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Autore: KcherryB    09/03/2013    5 recensioni
Qualcosa di inaspettato sconvolgerà la vita di Kate e di conseguenza quella di Rick.. proprio adesso che il muro sta cadendo..
Qualcosa che però li unirà ogni secondo di più..
(A te che ora mia stai guardando da lassù e che sei stata la mia vita per 16 anni.. ti adoro
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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COME IMMAGINAVI LA TUA VITA 15 ANNI FA??

Ad Ange.. perchè non devi mai smettere di sognare.. e di cercare la magia nel mondo..
Grazie per essermi sempre stata accanto in questo periodo terribile, grazie per i tuoi papiri chilometrici che mi tirano sempre su di morale!!

Ti voglio bene
 



Rating Rosso!!



 




 


Se ne stava seduta a gambe incrociate sull’enorme letto che troneggiava nella camera da letto sua e di Castle, imbacuccata nell’enorme pigiama di pail che usava in inverno, mentre aspettava pazientemente il ritorno del marito.
La mattina dopo aver ricevuto la chiamata di Lanie, erano andati in ospedale e avevano parlato con il medico che era a capo della sperimentazione della nuova terapia contro il cancro. Le avevano fatto molti test, giungendo alla conclusione che lei fosse perfetta per la nuova terapia.
Questa terapia consisteva in una piccola pillola rossa, che doveva prendere ogni due settimane. Conteneva qualche strano composto chimico che riusciva ad individuare solo le cellule del tumore e le eliminava.
Era molto meno sfinente della chemio. Infatti Kate, da quando aveva iniziato a prendere la pillola rossa, era riuscita a rimettere su un po’ del peso che aveva perso, era riuscita a rimettersi in piedi ed addirittura fare delle passeggiate a Central Park, mano nella mano con Rick. Doveva andare in ospedale solo per prendere la pillola, e poteva tornare a casa dopo cinque ore, quando i medici erano sicuri che non ci sarebbero state reazioni pericolose del suo corpo. 
Erano passati ormai due mesi da quando aveva iniziato la nuova terapia. Quel giorno aveva la prima tac, per vedere se il tumore si era ridotto.                                                                                                                                           “Ecco qui, amore..” disse lo scrittore entrando nella camera, sorreggendo un vassoio dall’aspetto invitante. “.. Pancakes, nutella, fragole e panna!!” elencò, poggiando il tutto sul letto, di fronte alla moglie.                           “Wow Rick!! E’ fantastico!!” esclamò la detective, osservando meravigliata i pancakes con lo smile che le stavano sorridendo, invitanti. “Ti piace?? E aspetta di assaggiarli!! Li facevo sempre ad Alexis quando andava alle superiori, prima di un esame o quando era giù di morale..”.
Kate smise di ascoltare quello che il marito le stava dicendo.                                                                             Alexis.                                                                                                                                                                                     Era da un po’ che ci pensava. Da quando aveva scoperto di essere malata era scoppiato in lei il desiderio di un bambino. Proprio nel momento peggiore!! Durante le giornate in ospedale, si ritrovava spesso a fissare i neonati da dietro il vetro della nursery. Ed il desiderio di poter cullare suo figlio o sua figlia, coccolarlo, raccontargli come aveva conosciuto il suo papà, fare l’albero di Natale, andare a pattinare, portarlo a scuola, vestirlo la mattina.. diventava più forte, viscerale, ogni giorno che passava.
“Come ti vedevi  quindici anni fa?? Come immaginavi la tua vita adesso??” chiese di getto, interrompendolo.                                                                                                                                                                   Lui la fissò per un momento confuso, poi rispose: “ Felicemente sposato, con tanti bambini urlanti che corrono per la casa, oltre Alexis ovviamente, pensavo che avrei conosciuto mio padre, che avrei portato la colazione a letto ogni mattina a mia moglie, che avrei dato il bacio della buonanotte ai miei figli.. perché??”.
