Note: Un pairing insolito, che mi solo dilettata ad usare per far
felice una persona.O almeno spero di esserci riuscita. ^^
Ringrazio infinitamente la Beta Arli, che ha risposto al mio appello, ed
è stata gentile e disponibilissima.
Spero che vi piaccia, e spero anche in qualche recensione ^_-
Dedica: Questa fic è interamente dedicata a Ashley per il suo compleanno.
Non me ne ero scordata, ti ho fatto un scherzo...e tu ci sei caduta in pieno
rimanendoci male, scusa ma faceva parte del piano!
Questa fic è tutta per te.
Perché ti voglio veramente bene e sei importante per me, anche quando ti
maltratto un po’ : P
Perché mi conosci meglio di chiunque altro, perché mi sostieni sempre…perché
esisti.
Auguri!
E adesso buona lettura ^^
Obsession
Fù così anche la prima volta che la vidi.
Yuuko, sdraiata sensualmente sul divano con noncuranza, mentre cerchi di fumo le
giravano attorno.
Da quel primo momento, il mio cuore è impazzito.
È passato molto da allora, ma come sempre…
Ogni volta che l’aiuto a cambiarsi, perché troppo sbronza per farlo da sola.
Tu-tum
Ogni volta che l’aiuto a cambiarsi, perché troppo pigra per farlo da sola.
Tu-tum
Ogni volta che la tocco -o che lei tocca me-.
Tu-tum
Ogni volta che il mio sguardo le scivola addosso.
Tu-tum
Ogni volta che semplicemente la vedo.
Tu-tum
Il mio cuore accelera incontrollato.
Non so cosa sia questo sentimento, e non voglio provare a dargli un nome.
Ma qualunque cosa sia, mi ha sta cambiando dentro, me, i miei sentimenti, il mio
modo di vedere le cose.
Tutto.
È stato un cambiamento graduale, me ne sono accorto anche grazie a Himawari.
Piano piano è diventato sempre più odioso fingere qualcosa per lei, che non
fosse indifferenza.
Il mio sorridergli falsamente, e il girargli attorno felice come se lei fosse il
mio mondo, è sempre più difficile.
E Yuuko si è accorta di come non guardo Himawari.
****
Qualche sera fà completamente sbronza, è uscita sotto la pioggia cantando e
sporcandosi completamente col fango del giardino.
Mentre era infreddolita e in uno stato di semi incoscienza per l'alcool, l'ho
trascinata quasi di peso nel bagno, e l'ho spogliata per dargli una ripulita e
scaldarla un pò prima di lasciarla a Morfeo.
Alla vista di lei, completamente nuda, il mio viso si è infuocato e il mio
membro è scattato prontamente.
Mi sono ripetuto più volte che dovevo semplicemente lavarla, che
lei non era in sé.
L'ho lavata velocemente con la spugna, anche se le mie mani non hanno resistito,
ed ho toccato più volte la sua pelle liscia e morbida del colore della luna.
Grazie alla doccia si era ripresa leggermente, così l'ho aiutata a indossare
qualcosa e con un lieve bacio sulla fronte l'ho lasciata al riposo nero nella
sua stanza.
Tornato nella mia, mi sono concesso sollievo con la mano, come non facevo da
tempo.
****
Pensavo che quello fosse un episodio isolato, invece ora mi capita sempre più
spesso, e il pensiero che lei sappia quello che faccio e che capisca il modo il
cui la guardo non fa altro che ‘sconvolgermi’ ancora di più.
Più forte.
Sempre di più.
****
Ora ogni mio dubbio si è svanito…Si è accorta del mio sguardo.
Lei sà.
Lo sento.
Lo vedo.
Lo provo.
Ogni volta che la vedo, lei sorride maliziosamente consapevole, e come spostata
dal vento e sorretta da una mano invisibile -avvolte semplicemente dalla sua- la
sua veste sale sempre di qualche centimetro, e la sua scollatura, ogni volta che
la guardo risulta sempre più profonda.
Che l’abbia visto in uno dei suoi riti sul futuro?
E se sapesse già come finirà tutto questo?
Maledizione! Questo pensiero mi ossessiona quasi quanto lei.
Ma forse…
Anche questo fa parte dell’inevitabile.