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Autore: Beauty    30/03/2013    17 recensioni
Ruby e Belle sono entrambe incinte...tra problemi iniziali, paure, sorprese insieme a Victor e Rumpelstiltskin, in una doppia gravidanza per due grandi amiche.
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Dottor, Whale, Ruby/Cappuccetto, Rosso, Signor, Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Two weeks pregnant – Oh, my God, what the hell is happening?!
 
Si sarebbe quasi potuto dire che quella mattina Ruby avesse trascorso più tempo chiusa nel bagno sul retro del locale che dietro al bancone o a servire i tavoli.
Si era alzata – o per meglio dire, si era trascinata giù dal letto – alle cinque non sentendosi per niente bene, con un mal di testa di quelli che in genere aveva dopo una sbronza coi fiocchi – e la sera precedente non aveva toccato neanche un goccio di alcool, notare bene –, e aveva barcollato fino alla cucina di sua nonna sentendo di stare per vomitare da un momento all’altro. Comunque, in capo a dieci minuti il malessere era pressoché passato, complice una sostanziosa colazione made in Granny Lucas e le insistenti esortazioni di sua nonna a darsi una mossa, dal momento che c’era un locale da aprire.
Ruby era scattata come un razzo e aveva appena fatto in tempo ad attribuire alla faccenda solo un po’ di stanchezza, prima di dimenticarsene del tutto.
La situazione era irreversibilmente precipitata più o meno un paio d’ore dopo, quando aveva quasi rischiato di riempire il piatto di bacon di Regina Mills con qualcosa che non era un uovo sbattuto, prima di correre a vomitare in bagno a vomitare tutta la colazione.
Solo dopo la quinta o la sesta volta che questa scena si fu verificata – e il disgusto dei clienti aveva raggiunto un livello oltre il quale ogni umana sopportazione avrebbe dato forfait – Granny si decise a mettersi una mano sul cuore e a urlare a Ruby che, se proprio non poteva fare a meno di rendere manifesto a tutti il contenuto dei suoi pasti negli ultimi quindici giorni, allora forse era il caso che si togliesse di mezzo e tornasse a casa, il tutto condito da improperi misti a raccomandazioni sul mettersi a letto e prendere una camomilla.
Ruby, al limite delle forze, non se l’era fatto ripetere due volte ed era filata a casa; le cose, comunque, non erano migliorate fino a quasi mezzogiorno, quando finalmente Cappuccetto Rosso riuscì a rialzarsi dal pavimento del bagno e a stendersi sul divano.
Mio Dio, ma che sta succedendo?
 
Belle ringraziò il cielo che suo marito fosse lì vicino in quel momento, perché era sicura che l’ennesima capocciata contro il pavimento stavolta le avrebbe sottratto per sempre ogni capacità d’intendere e di volere. Quello che le dispiacque, quando si risvegliò, fu di aver fatto prendere a Rumpelstiltskin uno spavento colossale per essergli svenuta fra le braccia.
Belle tentò per quasi un’ora di tranquillizzarlo ripetendogli che non era niente, probabilmente si era solo trattato di un calo di pressione, con il caldo che faceva. Che voleva dire, se anche era la terza volta che perdeva i sensi non significava che fosse malata! No, ma che medico, aveva soltanto bisogno di riposarsi!
Rumpelstiltskin era così spaventato che non voleva neppure andare al lavoro per non lasciarla da sola; Belle era riuscita a sbatterlo fuori di casa con un misto di rassicurazioni, suppliche e minacce punibili per legge, lasciando però che lui le strappasse la promessa di telefonargli immediatamente non appena ci fosse stato qualcosa che non andava, assicurandole che sarebbe tornato fra un paio d’ore per vedere come stava.
- Non preoccuparti, sarà un po’ d’influenza!- aveva esclamato, esasperata, prima di chiudere la porta.
Amava suo marito e lui amava lei, ma a volte era fin troppo ansioso e protettivo nei suoi confronti.
Comunque, quella volta le preoccupazioni di Rumpelstiltskin non erano infondate. La libreria era chiusa da tre giorni, e da tre giorni Belle non faceva altro che vomitare, avere mal di reni ed era svenuta due volte.
E anche quella mattina non si sentiva affatto bene.
Si preparò un thé caldo per calmare la nausea, dopodiché tornò a letto e provò a dormire. Ma il malessere non era passato.
Che mi sta succedendo?
 
