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Autore: Akane    13/03/2013    2 recensioni
La capacità di Will di stupire sempre. Specie Ben. Se nel film de Le Cronache di Narnia 2, Peter e Caspian parevano non andare molto d'accordo per la gran parte, nel set le cose erano decisamente diverse.
William MoseleyXBen Barnes
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ben Barnes, William Moseley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TITOLO: Idee chiare
AUTORE: Akane
SERIE: RPF - attori
GENERE: generale
TIPO: one shot, slash
RATING: arancione
PAIRING: William Moseley, Ben Barnes
DISCLAMAIRS: i personaggi non sono miei ma di loro stessi poiché reali, io immagino solo molte cose e basta
NOTE: non potevo non scriverci su prima o poi. È da una vita che penso che sono una splendida coppia ma non avevo la chiave giusta per scrivere di loro, in questi giorni rivedendomi le loro foto mi è venuta l'illuminazione ed eccola qua. In realtà meriterebbe anche degli approfondimenti che non escludo potrei fare ma intanto c'è questa.
Per chi non sa, Will e Ben sono Peter e Caspian de Le Cronache di Narnia. Ben è davvero introverso e rigoroso, tende a scherzare poco e lavorare tanto mentre Will è il classico 'mio personaggio', il pazzo schizzato per eccellenza. Lo amo tanto. Questi qua insieme si fanno sempre un sacco di risate e mi piace vedere il modo in cui Ben guarda Will illuminato a giorno.
Comunque buona lettura. Baci Akane
PS: aprite le foto che si ingrandiscono, meritano di essere guardate bene...

IDEE CHIARE




'E' solo un ragazzino!', è stato questo che ho pensato la prima volta che l'ho visto. Cioè sapevo già com'era perchè avevo visto il primo film, a maggior ragione mi figuravo mentalmente la sua immagine di ragazzino dalla faccia pulita ed infantile, espressivo nella media.
Quando mi hanno detto che con lui mi sarei divertito non ci credevo, non mi sono nemmeno informato sull'età o cose simili. Nel film dovevamo essere più o meno coetanei e mi chiedevo se io dimostrassi meno anni di quelli che avevo. Sì, in effetti è così, lo so. Comunque non pensavo proprio a lui in altri termini, specie non come uno con cui passare il tempo.
Avevo un'idea abbastanza precisa, per lo più il cast era formato da bambini o da adulti, anche Anna, quella che interpreta Susan, me la ricordavo come una bambina un po' più grande.
Non ho mai avuto particolari propensioni per le relazioni nel set, comunque. Ad ogni modo non vedevo nessuno alla mia altezza.
Pensavo sarei stato piuttosto solo, che mi sarei annoiato, insomma.
È stato sorprendente, quindi, arrivare sul set e trovarmi... lui!
Un ragazzo di venti anni, ben sei meno di me, che ne dimostrava qualcuno in più.
Cioè un bel ragazzo.
Non un bambino e nemmeno un ragazzino!
Lui ed i suoi occhi azzurri erano la cosa più espressiva e felice che io avessi mai visto, contagiato dal suo sorriso radioso e quasi accecante mi son trovato a sorridere anche io.
Non sono uno molto aperto, lo ammetto. Sono un ragazzo introverso che preferisce impegnarsi a lavoro e dimostrare che mi merito le parti che ottengo, sono appena all'inizio oltretutto.
Lui invece è apparso subito come uno di casa, era spavaldo e rilassato, come se quel posto gli spettasse di diritto.
In effetti era così.
Ho sorriso prima ancora di riflettere che probabilmente era uno sbruffone come tanti e che era pure un cane a recitare.
Non so, nel primo film non era poi così grande da poter capire se era talentuoso o meno, l'hanno preso perchè fisicamente incarnava ciò che cercavano, però da lì a dire che era bravo ce ne passava.
Così ho smesso di sorridere, mi sono ripreso la mia maschera introversa ed ho parlato a monosillabi con un'aria saccente, volevo metterlo a posto, tirare su distanze.