Lei lo fissava in silenzio, immersa nell’azzurro dei suoi occhi.
“Un paio di anni prima che mia madre venisse uccisa, sua sorella, mi zia, si ammalò di cancro ai polmoni.. fumava due pacchetti di sigarette al giorno..  mia madre aveva provato in tutti i modi di farla smettere.. Le diceva sempre che ogni sigaretta fumava la allontanava dalla vita, dalla sua famiglia, da tutte le persone che amava.. Finchè si è ammalata e mamma la fece venire da noi negli ultimi due mesi di vita.. Adoravo mia zia, eravamo terribilmente simili, facevamo impazzire mamma.. Quando lei morì mi ritrovai a pensare ‘come sarò io tra quindici anni?? Sarò un avvocato?? Sarò sposata?? Avrò dei bambini ?? O potrei trovarmi in un letto d’ospedale, calva, malata, morente.. Una sera scoppiai in lacrime.. non riuscivo più a smettere.. e mia madre mi disse: ‘Tesoro, ci sono due cose che non possiamo controllare nella nostra vita: la nascita e la morte. E non ti so dire perché alcune persone buone muoiono mentre le persone cattive vivono.. ma è così.. e non sta a noi decidere.. Io spero che tu fra quindici anni avrai trovato il tuo ‘one and done’, il tuo Jim, che sarai felice.. ma non posso garantirti sarà così.. Solo, qualsiasi cosa succeda vivi ogni secondo che la vita ti offre, cogli ogni possibilità, segui il tuo cuore, sii felice per il sole che illumina le tue giornate, sii gentile con tutti, aiuta chi puoi e soprattutto ama.. ama follemente.. e non aver paura di amare.. Arriverà il giorno in cui incontrerai un uomo, un uomo che riuscirà ad abbattere tutte le tue difese e tu non potrai fare altro che consegnargli il tuo cuore… Sarà un sentimento tanto forte che ti terrorizzerà, di farà girare la testa, tremare le gambe, e farai di tutto per scappare, ma appena ci proverai incontrerai i suoi occhi ed ogni proposito verrà dimenticato.. Sarà il tuo one and done.. La tua anima gemella, l’altra metà di te stessa che ti completa, ti rende migliore, ti fa felice..  E qualsiasi cosa accadrà ti starà accanto..”.
Kate era in lacrime. Il petto si alzava e abbassava violentemente, mentre singhiozzi sconnessi le uscivano dalle labbra, senza che lei potesse farci nulla. Piangeva per lei. E per Rick. Aveva lasciato che la sua vita scorresse senza mai provare a cambiarla, a fare ciò che voleva da quando sua madre era morta. Era come se avesse buttato anni e anni preziosi di vita. E ora che finalmente era riuscita a riprenderla in mano, sentiva che una forza che non poteva contrastare avrebbe potuto strapparla via da tutto quello da un momento all’altro.  E Rick. Rick che sorrideva sempre, cercando di tirarla su di morale, incoraggiarla, ma che nascondeva una sofferenza orribile nel cuore. Entrambi sapevano che se lei fosse morta, lui sarebbe stato annientato. Nemmeno Alexis sarebbe riuscita a farlo riprendere. Ed entrambi sapevano che se la nuova terapia non avesse funzionato, se la tac che avrebbe fatto tra poche ore avesse svelato che il tumore non si era rimpicciolito, tutto era finito. Non ci sarebbe stato più nulla da fare.
Non c’era stato bisogno di parole: Castle aveva capito. La abbraccio stretta, come se cercasse di arginare quel fiume in piena, cercando di rassicurarla, ma anche di sentirla viva tra le sue braccia. Kate sembrò riscuotersi dai suoi pensieri. Alzò lo sguardo, fino ad incontrare gli occhi del suo one and done.
Blu, così belli, così spaventati, così colmi d’amore per lei. Incollò le labbra a quelle del suo uomo.
C’era urgenza nel bacio, necessità di sentire che la vita scorreva ancora nelle sue vene, necessità di amare.