Three weeks pregnant – No, please, no, no, no…Fuck, I’m pregnant!
 
Ruby non voleva guardare il test di gravidanza. I due minuti di tempo richiesti erano trascorsi da mezz’ora, e lei non aveva ancora avuto il coraggio di aprire gli occhi.
Le aveva provate tutte: tisane, riposo, pastiglie antivomito, sciroppo…e poi, sbirciando distrattamente il calendario, si era accorta di avere un pauroso ritardo.
Il test di gravidanza, a quel punto, era pressoché inutile…
…ma lei non voleva guardare!
 
Aveva un ritardo. Belle non sapeva esattamente quanto ebeti fosse necessario essere per non essersene accorta prima, ma quando l’aveva realizzato si era sentita invadere dal panico.
E si era scapicollata in farmacia per comprare un test di gravidanza, che aveva tenuto ben nascosto fino a che Rumpelstiltskin non era uscito di casa.
Ora, i due minuti erano passati.
Ma lei non aveva il coraggio di guardare quante lineette ci fossero.
 
Ruby inspirò a fondo.
Al tre…Uno…due…tre!
Ruby aprì gli occhi.
Cazzo, sono incinta!
 
Belle prese un profondo respiro.
Va bene, ora la faccio finita una volta per tutte e guardo questo maledetto test!
Belle aprì prima un occhio; poi l’altro.
Dannazione, sono incinta!
 
Devo dirlo a un’amica…
 
Devo dirlo a un’amica…
 
Il telefono squillò.
- Pronto?
- Ruby?
- Belle?
- Sono incinta!
- Anch’io!
 
One month pregnant – Hello, daddy!
 
Ci era voluta una settimana di ripensamenti, pianti, crisi isteriche e promesse e rassicurazioni fattesi l’un l’altra, prima che entrambe si decidessero a dirlo ai rispettivi futuri papà.
Ruby aveva pensato a tanti modi, prendendo in considerazione anche i più classici – un biglietto, un fiocco azzurro o un sonaglino sulla scrivania, una cena – ma alla fine si era detta che non era il caso di perdere tempo in simili sciocchezze e andare subito al punto.
Tanto più che non era per niente sicura di come l’avrebbe presa Victor.
Stavano insieme da neanche sei mesi, e la loro relazione non si era ancora spinta più in là di appuntamenti, baci, confidenze, qualche ti amo e…beh, la causa materiale per cui lei ora aveva una pagnotta nel forno e mille grattacapi. Un bambino non era decisamente nei loro piani, immediatamente o lontanamente futuri che fossero; non ne avevano mai parlato e, per quanto la riguardava, non le era mai nemmeno passato per l’anticamera del cervello di averne uno, specialmente in quel momento.
Ma, beh, ormai quel che era fatto era fatto, e lei doveva pur dire a Victor che aspettava un bambino.
Meno indugiava e meglio sarebbe stato per il sistema nervoso di entrambi.
- Sono incinta.
Forse dirglielo così a bruciapelo, nel suo studio dell’ospedale, senza un minimo di preliminari e una misera preparazione psicologica era stato un po’ rude da parte sua, ma se non altro ora gliel’aveva comunicato.
- E’ tuo - aggiunse, accarezzandosi il ventre. Non poté fare a meno di pensare che non sarebbe rimasto così piatto ancora a lungo. E già le pareva di sentire il piccolino muoversi dentro di lei.
 
Belle sapeva che poteva contare sull’aiuto di Ruby e viceversa, ma aveva comunque paura. Ci aveva impiegato diversi giorni prima di riuscire a metabolizzare il fatto che era incinta e che presto avrebbe avuto un bambino. Aveva una paura maledetta, e in più non sapeva come fare a dirlo a Rumpelstiltskin.
Erano sposati da appena due mesi, e tutto era avvenuto senza alcun preavviso.
Non era sicura che Rumpel volesse avere un bambino. Anche se non di sarebbe detto, era già nonno e aveva appena ritrovato suo figlio che per ventotto anni aveva perduto. Belle sapeva che avrebbe dato la vita per Baelfire, eppure sapeva anche che Rumpelstiltskin non si considerava un buon padre.
Era probabile che avesse timore di avere un altro figlio.
- Mi pare che ti senta un po’ meglio…- sussurrò suo marito, dolcemente. Belle annuì, accoccolandosi meglio sul divano e stringendosi di più a lui. Aveva un gran bisogno del suo abbraccio in quel momento.
- Sei silenziosa, stasera…
Le veniva da piangere. Affondò il viso contro la spalla di Rumpelstiltskin.
- Belle, che cos’hai?- l’uomo si allarmò, scostandosi e guardandola negli occhi.
Belle cercò di smettere di singhiozzare, mentre suo marito le accarezzava una guancia.
- Belle, che cosa c’è? A me puoi dire tutto, lo sai…
La ragazza si asciugò le lacrime, quindi inspirò profondamente. Prese dolcemente una mano di Rumpelstiltskin e la posò sul proprio ventre.
 