William non era della stessa idea, penso, perchè subito mi ha battuto la mano sulla schiena sfondandomela e mi ha circondato il collo col braccio fino a strozzarmi. Dopo di ché, con entusiasmo, ha gridato assordandomi:
- Ti divertirai! Alcuni sono nuovi ma ci sono molti che hanno lavorato anche al primo ed era un ambiente super, vedrai! - Era come se io fossi lì a fare il mio primo film.
L'ho guardato davvero male e di solito vado piuttosto fiero della mia capacità di controllare il mio viso. Sono bravo, insomma.
Quella volta non ci sono riuscito.
- Sì grazie, penso di potermela cavare. Non è il primo film... - William ha riso così forte che mi ha di nuovo assordato e poi ha pure appoggiato il viso sulla mia spalla per ridere meglio.
Sono rimasto inebetito a guardarlo.
Non era normale che uno, senza conoscersi, facesse una scenata simile.
Ho aspettato che smettesse ma appena ho sentito che ci richiamavano sono sgusciato via da lui, devo dire quasi spaventato.
Per un momento mi ero sentito io il ragazzino. Assurdo, vero?
Eppure la sensazione è stata quella.
Anna era cresciuta bene rispetto a quello che ricordavo, così come tutti gli altri, però loro erano davvero ancora bambini. Anna era più grande, era interessante ma sarà perchè nel mondo dello spettacolo la linea della sessualità si confonde molto spesso, comunque non l'ho degnata molto.
Georgie era molto simpatica ed esuberante così come Skandar.
Insomma erano tutti molto allegri ed euforici tranne Anna molto tranquilla come ragazza.
William pareva proprio il capo degli spostati, comunque.
Ho capito presto cosa intendevano con 'ti divertirai con lui'.
Anche se poi posso dire che ci poteva pure stare un certo doppio senso. Davvero certo.
Il regista fece subito le presentazioni, visto che ero uno dei più nuovi insieme ad un paio di altri attori fra cui due italiani; quando si rivolse a me con la sua mano sulla mia spalla mi disse come per farmi forza.
- E poi ho notato che hai già avuto lo shock nell'incontrare Will! - Le risate scrosciarono, penso di non aver di nuovo controllato la mia faccia, cosa che mi infastidiva in effetti.
- Non farti intimidire, è fuori controllo ma basta che gli stai alla larga ed andrà tutto bene! - Sapevano che avevo un carattere molto chiuso.
- Ah sì perchè è possibile stargli lontano? - Aveva poi detto Skandar ridendo, erano tutti molto allegri, continuarono a ridere e fare battute mentre mi sforzavo di sorridere per non apparire troppo antipatico, ma la verità era che mi sentivo come un pesce fuori dall'acqua.
Appena ho potuto mi sono allontanato per prendere un po' d'aria, cominciavo a capire cosa mi aspettava ma ugualmente non era paragonabile a ciò che poi sarebbe stato.
Diciamo che ci tenevo alla mia integrità ma non sapevo come riuscire a tenermela.
Siccome comunque ero uno che lavorava molto e provava tanto, stavo molto sulle mie a parlare da solo e studiarmi le mie parti, in ogni momento ero là a farlo.
Speravo di essere lasciato in pace, non ci tenevo molto a fare comunella con quel gruppo di spostati.
Peccato che il capo degli spostati in questione non intendesse lasciarmi in parte.
Arrivava puntuale ogni volta che mi vedeva da solo ed io scappavo con prontezza dicendo che dovevo studiare.
Dopo un po' di queste scene, il furbo mi ha tirato la maglia impedendomi la fuga, mi ha quasi denudato, così mi son dovuto fermare per forza.
Ho avuto uno scatto esasperato, non ce la facevo più, mi stava tormentando da giorni. Mi sono voltato in fretta e l'ho guardato astioso.
- Devi spogliarmi per forza? - in quel momento mi ha sorpreso perchè mi ha guardato con malizia ed apprezzamento. Cioè tanto.
Ammetto che non avevo mai notato come recitava, non ci eravamo ancora trovati a farlo insieme quindi non mi ero interessato. Però lì ecco, ho pensato che forse, forse, sapeva recitare.
Sempre che recitasse.
- E' un suggerimento? - Chiese divertito. Mi ha fatto arrossire il dannato.
