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Autore: adelfasora    15/03/2013    3 recensioni
Una gattina dal manto maculato gli andava contro, arruffando il pelo mal curato, assieme ad altre .. >
Ah, l’amour!
[Gatto♥Kitty]
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gatto con gli stivali
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I mici, superando quella blanda loro anatomia e prendendoli per verso fonetico e personale, sono una filosofia. [cit. necessaria]
<< Miiicio! >>
<< Michè… >> << Eh? >> << Tutto è micio. >> << … >>
[si ringrazia Google traduttore per gli eventuali chiarimenti.]
Dedicato a te, ba-na-le!
 
 
Domani è un altro giorno. Beh, sì, certo. E che giorno è domani?
Un numero, una parola, un evento. Le 24 ore di una vita.
Wow.
Anzi… Ooohh Cat!![altra citazione necessaria]
 
***
 
Era giorno, un giorno troppo freddo anche per un gatto come Il Gatto Con Gli Stivali.
Dopo Colui che Mormorava, sarebbe stata gradita un pausa, un periodo indeterminato di tempo sotto nome di vacanza, ozio.. un ditale di latte.
E invece no. Come la canzone di una qualche cantante abbastanza nota, ma non abbastanza per lui, probabilmente.
Era freddo, era solo, e, diciamocelo, era un po’ esaurito.
<< Perché qui non c’è il mio bicchierino di latte appena munto proveniente dalle Alpi? >>
<< Cosa fate qui, senorita? Le pare, con tale atteggiamento.. non mi si avvicini troppo! .. perché mi guarda così? >>
I suoi problemi erano proprio tanti, a dirsela in due parole.
E pensare che era un gatto tanto responsabile, nell’organizzare gli appuntamenti con tutte quelle gattine era sempre molto meticoloso. Ma essere muy sensual aveva i suoi lati non troppo positivi.
<< Querida, devo andar via, ma non dimenticherò. Mai te, le tue carezze, il tuo baffetto mancante… il tuo miagolio incessante … Jola, mi amor- Eh? Oh, ma certo, Anahì, come avrei potuto confonderti! >>
<< Già, ma ti pare! >> una gattina dal manto maculato gli andava contro, arruffando il pelo mal curato, assieme ad altre .. << Siete tutte mì amor, no? >>
Ah, l’amour!
 
L’eroe di cui tutti si sarebbero ricordati, andava incontro ad una nuova avventura. In realtà, forse era la prima volta che si parlava di un ritorno. Di una malinconia accesa dal gelo di quella stagione, e si trovò per vie distorte e silenziose a cercare quel passaggio, il luogo, il ricordo di quell’uovo.
Ma forse è più probabile che ci fosse un che di felino in ciò che stava facendo. Soprattutto se si rubava senza artigli.
<< Ehi.. la mia cintura! >> Girandosi a destra e a manca, scoprì di aver perduto la propria spada, di fondamentale importanza per un eroeslashgattoslashcoolslashsexy. Ma  non si lamentò: aveva trovato ciò che stava cercando.
Sorrise nel buio, per una notte diversa.
<< Esci fuori, micina… non si saluta? >>
<< No, direi che qui si balla. >> Un gatto spelacchiato, con occhi sbilenchi, iniziò a  suonare il clavicembalo. Accompagnato da una festante orchestra di svitati, megalomani e barocchi balordi da birreria. Muniti di coda e fare felino.
 
- Sono tornato.
- E te ne andrai domani all’alba, come ogni volta.
- Un eroe deve fare quello che un eroe deve fare, Kitty.
- E deve essere un mascalzone per chi l’aspetta, questo eroe?
- Ma m-
- Se scopro che sei stato con altre femmine, ti ucciderò.
- Anche tu mi sei mancata troppo, amor.
- Tu affatto.
- Sei un po’ arrabbiata, amor.
- Per nulla, contando che ho solo dato fuoco al tuo mantello. Ribadisco assolutamente ridicolo.
- COSA?!
 
I musi vibravano vicini, e con le code attorcigliate lo fissava a lungo, per portarsi nell’anima il riflesso di quel gatto megalomane e inappropriato – non era ancora riuscita a convincerlo di gettare in pasto dell’Oca quel paio di stivali – perché in fondo sapeva che un momento, per quanto desiderato a lungo, non concede proroghe.
- A cosa pensi, querida.
- ..
- AH!
- Che avevi un baffo di troppo.
- …
- E che anche tu dovresti soffrire un po’. Un po’ tanto.
- Je t’aime, madame Kitty.
… AHI!
- Prova a parlarmi di nuovo come faresti con gatte di malaffare e te la vedrai con zampe di velluto. Tzè, io una madame. Sono un felino nel fior fiore degli anni, io.
Silenzio. Il fruscio silenzioso di pelo arruffato.
- Ti ho lasciato la cosa più importante, querida. Mi hai reso impossibile soffrire, perché in fondo tu porti tutti i miei baffi con te. Li hai rapiti con tutto l’amor che mi hai costretto a darti.
- Costretto, eh?
- Ma mai più felice, mai.
- …
- …
- So a cosa stai mirando, ma io non dimentico! Non mi hai portato nemmeno un fiore da Parigi, nemmeno uno! Non mi concupirai così facilmente.
E detto ciò, lo lasciò con un palmo di naso.
- Donne, chi le capisce.
E fece per seguirla.
 
- Voglio conoscerli.
Danze interrotte, un’interiezione a sostituire il muso.
- Mh?
- I mici che ti porti nascosti sotto il mantello, Gato.
Ooohh..!!
- Resterò, Kitty.
- E allora aspetta, che li vedo affamati.
E con il suo fare un po’ furbo e un che di mefistofelico gli accarezzò lentamente i baffi con la coda, mentre si allontanava.
- Oh.. caliente.
 
Ed ecco perché Kitty, Zampe di velluto, la ladra senza artigli, era diversa. Perché non era mi amor, ma muy sensual. Perché mentre c’era sempre motivo di andare, con lei, per lei, c’era di restare.

Ooohh.. disse cat!

 
E fu storia, la sua storia d’amore e di eroe. E storia significa giorni. Di 24 ore. Por siempre.
E, alla fine, querida, sarai “mì”?
 
<< E’ ora di avere tanti gattini! >> esclamò euforico Perla.
<< Che ne sapete voi di gattini!?* Gato… >> squittì – comicamente parlando- Kitty sconvolta.
<< Stavolta non c’entro niente. >>
<< Saranno degli adorabili fratellini, vero? >> disse Sir Timoteo Montenegro Il Terzo,  che solo di un titolo aveva bisogno.
 
 

The End(?)

 
 
 
 
 
*Hai voluto la fanfic? E tieniti la citazione, tiè!
No senZe senza senso serio serio.. ma che mondo sarebbe senza le mie prolisse stupidità?! Più che una fanfic è l’esordio di commenti tragicomici ad eventi puramente casuali. Yè.
Questa fanfic era talmente archiviata che mancava un tanto così da essere pubblicata postuma. Ma solo perchè ti amo... 
Ade_
  
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