All Come Down –
Steve Mason
{ Don't trip, don't
fall, I don't want to leave you, I'll come down}
You go ahead and
be scared. You’ve been brave enough for one day.
Mugugna, Larry.
Mugugna, mentre quel figlio di puttana di Mr.
Orange o come cazzo si chiama continua a sbattergli in faccia la verità: è uno
sbirro di merda, uno s-b-i-r-r-o che l’ha preso per il culo sin dall’inizio e
ha mandato a troie l’intera rapina.
Sono morti tutti per colpa sua, tutti –a parte quella checca di mr.
Pink, che a quest’ora sarà già diretto verso le Bahamas, la valigetta ben
stretta tra le mani- e lui non riesce ancora a crederci.
Se la situazione non fosse così tragica,
Larry si farebbe anche quattro sane risate.
L’unica cosa che riesce a fare in questo
momento, però, è soltanto inzuppare di lacrime la camicia ormai raggrumata di
sangue dello stronzo; gli ha pure fatto appoggiare il capo sulle proprie
ginocchia come una madre, cazzo, ma non ha la forza di scostarglielo, non più.
Mugugna, Larry.
Mugugna parole senza senso mentre l’altro
continua a scusarsi, e lui ormai non lo sente nemmeno più.
Mugugna perché la verità è una merda, e fa
così male da fargli mozzare il fiato in gola.
Mugugna perché si è preso cura di lui, lo
ha consolato e gli ha pettinato i capelli, e forse neanche i suoi figli possono
vantarsi di aver subito il suo stesso trattamento.
Mugugna perché si fidava di lui.
Si fidava di lui, e in cambio ha ricevuto
solo merda.
La mano che impugna la revolver scivola
lentamente verso la mascella di mr. Orange, quasi a tracciare il contorno di
un’ultima carezza, fredda e ruvida.
Larry trema, mentre l’altro continua a
chiedergli perdono, mentre l’altro lo prega tacitamente di risparmiarlo.
Trema e piange, e non fa nemmeno più caso
alle sirene spiegate delle volanti, sempre più vicine al capannone.
Gli agenti ormai hanno già sfondato il
portone e gli intimano di posare subito l’arma, ma lui non li sente.
Tiene fisso lo sguardo su di loro, ma non
li può vedere.
Con gli occhi colmi di lacrime preme
finalmente il grilletto, e un istante dopo cade a terra, insieme a lui, la vita che gli scivola tra le dita come il suo sangue.
Se
mr. Orange parte, mr. White se ne va in sua compagnia.
Ma
stavolta i tacos li compra lui, questo è poco ma
sicuro.
Note autrice
Voi non potete nemmeno
lontanamente immaginare quanto cazzo stia sclerando in questo preciso istante.
Questo film è uno
scrigno di genialità assurda, e questi due personaggi… MIODDIO, TARANTINO, WHAT
ARE YOU DOING TO MY FEELS
Li ho shippati sin dalla scena della macchina, sappiatelo.
Solo che non volevo
scrivere una cosa melensa, ma piuttosto concentrarmi di più sulla delusione
potentissima che prova mr. White quando mr. Orange vuota tutto il sacco.
Ho provato a mettermi
nei suoi panni, a cercare di capire cos’abbia provato in quell’istante, dopo
tutti i casini che aveva combinato pur di proteggerlo.
Quindi non credo che
questa storia possa essere letta soltanto pensando ad un eventuale pairing (anche in questa chiave, lo ammetto LOL), ma
soprattutto concentrandosi su un’amicizia che si preannunciava bellissima ma
che è stata stroncata dalla menzogna e dalle diverse nature dei due personaggi,
su un rapporto quasi padre-figlio che mi ha commosso sin dalle prime scene.
Il titolo della flashfiction è tratto dal brano che ho scritto all’inizio
della pagina, e che mi ha ispirato per la scrittura della ff.
Secondo me la storia
funziona meglio con quel sottofondo, ma voi fate pure un po’ quel che vi pare
:D
Ultima precisazione:
questa è una rivisitazione della mia amata 10
Songs Challenge. Di solito m’ispiravo al titolo
della canzone che mi capitava nella riproduzione random dell’iPod… adesso ho
deciso di ispirarmi ad un verso del suddetto brano, ossia quello che dà il
titolo a questa storia e che ritrovate tra le parentesi graffe.
Speriamo che ‘sto
esperimento vada a buon fine!
Ringrazio Jules per aver
sclerato indegnamente con me su questi due e chiunque di voi sprecherà un po’
del proprio tempo per leggere e/o recensire :3
Dazed;