Mi ha spiazzato totalmente, mi ha preso contropiede, non mi aspettavo una cosa simile.
L'ho guardato male e poi ho scosso il capo andandomene senza dire niente. Ovviamente mi ha rincorso.
- Senti, dai... se vuoi ripassare posso aiutarti! Farlo da solo non serve a niente perchè ripeti le cose ma non hai una vera idea se sia meglio un modo o l'altro... devi essere ascoltato. Posso darti il mio parere... - Mi seguiva e mi parlava ed insisteva su quel punto senza mollare, alla fine vedendo che non mollava mi sono fermato di colpo, mi è venuto addosso, mi sono girato e l'ho guardato esasperato e sull'ira andante.
- Senti, lasciami in pace. Non voglio il tuo parere, va bene da solo! Ora mollami! - Willam non si era offeso, pensavo non mi parlasse più per giorni. Che illuso. Ha ripreso il secondo dopo.
Mi ero trovato un angolino che pensavo potesse essere per me, mi sentivo al sicuro ma ancor arrabbiato.
Lui è piombato vicino a me.
Volevo ucciderlo. Ho alzato istintivamente gli occhi al cielo ed ho sospirato sfinito.
- Perchè non mi lasci in pace?! - Ho chiesto senza più controllare un bel niente di me. Mi sentivo davvero strano a trattare qualcuno così male, non l'avevo mai fatto.
In quel momento i suoi occhi azzurri tornarono a posarsi su di me. Come sempre. Ma lì erano più vicini.
Era sempre sorridente e felice ma di cosa solo lui sapeva visto quanto male lo stavo trattando.
- Mi piace che sei così stacanovista, mi affascina vedere il tuo metodo. Però penso davvero che se ci tieni tanto ad essere perfetto dovresti farti ascoltare mentre provi... -
Stacanovista. L'ho fissato stupito. Stacanovista?
Io lo insultavo e lui mi diceva stacanovista?
Che poi vabbè, l'ho trattato male.
- Scusa ma... non hai capito che voglio che mi lasci in pace? - William alzò le sopracciglia senza capire.
- Davvero? E perchè? Pensavo scherzassi! - Fu il mio turno di fissarlo esterrefatto, senza fiato e parole. Era davvero convinto di ciò che diceva? Poteva? - Che c'è ora? - Chiese finalmente serio.
- Dai, non potevi pensare che scherzassi! - Disse di slancio.
- E perchè no? Stavi provando delle parti, magari eri calato in quella dell'antipatico! Non conosco il tuo copione ma ci può essere un momento in cui fai lo stronzo. Pensavo fossi in quella fase! Tu eri stronzo davvero e non per finta? - No, non lo potevo accettare. Ero sotto shock perchè un essere umano non poteva essere così... così... idiota?
E forse fu quello a farmi scoppiare a ridere.
Era convinto di ciò che diceva.
Come puoi pensare che uno reciti mentre fa lo stronzo?
Will rimase inebetito a guardarmi ridere e fu quello che poi mi portò sul trono dei vincitori. Da lontano ci guardavano sconvolti. I ruoli si erano invertiti. Io ridevo e lui mi guardava perplesso.
Avevo vinto.
O forse aveva vinto lui?
- Se hai finito mi spieghi se scherzavi o no! - Disse poi ancora senza capire. Non era offeso. Non era per niente offeso.
- O no! - Dissi istintivamente senza riflettere. Mi fissò spiazzato.
- O no cosa? -
- Hai detto 'mi spieghi se scherzavi o no'. Bè, o no! - Volevo giocare un po', non me ne sono reso conto subito ma ero lì e gli davo corda a modo mio, stavo giocando.
- 'O no' non mi spieghi se scherzavi oppure 'o no' non scherzavi? - Non sembrava offeso da nessuna delle due, stava ridacchiando.
- Come ti pare, non cambia! - Mi spinse con la spalla e mi fece cadere di lato.
- Bene, simpaticone. Sappi che se mi impegno riesco a far ridere anche un orco e la tua fortuna, o mia, è che tu sei più carino di un orco, quindi non ci dovrei mettere molto! -
Mi ero perso.