…two minutes later – Say something, say any bloody thing, you idiot!
 
Victor boccheggiò, cercando di metabolizzare ciò che Ruby gli aveva appena detto.
Buon Dio, un bambino…
Era rimasto in silenzio a guardarla, senza dire nulla. Ruby sentì contemporaneamente le gambe divenirle molli e le lacrime salirle agli occhi. Crollò seduta su una seggiola vicina.
Lo sapevo! Sapevo che non l’avrebbe voluto!
Ruby si prese il capo fra le mani, tentando di non sciogliersi in lacrime.
- Sei incinta…- ripeté Victor, frastornato.
- Bravo, dieci e lode!- ringhiò Ruby.
Il dottor Whale scosse piano il capo, ancora sconvolto. Quella era l’ultima cosa che si sarebbe aspettato.
- Lo so che non era programmato…- soffiò Ruby, maledicendosi quando udì la propria voce incrinata.- E’ che…beh, ecco, immagino sia una specie di shock, per te…
Victor non disse nulla, continuando a guardarla. Avrebbe voluto che dicesse qualcosa, qualunque cosa, fosse stata anche una sonora imprecazione, tutto purché quel momento di stasi avesse fine.
- Credimi, anche per me lo è stato…
Ancora nessuna risposta. A Ruby iniziarono a salire le lacrime agli occhi; non sarebbe mai voluta arrivare a quel punto.
- Lo so che stiamo insieme da poco, che forse è un po’ presto per…beh, questo, so che non siamo sposati e che forse io non sarei proprio il massimo come madre, ma…
Ruby non voleva tutto questo; non voleva vedere Victor reagire con rabbia o paura, non voleva essere costretta a giungere a un punto di non ritorno, e non voleva in alcun modo sfiorare l’argomento aborto.
- …ma io questo bambino lo voglio.
E non voglio crescerlo da sola!
Ruby scoppiò a piangere.
- E di’ qualcosa, imbecille!
A quel punto il dottor Whale parve riscuotersi. Ruby se lo ritrovò inginocchiato accanto a lei prima che potesse accorgersene.
- Ma sì, certo, anch’io lo voglio!- cercò di rassicurarla, abbracciandola.
Ruby si asciugò le lacrime, aprendosi in un piccolo sorriso.
- Davvero?
- Certo - Victor posò la fronte contro quella di Ruby.- E’ stato un po’ uno shock, ma certo che lo voglio!
- Hai dei tempi di ripresa da lumaca.
- Ognuno ha i suoi difetti - ridacchiò il dottor Whale, dandole un bacio.
Per la prima volta dopo tanto tempo, Ruby si sentì felice.
 
