Fanfic su artisti musicali > Nina Nesbitt
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Autore: yellowcrocs    12/03/2013    6 recensioni
[Nina Nesbitt]
Lei non voleva aspettare che il cuore iniziasse a battere,
che il sangue nelle vene iniziasse a scorrere e a pulsare.
Lei era già un passo avanti, e ogni tanto dava qualche colpo al petto per assicurarsi che quell’affare
là dentro fosse capace di stare al suo passo,
faceva in modo che il sangue scorresse veloce e tagliente nelle vene -
“Io devo vivere, muovetevi e state al passo!”
Genere: Fluff, Generale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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A chi vuole, perché ho scritto questa cosa in cinque minuti.
A chi legge, a chi recensisce e a chi non.
A Nina, perché decisamente sì.




 

 

Lei.

 
All these boys and girls and people,

Looking for someone to be,
All these boys and girls and people,
Waiting for their hearts to beat.

 




Lei fuggiva dal mostro della metropolitana con la chitarra che batteva a ritmo sul fianco.
Il fiatone pesante, le scarpe slacciate, i jeans rattoppati, le gambe scoperte, 
il maglione rosso decisamente troppo acceso, gli sguardi crudeli dei passanti che la trafiggevano.

Non c’è posto per te.
Non esistono i sogni.
Mettiti l’anima in pace e trovati un lavoro.
Non andrai lontano con solo una chitarra e un bel faccino.

Shh, via questi pensieri.
La gente aspettava qualcuno da seguire, da adorare e da dimenticare.
La gente aspettava che i loro cuori iniziassero a battere, che le loro vite iniziassero ad essere vissute.
E invece lei –eh già –era diversa, oh sì.
Lei correva, i lunghi capelli chiari al vento, il fiatone pesante, le scarpe slacciate,
i jeans rattoppati, le gambe scoperte, il maglione rosso decisamente troppo acceso,
gli accidenti urlateli dietro per gli spintoni.

Lei correva, correva, correva, correva e correva ancora,
incontro alla sua vita, pronta a urlare ubriaca per i locali –la birra è anche la migliore amica delle donne, per chi non lo sapesse –
e  suonare –urlare –per le strade le sue canzoni, i suoi pensieri, le sue voglie.
Lei non voleva aspettare che il cuore iniziasse a battere, che il sangue nelle vene iniziasse a scorrere e a pulsare.
Lei era già un passo avanti, e ogni tanto dava qualche colpo al petto per assicurarsi
che quell’affare là dentro fosse capace di stare al suo passo,
faceva in modo che il sangue scorresse veloce e tagliente nelle vene
– “Io devo vivere, muovetevi e state al passo!”.

Lei correva, e francamente se ne fregava della pigrizia di vivere della gente,
degli insulti, dei divieti, dei doveri e delle regole.
Lei correva e non si accorse nemmeno di essere finita addosso ad una ragazzo già arrossito,
i capelli –rossi –spettinati e la chitarra in spalla.
Lei –nella sua mente, solo adesso –correva e si gettava, colorandosi lievemente in volto, in due unici occhi blu.
Lei, la solita sbadata.

«Oh..»
«Scusami!»
 
 
Nina.



 





 


YAAAAAAP.
Buonasera care.
Io ho scritto questa cosa in cinque minuti, mentro dovevo scrivere una larry.
O una forse futura NOUIS.
non chiedetemi perché.
Io francamente non so cosa dirvi, spero solo che vi sia piaciuta.
Devo fuggire, domani ho la versione di latino
e sono stranamente tranquilla.
C'è qualquadra che non cosa.
Un abbraccio,

Budds.

  
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