- Perchè dovrebbe essere una fortuna il fatto che dovresti riuscire a farmi ridere? -
Lui in quel momento lo fece.
- Perchè lo è! È una fortuna! -
- Ma come! Se uno non vuole ridere? -
- Tutti stanno meglio se ridono! E comunque quello che hai detto prima è scorretto. Insomma, dovevi dire solo 'no', il 'o no' non aveva proprio senso, per questo non capivo. Non ero io scemo! -
E di nuovo l'uscita mi scappò, del resto lui parlava a macchinetta passando di palo in frasca così come fosse normale.
- Su questo permettimi di dissentire! - In risposta mi morse la spalla e mi spettinò i capelli. Ed io boccheggiai incredulo che l'avesse fatto.
Cioè uno metteva un muro alto due metri, ti diceva di lasciarlo in pace e ti trattava male e tu lo mordevi e gli spettinavi i capelli!
- Ma insomma! - Dissi subito boccheggiante e sotto shock. Però fu la sua risata a farmi perdere.
E mi persi davvero perchè risi anche io.
Fu la prima volta che lo facemmo insieme e fu bello.
E più lo facevo, mi più rilassavo e mi veniva da ridere.
Avevo passato un sacco di tempo ad allontanarlo convinto che avesse la peste e poi ero lì a ridere con lui, arreso. Forse mi aveva passato la peste ma ormai non me ne importava. Aveva ragione, ridere era meglio.
- Hai visto che ci sono riuscito? Te l'avevo detto! - Disse mettendomi la mano sulla coscia.
Siamo stati lì a ridere senza dire niente di particolare, poi siamo stati richiamati al lavoro, toccava a me. Volevano girare prima tutte le prime scene nel castello di Caspian, mentre noi eravamo là a parlare gli altri attori avevano fatto le loro parti, ora toccava a me.
È stata la prima volta che ci ho parlato davvero ed improvvisamente mi ero pentito di non aver ascoltato il suo parere sulla mia parte da recitare.
Prima di entrare nella blogia del set, Will mi ha messo una mano sulla spalla e mi ha fatto l'occhiolino molto allegramente.
- Non pensarci troppo, tanto lui ti dice tutto! - 'Lui' era il regista.
Sorrisi in ringraziamento. Mi sono sconvolto io più di tutti e comunque lo erano tutti lo stesso. Sconvolti.
E leggevo le loro facce mentre era chiaro cosa pensavano.
Non avevano dubbi che lui ci poteva riuscire a fare breccia.
Però tornai quello di sempre con l'unica eccezione che mi rilassavo solo con Will, mi rilassavo davvero bene.
Ricordo che la prima volta che l'ho visto in scena sono rimasto a dir poco senza parole. In realtà non era niente di speciale, la sua prima scena era una rissa fra ragazzi.
Non ero tenuto a vedere perchè non toccava a me poco dopo, però ho voluto restare a guardare incuriosito perchè finalmente toccava a lui. Lui mi aveva guardato per tutto il tempo e stranamente non mi aveva fatto sentire in imbarazzo.
Will sembrava pratico di risse, dubito però che ne avesse fatte davvero.
C'era molta folla lì intorno perchè dovevano inneggiare alla violenza o qualcosa del genere, lui si sentiva come in un'esibizione di ballo. Poi sono venuto a sapere che sapeva ballare un po' di ballo acrobatico. Non mi stupiva.
Però rimasi colpito da un fatto che mi sconcertò non poco.
Mi sembrava caldo.
Cioè forse ero io quello caldo, più che altro accaldato.
Non era più un ragazzino, non era nemmeno uno di sei anni meno di me. Era un ragazzo che sapeva il fatto suo e che sapeva istigare. E ne istigava, di cose.
Ho avuto alcune esperienze con delle ragazze, ovviamente. Con un paio ho avuto una relazione abbastanza lunga, ma sono sempre rimasto incuriosito dai ragazzi. Nel mio mondo ho visto spesso coppie omosessuali o colleghi sposati che però avevano relazioni con altri del loro stesso sesso. È una cosa che mi ha attirato come una calamita e non mi sono mai spiegato. Fissavo queste persone come incuriosito ma che curiosità era? Potevo anche vedermeli su internet. Non era una cosa sensata.
