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Autore: Meg Giry    01/04/2013    5 recensioni
C’ero riuscita,ero andata al suo concerto…era stato quasi per miracolo che fossi riuscita a trovare gli ultimi biglietti ed era un miracolo che proprio lui,la star,il cantante più controverso e trasgressivo del momento avesse deciso di esibirsi in concerto proprio nella mia città. Perché chi mai..quale star avrebbe scelto quel posto sperduto?Quel buco polveroso dov’ero stata paracadutata per sbaglio o per sfortuna?Non era il mio mondo quello,mai lo era stato e in cuor mio sentivo di essere diversa,avrei voluto essere come lui..libera di andare dove volessi e fare tutto ciò che desiderassi senza preoccuparmi del parere degli altri,si come lui avrei voluto essere…con lui.
Avrebbe fatto quel suo concerto lì ed io avevo i biglietti,questa era la cosa che contava davvero e nessuno..nessuno mai mi avrebbe impedito di andarci…
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PUTTING HOLES IN HAPPINESS

C’ero riuscita,ero andata al suo concerto…era stato quasi per miracolo che fossi riuscita a trovare gli ultimi biglietti ed era un miracolo che proprio lui,la star,il cantante più controverso e trasgressivo del momento avesse deciso di esibirsi in concerto proprio nella mia città. Perché chi mai..quale star avrebbe scelto quel posto sperduto?Quel buco polveroso dov’ero stata paracadutata per sbaglio o per sfortuna?Non era il mio mondo quello,mai lo era stato e in cuor mio sentivo di essere diversa,avrei voluto essere come lui..libera di andare dove volessi e fare tutto ciò che desiderassi senza preoccuparmi del parere degli altri,si come lui avrei voluto essere…con lui.
Avrebbe fatto quel suo concerto lì ed io avevo i biglietti,questa era la cosa che contava davvero e nessuno..nessuno mai mi avrebbe impedito di andarci…di vederlo finalmente e per la prima volta dal vivo,sentire la sua voce..la sua voce cosi splendida,cosi oscura e intensa,cosi sexy eppure allo stesso tempo cosi dolce ed espressiva..cosi perfetta,perché lui in qualche modo lo era,era perfetto…perfetto in un modo che gli altri nemmeno immaginavano, e finalmente avrei potuto vederlo,ma non sul PC…non ascoltarlo dal mio lettore MP3,ma dal vivo come avevo sempre sognato.
 
Eppure c’era qualcosa di terribilmente malinconico nel suo sguardo,ma forse ero io..si,in realtà ero io ad essere malinconica,benché quell’evento mi rendesse felice,ero anche tremendamente triste,ma non sapevo il perché,o forse si….
Lui cantava…cantava cosi semplicemente con quella sua splendida voce ed i tratti del viso erano marcati ancor di più dal trucco. Quei tratti cosi delicati per il quale avevo perso la testa..quei tratti che spesso la gente scambiava per tratti femminili..i suoi occhi..cosi intensi,profondi e misteriosi,cosi espressivi…e le sue labbra,Oh le sue labbra!Delineate dal rossetto scuro..quelle labbra che molte volte esibivano un sorriso sadico,folle..quasi crudele,ma che a volte sapevano aprirsi in uno splendido sorriso..in un sorriso vero,spontaneo e dolce.
Perché non c’era sorriso che fosse bello e autentico come il suo..non era il ghigno crudele che molte volte mostrava nei suoi video…no,quello era il sorriso di Brian…di Brian Warner e non di Marylin Manson,anche se non so quali delle due personalità adorassi…di quale mi fossi realmente innamorata,ma forse di entrambe.
 
