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Autore: Shira    22/03/2013    0 recensioni
“Non mi avevi detto di venire da un'altra dimensione...”
Le parole di Lei mi fanno sorridere, mentre scuoto appena la testa, stupito di tanta ingenuità. Ti guardo, inclinando leggermente la testa di lato, in attesa di una risposta, magari una delle tue, così piene di sarcasmo.
“Bhe...sai...non è facile dire alla propria fidanzata ah, tesoro, sai, vengo da un'altra dimensione. Però tranquilla posso aprire portali quando voglio
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Non mi avevi detto di venire da un'altra dimensione...”

Le parole di Lei mi fanno sorridere, mentre scuoto appena la testa, stupito di tanta ingenuità. Ti guardo, inclinando leggermente la testa di lato, in attesa di una risposta, magari una delle tue, così piene di sarcasmo.

“Bhe...sai...non è facile dire alla propria fidanzata ah, tesoro, sai, vengo da un'altra dimensione. Però tranquilla posso aprire portali quando voglio

Un ghigno nasce sulle mie labbra, mentre sposto lo sguardo di nuovo verso di Lei, che sembra quasi offesa da quelle parole fredde. E così è finita...

Riesco a leggerlo nel tuo sguardo, nei tuoi movimenti, nella tua voce così fredda e distaccata. Hai perso.

Sposto lo sguardo verso mio fratello, e nella sua bocca serrata posso leggere il mio stesso pensiero. Hai perso. Noi tutti abbiamo perso.

Ti volti verso di noi, ci lanci uno sguardo rapido e attento, come se stessi scrutando la nostra stessa anima.

“Torniamo a casa”

Annuisco a quelle parole, pronto ad ubbidire, ad essere al tuo fianco, e lo stesso fanno gli altri. Li scruto uno ad uno, osservo i loro volti marcati, gli sguardi tesi. Sì, questa non è casa nostra.

“No...aspetta...!”

La voce di Lei mi fa voltare, ma Tu resti immobile, le volti le spalle, forse hai paura che guardarla ti farebbe esplodere il cuore nel petto. Ancora una volta.

“La tua dimensione...com'è?”

Osservo i tuoi pugni, ora stretti in una morsa gelida. Lanci uno sguardo verso di Lei, squadrandola con i tuoi occhi scuri, prima di tornare a darle le spalle, mentre i tuoi capelli si muovono implacabili, spinti dal vento.

“Il migliore dei mondi possibili”

Quelle parole escono dalle tue labbra, quasi forzate, strette tra i denti. E' quello che ci viene sempre ripetuto, vero? Quello che ripetiamo sempre. Il nostro è il migliore dei mondi possibili.

Ed io ci credo, ci credo fino in fondo. Un mondo senza guerre, senza litigi, senza assassini, senza stupratori, un mondo in cui tutto funziona come un perfetto meccanismo, un orologio perfetto.

“E...che forma di governo avete?”

La curiosità di Lei è insaziabile, vuole davvero sapere da dove veniamo, come viviamo? O forse vuole solo sapere dove scomparirai, adesso che tutto è finito, che quel vincolo è sparito per sempre.

Tu non rispondi, resti immobile, incapace di voltarti, ma anche di allontanarti da lei, di aprire quel portale e sparire per sempre. Lancio uno sguardo verso L., l'unico che non abbia subito l'influsso della Terra, di questo mondo imperfetto, pieno di odio e violenza, di batticuore, di emozioni forti, quelle stesse emozioni che dal trono possono condurti alla polvere, le emozioni che rendono questa società sporca, una feccia. Anche io, mio malgrado, ne sono stato contaminato, ho cominciato a provare odio per questa razza corrotta, un sentimento che nella mia dimensione non esiste, che potrebbe distruggerla, portarla alla rovina. Tornare a casa significherà essere uccisi, per il bene del sistema, perché gli altri possano continuare a vivere nella società perfetta.

L. intercetta il mio sguardo ed annuisce appena, risponde al tuo posto, mentre Tu ancora ti rifiuti di voltarti.

“Il Capo comanda” risponde, mentre Lei lo ascolta, ma senza guardarlo, perché il suo sguardo è fisso su di Te

“Ma per le decisioni più importanti si avvale di dieci consiglieri, scelti tra i più forti e i più saggi di tutto il mondo” fa una leggera pausa, per poi guardarla con un ghigno beffardo “Tra le altre cose, sono incaricati di rimuovere i contaminati dalla dimensione...”

Lei spalanca gli occhi, forse si rende conto solo ora del significato dei tuoi gesti.

“I...contaminati...?”

L. tace, non sembra voler aggiungere niente, ma la rabbia e l'odio che questo pianeta mi ha donato mi scorrono nel sangue, mi costringono a sputare quelle parole cariche di veleno

“Coloro che sono stati contaminati dalla Terra!”

mi guarda senza capire, ed io mi costringo a calmarmi, mentre il rosso scarlatto che mi illuminava il viso comincia a scemare nel solito rosa pallido di sempre.

