Fanfic su artisti musicali > Girls' Generation
Segui la storia  |       
Autore: AlyTae    18/03/2013    0 recensioni
- Sai, quando sei nata tua madre insisteva col chiamarti Tiffany. Abbiamo litigato molto, sai? Che ricordi...-
Alzò la testa lievementi
- Quindi...- mormorò - Qual è il mio nome papà?-
- Cosa intendi dire?- disse suo padre, in tono quasi severo - Stephanie, ovviamente.-
Stephanie lo guardò intensamente
- Non mentirmi, papà.- disse - Qual è il mio nome?-

--------------------------------------------------------------------------------
SiFany
Genere: Malinconico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Tiffany, Un po' tutti
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Papà.
Non lo chiamava così da quando aveva dodici anni. Non l’aveva mai perdonato per quello che le aveva fatto passare. A lei e a sua madre.
Ricorda ancora quei momenti terribili. Una ragazza adulta avrebbe semplicemente capito che i suoi genitori stavano per separarsi. Ma lei era solo una bambina.
Urla. Piatti rotti. Porte sbattute. E lei nascosta nell’armadio. Si nascondeva sempre nell’armadio. È un vizio che non si era mai tolta.
Poi, finalmente, silenzio. Così sarebbe potuta uscire dal suo nascondiglio, e si sarebbe diretta verso la cucina.  Lì, avrebbe trovato la madre, in lacrime, seduta sul divano.
- Stephanie! Oh, Stephanie!-
Ricordava ancora le sue urla disperate.
Suo padre non si fece più rivedere. Era andato in America, in California. Avrebbe chiamato qualche anno dopo, quando Stephanie aveva compiuto i diciassette anni. Quando ormai era grande e matura.
Ricordava ancora la prima telefonata con suo padre. Lui, cercava di riguadagnare il suo affetto, con frasi smielate e scuse patetiche. Lei, non aveva detto una parola. Solo alla fine era riuscita a mormorare :- Credo che abbia sbagliato numero Signor Hwang. Io non ricordo di aver mai avuto un padre.- prima di attaccare il telefono.
E poi sua madre si ammalò gravemente. Stephanie viveva al college, e nessuno poteva stare in casa con lei. Così la portarono in ospedale. E quando Stephanie finì gli studi i medici si rifiutarono di mandarla a casa, perché la sua malattia si era aggravata.
 
Si svegliò non appena sentì qualcosa colpirle la faccia. Qualcosa di morbido e soffocante. Un cuscino. E sapeva benissimo chi era stato a tirarglielo.
-  Shindong!-
- Ehm…-
- Shindong, lo sai che questa non te la perdonerò mai, vero?-
- No! Mi hai sempre perdonato fino a oggi, perché dovresti perdere la pazienza per…-
-Yaaa!-
Tra loro due finiva sempre così. Una cuscinata. Un’altra. Un’altra ancora. E via.
Ad un certo punto si sentì l’urletto ben definito di Sunny:
- Siiii! Battaglia coi cusciniii-
La piccola ragazza dai capelli color miele piombò addosso a loro ed iniziò a colpirli entrambi con un cuscino, usando tutta la sua frizzante spumeggiante energia. Alla fine il trio venne sommerso da una vagonata di piume d’oca, e si misero a ridere come pazzi.
Stephanie adorava svegliarsi così. Adorava i suoi amici. Adorava quella casa, dove poteva rifugiarsi nei momenti tristi. Adorava quell’atmosfera. Adorava il modo in cui lei, Shindong e Sunny condividevano la loro pazzia e… sì,… adorava come Leeteuk, Sooyoung e Taeyeon cercavano, ogni volta, di riportarli al mondo reale.
- Ma che casino avete combinato?-
Sooyoung adorava la parola ‘’casino’’.  La diceva sempre, e la sottolineava con grande vivacità nella voce in un modo che solo lei riusciva a fare. Per lei una cosa non era disordinata o  chiassosa o emozionante o trascinante… era tutto semplicemente un gran casino.
- Ed ecco che arrivavo le tre anime noiose del gruppo…- sbuffò Sunny, tra l’irritato e lo scherzoso.
- Dai ragazzi, avete 20 anni!- replicò Leeteuk
- Già. Siete così infantili…- disse Taeyeon.
- Ma sentitela! Smetti di fare la noiosa, divertiti un po’!-
- No,no! Ehiii….-
Shindong la tirò nel letto insieme a loro e cominciarono a tartassarla di cuscinate. Lei, ridendo come una pazza, si lasciò trascinare nella lotta con entusiasmo e ben presto tutti quanti, Sooyoung e Leeteuk compresi, iniziarono un incredibile combattimento.
- Tutti addosso alla festeggiataaaa…!-
Stephanie non riuscì a capire chi fosse stato a proporre quella cosa, fatto sta che ben presto si ritrovò sommersa da una marea di cuscini.  Cercando di liberarsi da tutti quei mostri morbidi e rettangolari che cercavano di opprimerla, agitando il suo cuscino alla cieca, andò a sbattere contro uno dei suoi amici. Quando riprese lucidità, si accorse che quel qualcuno era proprio Leeteuk. Sopra di lei, i loro visi erano vicinissimi. Lui rideva, proprio come farebbe un qualsiasi altro ragazzo che finisce addosso ad una sua amica. Lei, invece, si sentì improvvisamente a disagio, diventando tutta rossa in viso. Quello era uno di quei momenti in cui l’amicizia che provava per lui svaniva per lasciar spazio a qualcosa di tremendamente più grande e forte.
- Ehi, ehi, certe cose fatele quando siete da soli, non in casa mia!-
Leeteuk rise alla battuta di Shindong, e si staccò da lei.
Nessuno conosceva il piccolo segreto di Stephanie. Solo con Taeyeon era riuscita a confidarsi.
- Ehi, è parecchio tardi!- disse ad un certo punto Sooyoung . La sua coda di cavallo si era sciolta e aveva tutti i capelli spettinati davanti agli occhi – Su, su ragazzi! Andiamo a prepararci prima di fare colazione.-
 
