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Autore: shesfree_    18/03/2013    8 recensioni
ciao ragazze\i,ho deciso di scrivere questa fan fiction di hunger games secondo il punto di vista di peeta perciò spero che vi piaccia ghjk è la mia prima ff quindi fate i buoni :3 ok,emm,buona lettura.
accetto consigli fghjk
il primo capitolo non è molto lungo ma prometto che i prossimi saranno più lunghi. RECENSITE,VI PREGO.
ps: scusate eventuali errori.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lei è forte,più in gamba di me. 
Ho sentito parlare molto di lei da mio padre al Forno: è una cacciatrice provetta,va nei boschi e caccia in compagnia di un suo amico del Giacimento che se non ricordo male,si chiama Gale.
Insieme vanno oltre il prato,oltre il recinto elettrificato.
I Pacificatori lo tengono attivo poche ore al giorni quindi dovrebbe essere piuttosto semplice attraversarlo;il vero problema si trova tra quegli alberi,brulicanti di guardie e animali pericolosi.
Al Forno Katniss è molto conosciuta;non esiste giorno che non porti qualcosa da mettere sotto i denti e forse è per questo che mio padre la ammira molto,dice che è una ragazza coraggiosa. 'Ne esistono poche  come lei,ragazzo' mi aveva detto una volta ed io ero rimasto quasi scioccato,per me non era vero. A parer mio non ne esistevano proprio di ragazze come lei: intraprendenti,forti e coraggiose.
Mia madre invece,non la pensava allo stesso modo. La verità è che odia chiunque si metta contro i Pacificatori. Odia Katniss Everdeen e la definisce una sciocca. Girovagare nei boschi nonostante le guardie non è saggio,specialmente se hai delle armi con te..ma effettivamente la capisco,lei è una ragazza del Giacimento e lì le persone muoiono davvero per la fame mentre noi invece ce la caviamo,perciò avere la possibilità di cacciare armati è un'occasione da non perdere.
Se vieni scoperto,nel migliore dei casi ti uccidono. Uno sparo e basta,tutto finito. Niente più fame,niente più sofferenza e specialmente,niente più Hunger Games.
Nel caso peggiore ti tagliano la lingua,davanti a tutta la popolazione del Distretto,così da far capire chi è che comanda e sei obbligato a servire a vita quella patetica gente di Capitolo City che ti deride,ti giudica,ti maltratta e tu sei costretto a subire senza poter far niente.
Ecco perchè mia madre odia anche me,avrei potuto fare quella fine li: diventare un senza voce.
Da piccolo sono stato sorpreso mentre girovagavo nei boschi. 
Mi piaceva quell'ambiente fitto e umido,pieno di alberi che sembrava raggiungessero il cielo e per un bambino di otto anni.quello era l'ambiente più magico,rilassante e libero dell'intero Distretto.
Poi arrivò il peggio; sentì dei passi pesanti alle mie spalle.
Tentai di scappare ma delle grosse mani mi afferrarono da dietro. Ricordo di aver sbattuto la testa contro un grosso masso mentre cercavo di divincolarmi dalla presa stretta della guardia;ricordo l'immagine offuscata della piazza,dove si erano radunate alcune persone per assistere alla mia fine.
Mia madre presa dal panico piangeva disperata mentre lottava contro alcuni Pacificatori,da sola, perché mio padre non c'era. Lui era al forno con Josh e Nate. Dopo di questo,il nulla.
Mi raccontarono di aver sborsato un bel po di soldi,di risparmi per farmi restare vivo e questa cosa mia madre non me l'avrebbe mai perdonata;aveva sempre cercato di istruirmi con l'idea del giusto,del sbagliato e della cruda realtà del Distretto 12 ma io avevo disubbidito e sarei potuto morire.

Ritorno alla realtà,è appena terminato l'inno quanto ci conducono presso il Palazzo di Giustizia. Adesso è il momento delle visite,ad ogni tributo vengono concessi pochi minuti per salutare i propri cari. Entro in una stanza e mi siedo sul divanetto. Non sono pronto,ho voglia di piangere ma non posso,devo farlo per i miei genitori; mi passo una mano tra i capelli. 'Peeta,calmo. Devi solo-'  La porta si apre alle mie spalle,mi giro e vede mio padre sulla porta. Ha gli occhi gonfi e piani di lacrime,mi avvicino a lui e lo abbraccio forte. ' Peeta,tu sei forte  e puoi farcela,puoi vincere se vuoi'. Bugia;so perfettamente che non è così.Non riesco a dire niente,l'abbraccio riempe il silenzio,mio padre che piange sulla mia spalla;sento i miei occhi inumidirsi e una lacrima scende. Poi il dong;mio padre si stacca da me.
'Ti voglio bene papà,mi mancherai' sussurrò.
'Anche tu mi mancherai tanto,ritorna a casa presto'. Si,certo. Non ritornerò più a casa e non vedrò più la panetteria,non sentirò mai più il profumo del pane fresco.
'Certo papà,ci proverò' Devo solo rassicurarlo;poi lo vedo uscire dalla stanza. Mi butto sul divanetto,voglio solo andarmene,voglio andarmene a casa.
La porta si riapre. 'Peeta..' mi giro verso la voce. Mia mamma è in mezzo alla stanza,mi guarda e il suo sguardo è freddo,lo stesso sguardo che mi lanciò quel giorno, quando scoprì che ero stato io a buttare il pane nel fuco per bruciarlo. Mi alzo per abbracciarla ma lei mi blocca. 
'Peeta,sono venuta solo per dirti addio,lo sai che non resisterai nell'arena vero? non è il tuo ambiente. E' l'ambiente di Katniss Everdeen,la ragazza del bosco. Mi dispiace.'  

 
  
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