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Autore: daemonlord89    13/03/2013    7 recensioni
Quando Jeremy riceve in eredità da suo zio una magnifica villa a Dover non riesce a crederci. Ma il dono è accompagnato da un misterioso messaggio, che lo zio ha voluto far pervenire solamente a lui, in privato. Qual è il significato della scritta sul biglietto di carta?
Un'avventura che porterà nel meraviglioso mondo del mare, per scoprire uno dei più grandi segreti che esso protegge.
Genere: Avventura, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le Cronache degli Abissi'
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PROLOGO
L'eredità

 

Jeremy non riusciva ancora a crederci. Nemmeno in quel momento, di fronte al notaio che stava leggendo il testamento, poteva capacitarsi della morte dello zio.
Quando, qualche giorno prima, era stato contattato da Diana, la governante di villa Bent, che l'aveva informato della dipartita dell'amato Amos, era stato ad un passo dal cadere in depressione.
Era impossibile, per lui, elencare i bei momenti passati con lo zio, quando era un bambino e trascorreva le vacanze dell'enorme villa sul promontorio di Dover.
Il fratello di sua madre aveva la meravigliosa abitudine di passeggiare assieme a lui lungo la costa, mentre raccontava le meravigliose avventure vissute in mare. Jeremy aveva sempre avuto il dubbio che, su alcune, suo zio ricamasse molto in modo da renderle più avvincenti, ma non gliene era mai importato molto. Amava sentirlo parlare, vederlo emozionarsi mentre lo faceva e mai, per nulla al mondo, avrebbe interrotto un suo racconto.
Ricordava anche la prima volta che lo zio Amos l'aveva portato al largo, per una battuta di pesca. All'età di dieci anni, era quasi caduto in acqua quando una preda aveva abboccato alla sua esca ed era stato costretto a lasciare la canna per evitare di essere trascinato assieme ad essa. L'avventura si era conclusa con grandi risate, come sempre avveniva quando lui e lo zio si trovavano insieme.

Più volte aveva pianto, non volendo tornare nella grigia Londra al termine dell'estate.

Notando che Jeremy si era perso nei ricordi, sua moglie lo toccò con il gomito per riportarlo alla realtà.
Lui si riscosse e notò lo sguardo di tutti puntato su di lui.
All'incontro con il notaio erano presenti poche persone, i pochi parenti ancora in vita che avessero davvero avuto a cuore il vecchio Amos.
“Dunque, signor Axton?” domandò il notaio, alzando il sopracciglio destro.
“Dunque... ehm...”
All'altro capo del tavolo Catherine, una cugina di secondo grado, rise coprendosi la bocca con la mano. La moglie di Jeremy, Margaret, avvampò per la vergogna.
“D'accordo, rileggo la parte che le interessa.” annuì il notaio.

A Jeremy Axton, il mio più caro nipote, voglio lasciare Villa Bent, perché nessuno, meglio di lui, la saprebbe tenere e valorizzare come merita. Allego al testamento l'atto per il passaggio di proprietà. Manca solo la sua firma.

Il notaio allungò un foglio verso Jeremy. Lui lo prese e lo lesse attentamente. Spalancò la bocca quando, finalmente, si rese conto del regalo che lo zio Amos aveva voluto fargli. Gli sembrava un sogno.
Villa Bent, sua.
Rischiò di perdersi nuovamente nei ricordi, mentre immagini di cene a base di pesce e allegre chiacchierate intorno al fuoco del camino in sala gli assalivano la mente. Riuscì a concentrarsi, però, e senza pensarci due volte firmò.

“Molto bene. Questo è tutto.” il notaio chiuse il testamento e salutò cordialmente tutti i presenti. Quando strinse la mano a Jeremy, però, gli passò qualcosa, un piccolo foglio di carta. Si avvicinò al suo orecchio e sussurrò:
“Questo è da parte di suo zio. Mi ha detto di consegnarlo a lei qualora avesse accettato la proprietà della villa.”

Uscirono. Jeremy salì in macchina e controllò il biglietto. Era un pezzo di carta strappato da qualche quaderno, con un messaggio enigmatico.


A5, E7, F2

Jeremy cominciò a pensare ad una possibile interpretazione, quando la moglie lo interruppe.
“Sei contento, amore?”
“Oh, sì, non puoi sapere quanto!”
“Immagino tu voglia recarti a Dover in fretta.” lei sorrise. Lo capiva sempre con uno sguardo.
“In fretta? Non basta.” sorrise anche lui “A Villa Bent ci andiamo domani!”

   
 
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