C'era qualcosa che mi attraeva in tutto quello.
Quando l'ho visto arruffarsi con altri ragazzi sul set e darci dentro con una finta rissa -in cui fra l'altro si divertiva un sacco ma non avevo dubbi- ho ripensato a quella mia strana fissa.
Nello spettacolo i gay sono normali, non c'è mai stato un momento in cui ho pensato fosse assurdo incontrarne. Però guardavo Will e mi catalizzavo unicamente su di lui e pensavo che fosse un bel ragazzo e che si sapesse muovere bene.
Non aveva paura del contatto con gli altri. Che cosa mai poteva essere tutto quello?
Lo capii meglio quando dovette fare il bagno vestito perchè quando arrivava a Narnia si buttano nell'acqua.
Lo fece come uno scemo, sembrava un bambino per l'entusiasmo che ci metteva. Naturalmente dovettero ricordargli di essere meno idiota perchè Peter era più serio. E, sempre naturalmente, era stata sua l'idea di fare il bagno in mare una volta arrivati. Per festeggiare il ritorno.
Quando è uscito e le riprese si sono interrotte si è spogliato davanti a tutti, disinvolto, mentre gli altri si sono fatti avvolgere dagli asciugamani.
Mi ha proprio cercato, mentre si toglieva i vestiti strafondi. Una volta che mi ha trovato ha sorriso e si è tolto pure i pantaloni.
Ho pensato 'piccolo bastardo', cosa che non aveva senso. Quando l'ho pensato mi stavo leccando involontariamente le labbra.
È stato lì che ho capito che ero finito.
Penso d'aver sempre avuto istinti che non avevo mai avuto modo di approfondire per qualche motivo.
Però lui penso avesse avuto da subito quell'intenzione, non lo so.
Diciamo che non aveva un fisico da sportivo ma nemmeno da smilzo. Era ben fatto, ecco.
Aveva un corpo molto piacevole, io ero un po' meglio come muscolatura ma era una questione di età.
Aveva delle belle spalle ed un torace niente male.
Mi sono dovuto allontanare.
Ho segnato la mia condanna a morte, in quel momento.
Sconvolto di me e dei pensieri che avevo avuto, mi sono nascosto da qualche parte.
Siccome era un set provvisorio sul mare e non c'era vicino nessun campus vero e proprio, mi sono inoltrato nella boscaglia poco più in là. Dovevo respirare e capire.
Mi piaceva Will?
La risposta arrivò poco dopo.
Il regista aveva concesso una pausa ed il fenomeno aveva pensato bene di raggiungermi, si era solo messo dei pantaloni asciutti, diceva di avere caldo. Non era proprio estate.
- Ben? - Mi chiamò. Mi parve di essere stato sorpreso a rubare, non stavo facendo niente però quando lo vidi divenni di mille colori e provai il desiderio di sparire.
Di nuovo non riuscii a trattenermi. Arrossii.
E lui, dannazione, lo vide di sicuro.
Fece uno strano sorriso. Uno dei tanti in effetti. Ne faceva di continuo, ma questo era molto particolare.
- Arrivo. Che scena c'è? - Pensavo mi avesse chiamato per girare ma così non era.
- No, c'è un momento di pausa. È una bella giornata calda, ti va un bagno? - Se gli sembravano proposte da fare... l'ho guardato scandalizzato e spontaneo ho risposto:
- No! E vestiti che prendi freddo! - Ridacchiò malizioso. Come lo odiavo in quel momento, mi stava dando una tempesta assurda dentro.
- No, ma che freddo! Si sta bene! Anche tu hai caldo, sei tutto rosso! - Si avvicinò, lo stronzo. Non capivo se aveva captato qualcosa o no. Era un attore più che bravo, dopotutto.
Indietreggiai di scatto per andarmene ma non mi lasciò in pace perchè aumentò la velocità e mi toccò la fronte.
- Stai bene? - Sempre le domande del secolo. Sembrava quello più grande, mi sentivo scemo, piccolo ed idiota.
Scossi il capo senza pensarci.
