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Autore: Dark life    23/03/2013    1 recensioni
Sun. Giovane, bella e terribilmente triste.
Mike. Il suo idolo, l'unica persona che potrebbe salvarla.
Chester. Idolo e persona a cui pensa per superare le giornate.
Tutto cambierà una mattina, e Sun non sarà mai più la stessa. Ma nemmeno Mike..
(La mia PRIMA fanfiction...siate buoni ♥)
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chester Bennington, Mike Shinoda, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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E siamo al secondo capitolo!:D Se recensite mi fate contentissima! E segnalatemi gli errori, se ce ne sono:)
Questo capitolo è sempre corto, ma meno dell'altro. Spero vi piaccia!

Come dice il titolo ci sarà una sorpresina niente male per la nostra Sun e non anticipo altro...buona lettura!
P.S. Forse riesco ad aggiornare lunedì prossimo, in caso contrario giovedì della prossima settimana...
Dark life


-Suuuuun!!!- Era mia madre. Alle 6 mi svegliò urlando dalla cucina al piano di sotto.

La casa era abbastanza ampia e aveva 3 piani, più il garage in cui tenevamo un'auto e molti oggetti che forse non sapevamo nemmeno di possedere.

-Arrivo...- dissi, con la faccia schiacciata contro il cuscino. Probabilmente non mi sentì, perché la sentii arrivare a passi veloci verso camera mia. Infatti. Aprì la porta di scatto e mi chiamò nuovamente:

-Sun. Sei sveglia?- Ma dai! Con la voce squillante che aveva avrebbe potuto svegliare anche gente dall'altra parte del mondo!

-Si mamma. Adesso scendo.- Mi sentivo uno straccio. Non ricordavo quasi niente di quello che era successo il giorno prima. O forse ero troppo assonnata per poter ricordare in quel momento.

-Dai, sbrigati. Ho una bella notizia da darti...- mi disse con un tono di dolcezza inaudito. Di mattina era solitamente scorbutica, ma quella mattina no. Aveva qualcosa di strano...

-Okay, vengo subito.- risposi io, mettendomi a sedere sul letto. Che sonno, accidenti! Mi sembrava di aver preso una sbronza, con un mal di testa incredibile e i capelli che sembrava avessi fatto l'elettroshock!

-Ti aspetto giù.- Chiuse la porta e tornò giù, sempre di corsa.

Dopo alcuni istanti decisi di reagire e di andare giù. Presi i jeans e la maglietta che mi aveva regalato lei qualche tempo fa. Andai nel bagno al piano superiore alla velocità di una lumaca, e non appena entrai notai la mia pessima cera guardandomi allo specchio.

-Ammazza! Sembro uno zombie in cerca di cervelli... Devo farmi una doccia...- dissi a me stessa prima di entrare nella vasca.

Chiusi l'acqua e uscii avvolta dall'asciugamano. Mi asciugai velocemente e mi vestii. Avevo fatto aspettare molto mia madre e non volevo che quella giornata finisse male, visto anche com'era cominciata.

Scesi le scale quasi saltellando e raggiunsi di corsa mia madre.

-Buongiorno!- dissi prima di sedermi al tavolo. Aveva preparato le frittelle, e aveva già posto i bicchieri di latte sopra al tavolo.

-Buongiorno amore.- Che dolcezza. Qualcosa non andava, o aveva ricevuto una notizia meravigliosa! Non l'avevo mai vista così di domenica mattina.

-Che succede?- chiesi per capirci qualcosa di più.

-Beh, ho una bella notizia da darti!- Si girò verso di me con in mano un piatto ricolmo di frittelle e con un sorrisone sul volto.

-Sarebbe?-

-Mmh...Non so come cominciare.- Si portò la mano al mento e cominciò a pensare.

-Allora, intanto che ci pensi, porta qui le frittelle che ho una fame da lupi!- le dissi sorridendo e indicando il piatto.

