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Autore: _M e l_    31/03/2013    3 recensioni
Shot ispirata dalla canzone "Liar" dei Mumford and Sons.
Tratto dalla storia:
«Ti amo»
Glielo dice anche adesso, e non è un ultimo tentativo di fargli cambiare idea, né di fargli capire quanto lo sta distruggendo. È una constatazione, che non lo libera, ma arricchisce di dolore entrambi, e che sentiva di dovergli dire, perché è quello che prova (persino ora, quando invece dovrebbe odiarlo). Lo ama (ed è certo che questo lo ucciderà).
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La shot partecipa all'iniziativa "Everybody ship now", indetta da Il_Genio_del_Male, con il prompt del Giovedì: “Potrebbe andare peggio. Potrebbe piovere.” e del Sabato: Parti in fretta e non tornare.
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James Potter, Sirius Black | Coppie: James Potter/Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Oh, this love that I found,
I detest.

[870 parole]

 
[So che le cose si sono guastate
e, anche se ci sono troppe parole non dette,
dici di aver parlato.
Come il codardo che sono,
chino la testa.]
 
A Sirius non piace la pioggia. È fredda e appiccicosa e, se non hai un riparo, ti costringe a chinare la testa, per evitare le sue gocce.
A Sirius non piace la pioggia. Lui non ha mai avuto un riparo ed è sempre stato forte e orgoglioso.
Ma, in realtà, la vita non permette a nessuno di esserlo veramente; ti piega, in un modo o nell'altro, e non c'è forza che possa reggere.
A Sirius non piace la pioggia. Lo pensa mentre guarda il cielo plumbeo dalla finestra del suo appartamento (mentre James gli parla di cose futili, cercando di essere quello di sempre, quando invece sembra solo più distaccato e indifferente).
Si riscuote, e il suo pensiero ritorna all'amico (all'amante). Si chiede quando c'è stato il punto di rottura tra loro, da quando hanno smesso di parlasi veramente, ma, più ci prova, più il ricordo gli sfugge.
«Ho detto tutto. Credo sia arrivata l'ora di andare».
Sirius vorrebbe urlarglielo che non ha detto proprio un cazzo. Vorrebbe scuoterlo (magari anche picchiarlo), chiedergli perché diavolo lui non gli è bastato. Perché diavolo ha voluto Lily al suo fianco e non lui. E vorrebbe gridarglielo che è lui l'unico che lo conosce davvero, che è lui l'unico con cui può essere se stesso. Che è lui l'unico che dovrebbe amare.
Sirius un tempo (da ragazzo, quando nulla gli importava sul serio, quando pensava che il torto fosse solo dalla parte degli altri, quando la guerra ancora non l'aveva costretto ad accettare di essere l'amante del suo migliore amico, perché non sai mai quando morirai ed è meglio amare il più possibile – e lui l'amava, oh se l'amava) l'avrebbe fatto (avrebbe urlato, l'avrebbe scosso, l'avrebbe picchiato – e molto volentieri), ma James dice di aver detto tutto e lui ad un tratto si sente come svuotato.
Se le aspettava le parole seguenti di James (si domanda, anzi, come mai abbia aspettato tanto).
«Credo anche... credo anche che sia il caso di finirla qui».
E Sirius china il capo.
 
[Tu sei steso incurante, la testa sul mio petto
e neanche mi guardi per cercare il mio meglio.
E tutte queste cose che non riesco a descrivere
preferiresti che non ci avessi provato.]
 
Lo sta lasciando e neanche lo guarda negli occhi. Neanche finge di cercare in lui una scusa per non rinunciare (o per farlo).
La sua testa è sul suo petto, le sue mani si stringono attorno al suo busto, e un po' gli sembra assurdo che realmente lo stia lasciando.
Perché è ancora tra le sue braccia. Perché sente il suo calore circondarlo e questo lo fa stare maledettamente bene, quando dovrebbe stare maledettamente male. Perché, nonostante tutto, ha una voglia matta di baciarlo.
Lo ricorda bene quando ha capito che tutto questo significava che lo amava. Ricorda bene anche quando glielo ha confessato – la paura nei suoi occhi non avrebbe mai potuto dimenticarla.
«Ti amo»
Glielo dice anche adesso, e non è un ultimo tentativo di fargli cambiare idea, né di fargli capire quanto lo sta distruggendo. È una constatazione, che non lo libera, ma arricchisce di dolore entrambi, e che sentiva di dovergli dire, perché è quello che prova (persino ora, quando invece dovrebbe odiarlo). Lo ama (ed è certo che questo lo ucciderà).
Ancora, come la prima volta, James avrebbe preferito che se lo fosse tenuto per sé.
 
