Ventiquattro ore di pura follia erano state. E tutte portate avanti con una lucidità senza precedenti.
Rochefort e D'Artagnan avevano avuto il gravoso compito di portare dalla Germania alla Francia una preziosa perla. Essa era unica al mondo e appartenente ad un ramo della famiglia reale, da sempre.
Purtroppo, questo stesso oggetto era ambito da più fronti anche perché valeva una vera fortuna!
D'Artagnan e Rochefort però, al confine, erano stati fermati e sbattuti in cella perché sospettati di essere due clandestini. E senza visto d'entrata e né d'uscita (che non avevano) non potevano ritornare in patria.
Effettivamente, con tutti i casini passati avevano perduto il visto. Ne avevano passate di tutti i colori e quando si dice "tutti i colori" era davvero tutti i colori. Tra situazioni tragicomiche, idiozie varie, difficoltà serie e vari patimenti (tra cui, uno di questi, era un ragazzone gay che si era innamorato follemente di Rochefort, ingnorando volutamente che questi fosse etero. Rochefort era proprio il suo tipo perché era pure alto). D'Artagnan tirò un sospiro di sollievo. A volte essere bassi era una fortuna! Dunque, era un vero miracolo che fossero riusciti quasi a tornare in patria.
Una volta in prigione, controllati e perquisiti, i due dovettero aspettare che la situazione si "sbloccasse". Insomma, dovevano essere lliberati dal capitano dei moschettieri o addirittura dal Re stesso e chiarire la loro posizione.
I due ridacchiavano. Si guardavano soddisfatti. Cavolo, non sembrava vero!
Non riuscivano a credere a ciò che stavano vivendo: quando erano stati perquisiti sapevano bene che era per via della perla, era palese. Era chiaro cosa volessero quei custodi delle carceri e per chi lavorassero.
D'Artagnan cercava di mantenere un contegno ma non ci riusciva, invece Rochefort, si. Infatti, ogni tanto gli lanciava un'occhiata...un occhio che lo "richiamava" alla sobrietà. Ma possibile mai che questi erano così scemi? La perla c'era ma era nascosta proprio bene: grazie ad un'idea di D'Artagnan, la perla era stata nascosta sotto la benda di Rochefort. All'inizio, l'uomo era riluttante a sfruttare tale..."spazio vuoto". Quell'orbita vuota però era la loro unica via di salvezza. Ore 06:00. I nostri impavidi ed eroici beniamini erano fuori dalla prigione e liberi come l'aria. Il Capitano De Treville aveva fatto il diavolo a quattro pur di riavere il suo moschettiere e il suo aiutante. Così, soddisfatti di averla fatta franca, rientrarono a Parigi. Una volta varcato il confine, il guascone scoppiò in una fragorosa risata. Seguito da un divertito Rochefort.