del futuro, ma consci di quello che è il nostro presente; io, lui e un amore sbocciato in una fredda sera d'inverno.
 
* muahahahaha si, miku e gumi come sorellastre le vedo perfette XD, ce le vedo troppo a fare le acide
** XD "world's mine" è stata la mia musa ispiratrice per questa parte
*** stile matrigna di cenerentola disney
 
Allora gente!! intanto grazie a tutti quelli che hanno letto ed un graze speciale a chi ha recensito il precedente capitolo, quindi grazie a GothicSoul e Hiikary_chan 524, spero che questo capitolo piaccia, anche se a me non mi convince più di tanto ciao!!