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Autore: Helel    19/03/2013    1 recensioni
-A breve vi invierò il trattato da firmare per rendere quest'alleanza concreta. I corvi torneranno a volare nelle terre dell'Est e dell'Ovest, le carogne colmeranno la loro fame..
-E i morti torneranno a marciare come un unica legione sotto il vessillo di Gustav!
Genere: Guerra, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Periodo del raccolto, giorno 59
Forte di Bruke


Il color cremisi dell'emblema reale inciso sul petto dell'armatura e lo stendardo recante il simbolo di un'aquila, permise ai soldati di riconoscerlo immediatamente.L'uomo procedeva in direzione del forte Bruke a cavallo di un purosangue con un lucido manto nero; l'animale non indossava nessuna bardatura ne tanto meno si riusciva a scorgere una sella.
La folta chioma color nero sembrava riflettere i raggi solari e mutare verso una tinta bordeaux; la sua pelle color avorio ne risaltava ancor di più l'effetto.
I soldati attendevano il suo arrivo con molta ansia; la figura a cavallo era Fredrick il rosso, messaggero delle terre libere di Extimius e doveva consegnare un importante messaggio per il nobile di Bruke, missiva che sarebbe dovuta pervenire entro la fine di questa giornata e non all'alba dello stesso giorno.
I cancelli vennero fatti aprire dal capitano della milizia mentre i soldati regolari si affrettarono a radunarsi in due file all'ingresso del forte per rendere omaggio all'ingresso dello "straniero"; era un modo regale per salutare un uomo proveniente da fuori le loro terre e recante notizie per il nobile.
Fredrick cavalcò oltre l'entrata e senza rivolgere alcuna considerazione ai soldati, continuò in direzione del castello.
Dinnanzi alle scale della sala del consiglio, luogo in cui dimorava il signore di Bruke, una figura dalla robusta corpuratura e indossante un armatura di maglia tese la mano verso quella figura in arcione come per fermare bruscamente la sua corsa.-
-ALT!
Gridò l'uomo,poi continuò a voce alta.
-Chi siete voi che con tanto disprezzo vi recate presso le porte della sala del consiglio mancando di rispetto ai miei soldati?
L'uomo esitò un attimo attendendo la risposta di quella figura con occhi neri come la notte e un armatura di ferro che luccicava alle prime luci del giorno.Da una prima analisi,sembrava che Fredrick fosse completamente disarmato, non contando la lancia utile solo in cariche a cavallo o contro quest'ultime.
-Mi chiamo Fredrick ma per il rispetto che io e la mia gente portiamo nei vostri confronti, potete chiamarmi solo "Il rosso" e non provate a pensare a di essere nostri amici o alleati anche solo per un momento!
Disse l'uomo che scendendo da cavallo, posò la lancia per terra e legò le briglie ad un palo lì nelle vicinanze.
La guardia fece segnale ai suoi uomini di avvicinarsi in modo tale da avere maggior sicurezza nel caso in cui l'uomo avesse avuto piani malvagi.
-Posso parlare con il signore di Bruke ora? O devo pensare che stia ancora dormendo?
Disse il cavaliere con un leggero ghigno come se volesse offendere il re portando alla luce ciò che realmente fosse,un lurido dormiglione nullafacente.
-Ehm.
La guardia arrossì perchè la domanda di quell'uomo non era nient'altro che retorica.
-Lo chiamo subito!
Disse a voce alta.
-Voi aspettatemi qui e nel frattempo non fate nessuna sciocchezza.
Proseguì con il suo solito discorso sulla sicurezza del nobile e poi, aprendo la porta della sala del consiglio, si abbandono quell'inquetante figura alle spalle.



Il continente di Artensy è ormai una pentola in ebollizione.
I regni a sud del continente, governati per la maggior parte da insignificanti e pacciuti tiranni, hanno deciso di dichiarare guerra alle contee limitrofe per allargare i loro confini e assicurarsi l'egemonia.
Pochi regni a nord hanno inteso queste guerre come un mutamento benigno necessario per la crescita di Artensy; vedono l'oligarchia come forma di governo che gioverebbe ai cittadini di tutti i regni perchè in tal modo è più semplice poter controllare più menti e allo stesso tempo imporre ordini da una sola.
Al fine di evitare che questi fanatici di assolutismo si radunino e formino un esercito irregolare composto da poveri contadini e braccianti; la gente dei regni ad ovest ed est, hanno creato delle gilde aperte ai maghi e ai combattenti. Al momento sono ancora poche e con un numero irrisorio di membri ma il loro mero scopo è quello di abbattere le menti deviate dei re a sud e istruire le genti a nord in modo tale da evitare una guerra.



Le porte della sala del consiglio si spalancarono e una dozzina di guardie coperte da un'armatura di maglia leggera in ferro crearono ranghi serrati dinnanzi alle scale che conducevano alla struttura
Una figura gobba con una tunica color bianco pallido e una corona dorata uscii dalle ombre della sala principale e facendosi scortare dalla milizia, si dirisse verso il cavaliere.
Le rughe su tutto il suo volto lasciavano intendere la sua età e gli occhi color castano chiaro erano socchiusi; un brusco risveglio era ciò che i nobili odiavano più di qualsiasi altra cosa.
-Fredrick.
Fece un lungo respiro, poi continuò a parlare
-Spero tu ti sia recato da me con la risposta alla mia missiva di tre giorni fà.
Disse con un sorriso per nulla sincero stampato sulle sue labbra.
-Ecco, esatto
Rispose il cavaliere sicuro di sè.
-Non penso di aver consegnato la lettera a Isaia.
Continuò.
-Non ci chineremo così facilmente dinnanzi a un gobbo e morente re
Accennò un sorriso.
-STOLTO! Non osare parlarmi così dinnanzi ai miei sudditi!
Urlò come un bambino a cui avevano sottratto i giocattoli
-La tua presa di posizione porterà la gente di Eximius alla più completa disfatta!
Proseguì il discorso con uno sguardo compiaciuto e con l'indice che indicava Fredrick.
-Ho più di diecimila uomini pronti a muovere verso la tua regione, le mie unità non conoscono la resa e il perdono. Sei pronto a vedere la tua stessa gente morire davanti ai tuoi occhi solo perchè sei così stupido da credere che esista ancora un libero arbitrio?
Il vecchio terminò il discorso con una risata a dir poco inquietante per via della sua voce rauca e compiaciuto con le parole che aveva usato per schernire il cavaliere, attendeva ora la risposta.
-Credere è più semplice che pensare.
Disse Fedrick mentre raccoglieva il vessillo da terra e scioglieva il nodo che aveva fatto alla corda che teneva il cavallo, continuò.
-La gente di Extimius è consapevole delle tremende macchinazioni da parte dei re del sud per deviare la mente delle persone e renderle marionette che agiscono senza più alcun arbitrio.
Montando a cavallo con un solo balzo, proseguì.
-Noi non accetteremo mai la sottomissione da parte di tiranni come voi. Impugneremo le nostre armi quali la forza di volontà, il coraggio e la libertà. Invadete pure Extimius ma non aspettatevi di vedere persone in preda al panico o in rotta. Noi non ci arrenderemo mai.
Diede un leggero colpo di tacco al cavallo il quale si girò nitrendo volgendo le terga al signore.
-La mia risposta è no! Non cederemo Extimius al regno di Eiosa, dunque affilate le armi e addestrate i vostri uomini nell'uso della magia.
Il cavallo impennò e Fredrick, tenendo alto lo stendardo cavalcò di tutta fretta fuori dalle mura del forte fino oltre la collina dalla quale era stato avvistato.
  
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