-Oh si, scusami.- e scoppiò a ridere. Posò il piatto al centro del tavolo e io presi subito le prime due frittelle.

Vedendo la mia impazienza si rimise a ridere, sempre con quel filo di dolcezza e amore. I suoi occhi accentuavano ancora di più le sue emozioni. Aveva degli occhi così espressivi e belli, da fare invidia a chiunque! Verdi con la parte più interna appena più azzurra, grandi e perfetti. Io, al contrario, avevo occhi marrone scuro, quasi nero. Ovvio che non li avevo presi da lei, ma dal padre.

-Dai racconta!- la istighai.

-Si, certo. Allora...stamattina ho acceso il computer e ho cominciato a guardare qualche sito a caso. E indovina? Ho scoperto che i Linkin Park faranno il loro concerto a Los Angeles tra non molto. Non è un tour, è un concerto di beneficenza.-

Io cambiai espressione in un batter d'occhio.

-Stai scherzando, mamma?!- Non era possibile! Non ci credevo! Mancava solo che se ne uscisse con una cosa del tipo "e ho i biglietti!". Sarebbe stato il colmo!

-Secondo te scherzo se - si fermò, si alzò e andò in soggiorno di fretta. Che diavolo, aveva davvero i biglietti?! Finalmente, dopo pochi minuti, tornò con una mano dietro la schiena e si sedette di nuovo.

-Secondo te scherzo se ho...- mi fece attendere, solo per farmi morire, poi tirò fuori la mano da dietro lo schienale. -Questi?- Ed erano lì, a pochi centimetri dal mio naso, nella mano di mia madre. I biglietti, e se non sbaglio c'era qualcos'altro.

-I...i biglietti?!- Non potevo crederci!

-Più i passi per il backstage!- Sorrise di nuovo, ma si preoccupò vedendo che il mio sorriso si spense e si trasformò in una smorfia strana, come di dolore.

-Che succede?- mi chiese.

-Mam...mamma, i..io non so che cosa d..dire!- E le labbra cominciarono a non obbedirmi più.

-Beh, credo che un bacio alla tua mamma basterebbe!- mi sorrise ancora. Cavolo, anche i suoi denti erano perfetti e bianchissimi! E risaltavano con i capelli neri, lunghi e perfettamente lisci.

Mi lanciai letteralmente su di lei e la baciai almeno una trentina di volte, mentre lei se la rideva di gusto.

-Mamma non sai quanto sono felice! Grzie, grazie, grazie!!!- e la baciai di nuovo.

-Tutto per te e per il tuo sorriso! In più, se ci pensi bene, ti presento tuo padre!- A quell'affermazione mi bloccai. Un battito perso.

-Mio..padre? Mike...!- Giusto. Il mio povero cervello non aveva ancora realizzato del tutto il fatto di essere figlia di Mike. Quel Mike.

-Si. E sai quand'è?-

-Quando?- Cosa poteva interessarmi quand'era?! Avrei conosciuto mio padre!

-11 agosto.- Perfetto... Niente di meglio che quel giorno!

-Il...Il mio compleanno?! Mamma!- Evviva! Non fa bene a nessuno impazzire di prima mattina, men che meno a me!

-Si! Non sei felice?- Ma che domande!

-Certo che si, mamma! Oddio... Ma che domande fai?! Ahahaha!- Ero proprio impazzita.

-Okay, okay! Ahahahahaha!-

A quel punto si alzò e, abbracciandomi, mi mise in mano i biglietti. Io restai a fissarli, immobile. Non respiravo quasi più, le vene sulle tempie battevano e le lacrime cominciarono a scendere. A causa dei lacrimoni non ci vedevo molto, perciò cercavo in qualche strano modo di leggere. Niente, avevo la vista oscurata. Che fastidio!

Mia madre mi baciò sulla guancia destra. Sentii le sue calde labbra sulla pelle. Non avevo mai notato quanto dolci erano quelle sue labbra e quanto calore trasmettevano. A dir poco perfetta!