- Ho bisogno di un po' d'acqua. - Dissi sfuggendogli. Fortunatamente non mi fermò ma sentii il suo sguardo puntato addosso a lungo.
Successivamente evitai le scene dove io non c'ero, erano molte. Una giornata intera rimasi per i fatti miei, in albergo.
Dannazione, mi piaceva. Ormai non avevo dubbi.
Ho passato una giornata intera a pensare a lui e ai suoi capelli bagnati sulla fronte e a quanto bene gli stavano.
Poi non bastò pensarci.
Will non aveva gradito il fatto che fossi sparito, avevo detto che non serviva la mia presenza sul set, cosa che era parsa strana a tutti e capisco bene in motivo. Anche altre volte non ero servito ma ero sempre andato con la troupe per guardare ed entrare più nello spirito del film.
Che stupido, vero?
Non sapevo nemmeno come dovessi sentirmi, ero solo nel panico. Era una cosa nuova. Non avevo problemi col mondo gay in generale ma non capivo se ne avessi a scoprirmi io gay. Che poi si trattava di Will, alla fine.
Quella sera bussò alla mia porta, non pensavo fosse lui, quindi aprii.
Rimasi senza parole a guardare la sua espressione furibonda e per un momento temetti che ce l'avesse con me.
Ho sgranato gli occhi e sono indietreggiato, mi sentivo di nuovo quello più piccolo. Lui lo prese come un invito per entrare e come una furia si abbatté nella mia camera.
- Oggi ho avuto una discussione con il regista. Secondo lui è interessante inserire una specie di gioco fra Caspian e Susan. Per me è una cazzata. Nel libro non c'è e si rovina l'atmosfera valorosa del film. È bello perchè non ci sono storie d'amore, perchè bisogna metterne? Ho discusso davvero tanto ma lui ha detto che non intendeva mettere cose evidenti, solo un paio di sguardi e basta. Giusto un paio di accenni. Alla fine ho detto che per me era una cazzata ma ovviamente è lui che decide! - Rimasi shockato ad ascoltarlo.
- Davvero?! - Che poi sembrava un 'davvero' a tutto. In realtà era un 'davvero hai discusso con lui per questo?'
Poi corressi il tiro.
- Will non si discute col regista! Se lui decide una cosa pazienza! - Tornai quello maturo e rigoroso sul lavoro, Will mi guardò furente ed esasperato, il fuoco nei suoi occhi.
- Non ti ci mettere anche tu! Io discuto con chi mi pare, ho un cervello per pensare e lo uso, non sono un giocattolo! Se penso che una cosa non vada la dico! Sono abituato a rispondere a tono sempre, non importa chi ho davanti! - Era lanciato e non volevo litigasse anche con me, alzai le mani in segno di resa e si calmò.
- Scusa, non ce l'ho con te... è che... sono nervoso... - Calò l'intensità del tono ed abbassò lo sguardo dispiaciuto. - ero nervoso... - ed anche molto confuso. Inarcai le sopracciglia aspettando proseguisse. Non capivo bene. Era strano. - E poi perchè non sei venuto? Hai sempre detto che per stare solo in albergo tanto valeva venire anche quando non toccava a te... - Parlava piano, non c'era rabbia o arroganza, ci era rimasto male. Davvero gli ero mancato? Il calore si accese prepotente, eravamo ancora in piedi in mezzo alla stanza ed io ero in vestiti da camera, abiti comodi e leggeri. Ero stato a riposare quasi tutto il tempo.
Gli bruciava dirmi queste cose, però al tempo stesso non poteva farne a meno.
- Non... non so, avevo bisogno di dormire un po'... non dovevo fare nulla oggi e... perchè lo chiedi? - Era il momento di indagare. Appurato che ero ancora io stesso molto confuso riguardo Will e che pensavo comunque di avere un debole per lui, era il caso di indagare su entrambi i fronti. Sul mio e sul suo. Improvvisamente mi sembrava strano.
Will arrossì ed era la prima volta che lo faceva. Alzò le spalle e girò la testa guardando per terra, di lato. Io mi avvicinai piano. Improvvisamente i ruoli si erano invertiti. Mentre di solito era lui quello che gestiva tutto il rapporto con molta spavalderia, ora sembrava quello insicuro e confuso. E mi piaceva anche così.
