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Autore: zero2757    15/03/2013    2 recensioni
Ma non solo gli piaceva, l'amava, perché se no, altrimenti, non avrebbe pensato a lei così spesso e con così tanta passione. «Ti Amo anche io» sussurrò il giovane prima di alzare la mano poggiarsela sul cuore.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Nickname: Micheila Shinichi Roses Hideki [On EFP zero2757]
Fandom: Shiki
Personaggi: Megumi Shimizu; Natsuno Yuuki; Tohru Mutou; Tatsumi 
Titolo: Inutile Capire [Tohru è uno scemo fondamentalmente, quindi ecco il motivo del titolo XD]
Genere: Drammatico
Rathing: Verde
Coppia: Het [Megumi|Natsuno <3]
Attenzione: Spoiler della decima puntata!


Inutile Capire




«Shimizu, non farlo!» disse Tohru in preda alla disperazione, mentre calde lacrime gli scendevano dagli occhi, la sua mano si era posata sulla spalla della ragazza. Megumi, dal canto suo si perse nella contemplazione del bosco, se adesso Tohru era in quello stato era colpa sua. Se adesso Yuuki stava soffrendo era sempre colpa sua, si sentiva piena di sensi di colpa, piena di dolore... Con nonchalance tolse la mano del giovane dalla sua spalla. Doveva mostrarsi dura se non voleva soccombere, quella notte sarebbe stata l'ultima della sua vita, lo sentiva.
«Se non lo farai tu, lo farò io» e detto questo s'incamminò, poco le importava della punizione che successivamente le sarebbe toccata. Poco le importava se Natsuno l'avrebbe odiata più profondamente di quanto già non facesse, ma almeno un ricordo buono gli doveva rimanere. Almeno Tohru, per Natsuno, doveva rimanere la stessa persona. Non doveva uccidelo lui, perché lui aveva questa grande possibilità di continuare ad essere amato e lei non gli avrebbe permesso di rovinare la loro amicizia per una vita che non vale nemmeno la pena di prendere in considerazione.
«Tohru-chan!» finalmente Megumi sentì le urla di Yuuki, non ci mise molto a raggiungerlo e seguirlo di nascosto. La faccia del giovane era stravolta dalla speranza e dalla stanchezza. Megumi sorrise amaramente, lui sperava nella resurrezione di un'altra persona non sua... Una lacrima solcò il suo viso pallido, doveva capirlo da quella cartolina fatta a pezzi di fronte alla finestra di Natsuno. Lui non la voleva, non l'aveva mai voluta e, questo, ancora oggi la faceva star male. Ma desso aveva una missione, proteggerlo o sarebbe stata la sua fine. «Yo, tu devi essere Natsuno Yuuki vero?» chiese una voce profonda, Megumi trasalì ma mantenne la calma, sapeva che Tatsumi la sentiva. Con fare più silenzioso del solito, si spostò, abbandonando la sua posizione dietro l'albero e salendo sopra il tetto del piccolo pozzo. Percepiva la presenza di quello stupido di Tohru tra gli alberi. La ragazza strinse i pugni, non gli avrebbe permesso di fare una cosa tanto abominevole a l'unica persona che entrambi amavano. Aspettò e sperò che l'attacco sferrato da Tohru fosse ancora incerto, come spesso gli era capitato. Megumi, nell'esatto momento in cui Tatsumi annunciò la presenza di Tohru, pregò. Non lo aveva mai fatto, soprattutto non aveva mai pregato quelle stupide statue votive, ma quella volta lo fece. Sentiva il battito cardiaco di Natsuno aumentare ogni qual volta i due si avvicinavano, chi alla sue spalle chi alla sua sinistra. Sentiva la pressione della caccia da entrambe le parti, ma aspettò ancora non era ancora il momento. «Ti prego, perdonami...» disse Tohru prima di scagliarsi contro Natsuno, fu allora che Megumi saltò. Riuscì appena in tempo a colpire il biondo che Tatsumi la scaraventò via.
