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Autore: Floribanda    01/04/2013    7 recensioni
E se...vi ritrovaste a scendere all'inferno con un'ascensore?
Genere: Horror, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedicato a tutte quelle persone che,

come me,

temono solo di sprecare anche un solo attimo della loro vita.

 

 

 

The Mr.Bones Show

 

 

Mi guardai attorno,il cuore mi batteva così forte che arrivai al punto di trovare il suo rumore assordante.

La stanza,se così si poteva definire,dato che di pareti non c'era nemmeno l'ombra,non presentava né mobilio né finestre,solo la porta di un'ascensore ancora chiusa.

Ah,c'era anche un uomo,a pochi passi da me.

Chissà perché non l'avevo notato prima.

Ci avvicinammo all'ascensore,cautamente io,con baldanza lui.

Premette il pulsante per chiamarlo,come se non aspettasse altro.

Le porte si aprirono immediatamente,impazienti di accoglierci nel loro e metallico abbraccio.

Entrammo e le porte si richiusero dietro di noi.

Studiai l'ambiente circostante.

Le pareti d'acciaio erano rigate e scheggiate in più punti,quasi fossero state colpite ripetutamente;sul soffitto campeggiava solitaria una lampadina scoperta,il pavimento,l'unico elemento confortante di tutto l'ambiente,era un parquet di legno chiaro e lucido.

Mi soffermai ad esaminare i pulsanti.

Quello di sopra era verde e portava la scritta “Paradiso”.

Quello di sotto,che riuscii a scorgere solo dopo che il mio compagno di viaggio ebbe ritratto la mano che aveva utilizzato per premerlo,era rosso,e portava la scritta”Inferno”.

L'uomo cominciò a parlare prima che potessi riprendermi dallo shock.

- Allora, tu perchè vai di sotto? Io ci finisco perchè ho vissuto una vita che da il giudice è stata definita "dissoluta" - Sembrava esserne orgoglioso... - Alcool, droga e belle donne!

Rise.

Effettivamente da vivo prima che la morte lo traesse a sé frantumandogli la parte posteriore del cranio,doveva essere molto affascinante.

- Mi piacevano le entrate in scena spettacolari; anche la mia morte lo è stata; un volo in motocicletta di 1000 metri giù da un buttore.

Mentre rideva,pensai che in fondo,quand'era apparso,la sua entrata non era stata sufficientemente spettacolare da farmi dimenticare il nervosismo e notare lui.

Intanto la temperatura si alzava tanto lentamente quanto inesorabilmente mentre l'ascensore scendeva e la tensione si accumulava in un groviglio vorticoso all'interno del mio stomaco.

Nel frattempo una parete trasparente uscì scorrendo dal muro,andando a dividere me e il mio compagno.

Appena in tempo.

Osservai con stupore e orrore crescenti l'uomo curvarsi sotto un peso invisibile mentre le vene si gonfiavano e gli occhi,che fino a poco prima erano stati di un verde abbaciante,scurirsi e riempirsi di furia omicida.

Osservai il suo volto quando una smorfia cattiva comparve a deformarne i lineamenti e la bocca si spalancava per emettere una risatina grottesca,mentre si gettava contro la parete che ci divideva.

Continuò ad avventarsi contro le pareti graffiandole e guardandomi famelico.

Mi sembrò che in quegli istanti l'ascensore rallentasse per farmi assaporare la paura in tutta la sua intensità.

Incominciai il mio monologo.

Perché stavo andando all'inferno?

Perché lui non mi aveva voluto?

Non avevo fatto mica nulla di male.

Non avevo mai dedicato troppo tempo al mio divertimento,mi ero sempre impegnata a scuola,avevo sposato l'uomo che i miei genitori avevano scelto per me e non mi ero mai ribellata anche se lui mi trattava con freddezza e non mi lasciava libertà.

Solo allora mi accorsi che il pulsante “Paradiso” era in realtà finto,non avevo mai avuto alcuna possibilità.

Udii una voce dire - DING DONG, ultimo piano. - e ridacchiare furbescamente,mi voltai a guardare l'uomo.

Come la baldanza era scomparsa per lasciar posto alla corruzione dell'anima,quest'ultima era scomparsa per lasciar posto ad un terrore talmente intenso da emettere luce.

Allora mi voltai verso le porte che si aprivano lentamente e capii.

Io non avevo amato la mia vita,l'avevo semplicemente vissuta,in un monotono ciclo di doveri.

Era quello il mio peccato.

 

 

Finalmente rilassai le spalle,la smorfia d'orrore sul mio volto si sciolse,le pareti dell'ascensore caddero mentre le attraversavo,e quando tornai a sedere vidi solo un pavimento in parquet con un quadrato di scotch attaccato sopra.

Sorrisi al pensiero di quanta tensione e quanta ansia mi avessero fatto provare quelle quattro linee.

Mentre stringevo la mano al mio compagno e ricevevo con un sorriso le pacche sulle spalle,sospirai e fui felice,perché,per fortuna,quella era solo una lezione di teatro.

 

 

 

 

 

Bé,che dire...è la mia prima storia e spero davvero tanto che,non sia stata per voi solo uno spreco di tempo,ma che vi sia piaciuta,che vi abbia sorpreso, e fatto provare emozioni forti. XD

Lasciate un commento se vi va,lo apprezzerò molto c:

Bye bye ^_^

  
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