Socchiuse le labbra, lanciando un invito. Castle non si fece attendere. Le mordicchiò il labbro inferiore, facendola gemere. Avevano perso il controllo. Lui si rifiutava di fare l’amore con lei, per paura di farle male. Ma ora, più che mai, entrambi avevano il bisogno di amarsi. Di sentire la vita.
Quando le mani di Kate arrivarono ai bottoni della camicia di Castle, quest’ultimo sembrò riscuotersi. Si fermò.
“N.. no Kate.. non possiamo..” sussurrò, fissandola negli occhi.
Lei lo fissò, mentre altre lacrime si formavano e le rigavano le guance. “Ti prego.. ti prego..” fu tutto quello che uscì dalle sue labbra. Era come se qualcuno le stesse strappando il cuore. C’era un dolore tremendo dentro di lei, che traspariva dai suoi occhi verdi.
E lui non poté far altro che riappropriarsi delle labbra della donna che era la sua vita.
Ben presto la camicia volò per terra, facendo compagnia al vassoio della colazione che era caduto poco prima.
Castle infilò una mano sotto il pigiama, per sfilarglielo. Poi le accarezzò il ventre piatto, mentre le labbra abbandonava la sua bocca per raggiungere i suoi seni.
Al primo tocco Kate si inarcò verso di lui, cercando di trattenere un gemito. Le sue mani corsero ai pantaloni del marito, che l’aiuto a liberarsi di quell’inutile indumento, per poi riservare lo stesso trattamento ai pantaloni del pigiama di lei.
Dentro di Kate era scoppiato un incendio. Tutto quello che riusciva a pensare era che lo voleva dentro di sé. Castle le baciò la caviglia magra, per poi tracciare lentamente il profilo della sua tibia e mordicchiarle la piega del ginocchio. Quando la detective sentì il calore delle labbra del marito baciarle l’inguine le mancò il respiro. Lo scrittore fece scorrere lentamente gli slip, liberandola da quell’ultimo indumento e lasciandola nuda ai suoi occhi. Si riabbassò lentamente su di lei, osservando quant’era bella con gli occhi chiusi, persa nel piacere. Le baciò le labbra, per scendere sul collo. Poi le labbra corsero a venerarle i seni e poi la pancia.
Sentì il respiro della moglie bloccarsi di colpo quando la baciò dove sapeva lei lo voleva. Kate si inarcò, tremando ad ogni bacio, sentendo il calore nel suo basso ventre aumentare ed aumentare.
Quando i gemiti divennero urla Castle risalì, tornando a baciarle le labbra. Vide gli occhi di Kate scuriti di puro desiderio. Strusciò la sua erezione esattamente tra le gambe di Kate, che gli avvolgevano la schiena.
La detective portò di scatto le sue mani sulla parte bassa della sua schiena, trattenendolo contro di lei. Un gemito d’eccitazione e sorpresa uscì dalle labbra dello scrittore. L’erezione iniziò a pulsare dolorosamente per l’eccitazione e Castle dovette mantenere tutta la sua concentrazione per non venire nei suoi stessi boxer.
La detective lo aiutò a sfilarsi i boxer e gli lanciò per la stanza.  Lui la prese in braccio e la portò sotto il piumone, per paura che prendesse freddo.
Kate sentiva l’erezione del marito strusciarle contro la coscia. Allargò le gambe, invitandolo ad entrare.
“Io.. Kate.. sei sicura??” domandò spaventato di poter farle del male.
Per tutta risposta Kate alzò i fianchi facendo li scontrare con i suoi ed iniziò a strusciarsi contro di lui.
“Ti voglio Rick.. Ti amo..”.
Castle mise una mano sul fianco di Kate ed entrò lentamente in lei.
Un gemito uscì ad entrambi a quel primo contatto.
Kate si era aggrappata alle spalle del marito, come se avesse paura di cadere.  Quando iniziò a muovere il bacino sotto di lui, Castle capì che era pronta.
Le spinte lente e profonde facevano impazzire Kate.
Si amarono lentamente, come se fosse l’ultima volta, per imprimere ogni singola sensazione nel loro cuore. Quando Kate sentì che l’onda che era cresciuta dentro di lei stava per infrangersi mormorò il nome dello scrittore.
E quando l’onda si infranse entrambi sentirono la vita scorrere impazzita nelle loro vene.
“Ti amo..” mormorò la detective, mentre riprendeva fiato appoggiata al petto dello scrittore.
“Ti amo..” rispose lui, baciandole i capelli.