- Quanto tempo pensi ancora di impiegare?-
- Arrivo subito! Aspetta solo un attimo…-
- Sei lì dentro da un’ora! Esci da quel maledetto bagno!-
- Uffaaa, allora entra anche tu visto che sei così impaziente.-
- Ma devo pisciare!-
- Ma di cosa ti vergogni, siamo fratello e sorella no? A tre anni facevamo il bagnetto insieme! –
- Bha…-
Shindong entrò velocemente in bagno e fece quello che doveva fare mentre Sooyoung si lavava i denti.
- Non lo avrei mai immaginato sai?- disse tutto d’un tratto lei.
- Che cosa?- disse suo fratello, diventando improvvisamente nervoso.
- Che ti piacesse proprio lei.- continuò la ragazza, mentre si passava noncurante la spazzola tra i capelli – Insomma, siete amici strettissimo da quando andavate all’asilo. Non credevo che con il tempo avresti provato dei sentimenti per lei.-
Shindong era rimasto spiazzato dalle sue parole. Passò un lungo istante di silenzio prima che lui trovasse il coraggio di parlare: - Da quanto tempo lo sai?-
- Mmh…- Sooyoung finì di truccarsi – Da un po’.-
- E… e in che modo ci sei arrivata?-
- Sono tua sorella, io so tutto di te! Anzi, adesso che mi ci fai pensare… credo di averlo scoperto circa un mese fa, quando tu accettasti di metterti a dieta.-
- Come? Ah… sì, ricordo.-
- Capii subito che dietro ci fosse qualcuno, anzi, qualcuna. Ma non immaginavo esattamente chi. Poi c’è stata la festa di compleanno di Sunny dove tu hai rifiutato di mangiare la torta…-
Mentre la sorella parlava, Shindong cercava di ripetere nella sua mente ogni istante di quel giorno. Fu proprio il giorno in cui ebbe la certezza di essersi innamorato.
- Poi- continuò Sooyoung – Stephanie ha detto: “Ma dai Shindong, non ha senso mettersi a dieta. Più magro di così  non mi piaceresti. A noi piaci così come sei”. E chissà perché, dopo le sue parole, ti sei mangiato ben due fette di torta senza problemi.-
Shindong non riusciva a dire nulla. Davvero era così evidente? Ebbene, era la verità.
Amava Stephanie. Amava il suo sorriso, la sua risata, il suo carattere così allegro e scherzoso, come il suo, amava i suoi capelli lunghi lisci e rossi. Quel rosso acceso, che le donava così tanto.
- Non credevo si vedesse così tanto…-
- Non si vede infatti. Lo hai nascosto molto bene. Credo che nessuno se ne sia accorto.-
- Davvero? Ma allora tu come hai fatto…-
- Te l’ho già detto.- Sooyoung schioccò un bacio sulla fronte di Shindong e si avviò verso l’uscita del bagno – Sono tua sorella.-
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Girls' Generation / Vai alla pagina dell'autore: AlyTae