- Un…un bambino?
La voce di Rumpelstiltskin era un soffio. Belle si morse nervosamente il labbro inferiore. Era come se si stesse avverando un incubo. Suo marito ora si era allontanato da lei, e teneva lo sguardo fisso sulle proprie ginocchia. Sembrava quasi in stato catatonico.
- E’ un po’ presto, lo so…- mormorò Belle, scostandosi una ciocca di capelli dietro un orecchio.
Rumpelstiltskin non rispose. Si prese il capo fra le mani; non sembrava particolarmente entusiasta dell’idea. Anzi, a Belle pareva quasi arrabbiato, innervosito. Non se l’aspettava, certo. Neppure lei avrebbe mai immaginato di avere un figlio, non così presto, almeno. Lei e Rumpelstiltskin si erano sposati da poco, e appena dopo che la situazione a Storybrooke si era appianata.
Loro e gli altri abitanti della città erano ancora intrappolati in quel mondo, e le cose non erano ancora del tutto risolte: non solo i nani o il Principe Azzurro stavano lavorando al fine di risolvere il problema, ma anche Rumpelstiltskin ora si stava impegnando per riportarli tutti a casa.
Non era forse il momento più adatto per pensare a un bambino, senza contare tutto ciò che suo marito aveva dovuto passare con Baelfire.
Per un terribile istante, Belle temette che lui le dicesse di sbarazzarsene.
No. No, lei non avrebbe rinunciato a suo figlio!
- Rumpel, io lo voglio tenere!- urlò quasi, a rimarcare questo concetto.
A quella frase, Rumpelstiltskin tornò a guardarla negli occhi. Prima che Belle potesse dire o fare alcunché, lui l’avvolse in un abbraccio.
- Ma certo, certo che lo terremo!- sussurrò; Belle lo sentì sorridere contro i suoi capelli.
Ricambiò l’abbraccio.
- Avevo paura che non l’avresti voluto…
- Che cosa?!- fece Rumpelstiltskin.- Non volerlo? Il nostro bambino? E come potrei?
- Sei contento?
Rumpelstiltskin annuì, e Belle lo strinse ancora di più a sé, mentre una lacrima di felicità le sfuggiva dalle ciglia.
 
Two months pregnant – Meet the family
 
- Pervertito!
Okay. Quello era esattamente ciò che non sarebbe mai dovuto succedere.
- Uccidere!
- Nonna, calmati…
Victor scattò istintivamente all’indietro; Ruby alzò le mani come per difendere entrambi, e allo stesso tempo si assicurò che la famigerata balestra non fosse nei paraggi. Sarebbe stato un vero guaio.
- Nonna…
- Sgozzare!
Quando Granny era arrabbiata iniziava a borbottare parole e frasi sconnesse. Ruby aveva cercato di comunicarglielo in maniera calma e rilassata, tentando di apparire rassicurante e trascinandosi dietro anche Victor per dimostrarle che il loro non era stato un incidente di percorso, ma che avevano le più serie intenzioni. A nulla era servito.
- Nonna, per favore…
- Evirare!
- E che cavolo…!
Okay, meglio tentare un’altra via.
- Sei incinta! Come hai osato, razza di maiale che non sei altro?!- ringhiò in direzione del dottor Whale.
- Nonna, va tutto bene!- Ruby fece un ultimo, disperato tentativo.- Pensaci: diventerai nonna per la seconda volta!
Per il bene della salute sua e di Victor, era meglio che Granny si figurasse nella mente l’immagine di un bebè tutto da coccolare.
La buona sorte volle che funzionò.
Ruby sentì Victor tirare un sospiro di sollievo.
 
Le guance iniziavano a farle male dal troppo sorridere. Sorridere a vuoto.
Di fronte a loro c’erano Neal, Emma, David e Biancaneve (che Iddio solo sapeva perché si trovassero lì in quel momento) ed Henry. Belle aveva ritenuto opportuno non invitare Regina, altrimenti una situazione che già di per sé si stava rivelando imbarazzante si sarebbe tramutata in…
…beh, nemmeno lei sapeva che cosa. Nulla di gradevole, questo era certo.
- E…beh, in pratica noi aspettiamo un bambino - concluse, rimarcando sul noi in modo che anche Rumpelstiltskin si sentisse direttamente coinvolto.
Nessuna risposta. Tutti parevano essere in stato di trance.
Belle strinse ancora di più la mano di Rumpelstiltskin, ignorando il sibilo di dolore dell’uomo. Che soffrisse ancora per qualche istante, aveva bisogno di conforto in quel momento più che mai!
- Sono incinta - ripeté.- E…beh, dovrebbe nascere intorno alla primavera prossima.
Neal, Emma, David e Biancaneve li guardavano a bocca aperta e gli occhi sgranati, quasi fossero spuntate loro due teste. Belle era esasperata: insomma, cosa c’era di così sconvolgente nel fatto che lei e Rumpel aspettassero un bambino?
Forse il fatto che si trattava del figlio dell’Oscuro; forse perché erano sposati da pochissimo tempo; forse perché lei aveva l’aria di una bambina e circa una ventina d’anni in meno di lui.
- Allora vuol dire che avrò uno zio o una zia!
Belle sentì di non aver mai amato Henry tanto come in quel momento.
 
