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Autore: Hp_Nameless    22/03/2013    2 recensioni
Salve a tutti... Allora, prima che iniziate a leggere ci tenevo a precisare che non sono una Directioner, ma semplicemente una ragzza che pensa e che i One Direction facciano buona musica e che siano dei bei ragazzi. Stop.
La protagonista di chiama Sofia De Luca, ed è un po' 'innamorata' di un ragazzo che ha conosciuto anni prima, e si trasferisce a Londra proprio per lui.
DAL PROLOGO:
“Sofia, finalmente sei arrivata. Noi ti aspettavamo per pranzo!” mi urlò la zia in preda ad una crisi. Nella mia famiglia se uno saltava un pasto poteva accadere un putiferio! Fortuna che arrivò lo zio a salvarmi: “Trisha, lasciala in pace. Magari è a dieta che ne sai tu!” non appena udii la sua voce mi fiondai al suo collo: io adoravo lo zio. Mentre io lo abbracciavo sentii un gran trambusto per le scale, e poi Zayn in mutande che correva verso di me. Quel ragazzo non sarebbe mai cambiato, girava in mutande nonostante io, con il body e la felpa, avessi freddo.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Lui? Poi c'era lui...
Capitolo 1: Un regalo inaspettato 

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1698731&i=1

Quelle poche ore che dormii non furono sufficiente a farmi calare nel mio solito sonno pesante. Mi svegliai molto presto perché sentii dei rumori provenienti dalla stessa stanza in cui dormivo. Venivano da oltre la tenda che Zayn aveva insistito per mettere sostenendo che io avessi bisogno di privacy. Mi alzai, e nonostante fossi in pigiama [http://www.polyvore.com/cgi/set?id=73788231&.locale=it] mi sporsi oltre la tenda per vedere cos’era tutto quel trambusto.  
A quella vista strabuzzai gli occhi, non ero sicura di quello che stavo vedendo.
C’era Zayn che infuriava a un operaio vicino a lui intimandogli di fare attenzione e di non fare rumore, e poi c’era una sbarra. Avrei sempre voluto avere una sbarra in casa, e ora eccola lì, a pochi passi da me. Corsi da Zayn e gli scoccai due enormi baci. Mi aggrappai a lui e non mi lascia finché non fu lui a chiedermelo. “Ehi, scimmietta, mi stai soffocando.” Sorrisi, gli volevo troppo bene, troppo, troppo bene, e sarebbe stato impossibile non volergliene.
Tornai nella mia camera, mi preparai [http://www.polyvore.com/cgi/set?id=73689894&.locale=it] e poi scesi di sotto a fare colazione.
Quando fu ora io e Zayn andammo a scuola con lo scooter, mentre zio accompagnava le ragazze in macchina.
La Ski High non era proprio un bell’ambiente in realtà. Davanti la scuola c’erano i ragazzi della squadra di rugby tutti insieme contro quelli del primo anno, la squadra di calcio in un angolo che tentava di inquadrare nuovi possibili giocatori, e le cheerleader in divisa sedute a gambe accavallate vicino la fontana. La prima impressione non era proprio buona. Chiesi a Zayn perché gli zii lo avessero mandato a scuola lì, e lui mi disse che il livello di apprendimento è molto alto.
Al suono della campanella mi recai in segreteria per ritirare il mio orario.

  Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì
1à ora Letteratura Scienze Poesia Algebra Geografia
2à ora Storia Geografia Poesia Algebra Poesia
3à ora Storia Algebra Tecnologi Inglese Geometria
4à ora Scienze Inglese Religione Letteratura Geometria
5à ora Arte Inglese Motoria Letteratura Scienze
PAUSA PRANZO PRANZO PRANZO PRANZO PRANZO
6à ora   Musica   Tecnologia
7à ora   Musica   Motoria  
           
Cooman: letteratura Wilson: storia White: scienze Harris: arte Peterson: geografia Hughes: algebra, geometria Davies: Inglese, poesia Wroght: geografia Hills: tecnologia Green: motoria
 
Le restanti 6° e 7° ora del lunedì, mercoledì e venerdì sarebbero state adibite agli allenamenti e alle attività alternative.  Di attività non è che ce ne fossero proprio molte, perciò decisi di tentare le selezioni per le cheerleader che ci sarebbero stare il pomeriggio stesso.

