Se ti sei seduto sul tuo comodo divano oppure su una sedia e davanti ai tuoi occhi hai sullo schermo del computer la mia storia spegni il computer. Perchč se non lo farai sarai costretto a farti carico di quelli che sono i miei problemi.
Sei ancora in tempo per cambiare pagina o per spegnere il Pc.

Un bimbo.Un bimbo avvolto tra delle bende lasciato su delle scale davanti una banale rosticceria.
Morto.
Sotto la pioggia battente, nessuno si era accorto del piccolo fagotto infreddolito che lottava tra la vita e la morte.
Chi sono io in questa storia? Una semplice spettatrice.
Dopo il lungo temporale si aprė di scatto la porta e una signora, dall'aspetto alquanto volgare, fumando una sigaretta si accorse di quel sacco di immondizia lasciato sulle scale.Il problema č che invece di cartacce oleose e bucce di banana un odore di urina infantile e merda secca inebriō l'olfatto della volgarotta barista.
Portō furiosamente il pupo morto dentro cercando in tutti i modi di rianimarlo . Massaggio cardiaco! Ambulanza! Dottore! Invano.
Aprė il pigiamino di pile e fu sopraffatta da un brivido che partė dalla punta di quei capelli neri come l'ebano fino all'ultima unghia del suo piede smaltata di rosso.Il bimbo era stato marchiato  e su quel piccolo pancino campeggiava una scritta : " nato per morire".