Three months pregnant – Eggs and chocolate
 
- Ma non ne hai abbastanza?
- Zitto e passami quel piatto!
- Ruby, se vedo un altro uovo giuro che vomito.
- E tu non li mangiare. Sono io che ne ho voglia.
- La sola vista mi da la nausea, ormai. Ma non sei stufa di uova?
- No.
- Ieri il signor Clark mi ha minacciato di farmi pagare un extra se acquistavo qualche altro uovo!
- Che vuoi che sia, un paio di dollari in più…
- Un paio di dollari in più?! Ruby, mi sto giocando lo stipendio in uova!
- Sono incinta e devi assecondarmi, punto.
- Tutto ha un limite!
- Anche la mia pazienza ce l’ha, Victor, quindi fa’ silenzio!
- Hai intenzione di continuare così per i restanti sei mesi?
- Sì.
- Oh, mio Dio…
 
- Belle, lo sai che a questo mondo esiste un’ampia varietà di cibo, vero?
- Sì, certo.
­- E che il cioccolato è quanto di più malsano esista?
- Hai una laurea in scienze alimentari?
- No, perché?
- Così, tutta questa fissa con la nutrizione…
- Ah, io sarei fissato?
- Che c’è di male in un po’ di cioccolata?
- Un po’ di cioccolata? Belle, è la nona tavoletta che mangi, oggi!
- Oh, davvero? Sai che non me n’ero accorta?
- Perché non provi qualcos’altro?
- No, grazie.
- Caffè? Pesce?
- Mi danno la nausea.
- Spinaci, magari?
- Oddio, Rumpel, che schifo!
- Qualcos’altro! Qualsiasi dannata cosa diversa dal cioccolato!
- Ma che hai contro il cioccolato?!
- Niente, ma tu non puoi mangiare solo quello per altri sei mesi!
- Perché no?
- Perché fa male a te e al bambino, oltre che farti ingrassare!
- Tanto è destino che accada, quindi taci e passami quel fondente.
- Che la sorte mi aiuti…
 
Four months pregnant – Surprise!
 
- Ruby, potresti smettere di bere un secondo?
- Perché?
- Non posso dirtelo se continui a bere. E’ per il tuo bene, credimi.
- Uffa, Victor, quante storie! Dillo e basta!
- Va bene…Sai, ci ho pensato a lungo e stavo pensando…
- Uhm?
- Visto che presto avremo un bambino…
- Uhm-mh…
- Beh, saremo una famiglia, giusto?
- Uhm.
- Quindi, mi stavo chiedendo…Ruby, vuoi sposarmi?
Il latte al cioccolato le andò di traverso e Ruby iniziò a tossire. Victor si precipitò verso di lei, dandole delle pacche sulle spalle.
- Te l’avevo detto di smettere di bere…
 
Il telefono squillò; Belle si precipitò a rispondere, leggendo il nome sul display.
- Ruby? Cosa c’è?
- Mi sposooooooooooooo!!!!!!!!
 
Five months pregnant – Boy or girl?
 
Quel giorno, Ruby e Belle s’incontrarono nella sala d’aspetto dell’ospedale di Storybrooke, l’una con al seguito Victor, l’altra trascinandosi dietro Rumpelstiltskin, entrambi eccezionalmente assenti dal lavoro per assistere alla fatidica ecografia.
- Anche tu qui?- fece Ruby.- Beh, credo proprio che questo sia più di una casualità…
- Già…- ridacchiò Belle.- Incinte nello stesso periodo, l’abbiamo scoperto insieme e ora eccoci qui.
- E a quanto pare i bambini nasceranno anche nello stesso periodo…- sogghignò l’altra.
- In effetti…se anche il sesso è lo stesso, allora c’è da preoccuparsi…- bisbigliò Victor a Rumpelstiltskin.
- Perché guarda me in quel modo, Frankenstein?
- Lei non c’entra niente, vero, Gold?
- Mi risponda: cosa me ne verrebbe in tasca in tutta questa storia?
- Questo non lo so, ma non sempre i suoi piani sono chiari…tantomeno i suoi fini…
- Sta alludendo a qualcosa, forse?- ringhiò Rumpelstiltskin.
- A dire il vero, pensavo a un certo sortilegio…
La porta che si apriva svelando la figura di un medico stroncò sul nascere il rischio di una rissa.
- Prima la signora Whale, prego; signora Gold, lei è la seconda.
 