Insomma, adoravo Will l'uragano, però anche quello... dimostrava la sua età ed era così... dolce?
Mi avvicinai e gli misi la mano sul braccio, non sapevo proprio cosa stavo facendo onestamente.
Lui sussultò, lo sentii chiaramente.
- Will ma stai bene? Sei arrabbiato perchè non c'ero? - Azzardai piano, non volevo che si infervorasse ed era piuttosto probabile conoscendo il tipo. Però ero stato sufficientemente dolce, scosse il capo ma continuò a guardare per terra sempre di lato, respirava profondamente, era agitato, lo percepivo benissimo e più lui stava così, più io mi sentivo bene, sicuro.
Gli misi la mano sulla guancia e gli voltai dolcemente il viso fino a poterlo guardare, incoraggiante lo guardavo con delicatezza aspettando qualcos'altro.
- Cosa c'è allora? - Era chiaro che qualcosa c'era, non era mai così mansueto. Non poteva essere solo la discussione col regista. O forse in qualche modo c'entrava?
Aveva ancora gli occhi bassi.
- E' per la discussione con lui? - Stava ancora zitto. - C'è un altro motivo per cui non vuoi che Caspian e Susan stiano insieme? - Ora sapevo chiaramente cosa stavo facendo e mano a mano che proseguivo, ero certo d'aver ragione. Ormai Will non mi lasciava scelta, era così. Mi ricambiava.
Alzò di scatto gli occhi come messo con le spalle al muro. Ogni volta che mi colpiva con quelle iridi mi si fermava il fiato. Mai visto niente di simile.
Aveva un subbuglio interiore che mi mostrava chiaramente ed il suo cuore batteva e più il suo batteva, più il mio si calmava. Ero sicuro di me.
- Prima non c'eri e poi lui se ne esce con questa cosa ed io penso che sicuramente piazzerà un bel bacio fra te ed Anna... che palle, ho pensato! Perchè bisogna rovinare tutto con queste cose? - Ma adesso il suo sfogo si stava mescolando con ben altro e con abilità lo spostai a mio favore, lo gestivo benissimo.
- Parli del film o della realtà? - Gli staccai i fili, era di nuovo con le spalle al muro ed ora era chiaro di cosa parlavamo. Chiarissimo. Non poteva fingere. Non poteva.
- Di cosa dovrei parlare? - Decisi di affondare dolcemente senza fargli male. Gli carezzavo il viso con una mano mentre con l'altra lo tenevo per il fianco, i corpi si sfioravano e lui non si muoveva, quasi non respirava.
- Di noi? Ti dà fastidio se ci sarà un bacio fra me ed Anna? - Aprì la bocca per rispondere di getto e mettere tutto a posto ma la verità era che l'avevo colpito e affondato. In pieno.
Si morse il labbro, poi, incapace di rispondere. Fremeva, voleva andarsene e rimanere, voleva baciarmi e nascondersi. Voleva fare di tutto. Arrendersi e combattere. Così feci di nuovo tutto io, piano, con calma, con dolcezza, senza fretta.
Non aspettai una risposta che già conoscevo.
Lo baciai piano.
Aprii le mie labbra e coprii di piccoli baci le sue serrate, dopo che le ebbi carezzate senza la minima fretta riuscii ad intrecciarle alle sue. Le stava aprendo.
Fu quando infilai la lingua nella sua che si svegliò, fu come aprire un tappo e scoprire un vulcano.
Will esplose e aprendo la bocca di più mi venne incontro.
Dopo, semplicemente, mi divorò.
Il fuoco divampò mentre le bocche e le lingue si fondevano e presto le sue mani frugarono i miei vestiti alla ricerca di più contatto, contatto che trovò sui fianchi. Mi carezzava senza timidezza, si era completamente trasformato, stava facendo ciò che aveva pensato per tutta la giornata.
Con sicurezza cominciò a camminare a piccoli passi spingendomi così indietro, verso la parete. Una volta contro di essa mi spinse, mi prese le mani e me le allargò ai lati, intrecciò le dita mentre continuava a baciarmi.
