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Autore: Snafu    20/03/2013    0 recensioni
AAA Fashion stylist cerca amore della sua vita. Astenersi se il sesso non è fantastico. Si accettano anche look discutibili.
AAA Musicista oscuro cerca padrona di un gatto con il nome della sua ex-moglie. Se è fotogenica è meglio.
AAA Cantante affermato cerca anima gemella pratica con le mazze.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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33

„ Everything seems rotten through the eyes of the forgotten “

 

Sixx:A.M.- ‘Are you with me now?’

 

 

DJ era sulla sdraio in giardino che prendeva il sole mentre giocava con i suoi adoratissimi cani... ma si sentiva solo. Non che i cani non fossero una bella compagnia, ma alle sue parole preferiva una risposta comprensibile e non un guaito, quindi stava cercando una scusa per invitare Love a casa sua. Non che ce ne fosse bisogno insomma, lei sarebbe andata a casa sua anche solo per guardarlo mentre si dava lo smalto sulle unghie dei piedi, ma forse questo lui non lo sapeva. Il chitarrista fece una doccia rinfrescante, andò in camera per scegliere i vestiti, ma in quell’armadio regnava il caos. Fu lì che arrivò il lampo di genio: chiedere alla fashion stylist di turno di aiutarlo a fare pulizia nel guardaroba.

Mentre l’altro era sempre indeciso su cosa mettere, Love era già arrivata e lui andò ad aprire con solo l'asciugamano addosso. Quando la porta si aprì, sebbene Love lo avesse visto molto meglio (o peggio) di così, il suo cuore non resse. Dapprima negli occhi della ragazza si accese qualcosa e la sua mente incominciò a vagare lontano, molto lontano, infine la fanciulla crollò a terra per l'emozione. Non si è mai troppo preparati, specie con DJ.

«Oh cazzo!» esclamò il ragazzo prendendola di peso, portandola in salotto e facendola sdraiare sul divano.

Quando la ragazza si riprese, la prima cosa che disse fu:

«Stavo sognando!» sembrava felice al ricordo del sogno.

«Bene! La prossima però volta trova un momento migliore per schiacciare un pisolino» disse scherzoso il moro sedendosi accanto a lei. «Che sognavi di bello?» chiese curioso avvicinando il viso al suo e guardandola negli occhi.

«Mmm... non me lo ricordo... però so di aver sognato.» disse sfuggendo al suo sguardo e arrossando lievemente.

«Sicura? Hai pronunciato il mio nome per tre volte!» la stuzzicò lui. La bionda avvampò e diede una spinta alla testa del chitarrista che scoppiò a ridere. «Basta chiedere, non ti dico certo di no!» sussurrò baciandola.

Come era prevedibile la situazione degenerò alla grande. Quando si ripresero decisero di ripulire quel benedetto armadio. La questione parve da subito molto critica: Love rischiò di svenire un'altra volta.

«Che ne dici di buttarli tutti e andare a comprare qualcosa sotto la mia stretta sorveglianza?» propose la bionda.

«No! A certe cose ci sono affezionato!»

La ragazza lo guardò sbalordita. Il problema era molto più complesso di quanto non sembrasse inizialmente. Con tutta la pazienza che aveva (molta poca) fece provare le magliette e i pantaloni a DJ per valutare come gli stessero e se era il caso di buttarli o no.

«DJ cosa ci fa questa felpa da bimbo di un anno nell'armadio?» chiese Love preoccupata.

«È per i cani quando hanno freddo!» rispose convinto lui.

«E tieni la roba dei cani nel tuo armadio?!» chiese sconvolta.

«Sì... perché?»

Quella domanda non ebbe mai una risposta.

Oltre ogni previsione, Love riusci a dimezzare l’armadio del chitarrista, gettando innumerevoli capi scoloriti e strappati (per la moda), in ogni caso orrendi. Passarono un paio d’ore abbondanti e l’operazione poteva considerarsi conclusa: dopo aver sistemato le cose da buttare in ben due sacchi condominiali della spazzatura, si diressero in centro per fare shopping.

«Tutta quella roba che hai buttato potevo rivenderla e farci soldi! O comunque darla in beneficenza» protestò lui.

«Oh andiamo, DJ, sii realista! Quella roba non se la sarebbero mai messa né i barboni né i bambini del terzo mondo!» ribatté lei scandalizzata.

Passarono il resto del pomeriggio andando di negozio in negozio riuscendo ad acquistare qualcosa che potesse essere definito ‘carino’.

«Che ne dici di questi?» chiese Love mostrando dei boxer leopardati.

«Sono sexy da morire! Li voglio!!» urlò il moro attirando l’attenzione di tutti i clienti.

«DJ, fai piano!» lo ammonì l’amica. «Allora te li piglio, penso che la prima vada bene!» disse scoppiando a ridere.

«Siamo sul simpatico eh?!» chiese DJ cercando la sua taglia.

Fecero la fila come due persone normali anche se dopo l’urlò mezzo negozio lo aveva riconosciuto (come se dall’abbigliamento che portava potesse confondersi con la massa) ed era stato costretto a firmare autografi e farsi fare foto per più di mezz’ora. Addirittura le commesse decisero di fare un super sconto regalando i boxer leopardati, non prima di aver augurato alla ‘coppia’ buon divertimento.

«Mangi da me stasera?» chiese DJ pieno di prospettive usciti dal negozio.

Love tentennò un pochino.

«Avrei una cena di lavoro stasera.» disse rammaricata.

«Ah!» rispose DJ incassando il colpo «Vebbé vorrà dire che i boxer gli rinnoverò con qualcun'altra!». Stava solo cercando di farle cambiare idea.

Lo sguardo di Love cambiò dall’addolorato allo sdegnato.

«Fai un po’ cosa ti pare! Divertiti!» disse partendo in quarta, buttandosi in mezzo alla strada e incamminandosi verso casa.

«Love, ma...!» urlò lui dall’altro lato della strada.

Love corse via, cercando di trattenere le lacrime, e lo lasciò lì come un cretino, cosa che, del resto, era.

 

@@@

 

James era rintanato nel suo studio. Anita passò distrattamente di fronte alla porta per andare in cucina a preparare la cena e lui la notò: aveva due occhi spenti e l’aria stanca. Il cantante si avvicinò alla porta per vedere come mai avesse quell’aria distrutta e notò che contava i giorni sul calendario mentre stappava la bottiglia dell’olio. Cattivo segno.

«Piccola, come procede la cena?»

La ragazza per lo spaventò rischiò quasi di farsi cadere la bottiglia di mano, visto poi che era unta.

«Molto bene, tu finisci di lavorare, ti chiamo io quando è pronto…»

«Mi sembri molto stanca, sicura che non vuoi una mano?»

«No, va tutto bene, grazie.»

Altro brutto segno: Anita aveva appena detto che andava tutto bene.

«Piccola, lo vedo che c’è qualcosa che non va, per piacere, non farmi preoccupare.»

«È quello che sto cercando di fare…»

«Non ci stai riuscendo!» esclamò lui, alzando improvvisamente la voce.

«Mi dispiace.» Anita guardò il tatuaggio sul suo anulare e inspirò. «Dopo che hai rotto… che abbiamo rotto…»

«Dopo che si è rotto…» la aiutò lui.

«Ho un ritardo… e la nausea…» 

«E soprattutto hai paura.» terminò James.

Lei annuì con un cenno del capo.

 

   
 
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