…one hour later – Together, okay?
 
- Ruby, si può sapere perché hai insultato il medico?
- Medico? Quello era un pazzo! Quella cosa viscida era gelata! Poteva fare male al bambino!
- Ruby, è normale che sia fredda!
- Oh…scusa…
 
- Perché sei scoppiata a ridere, si può sapere?
- Scusami…è che quella cosa vischiosa faceva il solletico…
- Sei imprevedibile, Belle!
Belle ridacchiò.
 
Ruby e Belle strapparono di mano all’infermiera le rispettive cartellette.
- Okay, è il momento della verità…- sussurrò Belle.
- Già. Ora saprò se il fiocco deve essere blu o rosa.
Entrambe presero un profondo respiro.
- Insieme, okay?
- Insieme.
Aprirono le buste.
Tutti si voltarono non appena udirono l’esclamazione corale.
- E’ una femmina!
 
Six months pregnant – Daddy’s little girl
 
- Questa è carina, che ne pensi?- domandò Ruby, voltandosi per mostrare a Victor una tutina rosa con ricamato un orsacchiotto sul davanti. Il dottor Whale parve risvegliarsi da un sogno, scuotendo il capo in modo da cancellare ogni traccia della sua aria trasognata.
Ruby inarcò un sopracciglio, aprendosi in un sorrisetto ironico.
- A cosa stavi pensando di così importante da ignorare la tua mogliettina incinta di sei mesi?
Victor scosse il capo, sorridendo e avvicinandosi a lei. Le cinse la vita da dietro, posando il mento nell’incavo fra il collo e la spalla di Ruby.
- A nulla…- sussurrò.- Stavo solo…pensando…
- E a cosa?- ridacchiò Ruby.
Victor sorrise, sfiorandole il pancione con le dita.
- A quanto è bella la mia mogliettina incinta di sei mesi…
Ruby gli lanciò uno sguardo malizioso.
- …e a quanto la nostra bambina somiglierà alla sua mamma…- aggiunse Victor, accarezzando il ventre della moglie.
 
- Ehi!- chiamò Belle, facendo segno a Rumpelstiltskin di raggiungerla. L’uomo si sedette accanto a lei sul divano, sorridendo.
- Scalcia…- sussurrò Belle, prendendo una mano del marito. Rumpelstiltskin sussultò; Belle lo sentì tremare, ma gli sorrise per rassicurarlo, posandogli dolcemente la mano sopra il proprio ventre.
La bimba smise istantaneamente di scalciare; Rumpelstiltskin attese qualche istante, senza sentire nulla. Sul suo volto iniziò a farsi strada la delusione.
Improvvisamente, la bimba riprese a scalciare con più energia di prima, e Rumpelstiltskin avvertì i calcetti contro il ventre di Belle sotto il palmo della sua mano. Sorrise, mentre Belle ridacchiava.
- Vuole molto bene al suo papà…
Rumpelstiltskin sorrise, accostando il volto al ventre di Belle; posò dolcemente le labbra su di esso, dando un bacio alla madre e alla figlia insieme.
- E il suo papà vuole molto bene a lei…
 
Seven months pregnant – Names
 
- Che ne pensi di Jessica?
- Banale.
- Anche “Victor” è banale.
- Vogliamo parlare di “Ruby”, invece?
- Okay, scusa. Torniamo al punto. Lucy?
- Perché non Anne?
- Mary Margaret?
- Ti prego!
- Susan?
- Katherine?
- Gladys?
- Hailey?
- Samantha?
- Fanny?
- Chrystal?
- Jane?
- Carino.
- Oppure Alexandra…
- Anche la figlia di Ashley si chiama così.
- Granny?
- Oh no, per favore!
- E’ un classico.
- E’ preistorico, non classico.
- Joan?
- Roxanne?
- Regina?
- Victor, sei ubriaco?
 
