“Lei un pazzo.”
“Definisca la parola pazzia, signor Coleman.”
“Perché dovrei?”
“Se utilizzo i miei strumenti d’analisi, dire che il pazzo è lei. Tutti in questa sala stanno pensando che lei sia un pazzo. Si stanno chiedendo: “Oddio, si sta mettendo contro Howl. Ma è pazzo?”. Se però utilizzassimo i suoi strumenti d’analisi, il pazzo in questione sono io. Lei starà pensando: “Un rehab, incatenato, di rango inferiore e pure con una sentenza di morte sulle spalle, mi sta sfidando con un contorto gioco di parole invece di cadere a terra in ginocchio e supplicarmi di risparmiarlo. Ma è pazzo?” Ora, signor Coleman, chi crede che sia veramente il pazzo?”
Alexander alzò il viso, puntando gli occhi scuri su quelli infuocati di rabbia del giudice. “ A me piace credere alla prima teoria, se non le dispiace.”