***

Quando arrivai in classe la lezione di letteratura era naturalmente già iniziata, e la professoressa Cooman, dopo avermi presentata alla classe, mi fece sedere accanto a un certo Styles.
“Ciao, io sono Harry” mi disse un ragazzo riccioluto dagli occhi verdi.
“Piacere Sofia” gli risposi io.
“Harry smettila!” gli disse una ragazza biondina quasi sicuramente una cheerleader (l’avevo vista vicino la fontana).
“Scusala Sofia, lei è Abigail, la mia ragazza”
“Non farci caso, lei fa sempre così” disse una voce alle mi spalle “Comunque piacere Danielle Peazer” concluse con fare gentile. “Sofia De Luca” risposi con un sorriso.
L’ora di storia c’era sempre Harry, ma non la sua ragazza, né Danielle. Conobbi però due gemelle: Charlotte e Chantelle Evans, due ragazze che mi sembrarono molto gentili e disponibili.
All’ora di pranzo arrivai in mensa ma non sapevo da dove iniziare. Insomma, in Italia non avevamo mense così! Fortunatamente trovai Zayn e non lo mollai per tutta l’ora. Mi fece sedere al suo stesso tavolo, sotto gli occhi confusi dei suoi amici.
Un ragazzo mi pare si chiami Alvin, disse: “Ehi Zayn, non ci presenti la tua amica” e tutti risero, tutti tratti Zayn, che lo guardò torvo e gli disse: “No Hill, non ve la presento.”
Poi uno si fece avanti e mi disse: “Piacere Ben”, e Zayn, per tutta risposta lo allontanò con uno strattone e gli disse: “Sta’ lontano da lei Moore!”
A quel punto mi sembrò opportuno intervenire, così disse: “Basta Zayn. Sta’, tranquillo, va tutto bene.”
“No, non va tutto bene. Non li ascoltare, sono degli idioti!” mi rispose rabbioso.
“Ok, allora senti, lì c’è una ragazza che ho conosciuto all’ora di letteratura, vado a sedermi vicino a lei.”
“No! No, resta qui, ti prometto che starò calmo.”
Annuii e così non mi allontanai dal tavolo.
Poco dopo si avvicinò un ragazzo, mano nella mano con Danielle.
Tutti al tavolo iniziarono a dire cose tipo: “Payne, ma non la lasci mai quella.”
Lui se ne infischiò, e si rivolse a Zayn: “Malik?”
“Sono io, sì’.”
“Le selezioni iniziano alle 4, subito dopo quelle delle cheerleader.”
“Grazie Liam, sarò puntale.”

***

Mentre andavamo al campo accennai a Zayn quella cosa della cheerleader, ma non la prese molto bene. “La cheerleader? Ma sei impazzita Sofia? Quelle lì sono tutte troie, ed io non voglio che lo diventi anche tu.”
“Oh andiamo Zayn, secondo te potrei diventare una troia? Solo quelle brave diventano troie e si fanno tutta la squadra di calcio.”
“è proprio questo il punto, tu diventerai brava! E poi non voglio perderti Sosò.”
“Ma non mi perderai, sta’ tranquille. Sei dolcissimo Jawaa”
“Quando hanno passato le selezioni anche Betty Smith e Eveleen Robinson erano come te. Proprio come te, ed ora guardale, sempre in giro in minigonna e tacchi a spillo, a nascondersi sotto chili di trucco. Non voglio Sofia, non voglio!”
“Ascoltami Zayn, le attività pomeridiane fanno tutte schifo, e qui non c’è una scuola di danza adatta a quello che mi piace fare. Il cheerleading è l’unica opportunità che ho per non mandare in fumo i miei anni di allenamenti. E poi, se diventerò come loro, sei autorizzato a cacciarmi dalla squadra e anche a rispedirmi a Milano se necessario. Ok?”
“Ok. Ma ora corri che le selezioni stanno per iniziare.”
“Ti adoro!”