«Stupida! E pensare che hai un grande potenziale!» ringhiò il giovane licantropo, Megumi si rialzò grondante di sangue. Poco le importava del dolore, in quel momento la sua priorità era quella di proteggere Natsuno. «Tatsumi-chan, te l'ho già detto, lascia fuori Natsuno da questa storia!» urlò prima di scagliarsi su di lui per colpirlo. Yuuki, che nel frattempo era entrato all'interno del piccolo "santuario" rimase scioccato, era la prima volta che Shimizu lo chiamava per nome. Era la prima volta che si sentiva felice per quella stupida banalità, che in quel momento poteva pure essere risparmiata. Delle mani gli tapparono la bocca, bloccando l'urlo di terrore che gli nacque spontaneo in gola, non ci volle un genio per capire chi fosse. Tohru, in quel momento, aveva il cuore affranto cosa che gli si poteva leggere in faccia, ma ciò non gli impedì di avvicinare sempre più i suoi canini al collo. Ma il pericolo fu sventato anche sta volta, grazie al pronto intervento di Megumi, che con uno strattone aveva messo buono -almeno per ora- i due stolti. 
Sanguinava in maniera evidente, un codino le si era disfatto ma ciò non le impedì di porgere la mano a Yuuki che continuava a guardarla scettico. 
La ragazza sospirò, Tohru -almeno lui- aveva ripreso parzialmente coscienza, così ne approfittò. «Tohru, sei uno stupido -incominciò Megumi avvicinandosi a lui e scostandogli i capelli. Stava ancora piangendo quando i due si guardarono negli occhi- Tra i due sei l'unico a non essere odiato da Yuuki-kun, non farlo proprio ora...» e detto questo, volente o nolente, Shimizu, prese la mano a Natsuno e lo portò con sé, il più lontano da quel posto.
Corsero per così tanto tempo che lo stetto Natsuno non ci capiva più nulla, sapeva solo che il mattino era alle soglie perché una luce violastra traspariva da dietro le montagne. Quando si rese conto del luogo dove lo aveva portato si irrigidì. «Yuuki-kun, ascolta... scappa, vai via da questo posto d'inferno. Vattene e non tornare più, okay? Troverò un modo per aiutare Tohru -se sarò ancora viva- a raggiungeti. Ma prendi tutto quello che puoi e scappa!» strava per girarsi quando Yuuki la fermò. «Perché? Perché proprio Tohru?! Perché lo hai fatto!» quasi urlò, Megumi allora capì... La sua fine era più vicina di quanto lei stessa avesse mai immaginato, sorrise amaramente. «Non lo so, forse mi sentivo ferita... Sei rimasto al suo funerale, al mio... bhe... hai preferito tornare a casa... quindi credevo fosse l'unico modo per punirti e di questo me ne dispiaccio. Ma... se posso anche solo salvaguardalo, tenerlo in vita il più possibile affinché voi possiate continuare la vostra amicizia a me va bene. Senti... lo so che non ti sono mai piaciuta, sapevo di avere un'atteggiamento da stalker... ma... Grazie, sei stato il primo a farmi battere il cuore. A me, una stupida ragazzina viziata... perdonami se non ho compreso prima i tuoi sentimenti... E continua a perdonarmi ma... Ti Amo...» e detto questo, calde lacrime, bagnarono il suo viso freddo prima di scappare. Natsuno era immobile, vicino alla fermata del bus che ordinariamente prendeva, e la guardò scappare. Il suo cuore batteva frenetico sia per la troppa adrenalina in corso sia perché, per la prima volta, di rese conto che, in fondo, a lui  Megumi Shimizu piaceva.
Ma non solo gli piaceva, l'amava, perché se no, altrimenti, non avrebbe pensato a lei così spesso e con così tanta passione. «Ti Amo anche io» sussurrò il giovane prima di alzare la mano poggiarsela sul cuore.


Fine 
   
 
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