[Ma, per favore, non piangere, tu, bugiardo.]
 
È solo una goccia, calda e bagnata. Cade sul suo petto e incendia il suo cuore, come acqua che ravviva il fuoco, al posto di quietarlo.
E di nuovo gli viene la voglia di picchiarlo (forte) e baciarlo (violentemente) ed entrare in lui (disperatamente). Ride, quindi, isterico e gli sembra di capire cosa passi per la mente di Bellatrix.
Lui ride, e James piange; lui è un pazzo, e James un bugiardo.
Trova che sia ridicola, tutta quella situazione, e all'improvviso non sopporta più il suo corpo su di sé.
 
[E ti tendi per il tuo ultimo bacio.
Chi in questo mondo potrebbe chiedermi di resistere?
Le tue mani fredde mentre trovano il mio collo.]
 
L'ha scostato da sé bruscamente e ha iniziato a vestirti. James lo ha imitato in silenzio, avvicinandoglisi solo una volta che erano entrambi pronti. Senza neanche dargli il tempo di parlare, si è avviato verso la porta, accompagnandolo fuori, fino al punto in cui la barriera protettiva finisce e lui può smaterializzarsi.
Ora sono proprio lì, la sua rabbia scemata grazie al vento gelido del mattino, i suoi occhi tornati normali dal rossore del pianto.
E sono solo Sirius e James.
«Parti in fretta e non tornare»
Annuisce, ma gli si avvicina lo stesso. Le sue mani si posano sul suo collo e salgono fino alle guance (lui ci si appoggia, esausto, desiderando che non si allontani – brama altre carezze e agogna lui e l'amore semplice che un tempo condividevano). Si tende per il suo ultimo bacio, e lui non può resistere (sfiderebbe chiunque a chiederglielo o a negarglielo). È breve, ma intenso, e tutte le altre cose – le parole non dette, la disperazione, il dolore, la rabbia, persino il suo amore malato – sembrano non avere più senso.
Si discosta e gli sorride, stanco ma complice. Chiude gli occhi, rivolgendo il volto verso il cielo.
«Potrebbe andare peggio. Potrebbe piovere»
Sirius pensa che non gli piace la pioggia e che James non ha mai capito fino in fondo il perché.
Sirius pensa anche alla sua testa chinata e al fatto che la vita alla fine ce l'ha fatta a piegarlo.
«Credo l'abbia già fatto»
Ed è solo Sirius.
 
Oh, questo amore che ho trovato,
lo detesto.








I versi in corsivo all'ineati sul lato destro sono tratti dalla canzone "Liar" dei Mumford and Sons.
Non ho molto da dire in realtà su questa storia, solo che desideravo scriverla da quando ho ascoltato la prima volta questa canzone (non so perché ho pensato che fosse perfetta per James e Sirius, dato che odio questo pairing, sinceramente D:) e il Contest di Pasqua mi ha dato l'occasione di far avverare questo desiderio.
Grazie Contest di Pasqua (e grazie Marta, ovviamente)!
Detto ciò, l'ho scritta oggi alle nove dopo una nottata insonne, quindi probabilmente ci saranno degli errori. Vi prego di farmeli notare e di farmi notare anche se qualche passaggio/frase/parola non si capisce :)
Detto questo: Buona Pasqua a tutti e felice strafogata di cioccolato!



Ringrazio chi metterà la storia tra le seguite/preferite/ricordate, chi recensirà e chi leggerà solamente :)
Vostra,
     _M e l_


La shot partecipa all'iniziativa "Everybody ship now", indetta da Il_Genio_del_Male, con il prompt del Giovedì: “Potrebbe andare peggio. Potrebbe piovere.” e della Domenica: Parti in fretta e non tornare.
   
 
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