- Potremmo chiamarla Ruby…
- Di Ruby ce n’è già una, dearie, penso non sia il caso di aggiungerne un’altra.
- Okay, allora…Che ne pensi di Elizabeth?
- Non male.
- Madeleine?
- Charlotte?
- Christine?
- Lacey?
- Era il mio nome, qui, preferirei di no.
- Julie?
- Julie mi piace. Ma è un po’ scontato.
- In che senso, scontato?
- Ci vorrebbe un nome forte, energico. Un nome che significhi qualcosa.
- Del tipo?
- Lily.
- Non amo molto i gigli, dearie.
- E allora cosa proponi?
- Emma?
- Devo pensar male?
- Perché? E’ un nome splendido.
- No, mi spiace. Che ne dici di Aliena?
- Che cosa?!
- Ho letto un libro in cui la protagonista si chiamava così. S’intitola I pilastri della terra.
- Belle, potresti dimenticare per un attimo i libri, per favore?
- Va bene. Wendy?
- Angela?
- Elise?
- Emma?
- Ma allora è una fissazione!
- Scusa. Diane?
- Mary?
- Porcelain?
- Che hai detto?!
- Era il nome che avrei voluto dare a mio figlio, se fosse stato una femmina.
- Da uno che chiama il proprio figlio Baelfire non mi sarei dovuta aspettare nulla di meno…
 
Eight months pregnant – Fear and hope
 
- Credi che anche lei sarà un lupo?
Victor si voltò, sospirando in risposta alla domanda della moglie. Ruby si accarezzò il pancione con una smorfia contrita.
- E se lo fosse? Se anche lei fosse come me, mia madre e mia nonna?- proseguì.- So cosa significa, Victor, l’ho provato sulla mia pelle e non voglio che anche mia figlia debba sopportare la mia maledizione. Che faremo, se sarà un lupo?
Il dottor Whale non rispose, avvicinandosi a Ruby e sedendosi accanto a lei sul letto. Le fece poggiare il capo contro la sua spalla, accarezzandole i capelli.
- Non so se sarà un lupo o no, Ruby. Ma in ogni caso, la ameremo comunque - dichiarò.- E se anche lei dovesse essere come te, in tal caso chiederemo a Gold di procurarci un’altra mantella per i primi tempi. E poi, quando sarà più grande, le spiegheremo tutto e tu le insegnerai a convivere con il lupo, come anche tu hai imparato a fare - Victor la guardò negli occhi.- Crescerà senza avere paura di niente e di nessuno, e avrà una madre meravigliosa che saprà guidarla durante le notti di luna piena.
Ruby gli sorrise, grata.
- Non ci sarà nulla di cui avere paura. Andrà tutto bene. Sarai una madre stupenda, Ruby.
 
- Pensi che ne sarò in grado?
Belle sollevò lo sguardo, stupita dalla domanda del marito.
- Di fare cosa?
- Beh, di…di essere un buon padre - sussurrò Rumpelstiltskin, distogliendo lo sguardo.- Non sono stato un granché, in passato…
Belle sorrise, circondandogli le spalle con le mani e stringendolo in un abbraccio.
- Non è vero…- sussurrò, accarezzandogli i capelli.- Sei stato un padre splendido per Baelfire. Basti pensare a tutto ciò che hai fatto per lui…
- Ma l’ho abbandonato. E non voglio che succeda di nuovo. Voglio essere un buon padre per nostra figlia.
Belle gli sorrise, abbracciandolo con più calore e tenerezza.
- Ma certo che lo sarai…- sussurrò.- Sarai bravissimo, vedrai. Non credo che nostra figlia potrebbe avere un padre migliore di te. Andrà tutto bene, Rumpel.
Belle lo baciò; un bacio che sapeva di promesse. E di speranza.
 
Nine months pregnant – What a stress!
 
- Ruby, che hai? Ti senti male?
- Ho bisogno di una sedia…
- Hai le doglie?
- No, ma sono incinta di nove mesi e la mia schiena mi sta uccidendo!
- Vuoi andare in ospedale?
- Ho solo mal di schiena, Victor, non mi sembra il caso di rompere le scatole a dei poveri lavoratori soltanto per questo.
- E se ti dovessero venire le doglie?
- In tal caso urlerò, non preoccuparti.
- Ma se andassimo in ospedale eviteremmo imprevisti, nel caso…
- Victor, hai messo la borsa per la convalescenza in auto il giorno dopo che ti ho detto di essere incinta, ora per favore cerca di non fare l’uccellaccio del malaugurio!
 