Era tutto molto più veloce e precipitoso di quel che avessi pensato. Non sembrava proprio un ragazzo di venti anni.
Ero sconvolto ed al tempo stesso estremamente eccitato, mi premeva addosso strusciandosi, si muoveva in basso ed in alto e mi torturava col bacino. Le cosce erano intrecciate ed il petto non mi lasciava respirare. Le lingue erano un'unica entità. Mi stava togliendo l'aria ed io stavo per svenire ma mi ripresi bruscamente quando mi lasciò le mani e la bocca per scivolare sulle ginocchia davanti a me.
Sgranai gli occhi sconvolto. Da un bacio a... quello... ce ne passava!
Feci per spingerlo via ma lui deciso mi rimise le mani larghe ai lati e mi abbassò i pantaloni leggeri che indossavo. Stavo per tornare a spingerlo ma mi persi quando la sua mano lavorò sulla mia erezione già abbastanza eccitata.
Crebbe facilmente ma morii quando se la mise in bocca e la leccò. Sapeva come fare, mi venne il dubbio che non fosse la prima volta.
Le domande si sbiadirono nella mia mente quando aumentò il ritmo, era semplicemente perfetto dopotutto.
L'intensità era vertiginosa, non potevo volere di più.
Perchè respingerlo?
Lo sapeva fare ed era splendido.
L'eccitazione ormai mi spense del tutto e prima che me ne rendessi conto stavo spingendo il bacino verso la sua bocca e accompagnavo la sua testa nei movimenti veloci che faceva. Le mie dita fra i suoi capelli biondi che mi piacevano da matti.
- Will... Will sto per... - Staccò la bocca capendolo e si alzò ma continuò a muovere la mano sulla mia erezione eccitata. Nel mentre si tirò fuori la sua e mi prese la mia mano, la mise sul suo inguine e fece sì che ricambiassi il favore. Non avevo la forza di fare di più e lo capì, non mi chiese altro. Però sentire il suo membro scivolare nella mia mano e farsi più solido e duro mi mandò alla testa.
Il colpo di grazia me lo diede quando li unì insieme. I nostri.
E li sentivo. La pelle sensibile mi trasmetteva mille scariche, muoveva il bacino contro il mio come se mi penetrasse ed io non potevo non pensarlo davvero.
Aveva una sensualità ed un erotismo innati.
Sembrava un angelo, a guardarlo in viso senza che dicesse o facesse nulla. Poi però era il diavolo peggiore di tutti.
Mi guardò carico di malizia, le labbra aperte che ancora non si riunivano alle mie, le mie aperte allo stesso modo ad aspettarlo. Ed invece sfiorarci così aspettando un bacio che non arrivò. Fissarci e respirarci.
E lui malizioso che sapeva cosa stava per succedere.
Successe ovviamente.
Sentii l'esplosione mentre il suo scivolava sulla mia pelle ed il mio sulla sua.
Chiusi gli occhi ed abbandonai la nuca all'indietro mentre lui respirava sulla mia bocca, ora unite.
Ci baciammo confusi e mano a mano che lo facevamo ci mettevamo sempre di più, fino a tornare.
Lentamente.
L'elettricità in noi ancora viva, sconvolto mi rendevo conto di tutto ed incapace ancora di dire qualcosa, lasciai a lui il compito di farlo. Non mi deluse. Come sempre sapeva cosa dire. Tutto era tornato alla normalità.
- Era esattamente questo il nervoso di oggi. Non azzardarti più a stare qua! - Disse deciso come fosse un ordine. Ovviamente mi eccitai, pareva davvero un re arrogante eppure non poteva che piacermi. Continuando così sarei finito male, pensai, però non me ne importava.
E forse era anche strano un ragazzo più piccolo che gestiva il gioco sessuale a piacimento. Era lui l'attivo?
L'avrei scoperto poco dopo ma non mi avrebbe sconvolto molto, alla fine. Me l'aspettavo.
Will era Will dopotutto.
Non mi liberai più di lui e di certo non è una cosa di cui mi sono mai lamentato.

FINE
   
 
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