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Autore: DK in a Madow    24/03/2013    4 recensioni
Una domanda semplice, che forse racchiudeva un po’ di quell’ingenuità che ci portiamo sin da piccoli, quella filosofia spicciola che magari ci fa sentire che oltre a sopravvivere, esistiamo.

Piccola OS dedicata ai quarant'anni di The Dark Side of the Moon con tutto l'amore che provo per questo album.
#DarkSide40
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Roger Waters
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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And if the cloud bursts, thunder in your ear
You shout and no one seems to hear.
And if the band you're in starts playing different tunes
I'll see you on the dark side of the moon.
(Brain Damage - Pink Floyd)




I wonder what's on the dark side of the moon?




Napoli, 6 ottobre 1970

Silenzio. Quella sembrava essere la notte del silenzio. Com’era possibile? Nulla che si muovesse, nulla che richiamasse la presenza umana (oltre alla sua, ovviamente) attraverso un rumore. Perfino il mare, che luminoso si rispecchiava nei suoi occhi oscurati dal manto della notte, era fermo, immobile. Silenzioso, appunto.
Si accese una sigaretta, mentre i suoi gelidi occhi continuavano a scrutare la superficie dell’acqua divenuta sorprendentemente bianca. Quei fondali che alla luce del sole percorrevano le svariate sfumature del celeste e del verde, quella notte erano una tela immensa sulla quale si delineavano dinamici giochi di luci ed ombre.
La luna. Era lei quel pittore romantico, decadente eppure astrattista che si divertiva a spennellare d’argento l’oscura superficie del mare con quell’infinita e compatta serie di perle magiche.
Buttò fuori una generosa nuvola di fumo nella limpida e incontaminata aria partenopea pregna del profumo di salsedine. Si portò le mani ai fianchi, mentre si dirigeva a piedi nudi sul bagnasciuga. Un brivido fulmineo percorse la sua schiena, mentre le dita dei piedi entravano a contatto con l’acqua fredda.
- Che ci fai qui?
Sobbalzò, voltandosi.
- Hey, Dave! – esclamò sorpreso – Che ci fai tu qui!
- Niente, nessuno di noi ti ha visto rientrare in albergo e sono venuto a cercarti. – rispose il chitarrista, anch’esso a piedi nudi, mentre lo raggiungeva sulla riva del mare.
Annuì, senza rispondere, riportando la sigaretta alla bocca per l’ennesimo tiro.
- Vuoi? – chiese, porgendogli il pacchetto di sigarette con l’altra mano.
Il chitarrista annuì sorridendo, ne prese una e l’accese avvicinandola a quella del collega.
Ritornò il silenzio, questa volta interrotto dai loro respiri e dall’eco dei battiti dei loro cuori che rimbombava nelle orecchie. Dave prese a fissare la luna piena sulle loro teste con sguardo incuriosito e ammaliato.
Ruppe di nuovo il silenzio.
- Chissà cosa c’è sul lato oscuro della luna?
Una domanda semplice, che forse racchiudeva un po’ di quell’ingenuità che ci portiamo sin da piccoli, quella filosofia spicciola che magari ci fa sentire che oltre a sopravvivere, esistiamo.
- Non esiste il lato oscuro della luna, Dave. – rispose l’altro con enfasi – Pensa solo se non ci fosse il sole. Sarebbe tutta scura.
S’interruppe. Senza sapere come, due occhi neri ardenti come tizzoni brillarono nella sua mente. Innocenti. Feriti. Solo allora capì il senso vero di quello che aveva detto. Il suo sole era andato via già da un po’, lasciando dietro di sé una malinconica oscurità e lui, dal canto suo, aveva imparato a vivere della luce riflessa dai ricordi di quel sole. Dentro di sé, prese ad urlare. E il peggio era la consapevolezza che nessuno potesse sentirlo.
- La verità è che è tutta scura, Dave! – concluse, sentendo inumidirsi gli occhi, guardando dritto in quelli dell’altro.
David lo fissò senza controbattere, avvertendo quella nota amara che percorreva la voce dell’amico ogni volta che si dimostrava fragile di fronte a qualche percorso strano della sua mente che lo portava a dover fare i conti col suo passato. Seguì con lo sguardo i suoi movimenti, mentre buttava nella sabbia il mozzicone della sigaretta, prima di allontanarsi.
- ‘Notte, Dave.
- Buonanotte Roger.

















Angolo "autrice":
Salve!
Niente, credo non ci sia nulla da spiegare. Questo è un mio piccolo "contributo" o "regalo" in onore dei 40 anni di TDSOTM. In più l'ho ambientata in Italia, quindi, a mio parere, il regalo è doppio.
Spero sia semplicemente decente. Ogni volta che provo a scrivere qualcosa su questi grandi artisti, mi sento una cacca.
Alla prossima,
Franny.
   
 
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