“Uff...il nostro Capo è nato sulla Terra, ma fin dall'inizio si è sentito diverso da voi terrestri, lui non provava emozioni forti, riusciva sempre a restare razionale, la ragione, quella sola, guidava i suoi gesti. Un giorno scoprì la via d'accesso a una dimensione nuova ed incontaminata. Era stufo dell'odio che dilagava sulla Terra, così decise di creare la sua personale utopia, un mondo perfetto dove tutto fosse retto solo dalla ragione, senza spazio per inutili sentimenti. E così fu. La nostra dimensione si è retta per secoli sulla mente dei più geniali strateghi che si possano immaginare...purtroppo, però, non è stato possibile in alcun modo chiudere per sempre i portali di accesso a questo pianeta, così alcuni giovani impararono la magia necessaria per aprirli, per poter venire su un pianeta a cui si sentivano indissolubilmente legati. Le nostre origini, in fondo, sono qui...”

Mi fermo ed osservo Lei, il suo volto piccolo e delicato che mi da il voltastomaco, la sua bocca che ha osato togliere purezza alla Tua. Quella bocca da cui è uscito solo veleno che ha oscurato il tuo cuore.

“Noi siamo i contaminati” intervieni nella discussione, con un tono secco e così freddo da togliere il fiato. Ti volti ed io posso osservare i tuoi occhi spenti, prima pieni di gioia e fierezza.

Lei ti guarda, gli occhi pieni di ansia e preoccupazione.

“Vi...uccideranno?”

domanda, e la sua voce mi disgusta. Non posso fare a meno di ripensare alle parole d'amore che ti sussurrava e a quelle feroci che ti hanno spezzato il cuore. Se solo tu non l'avessi conosciuta...la nostra casa potrebbe accoglierci di nuovo, cullarci con la sua razionale perfezione.

“Sì, ci uccideranno”

Stringo i pugni, mentre quella fetida rabbia si impossessa ancora di me, rendendomi sempre più infetto. Ovviamente ho sempre saputo che sarebbe stato così, che ci avrebbero ucciso, ma sentirlo adesso, dalla tua voce che un tempo ci spronava ad essere forti, è un pugno nello stomaco e brucia come l'inferno.

“Nella nostra dimensione non c'è spazio per le emozioni...” continui, con un tono spento e triste in cui non ti riconosco “Viviamo nella razionalità, solo così il sistema va avanti...la ragione è l'unico motore per una società perfetta. Noi non amiamo, non odiamo. L'unico sentimento che conosciamo è la lealtà incondizionata verso i nostri capi. Scegliamo i più saggi e seguiamo i loro dettami, e questo è tutto”

No, non è tutto. Non le stai svelando tutto, ancora le taci che tu stessa eri un membro del Gran Consiglio, prima di farti contaminare dalle debolezze di questo pianeta. Perché l'hai fatto?

“Io...” le parole ti muoiono in gola ed io non posso fare a meno di sentire una fitta allo stomaco nel vederti così, ora che i sentimenti sono penetrati dentro di me.

“...sono stata contaminata da questo pianeta. Sono venuta qui, anni fa, per conoscere le mie origini. Qui era tutto così...diverso” sospiri appena, regalandomi una nuova fitta “Ho la capacità di aprire portali, quindi mi spostavo tra questo pianeta e la mia dimensione, di tanto in tanto. Giusto per conoscervi meglio. La vostra era una società imperfetta, che cresceva nell'odio, nell'egoismo e nella cupidigia...vi studiavo e portavo i miei resoconti a casa. Siete un ottimo esempio di cosa significa lasciarsi guidare dai sentimenti, dimostrate che una società che voglia essere perfetta deve eliminarli, prima che loro eliminino tutti gli esseri umani”

Annuisco con un leggero sorriso, convinto di quello che stai dicendo, della superiorità della nostra dimensione su questo misero pianeta. Vorrei potermi purificare, tornare tra la mia gente, ma so che questo non è possibile, una volta che i sentimenti penetrano dentro una persona è impossibile riuscire a toglierli. Dovrò morire, ma lo faccio contento, il sistema così sarà salvo.

Lei non parla, ti guarda soltanto, stupita, forse anche sconvolta. Non si rende conto che è tutta colpa sua? E' lei che ha contaminato te, che ha contaminato tutti noi.

L'imperfezione di questo pianeta si è estesa alle nostri carni perfette tramite questa feccia, questa stessa feccia che ora ti guarda con occhi liquidi, quasi imploranti.

Tu torni a voltarti, dandole nuovamente le spalle, e sospirando appena: un sospiro pieno di stanchezza, come se all'improvviso tutti i tuoi anni ti fossero crollati sulle spalle, andando a formare un enorme fardello.

“E' tardi...dobbiamo davvero andare...”

E' solo un debole mormorio, quello che esce dalle tue labbra, ma Lei sembra capire comunque le tue parole, ed abbassa la testa, spero in segno di tardiva vergogna.

“Addio”

Le Tue ultime parole, poi fai un lieve cenno circolare con la mano, ed un portale si apre davanti a te. La tua ultima azione è varcarlo, e subito sparisci, inghiottita di nuovo dal tuo mondo, da quella perfezione di cui non facciamo più parte. Lo varchiamo anche noi, pronti a seguirti.


Esseri imperfetti all'interno di un sistema perfetto.

Il sistema si purificherà, e tornerà a brillare.

Il giorno del nostro ultimo respiro.




 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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