- Belle! Belle, torna di sopra!
- Posso scendere le scale da sola, Rumpel!
- Per favore, torna a letto!
- E’ da due giorni che sono a letto, non sono in punto di morte!
- No, ma sei incinta di nove mesi e due settimane!
- Per l’amor del cielo, Rumpel, ho bisogno di sgranchirmi le gambe!
- Potrai camminare quanto vorrai quando sarà nata la bambina!
- E nel frattempo, che faccio? Mi fossilizzo sul materasso?
- Manca poco, Belle, abbi pazienza!
- Non è così facile, con te che mi ronzi attorno!
- Sono solo preoccupato, nulla di più. A proposito, hai le doglie?
- E’ la terza volta che me lo chiedi, oggi! Quando succederà, stai pur certo che griderò così forte che te ne accorgerai.
- D’accordo. Comunque, sei sicura di non aver sentito dolore?
- Rumpel, se me lo chiedi un’altra volta, giuro che…
- Va bene, scusami!
 
Midnight troubles, part 1 – Ruby
 
- Victor! Victor, dannazione, prima rompi e poi non ti svegli nemmeno?!
- Cosa c’è?
- C’è che è da mezz’ora che urlo e a te non ti svegliano nemmeno le cannonate!
- Ti senti male?
- Ho le doglie.
- Che cosa?
- Ho le doglie, sei sordo?!
- Ma che…come…
- Vuoi portarmi in ospedale o devo arrivarci in autostop?
- Va bene…prendo le chiavi…
- Sì, sbrigati! E speriamo di non bucare una gomma…
 
Midnight troubles, part 2 – Belle
 
- Rumpel! Ah! Rumpel, credo che sia ora!
- Che cosa?
- Ho le doglie! Devi portarmi in ospedale!
- Adesso?
- No, la settimana prossima!
- Scusami…Vuoi che andiamo con la magia?
- No, non mi fido per la piccola.
- La bambina non corre pericolo te l’assicuro.
- Come fai a saperlo? Preferisco di no.
- Sul serio, la magia è più conveniente.
- Ho detto di no. Preferisco la macchina.
- Belle…
- Rumpel, ho detto niente magia! E poi, abbiamo tempo. Prendiamo la macchina.
- Va bene. Ti serve qualcosa?
- Sì. Tu.
 
Welcome!, part 1
 
- Su, forza, spingi!
- Sto spingendo!
- Ahi! Ruby, la mia mano!
- Andiamo, ci siamo quasi!
- Forza, amore!
- Non chiamarmi amore!
- Ecco, ci siamo!
Il pianto di un neonato riempì la stanza. Ruby fece appena in tempo a trarre un profondo respiro prima che l’infermiera le ponesse fra le braccia un fagottino piccolo e rosso, pieno di rughe. Ma a Ruby parve di non aver mai visto nulla di più bello. Victor si sporse verso di lei, posandole un bacio sulla fronte, prima di tornare a guardare la loro bambina.
Benvenuta, Amelia!
 
Welcome!, part 2
 
- Andiamo, Belle, ce l’hai quasi fatta!
- Su, spingi!
- Belle, mi stai stritolando la mano!
- E’ colpa tua! Tu mi hai fatto questo!
- Belle, ora spingi!
- Avanti, ci siamo quasi!
- E’ tutta colpa tua, bastardo!
- Ne parliamo più tardi, okay?
- Un’ultima spinta!
Belle trasse un lungo respiro di sollievo, udendo il pianto della sua bambina. Rumpelstiltskin le diede un bacio, accarezzandole i capelli.
- Sei stata bravissima, amore…
L’infermiera le pose fra le braccia la neonata. Era piccola e fragile, quanto di più delicato Belle avesse mai tenuto fra le braccia. Si sentì salire le lacrime agli occhi a sua volta quando vide gli occhi umidi di Rumpelstiltskin mentre guardava la loro figlia.
Benvenuta, Rose!
 

FINE

 
Angolo Autrice: Volevo scrivere qualcosa di carino per Pasqua, spero che sia risultata una storia gradevole e non stupida o demenziale. Ho fatto del mio meglio, spero che vi sia piaciuta :). E’ la prima volta che tratto di gravidanze e maternità, ho deciso di farlo in maniera leggera ma senza scivolare nella retorica o nelle frasi fatte. Spero di esserci riuscita :).
Buona Pasqua a tutti :).
Ciao!

  
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