“Always..” sussurrarono insieme.
 
 ***

Sedevano nervosamente sul letto di una stanza dell’ospedale, aspettando i risultati della tac.
Entrambi sentivano un enorme peso sul cuore, perché se la tac avesse rivelato che la terapia non funzionava, significava che la detective non ce l’avrebbe fatta.
Lei torturava la mano del marito, mentre lui non riusciva a tenere le gambe ferme.
“Rick..” mormorò Kate, rompendo il silenzio.
“Ascolta.. qualsiasi cosa dirà quella tac sappi che ti amo.. ti ho sempre amato e sempre ti amerò..”.
Lui le posò una mano sulla guancia, accarezzandola.
“Anch’io ti amo, ti ho amata e sempre ti amerò..”. Lei chiuse gli occhi, imprimendo quelle parole nel suo cuore.
“Ti ringrazio per avermi aiutata a buttare giù quel muro che mi ero costruita intorno al cuore, ti ringrazio per essermi stato sempre accanto, specialmente durante la malattia.. Ma ti prego promettimi, che se io non ce la dovessi fare, non ti chiuderai in te stesso, non ti lascerai distruggere dal dolore come ho fatto io dopo la morte di mia madre..” lo supplicò, guardandolo negli occhi.
“Tu sei la mia vita, il mio cuore.. come potrei vivere senza la mia vita?? Come potrei vivere senza la mia anima, il mio cuore?? Non te lo posso promettere..” sussurrò, dopo qualche secondo, ricacciando indietro le lacrime.
“E non ce ne sarà bisogno, signor Castle..” li interruppe il dottor Stevenson, il medico a capo della sperimentazione della terapia, entrando nella stanza, con in mano la busta con i risultati della tac.
“Signora Castle.. sono felice di annunciarle che il tumore si è significativamente ridotto.. la terapia sta funzionando!! Se continua così nel giro di un altro mese il tumore sparirà da solo, senza nemmeno il bisogno di un’operazione..” annunciò il dottore, sprizzando gioia da tutti i pori.
Rick e Kate rimasero in silenzio. Sotto shock.
“A..aspetti.. lei mi sta dicendo che ha funzionato?? Che sto guarendo??” chiese balbettando la detective.
“Sì.. ovviamente prima di tornare al lavoro dovrà aspettare almeno un anno.. e quando il tumore sparirà dovrà venire a fare una tac una volta ogni due mesi per vedere se il tumore si ripresenta.. ma.. sì.. lei sta guarendo..”.
Kate lanciò un urlo e abbracciò forte Castle, che fissava il vuoto, ancora sotto shock.
Il dottore uscì per lasciarli un po’ soli.
“Rick! Rick! Hai sentito?? Starò bene!!!” gridò Kate, cercando di farlo riprendere.
E poi gli argini del cuore di Castle si ruppero. Tutte le emozioni, il dolore, la paura che aveva chiuso dietro quegli argini dall’inizio della malattia fuoriuscirono come un fiume in piena.
Lo scrittore, piangendo e singhiozzando, iniziò a far roteare Kate per la stanza.
“Sei mia!! Sei mia per sempre!!” sussurrò baciandola.
 
Angolo dell'autrice:
Scusate scusate scusate per l'enorme ritardo!!
Ma avete presente quei periodo neri?? Ecco questo mi ha impedito di scrivere.. tengo troppo a questa ff per scrivere capitolo insulsi..
Spero che questo nuovo capitolo vi sia piaciuto!!
Fatemi sapere!!
Baci
S.
  
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