***

“Il Cheerleading non è una cavolata, ricordatevelo ragazze, perché se pensate di entrare perché sapete fare una capriola, beh, vi sbagliate, e di grosso anche. Certo, ci sono persone a cui viene molto più semplice, persone come me o come  loro,  ma queste sono solo poche eccezioni.”
Abigail aveva appena finito di parlare e ci stavano distribuendo le uniforme per le selezioni. Io, stranamente, fui la penultima.
Le avevo viste scartare persone preparate tecnicamente e ritmicamente perché non sapevano fare la capriola, e io ero terrorizzata.
La mia audizione fu più dura delle altre: dovetti eseguire una specie di coreografia che mi fece vedere Abigail sul momento, mi fecero fare le ruote, le capriole, le rondate, e poi mi chiesero di fargli vedere ‘qualcosa che già sapevo fare’. Io gli mostrai i salti e i giri che mi riuscivano bene, e tutte ne rimasero affascinate. Abigail fu costretta a prendermi, nonostante le sarebbe piaciuto scartarmi perché avevo parlato con Harry.
Quando mi mandarono a sedere erano già le 4:05, e perciò l’ultima partecipante, Eleanor Calder, u avvantaggiata: le fecero fare solo ruota e capriola visto che erano fuori orario per le audizioni del calcio.
Mentre lei si esibiva mi andai a sedere vicino a Zayn. “Zayn, mi si vedeva il culo, vero?”
“Eh… Si, Sofia, ti si vedeva” disse con un ghigno divertito
“Dannazione! Quelle divise sono cortissime. Misà che cercherò qualcosa da metterci sotto!” affermai sicura delle mie idee.
“E io ero quello che credeva saresti diventata come loro?” chiese ironico con fare scherzoso
“Mh… sì, Zayn, eri tu…” sorridemmo entrambi, e poi lo spedii alle sue audizioni.
Naturalmente fu accettato nella squadra (come non prenderlo dopo i miei suggerimenti), anche se i ragazzi sembravano un po’ perplessi dalle sue tattiche!
Quando ebbe finito si avvicinò a me, ma prima di lui arrivò Abigail. “Spero tu sia contenta Barbie. Harry mi ha lasciato, ora è tutto tuo!” non mi diede nemmeno il tempo di replicare che già era scomparsa tra le sue amiche. Intanto era arrivato Zayn.
“Che voleva quella?” chiese indicando la biondina in lacrime
“Il ragazzo l’ha lasciata e crede che sia giusto incolpare me visto che sono seduta vicino a lui.”
“E perché eri seduta vicino a lui?”
“Smettila Zayn. Accompagnami in segreteria piuttosto, ho come l’impressione che farà di tutto per buttarmi fuori e io non voglio, perciò andrò a comunicare io stessa che seguirò il corso di fotografia il lunedì e quello di Cheerleading il mercoledì e il venerdì!”.
Mi accompagnò in segreteria e ne uscimmo abbracciati sotto gli occhi scandalizzati della segretaria che si era fatta chissà quale strana idea quando Zayn aveva accennato alla sbarra nella nostra stanza!
Quando arrivammo a casa Zayn sembrava sul punto di comunicarmi qualcosa di importante in ogni istante, ma ancora non ci era mai riuscito.
Prima di cena prese coraggio e me lo disse: “Ascolta Sofia,  Alvin darà una festa, e mi ha chiesto di venire con te. Io però non potrò venire, quindi se vuoi tu puoi anche non andare.”
“No, non c’è problema, voglio andarci! Basta solo che mi dici qual è la casa.”
“Oh, no, non ti ci mando da sola. Andrai con Louis. Andrete insieme alla festa e ti riaccompagnerà a casa. Non ti allontanare mai da lui, e non drogarti o roba del genere.” Sorrisi, mio cugino si preoccupava così tanto per me. Annuii e decisi che il vestito l’avremmo scelto insieme. Era molto protettivo anche nei miei confronti, anche se in materia di vestiti non badava a coprire nulla!
Alla fine optammo, anzi, optò, per un tubino rosa (che brutto colore!) e delle scarpe nere. [http://www.polyvore.com/cgi/set?id=73694529&.locale=it]

***

Quando arrivò, Louis si comportò da vero gentiluomo. Mi aprì la portiera del taxi, pagò lui sia l’andata sia il ritorno e alla festa fece altrettanto.

  
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