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Autore: Little Black Dragon    26/03/2013    1 recensioni
Probabilmente è ora, dopo tutto quello che abbiamo passato.
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Mi hai reso la vita un inferno.
Il problema è che non mi è dispiaciuto.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Here comes goodbye, 
Here comes the last time, 
Here comes the start of every sleepless night, 
The first of every tear I'm gonna cry, 
Here comes the pain, 
Here comes me wishin' things are never change
And she was right here in my arms tonight
But here comes goodbye.

- Rascal flatts, Here comes goodbye. 


Scusa.
Scusa perché so che detesti quando ti chiedo scusa.
Scusa perché stavolta non sono scuse da me; non da quella che conosci, non da quella vittimista, non da quella egocentrica.
Scusa perché non hai mai saputo chi sono: tu mi rendevi una persona migliore.
Scusa perché non riesco a stringere i denti e tirare avanti, non stavolta; scusa perché ti ho abbandonato.

Scusa perché non ho il coraggio di accusarti per ogni ferita che squarci, scusa perché ai miei occhi sei ancora una stronza così perfetta.
Scusa perché ti ho ferito, continuamente, per due mesi e mezzo, pur avendo un minimo di sospetto su come stessero le cose.
Scusa perché non avrei mai voluto strapparti una lacrima; le avrei volute cancellare. Tutte.
Scusa per quel dolore perpetuo.
Scusa perché  mi sono innamorata di te; non avrei dovuto, non così tanto. Non avrei dovuto.
Scusa perché non riesco a trattenere ogni parola che mi scappa dalle labbra, ogni messaggio stupido, ogni pretesto per parlare un po’, ogni conversazione che iniziavo solo perché mi mancavi così tanto.
Scusa perché mi manchi così tanto.

Scusa perché avrei dovuto proteggerti. E’ così che fanno le persona che amano: non se ne vanno. Perdonami… sono così stanca, così stanca, e non oso pensare a come tu sia ridotta.  
Scusa perché dopo soli sette mesi di conoscenza mi è piombato questo mostro addosso, dicendomi che dovevo scappare o sarei scoppiata in mille pezzettini. 
Scusa perché ci ho portate entrambe sulla soglia dell’esaurimento.
Scusa perché penso ancora a quanto il venti settembre sembri ieri, a quanto quel pianto notturno che mi perseguita le orecchie ogni giorno sia reale; scusa perché ogni secondo che passa non fa differenza: come  se un attimo prima ti abbia stretto fra le braccia, ammirando il sorriso dolce sulle tue labbra, la luce tenue nei tuoi occhi, e poi tu mi abbia dato un pugno nello stomaco e lasciato agonizzante su un marciapiede.
Scusa perché ti avevo promesso che non mi sarei fatta più nulla. Ma anche tu avevi promesso, giusto? Giusto.
Scusa perché le crisi mi uccidono ancora; e scusa perché, per calmarmi, mi immagino ancora tu che mi baci i capelli e mi sussurri che vada tutto bene.
Scusa perché ti ho appena visto entrare su skype e il mio cuore ha sobbalzato; scusa perché adesso ti immagino in webcam con la tua famiglia, e scusa perché so benissimo che hai bisogno di loro soltanto per essere felice.

Scusa perché ogni lacrima per te mi sembra sempre la prima.
Scusa perché probabilmente ogni parola ti pare finta, scusa perché in realtà fa così male, fa così male, fa così male, che non lo so, giuro, non so che fare.
Scusa perché quando bacio altre labbra e penso ai baci che non ti ho mai dato, a quelli che non ti ho mai strappato, a quelli che non ti ho mai rubato, le labbra di lui si fanno improvvisamente così dolci - così dannatamente dolci  - che mi paiono le tue.
Scusa perché vorrei poter essere lì, inginocchiarmi accanto a te – ad un passo dal termoconvettore -,  stringerti, posare la guancia sulla tua testa, e stare semplicemente così, per un po’ di tempo, senza nessun motivo particolare.
Scusa perché quando rileggo i vecchi messaggi – anche se sono di sei, cinque mesi fa – mi scappa un sorriso così sincero, così sincero e luminoso, di quelli che avevo quando saltellavo di fronte allo specchio canticchiando “è la mia ragazza, è la mia ragazza, mi ama, lalala”. Di quelli che ti piacevano.
Scusa perché quando – casualmente – mi cade l’occhio su una tua foto, sorrido come un idiota.

Scusa perché sto facendo la stronza.
Scusa perché vorrei che non finisse tutto qui.
Scusa perché vorrei svegliarmi sempre con il tuo respiro sul viso.
Scusa perché sogno ancora te.
Scusa perché sei bellissima. Sei sempre bellissima.
Scusa perché non posso dirtelo; scusa perché quando riapro l’ultima conversazione mi sale una fitta al cuore; scusa perché quando accenno al minimo messaggio mi do della cretina e chiudo; scusa perché posso dirtelo qui dove potrebbe leggerlo il mondo intero, ma non a un passo dal tuo orecchio.
Scusa perché forse dovremmo prendere strade diverse.
Scusa perché forse questo sta accadendo davvero.
Scusa perché tutto quello che abbiamo sofferto, tutto quello che abbiamo passato – tutti i peggiori momenti, tutti quegli sguardi innamorati, tutte quelle risate per stupidaggini (dio, te la ricordi la barzelletta dei pomodori?), tutti i baci, tutti i litigi - siano serviti… a niente.

Scusa perché forse, invece, dovremmo scappare da questo mondo di merda, dai nostri genitori acidi e dalle nostre scontrosità, e tenerci per mano in un posto che sia solo nostro, senza che null’altro accada, e stare lì circondati dalle persone che amiamo – in pace, senza guerre, senza asce di battaglia o spade sguainate.
Scusa perché è da mesi che ci combattiamo.
Scusa per ogni traccia di sangue che ti ho osservato perdere senza fare nulla.
Scusa perché uno dei miei motti, dopo quel sette febbraio, è diventato “non chiedere scusa. Migliora.”.
Scusa perché oggi tornavo a casa da scuola a piedi, e pioveva, e le cuffie hanno intonato You’re beautiful, e pensando al tuo sorriso ho gettato all’indietro il cappuccio e ho urlato in mezzo alla strada. Nessuno passava. Non sono mai morta, ma credo che se faccia male, debba essere qualcosa del genere.
Scusa perché non riesco a dirti niente. Non una parola. Non un “ti prego, voglio solo starti vicino senza farci male”.
Scusa perché voglio farti stare bene, ma non riesco a leggerti. L’evoluzione del tuo comportamento segue un filo logico, ma la tua testa decisamente no. Non riesco a capire chi muova i fili. Troppe maschere. Troppo dolore.
Scusa perché sono mesi che quando arrivo a fine giornata e posso buttarmi sul letto, spero di potermi sdraiare accanto a te, e puntualmente non succede mai.
Scusa perché ho sbagliato.

Scusa perché non te l’ho mai detto.  
  
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