-Ti voglio bene, mamma.- Staccò le sue labbra dalla mia guancia e mi guardò.

-Anche io, tesoro.- Si commosse e mi scompigliò i capelli con la mano.

-Ah! Mamma!- e cacciai la sua mano, non troppo violentemente.

-Ahahaha! Dai, devi insegnarmi un po' di cose!- Insegnarle un po' di cose?! Ma che stava dicendo?

-E cosa?!-

-Beh, devi insegnarmi delle cosuccie sui Linkin Park! Non vorrai mica farmi arrivare lì impreparata?- Quindi sarebbe stata lei ad accompagnarmi. Peccato, in un certo senso.

-Oh. Beh..cosa vuoi sapere? Dipende da cosa conosci già!-

-Mmh...Su Mike so un po' di cosette. E Chester ho avuto modo di conoscerlo, ma non molto bene. Gli altri è come se non li avessi mai visti!- Disastro! Avrei dovuto insegnarle tutto di tutti in poco tempo. Il concerto sarebbe stato 3 settimane dopo. Ancora non capivo come aveva fatto a trovare quei biglietti!

-Preparati, mamma. Saranno le tue peggiori settimane! Sarò spietata come non mai. Porta pazienza e impegnati! Ahahaha!- Per fortuna la prese bene.

-Ahahaha! Sono pronta! Agli ordini, signora! Ahahaha!- Quando voleva sapeva avere anche lei un buon senso dell'umorismo. E a volte anche troppo!

-Okay, cominciamo.- Andai a prendere delle foto in cui ci sono loro tutti assieme e delle foto singole. Prima di tutto doveva imparare a distinguerli!

-Eccomi. Allora... Dimmi i loro nomi.- Cominciai a passarle delle foto e cominciò abbastanza bene. Ma solo finchè non le mostrai le foto di Rob, Brad, Joe e Phoenix.

-Questo è...?- le chiedevo. Ma un caso più disperato non lo avevo mai visto. Mai.

-Brad? No, aspetta. E' Rob! Anzi, Joe!- Se non è zuppa è pan bagnato! Ovvio...

-No, mamma. E' Phoenix! Forza impegnati!-

-Ma sono tutti uguali! Come faccio?!- Certo! Chi riesce a distinguere quelle due goccie d'acqua di Joe e Phoenix!

Passai il pomeriggio intero a spiegarle chi fossero, cosa suonavano e raccontarle alcune curiosità su di loro.

Arrivò presto anche la notte.

-Per oggi può bastare. Hai fatto progressi, mamma! Ora sei in grado di distinguere Joe dal resto del gruppo! I miei complimenti.- La presi in giro. Ma infondo era la verità.

-Okay, domani imparerò a riconoscere Brad. Ahahaha! Buona notte cucciola mia.- Mi baciò la fronte e spense la luce di camera mia. Mi girari e rigirai sotto le coperte, senza riuscire a prendere sonno.

-Devo calmarmi...- Cominciai a cantare una canzone che mi calma sempre quando sono agitata.

-Oooh...I'm swimming in the smoke of bridges I have burned. So don't apologize, I'm losing what I don't deserve...what I don't deserve!-

Mi addormentai quasi subito. Strano, ma non così tanto... Infondo, chi non si calmerebbe sentendosi cullati da quelle parole tristi e da quella voce struggente? Non lo sapevo, e non lo volevo sapere. Mi bastava sapere che mancava pochissimo al nostro incontro. Finalmente avrei conosciuto i miei idoli e mio padre. Ma dentro me cresceva una strana paura. E se non fossimo riuscite a convincere Mike? E se non avessi avuto il coraggio di parlare? E se ci avessero preso solo per delle pazzoidi? Paura. Ma non avrei perso la voglia di incontrare quei sei uomini che portavano avanti la mia vita assieme a mia madre. No. 

  
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