E lui intanto continuava a cantare e a muoversi in quel modo un po’ sghembo..in quel modo tutto suo. Cantava Putting Holes in Happiness…era quella la canzone che adoravo,ed il video..credo che sia stato quello il momento..il momento in cui ho visto il video per la prima volta…credo che sia stato quello il momento in cui mi sono accorta di essere perdutamente innamorata di lui,era quella canzone che amavo più di tutte.
Vederlo lì cosi vicino,eppure distante..vederlo cantare e sondare con lo sguardo ognuno di noi fans senza vederci realmente..era quello che mi rendeva più triste..quello che mi faceva star male,male,male,male,male da morire.
Lui era bellissimo,bello da morire…dannatamente tormentato..cosi bello da far male,si perché ogni suo sguardo era come una stilettata al petto,di quelle che ti lasciano senza respiro..ed io avrei voluto sprofondare,avrei voluto andare a nascondermi in un punto in cui avrei potuto guardarlo senza essere vista...perché proprio in quel momento ero totalmente e realmente incapace di togliergli gli occhi di dosso.
Mi attraeva verso di sé,come la fiamma attira a sé la falena che si getta inevitabilmente nel fuoco,per poi perire…il suo fascino era cosi terribilmente pericoloso per me che temevo che avrei potuto scottarmi,ma ne ero irrefrenabilmente attratta…inevitabilmente spinta verso di lui.
E avrei voluto che lui mi attirasse davvero a sé,cingendomi con le sue braccia…avrei voluto tanto che mi abbracciasse. Tante volte lo avevo immaginato,ascoltando le sue canzoni..ma quel desiderio mi era precluso…lui era troppo perfetto e noi eravamo cosi distanti che pensavo che mai avrei potuto raggiungerlo.
 
Avrei voluto che mi attirasse sul palco e lì mi abbracciasse e poi sarei potuta anche morire si,ma felice…felice tra le sue braccia e lo immaginavo tutt’ora tra la folla in prima fila,mentre lui incitava i fans…io vedevo solo quello,come se stesse accadendo realmente..Oh,ma lui…lui mi stava guardando!E quello non era un semplice sguardo velato,come ne aveva rivolti a tutti noi quella sera,no…quello sguardo,quello splendido e tenebroso sguardo era rivolto su di me,proprio su di me..solo e completamente su di me..ed era quasi triste,quasi di apprensione,come se guardandomi mi stesse dicendo : ”Non sei sola,ci sono io con te” ed io avrei voluto sprofondare,diventare invisibile..perché per la prima volta lui mi stava guardando..mi aveva visto,sapeva che esistevo anch’io che lo amavo più di me stessa.
E quello sguardo,quel suo sguardo cosi intenso,cosi triste ed apprensivo…era quello che mi faceva star male più di tutto,perché sapevo che mai più avrei potuto vederlo…e improvvisamente una lacrima solitaria solcò la mia guancia ed un'altra,ed un'altra ancora…ed io avrei voluto morire..si morire,scomparire,svanire semplicemente…e sempre con le lacrime che rigavano le mie guance cominciai a correre,si correvo,fuggivo tra la folla che mi stringeva…fuggivo dal suo sguardo che anche adesso,si lo sentivo…lo sapevo… mi guardava triste e sempre più apprensivo e all’improvviso mi ritrovai fuori a guardare il cielo stellato…senza più lacrime…senza respiro,ma quella sensazione di vuoto,quel peso che sentivo e che mi opprimeva,era svanito…mi accasciai in ginocchio e di nuovo le lacrime presero a scendere copiose,a solcare le mie guance senza più fermarsi…ma ora una strana sensazione di leggerezza si era sostituita al vuoto opprimente che sentivo nel cuore…e per la prima volta mi sentii libera…libera da quella tristezza,rividi con la mente il suo sguardo malinconico posarsi nuovamente su di me…e scoppiai in un pianto liberatorio. 

NOTA DELL'AUTRICE: Premetto che questo racconto all'inizio era stato percepito solo come un unico capitolo,ma può darsi che più in avanti possa trasformarsi in una fanfiction vera e propria,solo che adesso non ho spunti ed ispirazione necessaria per iniziarla..anche se mi piacerebbe davvero moltissimo scriverne una su Marilyn Manson,perchè è un uomo meraviglioso,che anche se è solo da poco che ho cominciato ad appassionarmi a questo enigmatico personaggio e alle sue canzoni,ma ci ho messo molto di mio e ho cercato di descrivere  meglio che ho potuto i sentimenti e l'ammirazione che provo per lui,spero comunque che vi sia piaciuto.

  
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